Ambiente e territorio
L’ambiente
La situazione ambientale della regione è soddisfacente e i fenomeni
di inquinamenti rilevati sono sporadici e puntuali, come rilevabile
anche dalla relazione sullo stato dell’ambiente 2003, presentata
nel mese di maggio da parte dell’Arpa-Agenzia regionale
per la protezione dell’ambiente, nella quale sono raccolti, elaborati
e valutati i dati provenienti dalle reti di monitoraggio ambientali
installate sul territorio regionale (aria e acqua) e dalle attività
tecnico-amministrative, anche regionali, relativamente alla
gestione dei rifiuti, ai controlli riguardanti le radiazioni ionizzanti
e non, il rumore e gli scarichi dei reflui idrici.
L’aria
Per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria sono rilevabili situazioni
di inquinamento solo in condizioni meteorologiche
particolari, che determinano fenomeni di inversione termica, e
in prossimità delle grandi vie di comunicazione.
Le emissioni di Nox e di polveri hanno mostrato una forte diminuzione
che è attribuibile alla riduzione del traffico dovuto
alla chiusura del tunnel del Monte Bianco. Nelle figure seguenti
è rappresentata una stima delle emissioni di Nox e di polveri
nella loro evoluzione spaziale e temporale: le aree a maggiore
pressione sono quelle della valle principale dove sono concentrati
i nuclei abitati più grandi, le principali vie di comunicazione
e le maggiori attività produttive.
Le emissioni di SO2 (biossido di zolfo), attribuibili essenzialmente
al riscaldamento, sono pressoché costanti nel corso degli anni.
Anche in questo caso le pressioni maggiori si rilevano nelle
aree lungo i fondovalle dove si concentrano i centri abitati, le vie
di comunicazione e le attività commerciali e industriali.
L’acqua
Il numero delle sorgenti censite nella nostra regione ammonta a 1702, di queste circa 500 sono attualmente utilizzate a scopo potabile,
rendendo disponibile giornalmente circa 200.000 mc di acqua. In generale gli utilizzi delle acque dai corsi d’acqua, da pozzi o da
sorgenti è rappresentato nella tabella seguente:
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La qualità delle acque superficiali della nostra
regione varia tra il sufficiente e il buono,
comunque in linea con la normativa di
settore, e i rari fenomeni di inquinamento segnalati
sono la conseguenza di sversamenti
abusivi di sostanze nocive, comunque sempre
in quantità molto limitate. |
I rifiuti
Il sistema di gestione dei rifiuti nella nostra regione è basato su un’unica discarica in comune di Brissogne nella quale confluiscono i rifiuti prodotti dai comuni dopo aver subito una prima compattazione nelle 6 stazioni di trasferimento (Ayas, Brusson, Cogne, Valtournenche, Montjovet e Hône) attualmente in funzione.
Tutte le iniziative del settore sono finalizzate alla prevenzione e riduzione della produzione e la pericolosità dei rifiuti e a favorire il reimpiego, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti come materia prima. |
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La tutela del territorio
Per quanto riguarda la tutela del territorio dai rischi idrogeologici
la seguente tabella riporta il numero di comuni soggetti alle diverse
classi di pericolosità moderata, media, elevata e molto elevata
e di rischio idrogeologico.
La valutazione dei diversi livelli di pericolosità deriva dal censimento
e dall’analisi dei dissesti presenti sul territorio regionale e
l’elevato livello di pericolosità è dovuto prevalentemente alla
compresenza, in buona parte dei comuni, di più tipologie di dissesto.
Si osservano in particolare le seguenti caratteristiche:
- una buona percentuale di comuni è interessata da fenomeni di
esondazione, che si localizzano quasi esclusivamente lungo l’asta
principale;
- la metà circa dei comuni denuncia livelli elevati e molto elevati
di pericolosità da frana;
- analoghi livelli di pericolosità si riscontrano nei comuni soggetti
a fenomeni di trasporto di massa in corrispondenza di conoidi
e per processi di dissesto lungo il reticolo idrografico minore
di versante;
- un sostanziale numero di comuni, di poco superiore ad un quarto
del totale, è soggetto a fenomeni valanghivi.
L’attività
Nel corso del 2004 le attività del Dipartimento sono state finalizzate
allo sviluppo di metodi e di azioni finalizzate alla tutela,
al recupero e alla valorizzazione del territorio e dell'ambiente.
Secondo un’analisi coordinata e intersettoriale delle diverse
problematiche territoriali e ambientali si è proceduto attraverso
l’integrazione e la condivisione degli obiettivi di sostenibilità
nelle diverse strategie di pianificazione e di gestione delle
risorse naturali regionali, per soddisfare le esigenze di sviluppo
sociale ed economico della comunità valdostana nel rispetto
dell'ambiente.
Tutela e valorizzazione dell’ambiente
Rientra a pieno titolo nell’ottica succitata la deliberazione della
Giunta regionale n. 2557 del 26 luglio 2004 con la quale è
stata approvata la strategia regionale di azione ambientale,
elaborata per migliorare la qualità dell’ambiente nella nostra
regione, in modo da garantire ai cittadini una crescente qualità
della vita concepita in termini di sostenibilità.
Il programma di integrazione ed azione ambientale
La strategia regionale in materia ambientale si concretizza nella
redazione di un unico documento, il “Programma di integrazione
ed azione ambientale della Valle d’Aosta” (Piaa), che si
connota in parte come strumento di tutela delle risorse fondamentali
(aria, acqua, suolo, biodiversità…) e di indirizzo delle
politiche settoriali (energetica, di riqualificazione ambientale,
industriale), e in parte come programma di azioni trasversali
(quadri conoscitivi, educazione ambientale, informazione,
comunicazione, incentivi). Operativamente, per la redazione
del Piaa, sono stati attivati dei tavoli di consultazione ai quali
sarà affidata l’analisi dello stato di fatto e il dibattito con
tutte le componenti.
Il programma di interventi di riqualificazione e miglioramento ambientale, urbanistico e paesaggistico
Nell’attesa della predisposizione del Programma, in attuazione
della legge regionale 5 febbraio 2004, n. 1, recante “Disposizioni
in materia di riqualificazione urbanistica, ambientale e
paesaggistica e di definizione degli illeciti edilizi nel territorio
della Valle d’Aosta”, saranno comunque realizzati interventi
di riqualificazione e miglioramento ambientale, urbanistico
e paesaggistico per affrontare alcuni problemi ambientali presenti
sul territorio regionale, nell’ambito dei uno specifico piano
di interventi.
Il primo Piano di interventi di interesse regionale finalizzati alla
riqualificazione e alla valorizzazione dei beni urbanistici, ambientali
e paesaggistici, oltre a individuare alcuni interventi “pilota”
per un importo complessivo di 655.000 euro, ha fissato
anche le modalità per la redazione del piano stesso nel 2005.
Le iniziative di formazione ed educazione ambientali
Nel settore ambientale sono proseguite le tradizionali iniziative
di formazione ed educazione ambientali quali:
- i “Trekking nature" : attività semi-stanziali o itineranti, con
pernottamento in rifugio, di scoperta e avvicinamento all'ambiente
naturale di alta montagna, per i ragazzi compresi
tra i sette e i tredici anni;
- la pubblicazione della rivista Environnement: trimestrale sui
temi ambientali che ha dedicato i 4 numeri annuali alla gestione
dei rifiuti nella nostra regione;
- le attività di promozione ambientale: realizzate su proposta
delle Cooperative ambientali valdostane e su richiesta dei
Comuni, delle Biblioteche e delle Aiat e le iniziative nell’ambito
dell’Espace Mont-Blanc.
Si evidenziano in particolare anche gli interventi di pulizia ambientale
mirati al ripristino delle condizioni ambientali originarie
realizzati per mezzo dell’Unione valdostana guide di alta
montagna sulla base delle segnalazioni pervenute alla Direzione
Ambiente da parte di Fondazione Montagna sicura e le attività
operative per la definizione dello Schéma de Développement
durable de l’Espace Mont-Blanc – Schema di Sviluppo Sostenibile
dell’Espace Mont-Blanc.
La gestione dei rifiuti urbani
Tra la primavera e l’autunno è stata poi attuata una specifica
campagna di sensibilizzazione e informazione nel settore della
gestione dei rifiuti urbani dei cittadini nelle diverse Comunità
montane per illustrare il sistema di smaltimento dei rifiuti
nella nostra regione, chiarire gli obiettivi e le esigenze di
una corretta gestione dei rifiuti e acquisire osservazioni, critiche
e suggerimenti da parte degli amministratori locali e dei
semplici cittadini sul servizio di gestione dei rifiuti stesso.
I dati sulle percentuali di raccolta differenziata nel primo semestre
2004 sono in continuo rialzo confermando il trend positivo
degli ultimi anni: il dato medio relativo alla regione passa infatti
dal 24 al 25%, in 11 comuni e una Comunità montana si è raggiunto
e superata la percentuale del 30%, (Antey-Saint-André,
Avise, Aymavilles, Chamois, Charvensod, Courmayeur, Morgex,
Saint-Denis, Saint-Pierre, Sarre e Rhêmes-Notre-Dame, Comunità
montana Monte Rosa), mentre per altri 16 la percentuale è superiore
a 25% (tra cui Aosta - rimasta al 25% - Cogne - dal 23% al
27% - Pontey - dal 18% al 26% - Valgrisenche - dal 17% al 25%)
e per 6 è inferiore al 20% (Emarèse, Jovençan, Pré-Saint-Didier,
Saint-Marcel, Saint-Vincent, Verrayes).
Tutela del territorio dai rischi idrogeologici
Al fine di garantire la tutela del territorio dai rischi idrogeologici
si è operato per la prevenzione dei rischi idrogeologici attraverso
la definizione delle Linee guida in materia di difesa del suolo, approvate
con la deliberazione della Giunta regionale del 23 febbraio
2004, n. 507, impostate su 4 linee di azione composte da
un insieme di misure a carattere strutturale e non:
1_ lo studio delle condizioni del territorio regionale e individuazione
dei fenomeni e delle cause che possono generare calamità,
determinazione del livello di pericolosità degli eventi
considerati, identificazione delle zone soggette a rischio e
quindi degli interventi possibili per la loro mitigazione;
2_ la gestione di un sistema di monitoraggio meteo-idrologico
diffuso sul territorio regionale con compiti di previsione in
tempo reale delle condizioni meteo, che possono evolversi in
situazioni di pericolo idrogeologico, per la sorveglianza dei
principali movimenti franosi ai fini dell’attivazione delle procedure
di protezione civile d’emergenza e del rischio sismico,
che ha permesso nel corso del 2004 di migliorare la capacità
di previsione dei fenomeni meteorologici che possono provocare
effetti gravosi sul territorio;
3_ la regolamentazione dell’uso del suolo attraverso specifici vincoli
di utilizzo del territorio, proseguendo nel 2004 nell’attività
di perimetrazione delle aree a diversa pericolosità idrogeologica
in applicazione della legge regionale n. 11/1998 da parte
dei Comuni;
4_ la realizzazione di opere strutturali di protezione dei beni e
delle popolazioni e per il mantenimento delle condizioni di assetto
del territorio e dei sistemi idrografici.
Gli interventi post alluvione dell’ottobre 2000
Nel corso del 2004 è in particolare proseguita l’attuazione del
“Piano degli interventi straordinari per il ripristino in condizioni
di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate, per la pulizia
e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua
e per la stabilizzazione dei versanti, nonché per adeguate opere
di prevenzione dei rischi – ai sensi dell’art.1 dell’Ordinanza del Ministro
dell’Interno n. 3090/2000”, approvato con la deliberazione
della Giunta regionale n.73, del 22 gennaio 2001, e aggiornato
per tre volte, con le deliberazioni della Giunta regionale n. 2022
dell’11 giugno 2001, n. 1401 del 22 aprile 2002 e n. 2073 del 26
maggio 2003.
Sulla base delle linee di intervento delineate e delle segnalazioni
pervenute dai Comuni, il quadro complessivo delle esigenze di intervento
per il ripristino dei danni alle opere pubbliche e per la
sicurezza idrogeologica del territorio ammonta a circa
559.000.000 di euro, così ripartiti:
- la prima fase di intervento, durante la quale Comuni e Regione
sono intervenuti per ripristinare in via d’urgenza la viabilità, i
servizi primari e condizioni minime di sicurezza e di vivibilità
delle aree colpite ammonta a circa 69.000.000 di euro, finanziati
per circa 38.000.000 di euro con fondi statali e per circa
31.000.000 di euro con fondi regionali;
- il Piano degli interventi straordinari individua un quadro delle
esigenze nel settore delle opere pubbliche che ammonta a circa
490.000.000 di euro: attualmente gli interventi dotati di
copertura finanziaria ammontano a 456.000.000 di euro, finanziati
per circa 181.000.000 di euro con fondi statali e per
circa 275.000.000 con fondi regionali, e sono in corso di realizzazione
o già ultimati interventi per circa 300.000.000 di euro.
Le attività della Fondazione Montagna Sicura
Con la deliberazione n. 135/2004 è stata affidata, per il periodo
1° febbraio 2004 – 31 gennaio 2005, alla Fondazione “Montagna
sicura” di Courmayeur, istituita con legge regionale 24 giugno
2002, n. 9, la gestione di specifiche iniziative riguardanti l’ambiente,
la difesa del territorio e la prevenzione dei rischi idrogeologici:
- il coordinamento e gestione della sede
operativa dell’Espace Mont-Blanc;
- la gestione e sviluppo della “Rete
transfrontaliera sui rischi naturali in
montagna” mediante la promozione di
nuove collaborazioni con università ed
enti di ricerca europei per lo scambio
permanente di esperienze e il consolidamento
delle attività sinora condotte e
l’assistenza alla predisposizione di nuovi
progetti e alla comunicazione informatizzata
sullo stato di rischio in alta
montagna;
- il coordinamento e gestione delle attività
relative alla “Cabina di regia dei
ghiacciai valdostani”, formata da referenti
dell’Assessorato del Territorio, Ambiente
e Opere pubbliche, responsabili
del Soccorso alpino valdostano e Guide
di alta montagna, per l’individuazione
delle iniziative volte al monitoraggio dei ghiacciai valdostani, alla programmazione di interventi operativi
di salvaguardia degli stessi, e alla divulgazione, attraverso
specifici workshop, delle conoscenze scientifiche acquisite e
degli interventi attuati, anche attraverso la valorizzazione della
banca dati glaciologica regionale.
La Fondazione “Montagna sicura”, con il suo Centro direzionale
presso Villa Cameron di Courmayeur, rappresenta il punto di riferimento
per la creazione di una rete transfrontaliera sui rischi naturali
in montagna (il cui punto principale è rappresentato dal
progetto “Creazione del Polo dei rischi naturali in montagna della
Cotrao – Acronimo Prinat”, nell’ambito del Programma Interreg
III A Italia - Francia (Alpi) 2000/2006, in partenariato con l’Arpa
Piemonte, la Regione Rhône-Alpes e la Regione autonoma Valle
d’Aosta – Assessorato Territorio, Ambiente e Opere pubbliche – in
veste di capofila unico ed i partner associati Regione Provence-
Alpes-Côte d’Azur e il Canton du Valais, per il quale con la deliberazione
della Giunta n. 905/2004 è stato istituito un Segretariato
tecnico per il coordinamento delle diverse azioni e per la gestione
del Progetto presso la Fondazione).
I servizi idrici
Nel settore della gestione delle risorse idriche, con la deliberazione
della Giunta regionale del 23 febbraio 2004 n. 508, è stato approvato
il quadro degli interventi di rilevanza regionale nel settore
acquedottistico per un importo complessivo di spesa di
19.960.000 euro e nel settore del trattamento delle acque reflue
civili per un importo complessivo di spesa pari a 42.572.500 euro,
così come rilevabile allo stato attuale.
Tali interventi, per la loro rilevanza e dimensione, costituiscono i
punti fermi della riorganizzazione dei servizi idrici a livello regionale,
permettendo di perseguire l’obiettivo di garantire un adeguato
approvvigionamento idropotabile e la salvaguardia della
qualità delle acque superficiali, in attesa che i Comuni definiscano
i programmi di intervento per ciascun ambito territoriale, in
attuazione di quanto previsto dalla l.r. 27/99.
Nel corso del 2004 sono stati ultimati i lavori di costruzione di
due importanti opere:
- l’acquedotto intercomunale tra i Comuni di Torgnon, Verrayes e
Saint-Denis per un importo complessivo di 3.500.000 euro;
- l’impianto di depurazione dei reflui idrici consortile dei Comuni
di Gaby, Issime, Lillianes e Fontainemore della potenzialità
massima di 10.000 abitanti equivalenti e per un importo complessivo
di 2.200.000 euro, oltre a 2.000.000 euro per la realizzazione
dei collettori fognari.
Con la deliberazione della Giunta regionale n. 217 del 2 febbraio
2004, sono state approvate anche le direttive in materia di acque
destinate al consumo umano che impone a tutti i soggetti gestori
dei servizi acquedottistici, sia pubblici che privati, e chiunque
fornisca acqua a terzi attraverso impianti idrici autonomi (es. acquedotti
consortili, frazionali e privati) o cisterne fisse o mobili
di effettuare una serie di controlli analitici periodici (uno per stagione
per un anno) finalizzati a verificare al punto di captazione
la qualità della risorsa idrica utilizzata.
Iniziativa di eccellenza
La Cabina di regia del territorio
Le difficoltà e i ritardi emersi nell’attuale fase di revisione dei
Piani regolatori generali comunali (Prgc) da parte dei Comuni
per il loro adeguamento al Piano territoriale paesistico regionale
(Ptp), previsto dalla legge regionale n. 11 del 1998 in materia
di urbanistica, hanno indotto l’Assessorato a promuovere
un’azione partecipata degli enti locali nell’esame della disciplina
urbanistica. Lo scopo era quello di individuare i punti critici
dell’attuale normativa, specie negli aspetti applicativi, e le
possibili soluzioni al fine di rimuovere quegli ostacoli che impediscono
la sollecita redazione di un’efficace pianificazione
comunale e di promuovere sinergie territoriali, per assicurare la
coerenza con le linee strategiche di settore.
Per avviare un dialogo costruttivo con le Amministrazioni locali
e definire insieme accordi per la miglior gestione del territorio,
nell’ottica di uno sviluppo locale sostenibile e di un ordinato
quadro di integrazione delle funzioni e delle iniziative con
le linee d’indirizzo assunte a scala regionale, è stato istituito il
gruppo di lavoro denominato “Cabina di regia del territorio”,
con la deliberazione della Giunta regionale n. 132, del 26 gennaio
2004, per svolgere i seguenti compiti:
- promuovere presso gli enti locali una presa in carico responsabile
delle risorse e dei problemi territoriali per il buon governo
del territorio;
- individuare e proporre soluzioni (organizzative, normative, finanziarie
ecc.) per rimuovere gli ostacoli che gli enti pubblici
incontrano per l’adeguamento dei Prgc al Ptp;
- promuovere progetti di sviluppo locale sostenibile e stimolare
l’informazione e la definizione di buone pratiche;
- promuovere azioni di coordinamento delle politiche settoriali,
regionali e locali, concordi con gli obiettivi generali del
Ptp;
- promuovere la costruzione di un quadro conoscitivo utile alla
definizione di strategie di sviluppo territoriale coerenti
con gli obiettivi generali del Ptp;
- promuovere attività e iniziative di formazione degli amministratori
e dei dipendenti pubblici in ordine alla gestione del
territorio.
Alla “Cabina di regia” è affidato anche il compito di valutare
l’adeguatezza delle indicazioni contenute nel Ptp rispetto all’evoluzione
tecnologica, economica e sociale della nostra regione
negli ultimi 15 anni, senza per questo stravolgerne i contenuti
o l’impostazione, ma per verificarne la rispondenza alle esigenze
della nostra realtà locale nel ventunesimo secolo.
Il Gruppo di lavoro è composto da rappresentanti del Consiglio
regionale, dirigenti di vari ambiti regionali e da esperti nei settori
dell’ambiente, del turismo, dei trasporti e dello sviluppo socio-
economico.
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