ULTIME SCIATE E GRANDI EVENTI PER LA PASQUA IN VALLE D'AOSTA

(NOTIZIARIO TURISMO VALLE D' AOSTA)
00:28 - 13/03/2004 


(ANSA) - AOSTA, 13 MAR - Le ultime sciate della stagione, escursioni in montagna, grigliate all'aperto, visite ai musei e ai castelli, appuntamenti enogastronomici: è ricca l'offerta per la Pasqua in Valle d'Aosta.

Dopo una stagione invernale all'insegna di un massiccio afflusso turistico (soprattutto grazie all'abbondante innevamento) è previsto un altro pienone nelle località turistiche valdostane nelle festività pasquali, dal 5 al 12 aprile. In particolare ad allettare i villeggianti è l'innevamento ancora abbondante che consente di sciare in quasi tutti i comprensori con temperature primaverili. Finora in gran parte della regione, da Cervinia a Courmayeur, sono giunte numerose prenotazioni negli alberghi e nelle strutture extralberghiere; resta alto anche l'afflusso stimato nelle seconde case. Il periodo è anche ideale per le gite di scialpinismo, consigliate a sciatori esperti e con l'accompagnamento di una guida alpina.

Ma per le festività pasquali la Valle d'Aosta non offre solo sci: gli appassionati della neve potranno effettuare escursioni in quota con le racchette da neve oppure a piedi, potendo scegliere tra itinerari di varia difficoltà. Tra le zone più frequentate c' è il parco del Gran Paradiso, apprezzato per le bellezze naturali e la ricchezza di specie animali tipiche delle Alpi (camosci, stambecchi, marmotte, caprioli, falchi). Ma i turisti della 'natura' sono anche attirati sempre di più dal meno conosciuto Parco del Mont Avic e dalle altre riserve naturali sparse sul territorio.

Se le condizioni meteorologiche saranno favorevoli, è anche probabile che verranno prese d'assalto le 28 aree attrezzate, o aree 'pic nic', dislocate su tutto il territorio regionale, in boschi o radure, dove è possibile effettuare grigliate all'aperto: si trovano a Breuil Cervinia, Courmayeur (bosco del Miage), La Thuile (area Preylet), Morgex (aree Plan Cape, Laoché e Genzianella), Avise (area Le Crou), Cogne (area Lillaz), Rhemes Notre Dame (area Carré), Valsavarenche (area Foncey), Saint Nicolas (area Bois de la Tour), Sarre (area Source du Ruet), Avise (area Lo Crou), Bionaz (area Lexert), a Saint Oyen (area Prenoud), Doues (area Belvedere), Fenis (area Tzante de Bouva), Saint Marcel (area Les Druges), Emarese (area col Tzecore), Torgnon (area Chantorné), Valtournenche (area Champleve), Chamois (area lago di Lod), Verrayes (area Champlong), Champoluc (area Plan Villy), Brusson (area Bosco di Goen), Donnas (area Cignas), Pont Saint Martin (area Bousc Daré), Gressoney La Trinité (area Eyo).

Anche le tavole valdostane, dai ristoranti tipici agli agriturismo, saranno affollate dai turisti alla scoperta della cucina e dei vini Doc. La tradizione gastronomica valdostana non ha specialità particolari per la Pasqua: sulle tavole i protagonisti saranno agnello, capretto e selvaggina varia. E per finire il pranzo i credenti sono soliti mangiare le arance che sono state appese ai rami di palma proprio nel giorno delle Palme. Un'altra particolarità della pasqua valdostana è che il venerdì santo nei paesi al posto delle campane nei paesi vengono suonate ma si utilizzano o un grosso corno o una "raganella".

Infine gli appassionati dell'arte potranno visitare al Museo Archeologico di Aosta la mostra 'L'Art Deco in Italià, che resterà aperta fino al 13 aprile. L'esposizione è dedicata allo stile decorativo del primo dopoguerra che raggiunse il suo culmine all'Esposizione parigina del 1925. Caratteristiche di questa corrente sono la libertà e la creatività, la ricerca di nuovi materiali e di nuove forme, per una rivoluzione estetica legata alle trasformazioni sociali che erano in atto all'epoca. L'esposizione aostana si propone in particolare di esaminare l''Art Deco' nella versione italiana, concentrandosi sul periodo compreso tra la metà degli anni '20 e i primi anni '30. Il museo archeologico ospiterà oltre 150 opere: dai manifesti pubblicitari di Marcello Dudovich e degli altri 'cartellonisti' del tempo (tra cui Piquillo, Pluto, Seneca) agli importanti mobili e arredi di Borsani, Guerrini, Martinenghi, ai dipinti e oggetti d'arte di Umberto Brunelleschi, Giulio Bargellini, Galileo Chini, alle sculture di Adolfo Wildt, alle ceramiche della scuola faentina di Pietro Melandri e Francesco Nonni oppure della manifatture liguri di Albisola. Inoltre sono presenti eleganti vasi prodotti in collaborazione da Gio Ponti e dalla Richard Ginori, e anche tessuti, quadri, abiti d'epoca, cartoline, riviste illustrate. (ANSA).




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