Speciale V.I.A.
Con l’ausilio di alcuni grafici analizziamo l’evoluzione della V.I.A. nella regione Valle d’Aosta.
SINTESI DI VENT’ANNI DI V.I.A.
di PAOLO BAGNOD E ANDREA GARUTTI
Paolo Bagnod, dirigente del Servizio valutazione ambientale; Andrea Garutti, funzionario del Servizio valutazione ambientale.
Come già descritto, l’inizio storico dell’applicazione della procedura di VIA nella Regione Autonoma Valle d’Aosta è avvenuto nel 1991. Sono quindi passati oltre 20 anni, e la casistica dei progetti sottoposti a VIA consente ormai abbondantemente di effettuare confronti e analisi comparative. In ragione delle novità introdotte dalla recente LR 12/09, si è ritenuto opportuno presentare i dati statistici seguenti in modo separato, evidenziando le casistiche dovute all’applicazione delle vecchie norme (LR 6/91 e LR 11/99) da quelle dovute all’applicazione della nuova normativa in materia. Escludendo le tipologie di piano e programma (varianti a piani regolatori, piani urbanistici di dettaglio ecc.) che erano soggetti a una procedura valutativa particolare, di recente trasformata in valutazione ambientale strategica (VAS), non facilmente comparabile con la VIA applicata a progetti e opere, le tabelle seguenti consentono di realizzare un quadro d’insieme sulle frequenze e percentuali di presentazione delle diverse tipologie progettuali.








Tabella 1: distribuzione percentuale dei progetti VIA presentati nel periodo 1991-2008. Va sottolineato che la voce “strade” include non soltanto la costruzione di strade nuove, ma anche i progetti per l’allargamento di quelle già esistenti, che rappresentano oltre il 50% dei progetti indicati in questa categoria. La voce “progetti vari” comprende progetti o piani che, presentati in numero limitato, nel calcolo percentuale circa l’1% del totale.













Tabella 2: distribuzione percentuale dei progetti VIA presentati nel periodo 2009-2011.






 

 



Risulta evidente come alcune tipologie di progetto siano state sottoposte a valutazione più di frequente rispetto ad altre. Il confronto
tra le prime tabelle permette di osservare, da una parte, il notevole incremento dei progetti legati alla produzione di energie alternative (in particolare il settore idroelettrico), con la comparsa di nuove voci quali gli impianti eolici e gli impianti fotovoltaici.Nuovi settori sicuramente spinti dagli incentivi statali, più che da nuove sensibilità ambientali. La specifica analisi dei casi avverrà in un altro articolo di questo numero di Environnement.Si osserva invece negli anni una flessione dei progetti relativi a opere viarie, anch’essa probabilmente legata, da una parte, alla minore necessità di ulteriori collegamenti stradali e, dall’altra, alla riduzione dei finanziamenti regionali, soprattutto in campo agricolo.Si incrementa invece il settore edilizio, soprattutto legato ad esigenze turistiche, quali la necessità di realizzare nuove strutture alberghiere di alto livello per soddisfare nuove esigenze provenienti dal turismo di élite.








 
 
 


Tabella 3: distribuzione percentuale delle verifiche di assoggettabiiltà a procedura di VIA presentate nel periodo 2009-2011.




Risulta preponderante come la necessità di attivare una procedura di VIA sia quasi obbligatoria a fronte dei progetti di centraline idroelettriche, in ragione delle ricadute ambientali di questo genere di interventi, per i quali risulta necessario attivare una valutazione congiunta. Mentre gli altri tipi di interventi presentano una percentuale di sottoponibilità a VIA alquanto limitata.
 

Tabella 4: confronto tra il tipo di progetti più frequentemente presentati per anno, nel ventennio 1991-2011. Tabella 5: esiti delle verifiche di assoggettabilità a procedura di VIA presentate nel periodo 2009-2011. Tabella 6: esiti delle procedure di VIA presentate nel periodo 2009-2011.

 








Un discorso simile vale anche per gli esiti delle procedure di VIA. La tipologia progettuale che presenta il maggior numero di valutazioni negativa è rappresentata, da sempre, dagli impianti idroelettrici. In misura sensibilmente inferiori dalle infrastrutture viarie.



   
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