Scheda Esposizione

 Scheda dell'esposizione  Catalogo  Sede espositiva

I Divisionisti Piemontesi
Da Pellizza a Balla

Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003
MOSTRA CHIUSA

ANGELO MORBELLI<br>
La prima messa a Burano

ANGELO MORBELLI
La prima messa a Burano

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO <br>
Il cammino dei lavoratori

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
Il cammino dei lavoratori

CARLO FORNARA<br>
Ultimi splendori d'autunno

CARLO FORNARA
Ultimi splendori d'autunno

CESARE MAGGI<br>
La slitta

CESARE MAGGI
La slitta

GIACOMO BALLA<br>
Artemisia controluce

GIACOMO BALLA
Artemisia controluce

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO<br>
Il sole

GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO
Il sole

 
E’ la prima rassegna esaustiva sul divisionismo piemontese e presenta ventisei artisti con oltre ottanta opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private.
Curata dallo storico dell’arte Giuseppe Luigi Marini, la mostra prende in considerazione il periodo dal 1890 sino alla prima Guerra Mondiale, anche se non mancano sconfinamenti sino agli anni Trenta.
L’interesse della rassegna, senza dimenticare l’apporto determinante dei «padri fondatori» del divisionismo, è nella documentazione del vario contributo degli artisti comprimari e di personalità confinate nell’ambito delle “comparse”, quando non addirittura ignorate.
Il percorso espositivo, diviso in quattro sezioni, prende avvio dai Maestri del divisionismo con i protagonisti di questa tendenza artistica a partire dall’ultimo decennio dell’Ottocento.
La prima parte della mostra presenta alcuni dei capolavori di Giambattista Ciolina, Carlo Fornara, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Di quest’ultimo si possono ammirare "Il cammino dei lavoratori", uno dei suoi dipinti più celebri, che documenta una conclusiva fase di studio nell’elaborazione del Quarto Stato e Il sole nascente, esposto una sola volta nel 1941, straordinario modello del famoso dipinto acquistato dalla Galleria d’Arte Moderna di Roma nel 1906.
Un secondo gruppo di opere testimonia la ricerca di quei pittori di “seconda generazione” considerati gli interpreti del Divisionismo, come Angelo Barabino, Cesare Maggi, Matteo Olivero, Simone Salassa, Alberto Falchetti, Ernesto Barbero e di un tardo e fedele prosecutore come don Angelo Rescalli.
La terza sezione della mostra comprende sia gli artisti che hanno subito l’influenza del Divisionismo sotto differenti aspetti, come Paolo Paschetto, Giovanni Battista Carpanetto, Guido di Montezemolo, Luigi Bolongaro, sia quelli che ne hanno originalmente rielaborato i caratteri distintivi, come Andrea Tavernier, Romolo Ubertalli e Leonardo Bistolfi e sperimentatori occasionali come Giuseppe Sobrile e Luigi Onetti, sino ad arrivare a coloro che ne furono prosecutori tardivi e più generici come Alberto Ferrero, Camillo Besana e Alfredo Belcastro.
L’esposizione si conclude con le opere di quei pittori che hanno vissuto un periodo Divisionista prima di approdare al Movimento Futurista, come Giacomo Balla e Carlo Carrà o che, come Giuseppe Cominetti, prima firmatario del Futurismo, proseguì in pratica sulla falsariga degli esordi nella pittura divisa, però interpretando i temi della vita moderna con, tra gli altri, l'esemplare Tango del 1914.
Il catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, contiene un testo critico di Giuseppe Luigi Marini, le biografie complete degli artisti presenti in mostra e le schede relative alle opere esposte.



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