IL MATERIALE PLASTICO
Nella stagione fredda, rari sono i visitatori che si avventurano nel Parco, eppure è proprio in questo periodo che si può assaporare al massimo la bellezza e l'atmosfera di questi luoghi.
NEL PARCO DEL MONT AVIC IN INVERNO
di Marco Spataro
Racchette da neve nel Parco del Mont Avic.All'interno del Parco Naturale del Mont Avic è possibile effettuare numerose escursioni invernali per scoprire spazi incontaminati che nulla hanno da invidiare con quelli dei più famosi parchi del Nord America. L'area protetta, creata nel 1989, inizialmente era interamente collocata nel vallone a monte del torrente Chalamy, qualche chilometro sopra il capoluogo di Champdepraz. Recentemente il Parco è stato ampliato fino a contenere parte del versante sinistro idrografico dell'alta Valle di Champorcher.
La zona racchiude al suo interno paesaggi che vanno dalla faggeta, al bosco di pino uncinato, fino alla zona dei laghi che conta tra l'altro il bacino lacustre naturale più grande della Valle d'Aosta: il Gran Lago. Anche la fauna alpina è ben rappresentata e le numerose tracce presenti sulla neve ne sono una viva testimonianza, ben più numerose delle peste lasciate dai pochi che amano passeggiare in questi luoghi nei mesi freddi. La complessità del territorio garantisce agli animali una certa tranquillità, in caso di avvistamento consigliamo comunque di non disturbarli durante le vostre visite.
Con l'arrivo delle prime nevicate, rari sono i visitatori che si avventurano al suo interno, eppure è proprio durante i mesi invernali che si può assaporare al massimo la bellezza e l'atmosfera di questi luoghi. Per gli escursionisti che desiderano scoprire la montagna in veste invernale è possibile passeggiare all'interno del Parco grazie alle moderne racchette da neve che facilitano gli spostamenti anche su neve profonda.
Il territorio della valle del torrente Chalamy, situato sopra Champdepraz, ben si presta alle passeggiate invernali con pendii mai troppo ripidi e con itinerari che si svolgono perlopiù all'interno del bosco. La solitudine e l'assenza di passaggio nella maggior parte dei casi consentono di trascorrere giornate da sogno, immersi nell'ambiente ancora incontaminato del Parco, dove è possibile osservare l'intensa attività della fauna presente osservando le numerose impronte lasciate.
Gli itinerari possibili sono numerosi e vanno dalla semplice passeggiata all'interno del bosco fino al giro di più giorni con pernottamento in rifugio e perché no anche in igloo. I percorsi già suggestivi in estate assumono in inverno un'atmosfera magica e fatata dove non mancheranno sicuramente piacevoli sorprese per tutti! L'orientamento, con le abbondanti nevicate, non è sempre evidente e starà a voi saper sfruttare al meglio le vostre conoscenze ed il vostro intuito. In ogni caso se vi perderete sarà sempre possibile ripercorrere le vostre orme a ritroso.
Il Lago Vallette.Il versante che più si presta all'escursionismo invernale è quello di Champdepraz con neve più soffice e pendii meno aperti, all'interno del bosco di pino uncinato. L'altro versante, quello di Champorcher è invece più adatto allo scialpinismo (vedi cima Piana) con neve primaverile e sicura; in annate con poca neve o ad inizio/fine stagione è comunque possibile partendo dalla frazione di Petit Mont Blanc salire fino al Colle del Lago Bianco e da qui immergersi nell'opposto versante dei laghi orientato a Nord.
L'itinerario principale e consigliato per avvicinarsi alla bellezza dell'area, consiste nel partire da Veulla, frazione raggiungibile da Champdepraz attraverso una strada purtroppo sovente ghiacciata (prudenza e catene sovente necessarie). Da qui calzate le racchette da neve si risale facilmente lungo un'evidente pista che conduce fino all'alpeggio di la Serva Desot. Da qui il percorso si inoltra all'interno del bosco dove è richiesto un buon senso dell'orientamento per raggiungere il lago della Serva in tre ore circa a seconda dell'innevamento. Per i più temerari è possibile o meglio consigliato, proseguire fino al rifugio Barbustel (locale invernale sempre aperto ma senza gas) e da qui visitare i laghi nelle vicinanze: lago Bianco e lago Vallette con splendida vista sul Monte Rosa e Cervino (contare almeno 7 ore andata/ritorno).
Per trascorrere un'esperienza indimenticabile, è necessario pernottare al rifugio o come gli eschimesi, dormire all'interno dell'igloo da voi costruito. In entrambi i casi potrete approfittare al massimo delle ore di luce per "girovagare" all'interno del Parco e con le ultime luci del tramonto potrete preparare la vostra cena sul fornellino e poi rinchiudervi all'interno dell'accogliente tepore del sacco a pelo. Il gelido risveglio al mattino, con le prime luci dell'alba e la vista sulla catena del Monte Rosa e Cervino, vi gratificherà della gelida nottata e sicuramente ne approfitterete per fare un'ulteriore esplorazione nei dintorni.

Gli itinerari consigliati, in particolar modo la salita al rifugio Barbustel dalla valle di Champorcher devono essere effettuati con neve ben assestata e ben equipaggiati. È inoltre consigliabile un buon senso dell'orientamento dato che sovente non ci sono tracce da seguire! Si raccomanda a tutti l'uso dell'ARVA visti i percorsi in terreno d'avventura fuori dalle piste battute. Non esitate a contattare gli uffici del parco per avere informazioni sullo stato del manto nevoso e sulla percorribilità delle strade.

Lago della Serva 1801 m
Località di partenza: Veulla 1307 m
Dislivello: 495 m
Difficoltà: facile, adatto anche ai bambini
Tempo di salita: 3 ore

Da Veulla, ultima frazione raggiungibile da Champdepraz, si sale lungo l'evidente pista poderale che si inoltra all'interno del vallone, visibili alcune paline con indicazioni sintetiche su fauna, flora e geologia. Raggiunto lo spiazzo con cartina di orientamento e cartelli si prosegue sulla sinistra sempre seguendo fedelmente la pista sterrata fino all'alpe la Serva Desot 1540 m. Da qui seguire la mulattiera estiva che con una serie di tornanti sale all'interno del bosco e passa nei pressi di alcune rocce montonate. Da qui il tracciato risulta meno evidente e bisogna prestare più attenzione alla scelta dell'itinerario dapprima in piano e poi in leggera salita attraverso zone boscose alternate a pietraie fino a raggiungere la fiabesca conca del lago della Serva. Discesa lungo il percorso di salita.

Rifugio Barbustel da Veulla
Località di partenza: Veulla 1307 m
Dislivello: 893 m
Difficoltà: media, orientamento complesso se neve fresca
Tempo di salita: 5/6 ore

Da Veulla si segue l'itinerario precedente fino al lago della Serva, dove si costeggia il bacino lacustre sulla destra e si inizia a salire in direzione Sud passando nei pressi di un'evidente roccia montonata e di alcuni ruderi. Superata la prima balza, si prosegue con percorso a saliscendi (torbiere con fioritura di Eriofori nei mesi estivi) si passa nei pressi di un ponticello in legno e poi nuovamente in salita fino al panoramico pianoro dove sorge l'alpe Cosse 2051 m (baite ristrutturate). Salire l'ultima balza rocciosa che dà accesso alla selvaggia conca dei laghi a ridosso del rifugio Barbustel 2200 m. Possibilità di visitare il lago Vallette a pochi minuti dal rifugio. Oppure si prosegue fino al lago Bianco e lago Nero e se le condizioni di neve lo permettono si può visitare anche il lago Cornuto 2172 m (1 ora dal rifugio). Discesa lungo l'itinerario di salita.

Rifugio Barbustel da Champorcher
Località di partenza: fraz. Mont Blanc 1750 m
Dislivello: 558 m
Difficoltà: media
Tempo di salita: 3/4 ore

Salire la valle di Champorcher e raggiungere con l'auto la fraz. Mont Blanc. Proseguire lungo la strada principale fino ad un evidente spiazzo con indicazioni per il rifugio. Salire all'interno del bosco e successivamente per ampi pendii sino alla conca del lac Muffé, da qui su terreno aperto si raggiunge l'evidente colle du Lac Blanc 2308 m. Scendere nell'ampia conca che ospita gli spettacolari specchi d'acqua nei dintorni del rifugio, con vista sulla catena del Monte Rosa e del Cervino. In discesa seguire lo stesso percorso di salita.

Accesso
Due le possibilità, la prima dalla valle di Champorcher uscita al casello autostradale di Pont Saint Martin, si prosegue poi in direzione di Aosta e dopo il forte di Bard si imbocca la vallata di Champorcher che si risale fino alla frazione Chateau e da qui un bivio sulla destra immette su una stradina che si inerpica fino alla frazione Mont Blanc, punto di partenza di alcuni itinerari; la seconda da Champdepraz, uscita al casello di Verres si prosegue in direzione Aosta fino ad un ponte che attraversa la Dora (cartelli) e da qui si seguono le indicazioni per il Parco del Mont Avic e si risale fino alla frazione di Veulla. (Entrambe le strade richiedono particolare attenzione e l'utilizzo di catene e/o pneumatici da neve)

Informazioni utili
Punto di riferimento sono gli uffici del Parco dove è possibile aggiornarsi circa le condizioni delle strade, ed ogni tipo di informazione necessaria: tel. 0125/960643. Sempre a Champdepraz presso gli uffici del Parco è possibile richiedere i dépliants con la cartina di tutti gli itinerari possibili.
Per le previsioni della regione Valle d'Aosta si può contattare il numero 0165/40256, e bollettino neve e valanghe 0165/776300.
In caso di necessità si può contattare il 118 che informerà immediatamente il Soccorso Alpino Valdostano.
Per orientarsi all'interno del Parco consigliamo la cartina dell'IGC (Istituto Geografico Centrale) al 50.000 Ivrea-Biella e Bassa Valle d'Aosta.
   
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