PIANO ARIA
Per la tutela dell’ambiente e della nostra salute la Regione ha predisposto un Piano Aria, ora in fase di approvazione, che prevede il monitoraggio e le conseguenti misure di contenimento delle emissioni.
PIANO ARIA: CI SIAMO!
di Davide Volpe
Figura 1: mappa della zonizzazione, con relativa base cartografica CTR.Il Piano Regionale per il Risanamento, il Miglioramento e il Mantenimento della Qualità dell’Aria, in attuazione al decreto 1° ottobre 2002, n. 261 “regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente, i criteri per l’elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del D.Lgs. 351/99”, definisce gli obiettivi e le misure per la riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera al fine di garantire il rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa vigente e il miglioramento della qualità dell’aria.
In data 17 novembre 2006 la Giunta Regionale ha concordato di sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale il Piano regionale per il risanamento, il miglioramento e il mantenimento della qualità dell’aria predisposto dalla Direzione Ambiente dell’Assessorato al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche e dalla Sezione Aria dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) della Valle d’Aosta. Il Piano avrà una durata di nove anni a decorrere dalla sua approvazione da parte del Consiglio Regionale e sarà sottoposto a monitoraggio periodico ed a verifica triennale.
La redazione del Piano è stata articolata in due fasi principali: il quadro conoscitivo ed il quadro attuativo.
Nel corso della prima fase, oltre ad integrare i dati provenienti dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria con i risultati ottenuti dai modelli matematici di dispersione degli inquinanti, sono state esaminate le principali caratteristiche morfologiche e meteo-climatiche del territorio regionale che influiscono maggiormente sulla diffusione degli inquinanti in atmosfera.
Figura 2: modello di scheda sintetica per le azioni del Piano.Nella seconda parte (quadro attuativo), a seguito delle informazioni acquisite nella precedente fase, è stato possibile suddividere il territorio regionale in 4 zone, distinte a seconda dei diversi livelli di inquinamento. All’interno delle suddette zone sono state individuate delle misure che hanno come principali obiettivi quello di: ridurre le emissioni, evitare superamenti dei limiti previsti dalla normativa e tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente in generale. Tutti gli interventi previsti dal Piano sono stati ripartiti secondo le priorità e le criticità evidenziate in seguito alla definizione della mappa della zonizzazione (figura 1). Infatti nelle aree in cui si sono verificati dei superamenti dei limiti previsti dalla normativa (zone rosse nella mappa) verranno attuate azioni di risanamento, nelle zone a rischio di superamento (zone blu) verranno adottate misure volte al miglioramento dell’attuale situazione ed infine nelle zone in cui non si registrano problemi legati alla qualità dell’aria (zona bianca) si provvederà al mantenimento e dove possibile al miglioramento delle attuali condizioni. Sono state inoltre individuate delle zone di tutela (zone verdi) che in alcuni periodi dell’anno, per effetto dell’elevata affluenza turistica, possono trovarsi in situazioni di criticità a causa del conseguente incremento del traffico e dei consumi energetici.
All’interno del piano sono state complessivamente individuate 25 azioni principali, ciascuna delle quali ha lo scopo di concorrere all’obiettivo complessivo di miglioramento o mantenimento della qualità dell’aria. Le stesse sono state raggruppate in cinque diversi settori di intervento di cui i primi tre riguardano le principali fonti di inquinamento (trasporti, energia e attività produttive), altri due invece riguardano la comunicazione al pubblico e le attività conoscitive dello stato della qualità dell’aria. Per ogni azione è prevista una scheda sintetica (figura 2) contenente informazioni su finalità, enti e amministrazioni competenti, modalità di realizzazione, risultati attesi, zone coinvolte e indicatori da utilizzare per verificare lo stato di avanzamento dell’azione. Ogni scheda rappresenta una sorta di progetto esecutivo (come previsto espressamente dall’allegato IV del Decreto 1° ottobre 2002, n. 261).
Per meglio comprendere l’articolazione delle azioni si riporta qui di seguito un breve riepilogo degli interventi programmati nei vari settori.

Settore trasporti

Le azioni individuate in questo ambito hanno come principale obiettivo la riduzione dell’inquinamento prodotto dal traffico (ossidi di azoto, polveri fini, benzene, gas ad effetto serra). Gli interventi riguardano principalmente: le limitazioni alla circolazione per zona e per tipologia di veicoli (inclusi i mezzi pesanti), nuovi criteri per la distribuzione delle merci nel centro storico di Aosta, il potenziamento delle figura del mobility manager regionale, la promozione dell’utilizzo dei mezzi di trasporto alternativi all’automobile (trasporto pubblico, mobilità dolce) e il rinnovo tecnologico dei veicoli circolanti. Un intervento fondamentale è sicuramente il miglioramento della rete di trasporto pubblico, che tra le azioni specifiche prevede l’ottimizzazione dei percorsi e delle fermate, l’attività di informazione ai cittadini in merito alle promozioni o alle diverse tipologie di abbonamento esistenti o l’attivazione di servizi di trasporto pubblico a chiamata per quelle aree del territorio regionale più lontane dal reticolo viario principale e dove la domanda di mobilità è ridotta. È inoltre in fase di studio l’integrazione in un’unica carta elettronica di tutti i servizi tariffari quali abbonamenti e promozioni connessi al trasporto pubblico (autobus urbano e suburbano, ferrovia, impianti a fune, parcheggi).
Sempre al fine di ridurre le emissioni da traffico l’avviamento di appositi studi di fattibilità permetterà di individuare aree esterne all’area urbana da destinarsi alla realizzazione di parcheggi di attestamento, dotati di un sistema di collegamento veloce e frequente con il centro cittadino.

Settore energia

In un’epoca dove le risorse energetiche continuano a diminuire e mentre si registra un costante incremento dei consumi e dei costi energetici, assumono rilevanza assoluta tutti gli interventi volti al risparmio energetico e ad un incremento dell’efficienza energetica degli edifici sia pubblici che privati.
Le azioni riguardanti questo settore sono finalizzate a ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dalla produzione e dall’utilizzo dell’energia (riscaldamento domestico, sistemi di illuminazione, elettrodomestici) attraverso misure specifiche che favoriscono il risparmio e l’uso efficiente dell’energia, applicando tecnologie appropriate nel campo dell’edilizia e dell’impiantistica, incentivando la diversificazione dei combustibili e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. È inoltre prevista parallelamente un’attività di formazione rivolta al pubblico per l’uso efficiente delle risorse energetiche e una formazione tecnica per progettisti, installatori e tecnici del settore. Riveste inoltre notevole importanza l’attività di consulenza rivolta alle Amministrazioni comunali per l’individuazione di aree del territorio regionale in cui sperimentare progetti pilota per il recupero di piccoli centri abitati, secondo criteri di risparmio ed efficienza energetica.

Attività produttive

Attraverso le azioni concernenti le attività industriali ed artigianali, il piano mira da un lato alla promozione ed al miglioramento tecnico e tecnologico attraverso l’istituzione di tavoli di lavoro concertati e dall’altro definisce limiti alle emissioni, specifici per la realtà regionale.
Lo scopo principale dei suddetti tavoli tecnici sarà quello di affiancare le aziende medie e grandi, per l’introduzione, nel loro ciclo produttivo, di tecnologie a minore impatto sulla qualità dell’aria. La concertazione all’interno dei tavoli tecnici permetterà infatti di valutare, considerando l’evoluzione tecnica e tecnologica degli impianti industriali, l’introduzione di nuovi limiti alle emissioni da attività produttive, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 271 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 o delle successive normative europee e nazionali in materia. Altri tavoli di lavoro con i rappresentanti del settore industriale ed artigianale permetteranno inoltre di definire modalità operative relative ai vari comparti produttivi. Tali linee guida conterranno condizioni/criteri per la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti e la gestione dei diversi aspetti ambientali, con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni in atmosfera.

Comunicazione al pubblico

L’attuazione delle varie azioni ed il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria fissati dal piano non può prescindere dal coinvolgimento e dalla consapevolezza degli attori locali e dell’opinione pubblica. Sono state pertanto individuate una serie di misure che impostano una concertazione tra l’Amministrazione Regionale e gli enti locali per il coordinamento degli interventi sul territorio e forniscono al privato cittadino le corrette informazioni sullo stato della qualità dell’aria e sulle principali azioni per la riduzione delle emissioni. La comunicazione ai cittadini effettuata con pubblicazioni su giornali, riviste e siti internet e tramite l’organizzazione di appositi convegni e manifestazioni, permetterà di informare la popolazione in merito alle attività svolte e alle future strategie regionali in materia di gestione della qualità dell’aria ambiente. Altre azioni contenute nel Piano prevedono una maggiore sensibilizzazione dei cittadini, in modo da sviluppare nel tempo comportamenti sempre più sostenibili. Alle sopraccitate misure si affianca un’attività formativa rivolta a tecnici ed amministratori affinché le principali innovazioni possano divenire patrimonio comune e si sviluppi un’imprenditorialità specificamente orientata.

Attività conoscitive dello stato della qualità dell’aria

Il sistema di conoscenza sulla qualità dell’aria necessita di un costante aggiornamento e di una integrazione per quanto riguarda metodi, strumenti e sorgenti emissive. A tale scopo le misure ivi comprese riguardano: la revisione e l’aggiornamento della rete regionale di controllo della qualità dell’aria, il monitoraggio delle deposizioni atmosferiche, la caratterizzazione del particolato in sospensione (composizione chimica e granulometrica – PM10, PM2.5, PM1 e ultrafine), il controllo delle emissioni degli impianti industriali e l’aggiornamento dell’inventario delle emissioni.
Alla luce di quanto esposto in precedenza rimane comunque di difficile quantificazione la riduzione delle emissioni derivanti da ogni singola azione di piano, in quanto molto dipende dallo stato di attuazione delle stesse e dal fatto che non tutti gli interventi possono essere direttamente quantificati. A tale scopo assume un ruolo fondamentale l’attività di monitoraggio che seguirà l’approvazione del piano, in quanto permetterà di valutare l’efficacia delle azioni intraprese e la loro eventuale rettifica nel caso in cui si rivelassero insufficienti a raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dal Piano.
   
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