IL MATERIALE PLASTICO
La plastica è largamente impiegata per gli imballaggi in quanto garantisce in modo ottimale i requisiti di sicurezza, igiene ed accettabilità del prodotto da parte del consumatore.
GLI IMBALLAGGI PLASTICI
di Matteo Giglio
Descrizione
Le materie plastiche permettono di ottenere una grande quantità di packaging partendo da risorse minime. La produzione di plastica incide infatti solo per il 1.6 % sul consumo europeo di petrolio.
Il bilancio costi-benefici risulta positivo per quanto riguarda l'ambiente anche considerando altri fattori, come il risparmio di risorse per mancata perdita di prodotto e la riduzione in peso degli imballaggi, con conseguente riduzione di consumo durante il trasporto.
Se, in termini generali, si stima che il risparmio di risorse per mancate perdite di prodotto ottenuto grazie al packaging sia circa dieci volte superiore all'impatto ambientale generato dagli imballaggi stessi, nel caso dei materiali plastici, in considerazione della loro leggerezza e del loro diffuso impiego per il confezionamento di alimenti (in questo settore gli imballaggi in plastica hanno conquistato una quota di mercato pari al 60 %), il beneficio ambientale conseguito è ancora più rilevante.
Si pensi infatti che gli imballaggi in plastica, pur costituendo solo il 10 % in peso del packaging complessivamente prodotto, vengono attualmente impiegati per confezionare dal 40 % al 50 % dell'insieme delle merci di ogni genere fabbricate in Europa.
Alcuni studi volti ad analizzare il bilancio energetico della catena di distribuzione degli alimenti hanno inoltre dimostrato che l'impiego di materiali plastici per il packaging di questo genere di prodotti conduce, grazie alla leggerezza degli imballaggi in plastica, a risparmi di energia superiori al doppio rispetto ai consumi energetici necessari alla produzione, al confezionamento delle derrate alimentari ed al loro trasporto nel luogo nel quale saranno vendute.
A questo proposito, è utile anche considerare la stima effettuata nel caso che non venissero impiegati imballaggi in plastica: il peso complessivo del packaging aumenterebbe del 391 %, i consumi energetici legati alla produzione di imballaggi crescerebbero del 208 % e la quantità di rifiuti da imballaggio verrebbe incrementata del 258 %.
Gli scarti plastici, pre e post consumo, rappresentano meno dell'1 % in peso rispetto ai rifiuti complessivamente prodotti in Europa, e circa il 25 % dei rifiuti plastici viene attualmente sottoposto a trattamenti di riciclaggio o recupero.

Applicazioni
La plastica per le sue svariate proprietà, è presente in molteplici tipologie d'imballaggio.
Ogni polimero, a seconda delle sue caratteristiche meccanico-fisiche, risulta particolarmente idoneo ad un determinato settore.
Le materie sintetiche utilizzate nella realizzazione di imballaggi sono quelle dette termoplastiche, ovvero polimeri che possono essere lavorati e modellati a caldo e raffreddati bruscamente per mantenerne la forma voluta. Il processo è reversibile garantendone l'elevata riciclabilità.
Il loro utilizzo è inoltre spiegato dalle loro uniche proprietà, quali:
- leggerezza;
- aspetto estetico gradevole e possibilità di colorazione;
- buone caratteristiche di isolamento termico;
- buona resistenza agli agenti chimici inorganici (acidi e basi);
- elevata conservabilità nel tempo;
- flessibilità formale;
- bassi costi;
- eco-compatibilità;
- riciclabilità.

Le principali tipologie di materie plastiche utilizzate per gli imballaggi sono le seguenti, contrassegnate da una sigla che troviamo riportata sugli imballaggi stessi:

PE
Polietileni, polimeri maggiormente utilizzati nell' imballaggio grazie alle loro caratteristiche di impermeabilità al vapore acqueo, buona resistenza meccanica, inerzia chimica, flessibilità alla lavorazione e basso costo.
Questi si dividono in:
- LDPE (Polietilene a bassa densità), adatto alla produzione di film da imballaggio
flessibile.
- HDPE (Polietilene ad alta densità), adatto alla produzione di imballaggi rigidi o
flessibili ad elevate proprietà meccaniche (flaconi, taniche, serbatoi ecc.).

PP
Polipropilene, adatto alla produzione di imballaggi per alimenti. Possiede resistenza a corrosione chimica, impermeabilità al vapore acqueo, buona trasparenza.

PET
Polietilentereftalato, adatto alla produzione di bottiglie e film, ideale per l'imbottigliamento di bevande gassate. Possiede, se biorientato, elevata resistenza alla caduta, stabilità dimensionale. Inoltre è inodore, insapore, e dotato di proprietà barriera all'acqua, all'ossigeno, all'anidride carbonica. Il punto critico di questo prodotto consiste nella presenza degli ftalati, necessari all'ottenimento di caratteristiche di flessibilità ed elasticità-, ma capaci di sciogliersi a contatto con alcune sostanze.

PS
Polistirene, usato come espanso per la produzione di imballaggi e di protezioni per i prodotti alimentari (vassoi, alveoli, bicchieri ecc.). Possiede buona trasparenza, ottimo aspetto estetico e ottima processabilità. Inoltre è inodore.

PVC
Cloruro di vinile, adatto alla produzione di imballaggi rigidi o flessibili, principalmente utilizzato nell' imballaggio medicale (flaconi, vaschette, bottiglie, film, guarnizioni ecc.). Possiede ottima lavorabilità, buona proprietà di barriera ai gas, ottima trasparenza, perfetta saldabilità, resistenza alla manipolazione.

Prevenzione
La definizione e l'impiego di nuovi catalizzatori per la polimerizzazione ( cioè di prodotti capaci di innescare i processi di polimerizzazione, cioè di saldatura tra loro delle molecole in lunghe catene) ha consentito di produrre film di polietilene sempre più sottili ma con le medesime caratteristiche prestazionali riscontrabili nella generazione di prodotto precedente.
I medesimi miglioramenti dei catalizzatori hanno consentito anche di ottenere un aumento della rigidità del film e dei manufatti stampati, con un conseguente alleggerimento delle confezioni e un miglior bilanciamento delle altre caratteristiche desiderabili.
I nuovi polimeri e i materiali compositi con proprietà barriera hanno condotto, mediante l'utilizzo di minime quantità di materiale, a miglioramenti della capacità di protezione degli alimenti.
I miglioramenti introdotti nelle tecniche di controllo dei processi ed in particolare i sempre più sofisticati sistemi elettronici di monitoraggio, permettendo un più agevole e completo controllo dei parametri in fase di produzione dei materiali plastici, hanno consentito sia interventi di riduzione dello spessore dell'imballaggio sia di contenimento del peso delle confezioni.
Una considerevole riduzione dei pesi, inoltre, è stata conseguita anche a seguito della sostituzione degli imballaggi rigidi con quelli flessibili (attraverso l'introduzione delle cosiddette "ecoricariche": cioè della possibilità di comprare una sola volta il prodotto in contenitore rigido, per poi acquistarlo in sacchetti o flaconi di molto minor peso e valore con cui riempire nuovamente il contenitore esaurito).
Deve essere ricordato che il maggiore e più diffuso ricorso all'autoriciclo, quindi al reinserimento degli scarti nel medesimo processo che li ha generati, ha in molti casi permesso di raggiungere una "emissione zero" dei rifiuti di produzione.
Nel film per accoppiamento si è avuta una notevole riduzione dello spessore utilizzando particolari mescole di materiali e nuove tecnologie.
Dal 1996 al 2000 il peso è passato da 6,899 g/m² a 6,237 g/m², con una diminuzione del volume pari al 10% ed un reimpiego totale degli sfridi prodotti durante la lavorazione. Ciò ha portato ad un risparmio di materia prima del 9,5 % (pari a 30 t/anno).
Negli imballi per il settore metalmeccanico, per il confezionamento di parti metalliche, si è avuta una riduzione dello spessore da 20 g/m² a 10 g/m², utilizzando materiali in mescola per aumentare la resistenza del manufatto. Ciò ha portato ad un risparmio di materia prima pari al 49 %.
Nel film per editoria (confezionamento riviste) si è avuta una diminuzione di peso da 20 g/m² a 15 g/m² con una diminuzione del volume dell'imballo, a parità di prestazioni, pari al 25 % con conseguente riduzione nell'impiego di materie prime (- 23 %, pari a 43 t/anno).
Nell'imballaggio industriale (film con bolle d'aria), si è avuta una riduzione del peso del 30 % e del volume del 50 %, con risparmio di materia prima pari a 130 t/anno.
Per le buste ed i sacchetti da asporto si è avuta una diminuzione del volume del 30 % con una riduzione nell'impiego di materie prime pari al 25 %.
Sempre in tema di impatto ambientale, per lo stampaggio sulla plastica si è passati all'utilizzo esclusivo di inchiostri a base d'acqua.
   
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