Un anno di rinnovate collaborazioni
L’anno del 60° anniversario della morte di Emile Chanoux, padre dell’autonomia valdostana e martire della Resistenza, è stato per la comunità valdostana un momento di grande riflessione sui valori e sul significato della nostra autonomia. Il pensiero di Chanoux, in uno dei periodi più bui della storia della Valle d’Aosta, ha fortemente motivato il popolo valdostano nel credere ad una vita in libertà. Dove per libertà si intendeva innanzitutto poter parlare la propria lingua, poter promuovere la propria cultura e le proprie tradizioni, poter essere protagonisti della propria storia.
Forti di questo retaggio, in un anno di delicati equilibri istituzionali, in piena riforma della parte seconda della Costituzione, abbiamo saputo creare un fronte comune con le altre Regioni a statuto speciale e Province autonome. Lo abbiamo fatto consapevoli che la nostra autonomia è il frutto di un preciso patto con lo Stato, figlio della storia, che non può essere cancellata con un colpo di spugna. Il processo di riforma, tutt’ora in itinere, ha dato luogo a preoccupazioni, anche forti, e a delusioni. Il disegno di legge costituzionale appare confuso e non privo di contraddizioni e, soprattutto, non sembra svilupparsi nel senso di un reale federalismo.
Anche a livello europeo, il 2004 ha riservato due appuntamenti con la storia: l’allargamento dell’Unione a 10 nuovi paesi, che ha aperto così i confini ad una pace e una solidarietà duratura, e la firma della Costituzione europea, che ha posto le basi per un’Unione sempre più politica. Resta ovviamente il problema della rappresentanza delle Regioni, che dovrà essere definito, oltre che a livello europeo, anche sul piano italiano.
Sul fronte locale, questo è stato un anno di avvio di una rinnovata collaborazione con gli enti locali riguardo al patto di stabilità, che costituisce un elemento rilevante nell’esercizio della competenza regionale in materia di finanza locale, la quale non può essere rappresentata esclusivamente da un sistema di trasferimenti finanziari, ma implica una responsabilizzazione delle autonomie locali nell’utilizzo delle risorse loro assegnate, nel-l’ottica di una piena attuazione del principio di sussidiarietà.
CARLO PERRIN
Presidente della Regione
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