Archivio mostre e esposizioni

    
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Andrea Alborno. Storie di viaggio
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, si compone di una selezione di immagini di viaggio realizzate dall’autore, che ha collaborato nel corso degli anni con alcune delle maggiori riviste di settore, da Meridiani Montagne a National Geographic Traveller.
Scrive nel catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Andrea Alborno appartiene a quei fotografi che ci consegnano documenti visivi sui quali vale ancora la pena soffermare gli occhi, prendersi del tempo, osservare prima di andare oltre. Questo avviene perché la pratica della fotografia in Alborno è onesta e artigianale, istintiva e nel contempo meditata. Per quanto consapevole e solidamente sorretto da una riflessione sui processi creativi, l’autore privilegia una prospettiva personale e un approccio quasi mistico. Per lui la fotografia di viaggio è incontro e scoperta, condivisione e rispetto.
La mostra Andrea Alborno. Storie di viaggio, che rimarrà aperta fino all’8 ottobre 2023, è arricchita da un catalogo illustrato bilingue italiano-francese con testi di Andrea Alborno, Daria Jorioz e Pierre Rouyer, pubblicato dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.
Andrea Alborno - Cenni biografici
Da quando, nel 1996, ha iniziato la sua attività, Andrea Alborno è sia fotografo sia giornalista. Professionalmente è interessato a esplorare temi culturali e sociali ma ha anche prodotto reportage turistici, di interni e di design. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste italiane e internazionali, tra cui Tuttoturismo, Meridiani, Panorama Travel, Gulliver, Airone, Alp, Meridiani Montagne, D-la Repubblica delle Donne, Gente Viaggi, Elle, Anna, Figaro, Geo, National Geographic Traveller. Una sua mostra sui ragazzi di strada di Odessa (Ucraina), dal titolo Gioventù Negata, sponsorizzata dall’EBRET e patrocinata dall’UNICEF, ha girato l’Italia. Nel 2009 ha pubblicato il libro Un cuore fra le pietre che descrive la vita dei monaci agostiniani che vivono a 2500 metri al colle del Gran San Bernardo tra Italia e Svizzera. Nel settembre 2009 è stato premiato all’Art of Photography Show di San Diego in California, il più importante award di tutta la West Coast americana. Ha collaborato con la ONG Domus, pubblicando un libro sulla missione umanitaria kenyota di Ndithini. Organizza workshop fotografici volti a stimolare la creatività dei partecipanti avvalendosi di tecniche di visualizzazione derivate dalla meditazione e dallo yoga. Dal 2018, collabora con la sede regionale RAI della Valle d'Aosta e con la RAI nazionale realizzando video documentaristici.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
20 Giugno 2023 - 8 Ottobre 2023

Miriam Colognesi. L’autre portrait. Le jeu
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto di ricerca dell’artista Miriam Colognesi, che dedica una sezione ad Aosta, arricchendo un percorso iniziato da alcuni anni che ha coinvolto nel tempo fondi pubblici e privati degli archivi di Émarèse (Valle d’Aosta), Melpignano (Puglia) e El Masnou (Catalunya). L’interazione tra immagini e documenti antichi crea una sorte di Atlante della memoria e per le carte dedicate ad Aosta l’utilizzo dell’antico manoscritto di Nicolas Claude, De universo terrarum orbe, 1662 (Aosta, Biblioteca regionale Bruno Salvadori) rende preziose e uniche le opere d’arte contemporanee realizzate dall’autrice. Scrive la curatrice Daria Jorioz in catalogo: “Il fascino del gioco delle carte percorre tutta la storia dell’arte e basta ricordare alcune celebri opere di Caravaggio, Georges de La Tour, Cézanne e Balthus per comprendere la pregnanza di un soggetto di genere dalle straordinarie implicazioni simboliche. Miriam Colognesi si cimenta con un tema denso, densissimo e lo arricchisce ulteriormente di riferimenti: parte dal ritratto fotografico storico, lo associa a documenti d’archivio, ne ridisegna i confini in un gioco di specchi, mobile come la superficie dell’acqua increspata da un sasso gettato per produrre cerchi concentrici che si allontanano dal centro. Semplificando potremmo affermare che Miriam Colognesi compie una scelta molto precisa, quella di indagare attraverso un personale registro espressivo il tema della memoria individuale e collettiva”.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Maggio 2023 - 15 Ottobre 2023

Robert Capa. L’opera 1932-1954
Al Centro Saint-Bénin saranno esposte oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, che copriranno in modo esaustivo la produzione del celebre fotografo dagli esordi alla morte prematura avvenuta nel 1954 in Indocina. “La mostra - anticipa la dirigente della struttura Attività espositive Daria Jorioz - consente di ripercorrere tutte le fasi della straordinaria carriera di Robert Capa, riservando un’attenzione particolare ad alcune delle sue immagini più iconiche, che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento. L’esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’opera di un autore passionale, sfuggente e instancabile, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportages”. Scrive Gabriel Bauret in catalogo: “Il suo posto nella storia della fotografia potrebbe essere paragonato a quello di Robert Doisneau, ma il paragone si ferma qui: tanto Capa è un eterno migrante, dallo spirito avventuroso, quanto Doisneau è un sedentario che nutre la sua fotografia con i soggetti che sa scovare a Parigi e nelle sue periferie”. Al Centro Saint-Bénin di Aosta il visitatore potrà osservare le immagini di guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa, ma non solo. Nei reportages del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli”, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni. I tempi deboli ci riportano all’uomo, Endre Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, al suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia del fotografo rispetto ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto. Di lui così scrisse Henri Cartier-Bresson: “Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”. La mostra si articolerà in 9 sezioni tematiche: Fotografie degli esordi, 1932–1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936–1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943–1945; Verso una pace ritrovata, 1944–1954; Viaggi a est, 1947–1948; Israele terra promessa, 1948–1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954. A rendere la rassegna ancora più intrigante sarà la possibilità di ammirare l’utilizzo finale delle immagini di Capa, ovvero le pubblicazioni dei suoi reportages sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico, la guerra. Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada. Robert Capa nasce nel 1913 a Budapest; in gioventù si trasferisce a Berlino, dove inizia la sua carriera di fotoreporter che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Muore in Indocina nel 1954, ferito da una mina anti-uomo mentre documenta la guerra al fronte.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Maggio 2023 - 24 Settembre 2023

Joan Miró. E' quando sogno che vedo chiaro
Il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico per la prima volta in Italia una mostra inedita su Joan Miró, uno dei massimi protagonisti dell’arte del secolo scorso. Il percorso espositivo delinea la figura dell’artista-uomo, sfiorando le peculiarità della sua persona, dalle convinzioni ecologiste (che oggi chiameremmo di “sostenibilità ambientale”) all’impegno nella lotta antifascista, dall’esigenza fortissima di libertà alla sua ribellione verso ogni forma di tirannia fino alla sua capacità di intrecciare arti lontane come la poesia, la scultura, il teatro, la fotografia. Le sezioni della mostra mettono in evidenza il triplice impegno morale di Miró: il rispetto per la natura, la libertà politica e l’innovazione del linguaggio artistico, temi scelti dal Comitato scientifico di cui fanno parte Riccardo Auci, Andrea Filippo Cremonesi, Enrique Longinotti, Daria Jorioz, Josep Maria Camps Codina, Josep Massot, Paula Virginia Serè Villarino. Disse Joan Miró nel 1979 in occasione del conferimento del dottorato honoris causa presso l’Università di Barcellona: “Un artista è qualcuno che, tra il silenzio degli altri, fa sentire la sua voce per dire qualcosa, e che ha l'obbligo che questa cosa non sia inutile, ma che serva all’umanità”. Dopo quarant’anni di dittatura, in un paese finalmente restituito alla democrazia, Miró manda un messaggio di fedeltà alla terra, di solidarietà tra gli uomini e di dedizione alla ricerca della libertà aldilà di ogni barriera sociale. Per far comprendere il suo processo creativo e la sua connessione con la natura Miró diceva: “Un quadro non si finisce mai, non si inizia nemmeno, un quadro è come il vento: qualcosa che cammina sempre e senza pausa”. Scrive Daria Jorioz nel catalogo: “Miró ha percorso l’arte del Novecento come una stella luminosa, amatissima da molti, ritenuta scontata da alcuni: acclamato per la limpidezza del suo sguardo infantile e per l’esuberante creatività, ma anche criticato per l’accattivante facilità di lettura e per l’immediatezza delle sue opere. Surrealista multiforme e indisciplinato, attratto dal dadaismo e ispirato dalla dimensione onirica e dall’automatismo psichico, l’artista catalano ha fatto della libertà espressiva il fondamento della sua avventura creativa, con inattesi e imprevedibili mutamenti di stile che, superando ogni teorizzazione precostituita, tracciavano un percorso zigzagante “tra eclettismo e azzardo sperimentale”. Nelle diverse sezioni del percorso espositivo troviamo sculture, olii, i fantocci di Mori el Merma (Morte al fantoccio), la sovversiva e festosa opera teatrale del 1978 ma anche tredici famosi libri d’artista e quattro videointerviste – realizzate appositamente per questa mostra - a persone che conobbero o lavorarono con Miró: il nipote Joan Punyet Miró, Rosa Malet, Colita, Joan Baixas. Le opere presenti all’interno delle sale del Museo Archeologico di Aosta sono state gentilmente fornite da varie istituzioni quali la Fundació Pilar e Joan Miró de Mallorca, il Museu Es Baluard d'Art Contemporani de Palma, la Diputació d'Alacant, Harvard Art Museums de US, il fondo familiar de Succesió Miró e da diversi collezionisti privati. Il materiale audiovisivo e le fotografie fanno parte dell’archivio storico del COAC-Col•legi d'Arquitectes de Catalunya, dell'Arxiu Nacional de Catalunya, della Fundació Joan Miró di Barcellona, del Centro Documental de la Memoria Histórica di Salamanca, della Foundation Ernst Scheidegger archive, del MAE-Centre de Documentació i Museu de les Arts Escèniques de Catalunya, del Archivo de Fotografía Colita e di Film59. Joan Miró Joan Miró Ferrà nasce il 20 aprile 1893 a Barcellona, figlio di un orologiaio di Cornudella de Montsant (Tarragona). Di carattere introverso e taciturno, le sue oscillazioni di umore si riflettono nella sua pittura. Dopo aver sofferto per un esaurimento nervoso e per le febbri tifoidi, suo padre cede al suo desiderio di diventare pittore. Miró attribuirà il merito della sua guarigione anche al contatto con la natura nella fattoria che sua madre, originaria di Maiorca, compra a Mont-roig del Camp (Tarragona). Dal 1917 al 1922 Miró studia arte in accademie ispirate al Noucentisme, braccio culturale del nazionalismo catalano, mentre Barcellona si trasforma nel rifugio degli artisti cubisti e dadaisti che fuggono dalla Prima Guerra mondiale, alla quale la Spagna non partecipa. Miró guarda con ammirazione all’attenzione per il dettaglio della pittura giapponese e ai fauves, e sperimenta strutture cubo-futuriste, con Cézanne, Van Gogh e Picasso come riferimenti. La sua prima mostra personale nel 1918 è oggetto di severe critiche che ravvivano in lui l’impegno e il desiderio di andare controcorrente. Visita Parigi nel 1920, l’anno in cui Picabia, Tzara e Breton stravolgono la capitale dell’arte con la rivoluzione Dada. Nel 1924, Breton pubblica il Manifesto Surrealista e nel 1925 sponsorizza una mostra di Miró presso la galleria Pierre Loeb. È il suo primo successo. Inizia le sue prime pitture oniriche. Nel 1929 si sposa a Maiorca con la cugina Pilar Juncosa. Il 18 luglio 1936 un colpo di stato militare si trasforma nella Guerra Civile e la Catalogna attraversa un periodo di violenza rivoluzionaria senza il controllo del governo. Miró, minacciato da un anarchico di Mont-roig, si trasferisce a Parigi dove ritorna al realismo. Dipinge, accanto alla Guernica di Picasso, il murale Le Faucheur nel Padiglione della Repubblica per l’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1941, il MoMA gli dedica la sua prima retrospettiva. Nel 1942 fa ritorno a Barcellona. Isolato e senza soldi per permettersi i materiali pittorici, realizza le sue prime sculture. Nel 1945, mesi prima della capitolazione di Hitler, riesce a esporre a New York le serie Constellations e Barcelona. Nel 1956, Miró realizza il suo sogno di avere un laboratorio su misura a Maiorca, isola nella quale stabilisce la propria residenza. Si dedica al disegno dei murales dell’Unesco, che ottengono nel 1959 il premio Guggenheim. Miró accresce la sua fama mondiale. Inizia a lavorare al giardino di sculture a Saint-Paul-de-Vence. Nel 1966 compie un viaggio in Giappone che lo influenza per quanto riguarda la calligrafia e per l’uso della tela come luogo per la riflessione intima e la delicata espressione poetica (Goutte d’eau sur la neige rose). Barcellona gli dedica la sua prima retrospettiva, alla cui inaugurazione si rifiuta di presenziare e a cui risponde nel 1969 con una mostra che denuncia velatamente la violenza della dittatura. Nel 1971, il governo gli ritira il passaporto per la sua partecipazione a una manifestazione contro la condanna a morte degli attivisti dell’ETA. Nel 1973 Picasso muore e Miró lo sostituisce come leader culturale antifascista, sostenendo i collettivi culturali, sociali e ambientali con opera grafica e manifesti. Nel 1974 nel Grand Palais sorprende con le sue tele bruciate come protesta contro la speculazione nel mercato dell’arte. Nel 1975 celebra la morte di Franco nell’opera performativa Mori el Merma. Miró muore il 25 dicembre del 1983 a Palma di Maiorca.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
29 Aprile 2023 - 1 Ottobre 2023

La sua Africa. Maria Bonino e la cooperazione a sud del Sahara.
A 50 anni dal primo viaggio della pediatra Maria Bonino in Africa, il fotografo Elvezio Pagani propone una serie di scatti sulla quotidianità nel sud del mondo. Maria Bonino nasce a Biella nel 1953 e si laurea in Medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Torino nel 1978. Pochi anni dopo parte per la Tanzania, dove diventa responsabile del reparto di pediatria dell’ospedale di Ikonda e successivamente del reparto di pediatria con annessa l’unità dei bambini malnutriti presso l’ospedale di Tenkodogo in Burkina Faso. Tra il 1992 e il 2003 Maria svolge incarichi in vari paesi africani nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale. E’ stata responsabile del reparto di pediatria presso l’Ospedale di Iringa, in Tanzania, coordinatrice di servizi territoriali ad Arua in Uganda e responsabile del reparto di pediatria presso il St. Mary Hospital Lacor di Gulu. Nel marzo 2003 parte per Uige in Angola per lavorare nel reparto di pediatria dell’Ospedale provinciale locale. Fin dall’ottobre 2004 denuncia senza esito la comparsa di morti sospette per febbre emorragica al Ministero della Sanità nella capitale Luanda. Nel febbraio 2005 verifica una recrudescenza di casi di febbre emorragica, tutti mortali. Il 16 marzo Maria lamenta i primi sintomi e il 20 marzo viene trasportata in aereo a Luanda, dove morirà il 24 marzo 2005. Elvezio Pagani, elettromeccanico e fotografo Elvezio Pagani nasce nel 1939 a Mendrisio (CH). Di professione elettromeccanico, parte per la prima volta per l’Africa nel 1995 per raggiungere la figlia che, al termine degli studi accademici, svolge in Uganda attività di volontariato. Nel 2004 viaggia in Ciad e nel 2006 giunge in Tanzania e conosce la situazione dell’ospedale di Ikonda, luogo in cui tornerà un mese all’anno per 11 anni, fotografando la realtà circostante e occupandosi di diversi progetti di volontariato. Alla Biblioteca regionale di Aosta, mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 18, è in programma un evento di approfondimento tenuto dal docente universitario Marco Aime dal titolo “Il grande gioco del Sahel”.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
11 Marzo 2023 - 4 Giugno 2023

Pionieri della natura in Valle d'Aosta
La metà dell’800 vide fiorire in Valle d’Aosta l’interesse per lo studio dell’ambiente naturale, grazie soprattutto all’impulso dato da un gruppo di religiosi, chiamati per questo gli abbés savants, che univano ai doveri del loro ministero un forte interesse per lo studio della storia e delle scienze naturali. La Société de la Flore Valdôtaine nacque nel 1858, su iniziativa dei canonici Georges Carrel ed Edouard Bérard, e si orientò inizialmente sullo studio della flora e dei minerali della Valle d’Aosta, con la realizzazione di un erbario sociale e di una collezione di minerali. A fine secolo comparvero tra i membri della Société de la Flore Valdôtaine l’abate Joseph-Marie Henry, che fu presidente dal 1901 al 1941, il professore Lino Vaccari, botanico di fama che diede una spinta decisiva agli studi floristici in Valle d’Aosta e il canonico Pierre-Louis Vescoz, appassionato collezionista di minerali e animali. Nel 1971, dopo la lunga pausa iniziata con la seconda guerra mondiale, Carlo Lyabel e Efisio Noussan diedero un rinnovato impulso alle attività dell’associazione, contribuendo a rinsaldare i rapporti con il Giardino Botanico Chanousia, a implementare l’attività editoriale e a inserire la ricostituzione di un Museo di Scienze naturali nella lista degli obiettivi prioritari da perseguire. La mostra Pionieri della natura in Valle d’Aosta, organizzata dalla Struttura attività espositive e promozione identità culturale, si compone di materiale documentario e di un ricco apparato di pannelli esplicativi illustrati, che ricostruisce per il pubblico la storia della société savante valdostana.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
25 Novembre 2022 - 5 Febbraio 2023

Tina Modotti. La genesi di uno sguardo moderno
L’esposizione, a cura di Dominique Lora e Héctor Manuel Orozco Velázquez, in collaborazione con Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle d’Aosta, è dedicata alla celebre fotografa Tina Modotti, che occupa un posto fondamentale nel panorama della fotografia internazionale. La curatrice così introduce la mostra: “Avventurosa, nomade e misteriosa, la personalità artistica di Tina Modotti è permeata da un talento ricco e plurale ma è soprattutto caratterizzata da uno sguardo acuto e lenticolare capace di raggiungere l’essenza dei singoli e delle cose. Donna e artista moderna ante-tempore, la Modotti ha esercitato un’influenza tangibile, decisiva e duratura sullo sviluppo dell'arte fotografica in Messico e a livello internazionale.” Al Centro Saint-Bénin di Aosta saranno esposti più di 100 scatti della fotografa provenienti dalla collezione dell'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) e dalla Fototeca Nazionale di Città del Messico, con l’intento di ripercorrere le fasi salienti della sua vicenda professionale. Nel percorso espositivo trovano posto i suoi studi sulle tradizioni popolari, sull’architettura urbana, i famosi reportage sulle classi lavoratrici e sui movimenti rivoluzionari che raccontano di uomini, donne e territori, i ritratti e i celebri studi sulle mani, mani che creano e che lavorano, strumenti di costruzione identitaria. “Le foto che Tina Modotti realizza in Messico, concentrate in poco più di sei anni di intensa produzione - ricorda Héctor Orozco Velázquez, co-curatore - sono il chiaro contributo alla storia della fotografia come arte e come documento sociale. Opere che contribuirono alla formazione dell’identità nazionale di un Messico post rivoluzionario, creando un’immagine di modernità artistica alla quale aderirono alcuni dei fotografi più importanti di quegli anni, dai tedeschi Guillermo Kahlo e Hugo Brehme ai russi Sergei Eisenstein e Eduard Tisse oltre agli statunitensi Edward Weston e Paul Strand.” Tina Modotti dedicherà grande attenzione alla documentazione delle condizioni di vita delle popolazioni indigene, da lei fotografate sempre con grande dignità e spontaneità. In special modo sono le donne a riempire il suo universo visivo, valorizzate dalla sua sensibilità artistica e dall’uso della luce e del bianco e nero. Scrive Daria Jorioz in catalogo: “Quest’urgenza di cogliere la vita nell’attimo in cui avviene è forse il tratto saliente della personalità di Tina Modotti che è giunto intatto fino a noi (…) Le sue foto realizzate negli anni venti - in particolare quelle dei fiori e i ritratti delle donne tehuane - rinviano al codice dell’anima teorizzato da James Hillman e alla celebre affermazione di Dorothea Lange secondo cui ogni fotografia è l’autoritratto del fotografo. O perlomeno io lì vedo la natura luminosa e forse anche felice di Tina Modotti, una donna fotografa il cui talento e la cui sensibilità si smarriranno, fagocitati da una Storia più grande di lei e di cui sarà una delle tante vittime sacrificali. Mi piace invece immaginarla con la macchina fotografica che cammina veloce e silenziosa tra le stradine di Tehuantepec, alla ricerca di quell’istante unico e irripetibile che si sostanzia in una pellicola.”
Tina Modotti nasce a Udine il 17 agosto 1896. Nel 1913, ad appena 17 anni, emigra a San Francisco, negli Stati Uniti, per raggiungere il padre in cerca di lavoro. Ben presto si dedica a studi di recitazione che la porteranno ad andare a Los Angeles per fare l’attrice. Nel 1918 sposa il pittore Roubaix de l'Abrie Richey e, poco dopo, si lega romanticamente all’uomo che cambierà il corso del suo destino: il fotografo Edward Weston. Con lui Tina impara le tecniche della fotografia e viaggia in Messico, paese che diventerà la sua patria di adozione. Durante gli esordi come fotografa Tina Modotti partecipa attivamente alla rivoluzione comunista messicana e conosce grandi artisti come Diego Rivera, Clemente Orozco, Frida Kahlo e Pablo Neruda. Terminata la relazione con Weston, si lega a personalità politicamente controverse come Antonio Mella e Vittorio Vidali. La vita di Tina Modotti fu caratterizzata da costanti cambiamenti, dovuti alle sue scelte sentimentali, artistiche e politiche. Il suo attivismo fu indissolubilmente legato alle sue vicende sentimentali, al punto che sembra possa aver giocato un ruolo cruciale nella sua morte precoce, avvenuta nel 1942 a Città del Messico. Pur non essendoci prove tangibili, sembrerebbe che l’antifascista e membro del Comintern Vittorio Vidali, suo compagno di vita e di partito, sia stato coinvolto nel suo (ipotetico) omicidio a causa delle informazioni di cui Tina era a conoscenza in materia di politica spagnola. La versione ufficiale racconta che la fotografa ebbe un infarto nel taxi che la riportava a casa dopo una cena con alcuni amici.

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Novembre 2022 - 12 Marzo 2023

Pierre Aymonod. Voyage autour de ma boite
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Marco Jaccond, Daria Jorioz e Luciano Seghesio propone una sintesi della vasta produzione di Pierre Aymonod, scelta con l’intento di portare alla luce le opere di uno tra i più fecondi artisti valdostani, ancora poco conosciuto dal grande pubblico. La mostra si compone di una ricca selezione di carte a tecnica mista che, oltre a documentare il percorso creativo di un autore sensibile e dalla notevole cultura letteraria, denota un interesse profondo per le avanguardie artistiche del primo Novecento e in particolare per il Surrealismo. Scrive Marco Jaccond in catalogo: “Memore della grande tradizione delle avanguardie novecentesche, nel corso degli anni, Pierre Aymonod ha dato forma ad una singolare quadreria composta in larga parte da opere di piccola dimensione, realizzate su supporti cartacei, spesso occasionali, reinventati con una perizia grafica d’impronta surreale. Il suo microcosmo pittorico (inchiostri, pastelli, frottage, gouache, tecniche miste) è costituito da un corpus organico di delicati ma perturbanti collage, di rielaborati objets trouvés fatti di forme, di segni e di frammenti materici, i quali hanno dato vita a una teoria di racconti lirici che svelano un intimo intento poetico dal quale traspare una vena di humour sapiente.” Pierre Aymonod nasce ad Aosta nel 1954. Si laurea in Lettere con una tesi su Antonin Artaud e in Lingue con una tesi su Marcel Schwob. Vive buona parte della sua esistenza a Ch?tillon insegnando francese nelle scuole superiori della Valle d’Aosta, approfondendo nel contempo le sue ricerche nel campo dell’arte contemporanea e della letteratura. Dalla fine degli anni Settanta porta avanti una sua personale ricerca artistica mettendo a punto una vasta raccolta di opere realizzate in tecnica mista su supporti cartacei. Si impegna per un certo periodo in politica, partecipando all’attività amministrativa del suo paese, senza mai abbandonare gli interessi artistici, culturali e musicali, specialmente rivolti alla canzone d’autore francese e alle espressioni musicali delle minoranze linguistiche. In quel periodo è animatore del gruppo teatrale La Veillà di Ch?tillon. Ha pubblicato, con Alexis Bétemps, il libro Pierre Grosjacques. Une vie, une pensée (Tipografia Duc, 1989). Ha scritto articoli e prefazioni apparse su pubblicazioni locali. Muore ad Aosta nel 2012.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
1 Ottobre 2022 - 26 Febbraio 2023

Arshak Sarkissian. Angeli e Demoni
L’esposizione, a cura di Dominique Lora, è dedicata all’artista armeno Arshak Sarkissian, figura emergente dell’arte contemporanea, e presenta una ricca selezione di dipinti, disegni, incisioni e installazioni. Arshak Sarkissian (1981) vive e lavora tra Jerevan e Londra. Ha iniziato giovanissimo la carriera artistica, unendo lo spirito del mondo classico con elementi contemporanei e creando personaggi surreali, tra realtà e invenzione, ispirato dai maestri della storia dell’arte e dalla tradizione popolare armena. La curatrice Dominique Lora così introduce la mostra di Aosta: “L’artista è un figlio emblematico della sua epoca poiché ha conosciuto la fine dell’impero sovietico e la complessa transizione che ne è risultata. Come un ricercatore polifonico che sconfina oltre la dimensione progettuale del lavoro, sperimenta e alterna mezzi espressivi quali pittura, disegno, grafica, scultura e installazione, giocando con segni, simboli e materiali che, come idiomi babelici, si confondono, si sovrappongono e si riorganizzano. La sua visione del mondo inizia e si compie attraverso opere pregne di memoria, di colori, di forme antiche e moderne, permeate di umorismo e dense di drammaticità collettiva”. Le composizioni di Sarkissian sono animate da bizzarre figure, saltimbanchi, popolani, cantastorie, folli, pescatori, scimmie, strani animali antropomorfi o ancora creature stravaganti e fenomeni da baraccone, accarezzati da una luce fissa e assorta. L’artista ritrae soggetti inconsueti, il cui corpo si fa spesso emblema, mezzo espressivo essenziale a cui è conferita una bellezza straniante. Personaggi grotteschi in pose classicheggianti, con volti dall’espressione composta, rivelano il dramma di un’umanità magnetica che attrae. La sua iconografia è ispirata alla quotidianità e a un mondo familiare, trattato con un distacco malinconico che conferisce ai suoi soggetti un’aura magica, inafferrabile, irreale. “La pittura di Arshak - scrive in catalogo Daria Jorioz, dirigente delle Attività espositive - si è nutrita della lezione di inquieti maestri quali Jieronymus Bosch, Francisco de Goya ed Ernst Ludwig Kirchner, ha guardato alla dimensione onirica del Surrealismo e in particolare a Max Ernst, si è lasciata ispirare da tutta la storia dell’arte, forse anche dalle disturbanti fotografie di Diane Arbus e dalle stranianti visioni di Matthew Barney, per giungere a una sintesi personale ed efficacissima, che ci consegna una visione del presente complessa ma anche solidamente radicata nel passato, di cui vengono colte e rielaborate suggestioni artistiche molto diverse tra loro, senza alcuna preclusione”. In mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta sono presentati anche disegni e incisioni ispirati al soggetto dei Freak Shows e ai Caprichos di Francisco de Goya. In questa serie di lavori Sarkissian si allontana dalle gioiose composizioni che lo contraddistinguono per sperimentare una nuova qualità strutturale. Lo spazio mentale dell’opera diventa una mappa immaginaria in cui l’artista riorganizza e traccia i propri sogni, le proprie geografie, le proprie architetture. La base del suo lavoro sono le fotografie di archivio degli artisti di spettacolo, i cosiddetti Freaks, resi famosi al grande pubblico dall’omonimo film di Tod Browning del 1932. Ispirandosi alla documentazione ottocentesca in bianco e nero, Arshak esplora l’origine e il carattere del corpo contemporaneo, richiamando rappresentazioni corporee e forme dell’anatomia umana ormai quasi dimenticate. La mostra è arricchita infine dall’installazione Anime Immaginarie, una scenografia teatrale composta da maschere e costumi misteriosi, inquietanti ma anche magici e liberatori, che mettono in scena un incontro tra umanità e natura, bellezza e bruttezza. L’installazione evoca una fantasia creativa che ricorda da vicino maestri del passato come Arcimboldo, Gustave Moreau e, più di recente, opere cinematografiche come Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Ogni personaggio esprime uno stato di ambiguità tra finzione e realtà, tra amore e morte, muovendosi con eleganza nello spazio entrando in un dialogo armonioso con l’architettura del Centro Saint-Bénin di Aosta. L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz afferma: “Siamo lieti di ospitare un giovane artista emergente quale Arshak Sarkissian, che ci consente di dedicare uno spazio importante della nostra programmazione culturale estiva 2022 all’arte contemporanea e di far conoscere un paese quale l’Armenia, di cui quest’anno si festeggiano i trent’anni di relazioni diplomatiche con l’Italia. L’arte e la cultura rappresentano da sempre uno stimolo fondamentale per il dialogo, la crescita e la pace tra le nazioni”. L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano, francese) edito da Sagep, con testi di Dominique Lora e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. La mostra, prodotta da Glocal Project Consulting di Roma, ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia. Arshak Sarkissian Vive e lavora tra Jerevan e Londra. Si esprime prevalentemente con pittura, disegno e scultura. Ha tenuto diverse mostre personali in gallerie e musei in tutto il mondo. La sua prima mostra personale è stata presentata nel 1998 al National Center of Aesthetics after Henry Igityan a Jerevan. Da allora, le sue opere sono state esposte alla Albemarle Gallery di Londra, alla Gavriel Gallery di Brema, alla Mildberry Gallery di Mosca, alla Vendôme Gallery di New York, alla AC Gallery di Lubiana, alla Opus 39 Gallery di Nicosia, al Ljubljana Museum of Modern Art, alla Tufenkian Gallery di LA e alla Charlie Smith Gallery di Londra. Sempre a Londra ha ricevuto il prestigioso Anthology Prize. Recentemente Sarkissian ha presentato una serie di progetti personali alla Quadriennale di Praga, alla Biennale Internazionale di Gyumri e al Pharos Contemporary Center di Cipro. All’artista è stata commissionata un’opera per il terminal passeggeri dell’aeroporto internazionale di Zvartnots in Armenia. Nel 2005 è stato insignito del Presidential Prize come miglior giovane artista armeno. Sue opere fanno parte della collezione permanente di mecenati internazionali, tra cui la Francis Bloomberg Collection di New York, la Collezione Saatchi di Londra e la Collezione Nicos Pattichis di Nicosia·

- Aosta
30 Luglio 2022 - 6 Novembre 2022

CULT21: Fotografare il mondo oggi
L’Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 8 luglio 2022, alle ore 18, presso la sede espositiva Hôtel des États di Aosta, verrà inaugurata la mostra CULT21: Fotografare il mondo oggi – The Families of Man che presenta le immagini del concorso fotografico nazionale, dedicato agli artisti residenti in Italia dai 18 ai 35 anni, svoltosi nel 2021. Il contest fotografico richiedeva di inviare un’immagine inedita con temi di forte attualità, connessi alle sezioni dell’esposizione The Families of Man, aperta al Museo Archeologico Regionale nel 2021, quali “La fine della modernità: la globalizzazione e il ripensamento dell’identità”, “Il mondo connesso: dalla virtualità alla sostenibilità” e “La pandemia: la resilienza e la ripartenza”. Le foto selezionate dalla Giuria saranno premiate durante l’inaugurazione della mostra con il catalogo che raccoglie tutte le immagini in concorso. La Giuria che ha esaminato i lavori pervenuti era composta da: Andrea Alborno (fotografo), Angela Madesani (docente, curatrice e storica dell’arte), Luciano Seghesio (designer e gallerista). La mostra CULT21: Fotografare il mondo oggi, che rimarrà aperta fino al 2 ottobre 2022, è arricchita da un catalogo illustrato bilingue italiano-francese, curato da Daria Jorioz, pubblicato dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro. Per approfondimenti www.concorsocult.it.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
9 Luglio 2022 - 2 Ottobre 2022

Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’Oltralpe
Ponendosi all’avanguardia per le proposte espositive a livello nazionale, il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico per la prima volta in Italia una mostra d’eccezione, frutto della collaborazione scientifica con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur. Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglierà un’esposizione che si propone di raccontare una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo svizzero. La mostra, promossa dall’Assessorato Beni culturali Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Daria Jorioz, Andrea Lutz e David Schmidhauser. Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico. Nei primi anni del Novecento furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’Espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Il movimento si sviluppò gradualmente - dagli inizi alla prima metà del Novecento - in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’. Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori dell’artista Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello sorto a Basilea dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore. Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese. Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica. Tra gli artisti in mostra non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del Novecento. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e altre importanti opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista, come Interno con tre donne di Albert Muller, La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly. Espressionismo svizzero è una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del XX secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico. La mostra, prodotta da Expona di Bolzano in collaborazione con Contemporaea Progetti di Firenze, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Silvana Editoriale con saggi di Daria Jorioz, Caesar Menz, David Schmidhauser, Andrea Lutz, che contiene le immagini di tutte le opere in mostra e sarà acquistabile al prezzo di 26 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Giugno 2022 - 23 Ottobre 2022

Marco Jaccond. Autour de Marcel Proust (1871-1922)
L’esposizione Marco Jaccond. Autour de Marcel Proust (1871-1922) è stata realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz. Propone un progetto inedito dell’artista valdostano Marco Jaccond, realizzato in occasione del centenario della morte dello scrittore francese Marcel Proust e in omaggio alla sua opera monumentale À la recherche du temps perdu, pubblicata in sette volumi tra il 1913 e il 1927. La mostra si compone di una ricca selezione di carte a tecnica mista, realizzate negli ultimi anni da Marco Jaccond, che così introduce questa sua nuova ricerca artistica: “Tengo subito precisare che non ho inteso illustrare la Recherche (opera per nulla idonea ad intendimenti di tal genere), bensì che ho cercato di evocare stati d’animo, situazioni poetiche, elementi narrativi riconducibili a quello spirito filosofico ed esistenziale di fondo che permea tutto il capolavoro proustiano”. Scrive la curatrice Daria Jorioz in catalogo: “Il lavoro artistico di Marco Jaccond è l’esito raffinatissimo di una ricerca evocativa, strutturata, immersa nella circolarità temporale che riflette il focus dell’opera proustiana. La “sottile epidermide della pittura” di cui parla Proust a proposito dei maestri del passato viene indagata da Jaccond con rinnovato vigore, attualizzata nella sua intrinseca caducità, enfatizzata nella trasparenza di ali di farfalla incollate sui fogli, ricercata nelle fotografie antiche rielaborate con interventi di geniale pregnanza, delimitata dai tratti di carboncino che incorniciano immagini di paesaggi, architetture, volti, citata nella scelta di inserire in alcune carte le copie di disegni cinquecenteschi a sanguigna. In Jaccond coesistono l’eleganza compositiva, l’arguzia delle citazioni, l’accostamento di materiali differenti, la continua sperimentazione, la serialità che nulla toglie alla comprensione della singola opera su carta.” Il progetto espositivo è inoltre arricchito da un catalogo edito dalla Tipografia valdostana con i testi di Daria Jorioz, Maurizio Ferraris e Fabio Truc, autori provenienti da diversi ambiti disciplinari, in vendita in mostra al prezzo di 20 euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
9 Aprile 2022 - 28 Agosto 2022

Anna Maria Moretto. Ritratti e altre narrazioni.
La sede espositiva Hôtel des États di Aosta ospita dal 19 marzo al 26 giugno 2022 la mostra Anna Maria Moretto. Ritratti e altre narrazioni.. L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, si compone di una selezione di dipinti a olio su tela, di piccole e medie dimensioni dedicati al genere del ritratto. Anna Maria Moretto nel 1994 frequenta un corso di scultura lignea con Franco Crestani e in seguito comincia a partecipare alla Fiera di Sant’Orso di Aosta. La qualità delle sue sculture le consente di ottenere numerosi riconoscimenti. Una sua opera scultorea, Il pellegrino, è esposta in maniera permanente in via Martinet, all’imbocco del passaggio che conduce alla Chiesa di Santo Stefano, nell’ambito dell’iniziativa Jolis coins curata dal Comune di Aosta. Nel 2018 frequenta un corso di pittura con l’artista Sarah Ledda, dedicandosi con intensità crescente alla pratica pittorica e diradando l’attività di scultrice. La sua cifra espressiva, partendo dagli insegnamenti di Sarah Ledda, si consolida grazie ai consigli di altri pittori attivi in Valle d’Aosta quali Franco Grobberio e Marco Bettio e allo studio dell’opera dei maestri che predilige, tra cui spiccano i britannici Lucian Freud e Graham Vivian Sutherland. La mostra, che rimarrà aperta fino al 26 giugno 2022, è arricchita da un catalogo illustrato bilingue italiano-francese curato da Daria Jorioz, che contiene anche i testi istituzionali di Jean-Pierre Guichardaz e del Sindaco di Aosta Gianni Nuti, pubblicato dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
19 Marzo 2022 - 26 Giugno 2022

ROBERT DOISNEAU
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita dal 5 marzo al 22 maggio 2022 la mostra Robert Doisneau, dedicata ad uno dei più celebri maestri della fotografia del Novecento. L’esposizione, organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale e curata da Gabriel Bauret, presenta più di cento fotografie in bianco e nero provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau di Montrouge. A Montrouge, il fotografo francese ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, lasciando una straordinaria eredità, che le due figlie oggi valorizzano e fanno conoscere in tutto il mondo. Tra le opere in mostra non poteva mancare Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950, immagine iconica, tra le più riprodotte al mondo, in cui l’autore ha saputo catturare un momento magico e un’emozione universali. Robert Doisneau incarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città, Parigi: ne coglie il respiro, le emozioni, le trasformazioni sociali, ne narra la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva. Il fotografo francese cresce insieme alla sua città, la osserva prendendo appunti visivi, la racconta cominciando dalla strada, si specchia nei giochi dei bambini che inventano il loro mondo, narra la condizione a volte ruvida degli adulti. Lo fa con delicatezza e garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente.
La mostra è corredata da un catalogo trilingue (italiano, francese e inglese) edito da Silvana Editoriale, con testi di Gabriel Bauret e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 28 euro. Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 25 anni. Mostra inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Per garantire la sicurezza sanitaria, si richiede che i visitatori indossino le mascherine. Il personale di sorveglianza indirizzerà il flusso del pubblico e gli utenti fruiranno di entrate/uscite differenziate. Nella sede espositiva sarà fatta rispettare la distanza minima di oltre un metro e l'afflusso sarà regolamentato in modo da evitare assembramenti.
Occorre esibire il Super Green Pass. ___________________________________________________________________ L’utilizzo delle immagini è concesso esclusivamente per la recensione della mostra DOISNEAU (Aosta, Centro Saint-Bénin, 5 marzo – 22 maggio 2022) e del relativo catalogo, all’interno del quale sono contenute. Le immagini non possono essere alterate, tagliate o modificate in alcun modo. È necessario che vengano sempre riportati i crediti completi. 1 - Robert Doisneau, Le baiser de l’Hôtel de Ville, Paris 1950 © Robert Doisneau 2 - Robert Doisneau, Fox-terrier au Pont des Arts, Paris, 1953 © Robert Doisneau 3 - Robert Doisneau,Vent rue Royale, Paris, 1950 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO 4 - Robert Doisneau, Un regard oblique, Paris, 1948 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Marzo 2022 - 22 Maggio 2022

René Monjoie. Incontri fortuiti
L'Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che venerdì 10 dicembre 2021, alle ore 18, sarà presentata, presso la sede espositiva Hôtel des États di Aosta, la mostra René Monjoie. Incontri fortuiti. L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto artistico in cui René Monjoie abbandona il ruolo di fotografo professionista per dedicarsi liberamente all’arte, offrendo al pubblico immagini inedite accostate in trittici che suggeriscono analogie e contrasti, dialoghi e suggestioni. La mostra è arricchita da un video realizzato da Andrea Alborno. Afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz: “Questa mostra costituisce un omaggio ad un fotografo molto noto e apprezzato nella nostra regione, che ha contribuito alla documentazione e alla valorizzazione dei beni culturali in Valle d’Aosta. Sono certo che questa iniziativa espositiva potrà essere apprezzata dagli appassionati di fotografia e di arte contemporanea.” Scrive in catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “René Monjoie presenta al pubblico i suoi appunti visivi in questo progetto inedito dal titolo Incontri fortuiti. Liberatosi per sua stessa dichiarazione della macchina fotografica e del cavalletto, compagni preziosi di decenni, ha deciso di continuare ad osservare il mondo con la meraviglia di sempre, ma più leggero, armato soltanto della fotocamera del suo cellulare. La capacità di osservare, l’abilità nella scelta delle inquadrature, lo sguardo limpido di chi si sa ancora stupire, l’arguzia, l’ironia e la curiosità innate, oltre ad una cultura artistica e letteraria non comuni, gli consentono di essere un osservatore privilegiato della realtà e di giocare con le immagini.” René Monjoie nasce a Parigi nel 1937 dove ha vissuto e lavorato fino al 1970, data in cui si trasferisce in Valle d’Aosta, paese d’origine della moglie Franca. Diplomatosi al liceo artistico di Parigi École Boulle, nel 1959 frequenta un corso di designer all’École des Arts Appliqués e al Conservatoire des Arts et Métiers. Sempre nel 1959 svolge il servizio militare, trascorrendo un periodo in Algeria, dove ha inizio la sua carriera di fotografo. Tra il 1962 e il 1970, a Parigi, lavora presso lo studio di Design Technés, frequentato da artisti quali César, Armand, Ipoustéguy, poi presso l’Agenzia di Pubblicità O.F.R.E.P. e presso la Compagnie Française d’Édition. Dal 1967 al 1970 diventa fotografo indipendente, occupandosi di attività pubblicitarie e di fotoreportage d’illustrazione e decorazione per “La Maison de Marie Claire” e “Marie France”. Nel 1969 partecipa al Salon des artistes décorateurs al Grand Palais di Parigi, con due opere, una delle quali di arte cinetica. Dal 1971 al 1999 ha svolto la sua attività di fotografo professionista in Valle d’Aosta, specializzandosi in riprese di affreschi e opere d’arte, fotografie di rilievi e disegni di reperti riportati alla luce nei cantieri archeologici, immagini di località turistiche, oggetti di artigianato, installazioni industriali. Ha collaborato a lungo con la Soprintendenza per i Beni e le attività culturali della Valle d’Aosta e ha insegnato fotografia nell’ambito del corso regionale per la formazione dei rilevatori dell’Architettura rurale.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Dicembre 2021 - 27 Febbraio 2022

Architetture contemporanee sulle Alpi occidentali italiane
L'Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che a partire da mercoledì 1° dicembre 2021 sarà aperta al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra Architetture contemporanee sulle Alpi occidentali italiane, proposta dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc con l’Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Valle d’Aosta e realizzata dal Centro di Ricerca «Istituto di Architettura montana» del Politecnico di Torino. L’esposizione, a cura di Antonio De Rossi e Roberto Dini, presenta le tavole progettuali di più di cinquanta edifici realizzati nei territori montani di Valle d’Aosta e Piemonte. Si tratta di opere in cui la qualità dell’organizzazione dello spazio si intreccia ai processi di sviluppo locale e alla diffusione di pratiche abitative innovative. I progetti illustrati mostrano come, anche in Valle d’Aosta, sia in atto una metamorfosi culturale in cui l’architettura e l’aménagement del paesaggio tornano a giocare un ruolo strategico per una nuova abitabilità del territorio montano. Una trasformazione che vede sia i progettisti uscire dalla dimensione della mera autorialità per farsi traduttori di istanze complesse da costruire collettivamente, sia le comunità e le committenze riscoprire l’importanza del progetto di qualità. La mostra è ad ingresso gratuito e sarà aperta al pubblico fino al 13 febbraio 2022. Orario di apertura: martedì-domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Per garantire la sicurezza sanitaria, si richiede che i visitatori indossino le mascherine. Il personale di sorveglianza indirizzerà il flusso del pubblico e gli utenti fruiranno di entrate/uscite differenziate. È necessario esibire il green pass

Centro Saint-Bénin - Aosta
1 Dicembre 2021 - 13 Febbraio 2022

Sergio Ardissone. Testimoni. Un mondo che scompare
L'Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che venerdì 15 ottobre 2021, alle ore 18, sarà presentata, presso la sede espositiva Hôtel des États di Aosta, la mostra Sergio Ardissone. Testimoni. Un mondo che scompare. L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone una selezione di immagini a colori del fotografo e giornalista astigiano Sergio Ardissone, che documentano popoli, culture e tradizioni dei popoli Inuit, Kirghisi, Turkana e altri, attraverso i luoghi e i ritratti delle persone incontrate dall’autore nel corso dei suoi viaggi nel mondo, dai sentieri himalayani alle carovane asiatiche. Per oltre trent’anni Sergio Ardissone, autore di libri e reportages, ha percorso le strade del mondo con la sua fidata reflex, che lo ha accompagnato negli angoli più reconditi e incontaminati del Pianeta. La frequentazione e l’interesse per i luoghi di cultura e fede buddista lo hanno indotto a riunire la sua documentazione fotografica nella mostra itinerante Mondi buddisti (1996). Nel 2001 ha realizzato Elementa. Le quattro anime del mondo, esposizione di immagini poetiche, confluite in una pubblicazione. Nel 2018 ha presentato, nelle sedi dell’ex chiesa del Gesù di Asti e del Castello di Costigliole, la mostra Testimoni. Un mondo che scompare, raccolta di immagini per la maggior parte inedite e oggi per lo più irrealizzabili. Come afferma lo stesso Ardissone: “Una selezione di quegli scatti, che vogliono essere un atto d’amore per il Pianeta e al tempo stesso un monito, vengono proposti nella presente rassegna realizzata in Valle d’Aosta”. La mostra, che rimarrà aperta fino al 28 novembre 2021, è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Sergio Ardissone, Jean-Pierre Guichardaz, Daria Jorioz e Gianni Nuti, che contiene le immagini di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
15 Ottobre 2021 - 28 Novembre 2021

Fernando Casetta e Enrico Massetto. Racconti scolpiti
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le opere dei due scultori valdostani, mettendo a confronto due diversi modi di narrare la Valle d’Aosta e le sue peculiarità. Fernando Casetta di Villeneuve scolpisce scene di vita contadina legate alla tradizione, Enrico Massetto di Saint-Pierre ci racconta con sguardo ironico e contemporaneo la montagna e i suoi abitanti. L’esposizione permette il dialogo tra due generazioni, evidenziando i loro diversi e complementari approcci creativi. Fernando Casetta, più conosciuto come Nino, nasce a Villeneuve nel 1933. Per lungo tempo è stato albergatore, poi antiquario e restauratore, ambiti che gli hanno permesso di affinare la passione per il legno e il gusto del bello. Autodidatta, comincia a scolpire nel 1998 seguendo un suggerimento di Dorino Ouvrier. Dal 2001 inizia un’intensa attività realizzando mostre e partecipando a concorsi di artigianato ad Aosta, Donnas, Courmayeur, Saint-Vincent, Valgrisenche, in cui riceve l’apprezzamento del pubblico. Il suo atelier si trova a Champlong di Martignon, una frazione di Villeneuve, all'interno del borgo dove un tempo viveva la sua famiglia, un luogo ricco di ricordi e fonte di inesauribile ispirazione. Enrico Massetto è nato a Torino nel 1976. Diplomato all'Istituto di Arti applicate di Aosta, ora Liceo Artistico, inizia a lavorare nell’ambito della computer grafica e dei prodotti multimediali. Nel 1999 si trasferisce a Milano per frequentare i corsi allo IED, l’Istituto Europeo di Design, e lavora come grafico pubblicitario. Diventa character designer presso la Playstos Entertainment per sviluppare un videogame per consolle (PS2 e XBOX) e art director. Nel 2005 torna ad Aosta e apre un laboratorio di scultura a Saint-Pierre. Ha portato in Valle d’Aosta la tecnica del disegno caricaturale nel contesto dell’artigianato, con uno sguardo innovativo e dinamico, raggiungendo in breve tempo un brillante successo di pubblico, a partire dall’invenzione di un personaggio di fantasia diventato una vera e propria star, il Greundzo. Espone alla Fiera di Sant’Orso dal 2005, nel cui ambito ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
2 Ottobre 2021 - 13 Febbraio 2022

Alberto Selvestrel, Alessandra Zucco. Orizzonti interiori
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le immagini del giovane Alberto Selvestrel e le opere della scultrice valdostana Alessandra Zucco. Le fotografie di Alberto Selvestrel sono il frutto dell’osservazione dei luoghi attraversati dalla luce. Si tratta di un approccio che non lascia nulla al caso, che coglie le geometrie impreviste delle ombre e il dialogo dei volumi architettonici con la natura, per comporre immagini raffinate e vicine all’astrazione. Alessandra Zucco rivela un’impostazione creativa che rende le sue sculture riconoscibili e preziose. Grazie alla linearità delle forme realizza opere dalla grazia essenziale. L’acero quale essenza lignea privilegiata diventa per lei una cifra espressiva personale. Ma anche quando scolpisce il noce raggiunge un’efficace sintesi formale. “La convenzione con il Comune di Aosta per l’utilizzo della sala espositiva Hôtel des États – afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – rappresenta ormai da molti anni il risultato virtuoso di una collaborazione istituzionale in ambito culturale. Ci auguriamo che questa esposizione d’arte dedicata a due interessanti e promettenti autori possa essere apprezzata dal pubblico dei residenti e dei turisti che frequentano la Valle d’Aosta”. La mostra è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, a cura di Daria Jorioz, che contiene le immagini di tutte le opere esposte e un testo di Gianni Nuti, edito dalla Tipografia Valdostana, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro. Alberto Selvestrel è nato a Torino nel 1996. Nel 2014, diciassettenne, si avvicina alla fotografia con una particolare attenzione rivolta al paesaggio. Approfondisce da autodidatta le sue ricerche e si focalizza sul paesaggio antropico e le sue modificazioni, sviluppando uno stile personale caratterizzato da composizioni geometriche e minimali. La sua ricerca è volta a condensare il massimo dell’espressione concettuale nel minimo della forma. Nel 2017 esce il suo primo libro fotografico, Images, che viene recensito da importanti riviste e giornali stampati e da testate online di tutto il mondo. Nel 2017 espone i suoi lavori fotografici in Italia e nel 2018 a Londra e Bruxelles. Nel 2019 pubblica un secondo volume fotografico, Link, con la prefazione di uno dei maggiori fotografi italiani, Giovanni Gastel. Partecipa a fiere d’arte internazionali e viene scelto da Fujifilm come unico testimonial italiano per il lancio della fotocamera X-Pro3. Nel 2020 Automobili Lamborghini lo ha scelto come fotografo per il progetto With Italy for Italy per la rivalutazione del territorio italiano post Covid-19. Alessandra Zucco è nata a Chivasso nel 1972. Dall’età di nove anni vive in Valle d’Aosta, a Verrès. Laureata in lettere e filosofia, è ispettore della polizia locale. Ha frequentato la bottega artigiana di Franco Pinet, apprezzato scultore del legno valdostano, che nel solco della tradizione sperimenta anche nuovi linguaggi espressivi di matrice contemporanea. Dopo questa esperienza Alessandra Zucco intraprende l’attività di scultrice del legno e le sue ricerche si indirizzano verso l’essenzialità della forma. In Valle d’Aosta Alessandra Zucco si è distinta per uno stile espressivo lineare e riconoscibile e per l'utilizzo del legno d'acero, che con le sue venature e il colore candido rende le sue creazioni eteree e femminili. Negli ultimi anni le sue creazioni sono state apprezzate e comprese, consentendole di ricevere premi e riconoscimenti. Tra questi si segnalano nel 2016 il Premio Don Garino per la migliore opera a soggetto religioso, nel 2017 il premio per l’innovazione alla Fiera di Sant’Orso di Donnas. Nel 2018 ha ottenuto il terzo premio alla 65a Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione e nel 2019 il Premio Vietti alla Fiera di Sant’Orso.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Luglio 2021 - 3 Ottobre 2021

Michele Turco. Universi paralleli
L’esposizione, curata da Daria Jorioz e realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, presenta al pubblico una ricca selezione di dipinti e sculture dell’artista valdostano, che documentano la sua ricerca creativa degli ultimi anni. Accanto ai dipinti di grandi dimensioni appartenenti al ciclo pittorico dei Giardini, vi sono recenti tele di medio formato e una serie di originali sculture in legno, che reinterpretano in chiave contemporanea i soggetti dell’artigianato di tradizione valdostano, dai tatà ai santi. L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz afferma: “Le esposizioni temporanee alla Chiesa di San Lorenzo ad Aosta sono ormai un appuntamento atteso e molto apprezzato, che si inserisce a pieno titolo nel contesto della ricca programmazione turistica e culturale 2021 concepita e attuata dal nostro Assessorato, al fine di promuovere e valorizzare la cultura locale attraverso i suoi artisti”. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e francese, curato da Daria Jorioz e contenente le fotografie di tutte le opere esposte realizzate da Stefano Venturini, edito dalla Tipografia Pesando e acquistabile al prezzo di 10 euro. Michele Turco Michele Turco nasce a Tiggiano (Lecce) nel 1950. Dal 1967 vive in Valle d’Aosta. Inizia la sua ricerca artistica nel 1972, improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. La sua ricerca lo porta a realizzare cicli pittorici di ispirazione metafisico-surrealista, che confluiscono in una mostra a Bielefeld, in Germania, nel 1983. In seguito, ispirato dall’impressionismo e dall’espressionismo astratto americano, lavora sui rapporti tonali e sui ritmi cromatici, producendo dipinti che descrivono una natura senza tempo sulla linea di confine tra pittura astratta e figurativa. Realizza alcune mostre a Zurigo nel 1989, a Parigi nel 1991, ad Aosta nel 1992, a Venezia nel 1996, a Stoccolma nel 1997. Dal 1998, oltre alla pittura, dilata la sua ricerca sperimentando nuovi materiali, realizzando sculture, dipinti e installazioni con materiali di recupero. Nel 2004 riprende la pittura a olio, adottando accanto all’impostazione impressionista la tecnica del dripping, con campiture monocrome, ed esponendo le sue opere ad Aosta, Parigi, Milano, Torino, Genova, Montreux. Dal 2004 comincia a scolpire il legno e partecipa alla Fiera di Sant’Orso. Nel 2016 vince il Premio Città di Aosta. Franco Balan. Una sua opera pittorica, Salice Incantato, è esposta nella collezione permanente del Castello Gamba di Châtillon. Nel 2014 e 2015 ha esposto al MAG (Montreux Art Gallery). Nel 2016, classificatosi tra i finalisti del Premio Arte Mondadori, ha partecipato ad una mostra collettiva a Palazzo Reale a Milano.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
25 Giugno 2021 - 19 Settembre 2021

Guido Crepax. I mille volti di Valentina
Guido Crepax. I mille volti di Valentina.
L'Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che, a partire da sabato 12 giugno 2021, alle ore 10, sarà aperta al pubblico, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Guido Crepax. I mille volti di Valentina. L’esposizione, dedicata ad uno dei più celebri e popolari maestri del fumetto d’autore, è organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale e curata da Alberto Fiz in collaborazione con Archivio Crepax. Oltre cento opere compongono un allestimento spettacolare, in cui lo spettatore può attraversare ambienti tematici in dialogo tra loro, arricchiti da manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore. Insieme alle tavole originali più emblematiche, la rassegna, divisa in sette sezioni, analizza la poliedrica indagine artistica di Crepax presentando inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali e molto altro. Un ruolo di primo piano è affidato alla sua icona più celebre, Valentina, che ha superato i confini del fumetto per diventare un personaggio della contemporaneità, in grado d’influenzare la storia della moda e del costume. Valentina appare attraverso una serie di opere che ne descrivono l’unicità nella storia del fumetto in quanto la sua immagine nasce dalla contaminazione tra mito (l’attrice Louise Brooks) e realtà (la moglie Luisa). La fusione di queste due anime ha consentito di sviluppare un personaggio che riflette i differenti aspetti dell’universo femminile sopravvivendo, come le grandi figure del cinema e della letteratura, al suo autore. La mostra propone un percorso coinvolgente in cui l’indagine di Crepax emerge nella sue differenti sfaccettature partendo da L’Uomo Invisibile, la prima storia disegnata da Crepax a soli dodici anni. Gli esordi dell’artista sono caratterizzati dall’attenzione per la Musica (il padre Gilberto era primo violoncellista alla Fenice di Venezia) e sin dal 1953 Crepax realizza oltre 300 copertine di dischi in parte presenti in mostra. La musica è una costante del fumetto dove si fa riferimento al rock (non possono mancare i Beatles), così come al jazz con Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Anche i Giochi hanno una trattazione specifica in mostra: Crepax aveva la passione per la ricostruzione storica di eventi che si trasformano in percorsi tridimensionali dove compaiono, ad esempio, le battaglie piemontesi della Campagna d’Italia. Non mancano i giochi della boxe o quelli che hanno come riferimento i viaggi di Marco Polo. Di fondamentale importanza, poi, sono il Cinema e il Teatro a cui viene dedicata una specifica trattazione che comprende anche Fotografia e Televisione. Le sue storie, infatti, sono vere e proprie sequenze cinematografiche a fumetti con montaggi, inquadrature e primi piani. I riferimenti sono continui, da Eisenstein a Pabst, da Antonioni a Truffaut. Una sezione è inoltre dedicata ad Arte e Letteratura, altre due tematiche fondamentali nell’opera a tuttotondo di Crepax. Nell’ambito dell’esposizione si documentano le vicende che hanno coinvolto grandi maestri quali Kandinsky o Moore (a entrambi è dedicata una storia, Il falso Kandinsky e La Sindrome di Moore), così come Manet (in mostra la citazione trasgressiva dell’Olympia) e Magritte. Il dialogo prevede anche la rivisitazione dei grandi classici della letteratura coinvolgendo, tra gli altri, Poe, Stevenson (di particolare significato sono le tavole tratte da Dottor Jekyill e Mister Hyde), Diderot e il Marchese De Sade. Un’altra sezione innovativa riguarda Moda, Design e Pubblicità dove sono esposti abiti e oggetti ispirati dalla poetica di Crepax quali lampade, vetri, paraventi e piastrelle. Da Versace a Krizia, da Castiglioni a Eileen Gray, è continua la dialettica con i differenti aspetti della creatività contemporanea. Insieme a Valentina, la rassegna analizza le altre figure femminili (Valentina e le altre), da Bianca a Anita, che animano l’universo di Crepax caratterizzato, spesso, da una forte componente onirica. La mostra si conclude con un coup de théâtre: la ricostruzione dello studio di Crepax, Viaggiatore immobile, con il suo tavolo da lavoro e l’immancabile cassa del violoncello del padre che compare in molte immagini dei fumetti. Nel medesimo ambiente viene, infine, collocato un video che ripercorrere il percorso creativo del grande autore. L’esposizione è accompagnata da un prezioso volume in italiano e francese edito da Gli Ori con le immagini della mostra e un apparato critico che prevede gli interventi di Antonio Crepax, Alberto Fiz e Daria Jorioz. La pubblicazione è arricchita da un’intervista al regista Mario Martone che ha collaborato con Crepax nell’ambito del teatro, da un ricordo di Luisa Crepax, la moglie dell’artista recentemente scomparsa, oltre a un’intervista immaginaria a Valentina. Ampia è anche l’antologia critica con le testimonianze, tra gli altri, di Roland Barthes, Umberto Eco, Alain Robbe-Grillet, Giorgio Manganelli, Gillo Dorfles, Achille Bonito Oliva. Guido Crepax Guido Crepax, il cui nome anagrafico era Guido Crepas, nasce a Milano il 15 luglio 1933. E’ considerato uno dei più importanti autori italiani di fumetti e tra le personalità più note a livello internazionale. Si laurea in architettura nel 1958, ma già da qualche anno lavorava come grafico e illustratore, creando poster, annunci pubblicitari, illustrazioni e copertine per riviste, libri e dischi di importanti musicisti e cantanti italiani e stranieri. Nel 1957 la sua prima campagna pubblicitaria per la benzina Shell vince la Palma d'oro. Crea campagne per Campari, Standa, Rizzoli, Dunlop, Iveco, Fuji, Breil, Honda e molte altre aziende. Nel 1958 comincia a collaborare con Tempo Medico, la prima rivista medica italiana, dove disegna oltre duecento copertine e cura una rubrica fissa di fumetti a tema scientifico fino alla metà degli anni ottanta. Nel 1965, Crepax entra nel mondo dei fumetti e crea il personaggio che lo ha reso celebre in tutto il mondo, Valentina, apparsa inizialmente sulla rivista di fumetti Linus come figura secondaria di una striscia a metà tra il giallo e la fantascienza. Una fotografa ventitreenne fidanzata di Philip Rembrant, critico d'arte con strani poteri, noto anche col nome di Neutron. Valentina è una delle poche eroine del fumetto, un universo generalmente maschile e la sola che sia invecchiata con il suo autore. Crepax ha dato vita a numerosi altri personaggi, in gran parte affascinanti figure femminili protagoniste di storie dall'erotismo ricercato. Alcune sono frutto della fantasia dell'autore, altre nascono dall'adattamento di opere letterarie. Tra le prime si possono citare Belinda, Bianca, Anita, Giulietta e Francesca. Meticolose e raffinate sono le sue trasposizioni a fumetti di classici della letteratura (da Emmanuelle a Histoire d'O, da Justine a Venere in pelliccia, da Dracula a Frankenstein, dal Dottor Jekyll a Giro di vite a cui si aggiungono opere di Edgar Allan Poe e Franz Kafka). Crepax ha realizzato oltre cinquemila tavole a fumetti e i suoi libri sono stati pubblicati in circa duecento edizioni nelle principali lingue. In quarant’anni di attività, ha creato centinaia di illustrazioni per giornali, libri, complementi di arredo e progetti dedicati alla moda e al design. Ha lavorato anche per il teatro, il cinema, la televisione e realizzato litografie dove appare la sua vena artistica senza riferimento al fumetto. Numerose le mostre personali in Italia e all'estero. Inventare giochi da tavolo con riferimenti storici è stato il suo passatempo preferito. Malato di una forma grave di sclerosi multipla, Guido Crepax è morto il 31 luglio 2003. Era sposato con Luisa Mandelli, ispiratrice di Valentina, scomparsa il 1° novembre 2020, da cui ha avuto tre figli, Antonio, Caterina e Giacomo che si occupano ora dell’Archivio Crepax.

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Giugno 2021 - 31 Ottobre 2021

ngue, italiano e francese.Prezzo 32 euro.
The Families of Man
Il progetto espositivo, a cura di Elio Grazioli e Walter Guadagnini, riflette e racconta i grandi temi dell'uomo e della società degli ultimi decenni. L’indagine da cui muove l’esposizione ha dato vita nel corso degli anni a numerose letture: archetipo di tutte è la mostra fotografica The Family of Man ideata da Edward Steichen (1955, New York, MoMA) a cui il titolo del progetto di Aosta rimanda. Presentata in piena guerra fredda e dopo la Seconda Guerra Mondiale, The Family of Man fece il punto su di un’epoca di cambiamento e venne pensata per celebrare la dignità umana. Il progetto attuale, ideato in un periodo di inattesi mutamenti, rilegge l’impostazione della mostra degli anni Cinquanta in chiave esplicitamente sociale, a partire dagli eventi culturali, politici, tecnologici - in particolare quelli dal più alto valore simbolico - che hanno determinato la formazione del mondo di oggi. L’esposizione al Museo Archeologico Regionale, guardando a quel modello leggendario in un contesto storico e culturale radicalmente diverso, organizza la narrazione intorno a due assi portanti: cronologico (1989-2000; 2001-2019; 2020) e tematico (la fine della modernità; il mondo connesso; la pandemia), per dare vita a un racconto per immagini dei più significativi sviluppi della società tra fine Novecento e primi decenni del Duemila, a partire dal cambiamento dell'immagine dell'uomo e di ciò che lo circonda. Le opere di oltre 50 fotografi italiani compongono un grande affresco sulla contemporaneità storica, sociale, economica, ambientale degli ultimi trent’anni: a partire dalla caduta del muro di Berlino, fino agli eventi legati al fenomeno ancora in corso della pandemia, che ha iscritto il 2020 tra le date storiche dell’umanità. La scelta di presentare solo autori italiani intende evidenziare la peculiare interpretazione che la nostra fotografia ha dato di accadimenti di portata universale, svelando il continuo dialogo tra identità e globalizzazione. In mostra si alternano fotografie di cronaca a fotografie di ricerca, comprendendo tutti i generi, così da restituire tanto il clima del periodo quanto l’evoluzione del linguaggio fotografico, legato anche agli sviluppi tecnologici oltre che alla società che i fotografi vivono, descrivono e interpretano. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa (italiano/francese) che, oltre ai saggi dei due curatori, comprende un testo di taglio storico di Silvia Paoli dedicato alla mostra di New York e un contributo di Daria Jorioz che attraversa i diversi temi dell’esposizione di Aosta. Le sezioni fotografiche, riproposte nel libro secondo il medesimo ordine di mostra, sono accompagnate da brevi scritti che trattano di società, diversità di genere, tecnologia, sperimentazione virtuale, religioni, ecologia nell'arco temporale degli ultimi trent'anni. I testi sono stati affidati a undici autori, studiosi ed esperti quali, ad esempio, Roberta Carlini per i cambiamenti economici nel mondo globale, Marco Belpoliti sull'attualità e la pandemia o ancora Giorgio van Straten per una riflessione su futuro e ripartenza. I fotografi in mostra: Marina Ballo Charmet, Gian Paolo Barbieri, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Sara Benaglia, Jacopo Benassi, Gianni Berengo Gardin, Silvia Bigi, Tommaso Bonaventura, Michele Borzoni, Francesco Bosso, Luca Campigotto, Alfa Castaldi, Vincenzo Castella, Francesca Catastini, Giacomo Costa, Nicolò De Giorgis, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Giorgio Di Noto, Mario Dondero, Luigi Erba, Irene Fenara, Gianni Fiorito, Pierluigi Fresia, Gabriele Galimberti & Paolo Woods, Andrea Galvani, Giovanni Gastel, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Francesco Jodice, Armin Linke, Nicola Lo Calzo, Alex Majoli, Tancredi Mangano, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Walter Niedermayer, Adrian Paci, Mattia Paladini, Paolo Pellegrin, Antonio Rovaldi, Paolo Roversi, Simone Schiesari, Ferdinando Scianna, Alberto Sinigaglia, Lamberto Teotino, The Cool Couple, Toni Thorimbert, Oliviero Toscani, Franco Vaccari, Carlo Valsecchi, Paolo Ventura, Massimo Vitali, Lorenzo Vitturi, Alba Zari, Michele Zaza.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
29 Maggio 2021 - 10 Ottobre 2021

La Rencontre des Emigrés à Introd
Les Valdôtains dans le monde – Hier et aujourd’hui
Il s’agit d’un premier aperçu d’une recherche sur les migrations et la Vallée d’Aoste, axé sur les parties du monde où les Valdôtains se sont rendus pendant les dix derniers siècles, et qui entend mettre en lumière ce phénomène majeur de l’histoire de la Région. Ce parcours entraîne le visiteur au fil du temps, à partir du Moyen-Âge avec Saint-Anselme – le premier émigré valdôtain célèbre – jusqu’au XXIe siècle, lui présentant tour à tour les migrations saisonnières des Krämer, ces commerçants de la Vallée du Lys, les premiers émigrés valdôtains aux États-Unis (1860-1870) ou encore la fondation de l'association des émigrés de Paris en 1897, avant d’aborder la période contemporaine avec les « émigrés 2.0 » : en 2020, près de 7 000 Valdôtains étaient en effet inscrits à l'AIRE, le Registre des Italiens résidant à l'étranger. Présentée par la Région autonome Vallée d'Aoste et le Conseil de la Vallée, cette exposition est le fruit d'un travail coordonné par Alessandro Celi, responsable du projet « La mémoire de l'émigration », avec la participation de l'Académie Saint-Anselme d'Aoste, de l'Association Augusta d’Issime, du Walser Kulturzentrum, de la Fondation Émile Chanoux, de l'Union de la Presse Francophone, du Comité des Traditions Valdôtaines, de l'Association Valdôtaine Archives Sonores, de l'Institut d'histoire de la Résistance et de la société contemporaine en Vallée d'Aoste, du Comité fédéral des Sociétés d'émigrés valdôtains, ainsi que du Centre d'études francoprovençales « René Willien » et avec la collaboration de Michela Ceccarelli.

- Aosta
12 Marzo 2021 - 9 Maggio 2021

Angelo Abrate, il pittore alpinista
L'esposizione, a cura di Leonardo Acerbi e Marina Mais, presenta una selezione di 32 opere del pittore piemontese, nato a Torino nel 1900 e morto a Sallanches nel 1985. Il percorso espositivo è scandito da quattro sezioni tematiche: Uno sguardo sulla Valle d'Aosta e sulle valli del Monte Bianco, La Valle d'Aosta a quote più alte, A Sallanches e non solo e Dalle Dolomiti al Mediterraneo. Valente alpinista, Angelo Abrate vive intensamente la passione per la montagna, che diventa il soggetto prediletto delle sue opere pittoriche. La mostra monografica a lui dedicata, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, si inserisce nel programma espositivo annuale 2020 della Regione autonoma Valle d'Aosta e documenta la qualità di un autentico pittore della montagna. Scrive Leonardo Acerbi nelle note biografiche del catalogo: “Gli interessi di Abrate si indirizzano ben presto lungo due specifiche direzioni: la passione per la pittura e quella per la montagna, spingendolo a lasciarsi alle spalle la città e a trasferirsi prima a Courmayeur e poi a Sallanches. Due autentici poli d'attrazione, entrambi al cospetto del “suo” Monte Bianco, montagna di cui l'artista piemontese diverrà massimo interprete tanto da meritarsi, nel tempo, l'appellativo di peintre du Mont-Blanc”. Le sue salite in solitaria oppure le pause durante le ascensioni con i compagni di cordata sono finalizzate a questo: dipingere en plein air la prima luce decembrina sulle vette o l'ultima neve al lago Chécruit, uno scorcio delle Jorasses o i seracchi in quota. La mostra Angelo Abrate. Il pittore alpinista è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Daria Jorioz e Leonardo Acerbi, edito da Sagep Editori, acquistabile in mostra al prezzo di 12 euro. L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 7 febbraio 2021 con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, chiuso lunedì. Ingresso libero. Per garantire la sicurezza dei visitatori e del personale e in ottemperanza alle norme vigenti, la mostra sarà ad ingresso contingentato. I visitatori dovranno indossare i dispositivi di protezione personale.

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Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Ottobre 2020 - 28 Febbraio 2021

Intra montes: la Valle d'Aosta in 30 immagini
L'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che a partire dal 25 settembre 2020, in Via Dante a Milano, sarà a disposizione del pubblico la mostra INTRA MONTES. La Valle d’Aosta in 30 immagini di Stefano Torrione. Per la durata di un mese, dal 25 settembre al 25 ottobre 2020, Via Dante, nel cuore di Milano, si trasformerà in una galleria d’arte open-air attraverso l’esposizione di 30 immagini fotografiche scattate dall’autore come omaggio alle bellezze monumentali di cui la Valle d’Aosta è ricca. Il progetto espositivo, promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e inserito nel programma espositivo annuale della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, si propone di far conoscere ad un ampio pubblico, valorizzandoli, i siti più importanti dal punto di vista storico, culturale e architettonico presenti in questa regione incastonata nel cuore delle Alpi. Per immortalarli Stefano Torrione ha scelto di utilizzare il linguaggio del reportage e le sue fotografie non sono mai statiche “cartoline” dei monumenti, ma immagini che fanno vivere i luoghi scelti, catturati in speciali momenti dell’anno e attraversati dall’umanità di chi li frequenta, calcando le “antiche pietre” sia nel proprio quotidiano che durante momenti di festa. Ecco allora apparire la ritualità, la tradizione popolare di una regione ricca non solo di monumenti, ma anche di cultura e di vita, secondo un approccio che è già stato il fil rouge della mostra ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini, curata da Stefano Torrione con Daria Jorioz e realizzata al Museo Archeologico Regionale di Aosta nell’inverno 2016-2017. Il progetto espositivo INTRA MONTES, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, sarà visitabile in Via Dante per un mese intero, 24 ore su 24, anche di notte grazie a un impianto di illuminazione hi-tech alimentato da pannelli fotovoltaici, fino al 25 ottobre 2020. Valdostano di nascita e milanese di adozione, Stefano Torrione dopo la laurea in Scienze Politiche si dedica alla fotografia. Professionista dal 1992, inizia la carriera a Epoca e vince nel 1994 ad Arles (Francia) il Premio Kodak Europeo Panorama. Si specializza nel reportage geografico ed etnografico viaggiando negli anni in molti paesi del mondo e pubblicando servizi su numerose riviste italiane e straniere tra cui Geo, Bell’Italia, Meridiani Montagne e National Geographic Italia.

- Aosta
25 Settembre 2020 - 25 Ottobre 2020

Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie
A partire da sabato 8 agosto 2020 riapre al pubblico il Centro Saint-Bénin di Aosta, in Via Festaz 27, con la mostra Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie. L’esposizione, ideata dal film maker Davide Bongiovanni, presenta un progetto audiovisivo inedito sull’importanza della tradizione orale e della memoria collettiva. Pensata come un “contenitore” di storie di vita proiettate nel tempo e nello spazio, la mostra si compone di sei video in cui alcuni personaggi della realtà valdostana si raccontano e ci consegnano le loro esperienze di vita. Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di queste persone, rendendole familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si svolge tra storie personali e senso di appartenenza, in cui la Valle d’Aosta è al centro del racconto. Davide Bongiovanni ha realizzato l’evento espositivo in collaborazione con Jean-Claude Chincheré, fotografo, Rossella Scalise, autrice dei testi, e Simone Lattanzi, aiuto regista. Memorie di terra è un omaggio alla Valle d’Aosta e alle sue genti, ma anche un progetto culturale che ci invita di ripartire dai valori autentici della tradizione e della cultura immateriale. Il catalogo della mostra, in italiano e francese, pubblicato dalla Tipografia Valdostana, contiene un testo critico di Daria Jorioz, le fotografie di Jean-Claude Chincheré, i contributi di Davide Bongiovanni, Rossella Scalise, Stefania Lusito, ed è acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie resterà aperta fino al 29 novembre 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Impressionismo tedesco al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei. In rispetto alle norma vigenti, l’ingresso alla mostra è contingentato e si richiede ai visitatori di indossare la mascherina.

Centro Saint-Bénin - Aosta
8 Agosto 2020 - 28 Febbraio 2021

Impressionismo tedesco. Liebermann, Slevogt, Corinth dal Landesmuseum di Hannover
L'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che, a partire da sabato 11 luglio 2020, alle ore 9, sarà aperta al pubblico ad Aosta, presso il Museo Archeologico Regionale di Piazza Roncas, la mostra Impressionismo tedesco. Liebermann, Slevogt, Corinth dal Landesmuseum di Hannover. Il progetto espositivo inedito viene proposto per la prima volta in Italia ed è il frutto della collaborazione istituzionale tra la Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d’Aosta e il Landesmuseum di Hannover (Germania), che vanta una delle collezioni di Arte tedesca dell’Ottocento e del Novecento tra le più celebri al mondo. La mostra, curata da Thomas Andratschke, responsabile della sezione “Nuovi maestri” del Landesmuseum di Hannover, e da Daria Jorioz, storica dell’arte e dirigente della Regione autonoma Valle d’Aosta, si pone l’obiettivo di raccontare la storia dell’evoluzione dell’Impressionismo tedesco attraverso una prestigiosa selezione di dipinti, opere grafiche e sculture, provenienti dal Landesmuseum di Hannover e per la maggior parte mai esposti al di fuori della Germania. L’esposizione dei capolavori di Liebermann, Slevogt e Corinth rappresenta un’occasione unica di indagine, studio e valorizzazione di importanti artisti, poco noti al pubblico italiano ma di grande interesse, tenuto conto del fatto che gli Impressionisti tedeschi hanno spesso ritratto la natura e i paesaggi italiani. Partendo dal rapporto con l’Impressionismo francese, la mostra si sviluppa in ordine cronologico su tre aree tematiche: la prima sezione accoglie i pionieri della pittura paesaggistica tedesca fino al 1890, la seconda propone i capolavori dei tre più celebri Impressionisti tedeschi, Max Liebermann, Max Slevogt e Lovis Corinth, mentre la terza sezione presenta i loro successori, gli altri esponenti dell’Impressionismo tedesco attivi fino al 1930. L’Impressionismo è la prima corrente artistica internazionale nella storia dell’arte europea, sorta in Francia intorno al 1870, che ebbe alla fine del secolo una grande diffusione negli altri paesi europei, in particolare in Germania, Belgio, Inghilterra e influenze significative anche sull’arte italiana. Con colori lucenti e passaggi di pennello leggeri e frammentati, l’impressionismo francese si oppone al cupo formalismo della pittura accademia ottocentesca. In Germania le origini del movimento impressionista sono individuabili nella pittura realistica di paesaggio, la “realistische Freilichtmalerei”, che contrasta il gusto conservatore dominante all’interno del regno tedesco dell’imperatore Guglielmo di Prussia (“Kaiser Wilhelm”). Già a partire dal 1820 molti artisti abbandonano il chiuso dei loro atelier per dipingere la realtà en plein air, a stretto contatto con la natura. La prima sezione della mostra analizza la tradizione realistica della pittura di paesaggio in Germania tra il 1828 e il 1890, presentando opere dei pionieri dell’Impressionismo tedesco, quali Carl Blechen, Franz Lenbach e Hans Thoma. Dal 1901 nell’ambito della Secessione di Berlino, Liebermann, Slevogt, Corinth sfidano la corrente accademica dominante. Nella veste di “pittori incisori”, seguendo l’esempio dei francesi “Peintre-Graveurs”, diventano i maggiori rappresentanti dell’Impressionismo in Germania. Questo passaggio epocale viene presentato in mostra nella seconda sezione grazie ad una pregiata selezione di opere dei tre famosi artisti e degli altri paesaggisti tedeschi che aderiscono convintamente all’Impressionismo fino al suo definitivo declino con la fine della Repubblica di Weimar e la nascita del movimento artistico della “Nuova Oggettività” (“Neue Sachlichkeit”). Alla fine del XIX secolo artisti specializzati nella pittura di paesaggio di tutta Europa si trasferiscono in campagna e fuori dai centri urbani. Nello stabilirsi in luoghi ritenuti “pittoreschi” creano vere e proprie colonie di artisti, che fino allo scoppio della prima Guerra Mondiale sono presenti in tutta l’area della Mitteleuropa. Tra le più famose ci sono la colonia francese di Barbizon, quella di Skagen in Danimarca e di Worpswede nella Bassa Sassonia. Tra i fondatori della colonia tedesca di Worpswede, compaiono i nomi di Otto Modersohn e Hans am Ende. Accanto a questi pittori, nella terza sezione della mostra vengono presentate le opere di altri artisti significativi, tra cui l’Impressionista bavarese Max Feldbauer, Henrich von Zügel di Monaco di Baviera, Philipp Klein di Mannheim e lo scultore August Gaul. La mostra di Aosta Impressionismo tedesco è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, contenente i testi critici di Thomas Andratschke e Daria Jorioz, edito da Silvana Editoriale, in vendita al prezzo di 25 euro. Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. Tessera Abbonamento Musei Piemonte / Valle d’Aosta. Abbonamento con la mostra Memorie di terra al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 7 agosto al 29 novembre 2020: 10 euro intero, 6 euro ridotto

Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Luglio 2020 - 25 Ottobre 2020

Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione.
L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, che si affacciano da alcuni anni sulla scena artistica locale ed espongono per la prima volta in una sede pubblica. Antonella Berra guarda all’artigianato di tradizione proponendone una citazione personale e delicata. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo che sintetizzano e attualizzano alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai galli ai tatà, offrendo un esempio della vitalità del nostro artigianato. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso dal 1988. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63a Mostra concorso dell’artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin e al Groupe folklorique des Tratidions Valdôtaines. Claudio Mosele si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d’Aosta componendo scene contadine, dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio, e feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all’arte “primitivo”. Il suo disegno naïf e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L’utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota. La mostra è corredata da un sintetico catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Pesando, in vendita in mostra al prezzo di tre euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Giugno 2020 - 23 Agosto 2020

Olivo Barbieri. Mountains and Parks
L’esposizione, curata da Alberto Fiz e coordinata dalla Struttura Attività espositive dell'Assessorato regionale, presenta oltre 50 lavori esposti in un percorso ventennale che comprende una serie di grandi immagini fotografiche inedite che hanno come soggetto le montagne della Valle d’Aosta, in particolare il Cervino e il Massiccio del Monte Bianco, realizzate per l’occasione. Per la prima volta, poi, viene presentata la produzione scultorea attraverso tre monumentali lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin.
Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non manca, poi, un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina.
Mountains and Parks, il progetto ideato per il Centro Saint-Bénin, propone l’indagine di Barbieri sui parchi naturali, siano essi le Alpi (già nel 2012 la Valle d’Aosta era stata oggetto di una specifica indagine), le Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che, come afferma l’artista, “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”. Si tratta di una rassegna spettacolare e problematica, che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che, se da un lato “consuma” i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza. Le immagini di Olivo Barbieri viste dall’alto, riprese con la tecnica della messa a fuoco selettiva che evidenzia solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena, hanno inaugurato un nuovo modo di percepire il paesaggio che, grazie all’introduzione consapevole di alcuni “errori” fotografici, ci appare in modo inedito, più simile a un modellino in scala (non manca nemmeno l’uso della pittura digitale) che a un contesto reale. Sebbene nulla di ciò che vediamo appaia contraffatto, l’indagine di Barbieri decreta l’ambiguità della rappresentazione. Sono immagini che non nascono dalla volontà di ottenere effetti speciali (non c’è post-produzione), ma dalla curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee. Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta. Il paesaggio si estende anche alla storia dell’arte dove la messa a fuoco selettiva modifica la percezione di opere ormai metabolizzate con un atteggiamento ironico e dissacrante. Nel Paradiso Terreste di Nicolas Poussin sembra di vedere il Creatore che si allontana appoggiato ad un drone di controllo, mentre il mito di Mark Rothko è connesso con i simboli del fast food americano, gli hamburger. Il dialogo con i maestri del passato coinvolge anche Paolo Uccello, Caravaggio e Canaletto. Quest’ultimo, attraverso l’uso della camera ottica, sembra anticipare gli esiti della fotografia contemporanea.
Per la prima volta è presentata in mostra la produzione plastica di Barbieri con tre grandi sculture in legno realizzate per l’occasione che fanno riferimento alla mappatura simbolica dei codici Hobo, i vagabondi americani e i Rom. Ne emerge una geografia errante che crea un paesaggio segreto, accessibile solo ai membri della tribù.
A completamento della rassegna, viene proiettato il video Seascape#Night, China Shenzhen 05 del 2005, parte di un progetto artistico in divenire. In questo caso tutto parte da Shenzhen, in Cina, una delle più importanti nuove aree economiche vicino ad Hong Kong dove un'intera generazione di cinesi sta per concedersi, per la prima volta da cinquant'anni, un divertimento di massa: fare il bagno in mare al chiaro di luna.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Alberto Fiz e Daria Jorioz, contiene un intervento di Paolo Cognetti e un testo sull’estetica della montagna dell’alpinista Giovanni Battista Rossi.
Olivo Barbieri, nato a Carpi (Modena) nel 1954, studia pedagogia all’Università di Bologna e dal 1971 intensifica il suo interesse per il linguaggio fotografico. Realizza Flippers 1977–1978, una serie dedicata al ritrovamento di un deposito di flipper abbandonato. Negli anni Ottanta inizia la serie sull’illuminazione artificiale nelle città europee e orientali. Dal 1989 viaggia in Oriente, soprattutto in Cina, sviluppando una ricerca, tuttora in corso, sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Negli anni Novanta adotta una tecnica fotografica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine. Nel 2003 inizia il progetto Site specific_ che coinvolge 40 città nel mondo e prosegue ancor oggi. Le serie Site specific_ (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002) e Artificial Illuminations (1980–2014) hanno in comune la riflessione sulla quantità di realtà presente nel nostro sistema di vita e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Nel 2015 continua la serie Parks e realizza Adriatic (staged) Dancing people. Nel 2017 ha dedicato un progetto all’impianto solare di Ivanpah nel deserto della California, la più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo. Noto internazionalmente, inizia ad esporre nel 1978 alla Galleria Civica di Modena. Le sue opere sono state presentate da istituzioni prestigiose quali: Folkwang Museum di Essen, Museum of Contemporary Art di Cleveland, Moma di San Francisco, Cca di Montréal e Bund 18 di Shanghai. Tra le sedi pubbliche italiane che hanno ospitato le sue personali vi sono la Triennale di Milano, il Mart di Rovereto, il Madre di Napoli e il Maxxi di Roma. È stato invitato cinque volte alla Biennale di Venezia e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche tra cui: Moma di New York, International Center of Photography di New York, Deutsche Bank, UBS Art Collection e la collezione personale di Elton John.
L’esposizione Olivo Barbieri. Mountains and Parks resterà aperta fino al 19 aprile 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Carlo Fornara e il Divisionismo al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.

Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Novembre 2019 - 19 Aprile 2020

Diego Cesare. Bèrio.
L’esposizione, curata da Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di 35 fotografie in bianco e nero di medie e grandi dimensioni realizzate col banco ottico e stampate manualmente ai sali d’argento, che documentano gli aspetti più significativi del territorio della Valle d’Aosta, declinati attraverso il tema della pietra, fotografata sia dal punto di vista naturalistico e ambientale, sia da quello storico e antropologico dei manufatti litici prodotti dall’uomo nel corso della storia. Dal Monte Bianco all’orrido di Pré-Saint-Didier, dalla valle di Cogne a Fontainemore, le fotografie in mostra consentono di intraprendere un viaggio suggestivo in una regione nel cuore delle Alpi, che viene descritta in maniera originale e inedita grazie allo sguardo di un professionista della fotografia, Diego Cesare. Scrive in catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Diego Cesare ha scelto la pietra come chiave di lettura per narrare la Valle d’Aosta, consegnandoci un progetto fotografico dalla netta connotazione territoriale. Materia che include in sé complesse valenze simboliche, la pietra sintetizza il concetto e l’immagine mentale del paesaggio alpino. La scelta di intitolare il suo progetto fotografico Bèrio – pietra in franco-provenzale – afferma il legame dell’autore con la propria terra, la Valle d’Aosta, in una sintesi verbale che ricorre all’utilizzo della lingua del cuore, connessa all’infanzia e alla figura materna, ed enfatizza la dimensione identitaria, tanto esperienziale quanto emotiva, di questo lavoro. Da documento la fotografia diventa diario, visione soggettiva, testimonianza autografa di uno sguardo”. Diego Cesare è nato a Morgex, in Valle d’Aosta, dove risiede e lavora. Compiuti gli studi artistici, è diventato fotografo professionista nel 1985. Collabora attivamente con la Regione autonoma Valle d’Aosta, con varie agenzie di pubblicità e con studi grafici italiani e francesi. Ha realizzato numerose pubblicazioni, tra cui si ricordino: Appunti schizzi e metafore in viaggio, Torino 1990; 30 anni di autostrada, Torino 1993; Destination Europe, Autostrade e mobilità in Valle d’Aosta, 1962-1992, Quart 1993; Il restauro della Cappella Pilotti, Torino 1994; Acque di sogno, ricchezza della Valle d’Aosta, Quart 2003; Segni d’energia, energia dei segni, Quart 2003; Riflessi di ferro, Quart 2008. Collabora con i periodici Bell’Italia, Bell’Europa, Traveller, Class, Cucina italiana. Ha realizzato diverse mostre personali e collettive. Si segnalano: Traverser les Alpes, Comune di Chamonix; Territorio del Gran Paradiso, Maison Bruil, Introd; Bell’Italia, Castello Sforzesco, Milano; I volti i luoghi, Forte di Bard; Paysages passages, Castello di Bosses, Valle d’Aosta. L’esposizione Diego Cesare. Bèrio è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente tutte le fotografie esposte, edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 15 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 29 marzo 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
8 Novembre 2019 - 29 Marzo 2020

Carlo Fornara e il Divisionismo
L'esposizione, curata da Annie-Paule Quinsac e diretta da Daria Jorioz, presenta nelle sale del Museo Archeologico Regionale un ricco percorso espositivo di 80 opere tra dipinti, disegni e grafiche. Carlo Fornara (1871-1968) sta riacquistando il ruolo di primissimo piano che ebbe nell'arte italiana ed europea a cavallo tra Otto e Novecento e la mostra aostana lo evidenzia al di là di ogni dubbio, sciogliendo ogni riserva e preconcetto. Riserve e preconcetti nati dalla percezione di Fornara nella riduttiva veste di imitatore di Giovanni Segantini. Certo, fu il suo assistente nell'estate 1898, e imparò profondamente la lezione del grande maestro che doveva scomparire tredici mesi più tardi, ma questo non spiega né la sua adesione al Divisionismo né l'evoluzione del suo originale percorso di artista. L'esposizione di Aosta giunge a completamento delle celebrazioni per il cinquantenario dalla morte di Fornara, aperte lo scorso settembre a Milano con una selezione degli autoritratti e proseguite nella storica Casa de Rodis a Domodossola. La mostra Carlo Fornara e il Divisionismo, prima rassegna monografica in Valle d'Aosta dedicata al pittore piemontese, è focalizzata sui due decenni cruciali della parabola di Fornara, l'ultimo dell'Ottocento e il primo del Novecento, ed esamina la stagione più intensa della sua produzione, in parallelo alla genesi e all'apice del Divisionismo in Italia. Il periodo simbolista di Fornara, oltre al capolavoro L'Aquilone, è qui rappresentato da La leggenda alpina e da due studi a olio, mentre nella sezione dei disegni, alcuni fogli di grande formato, quali quello per il manifesto stradale del Sempione e Allegoria dei monti, raccontano di un'esperienza che più tardi l'autore preferì occultare. Chiusa la parentesi simbolista, il primo decennio del Novecento è segnato da una ricerca di obiettività verso la natura, spoglia dell'espressionismo che aveva dominato le stagioni tra la fine dell'apprendistato vigezzino e la maturazione divisionista che, con En plein air, anticipa di alcuni mesi l'incontro con Segantini. Sono anni dedicati alla sua terra, fonte iconografica primaria, la Val Vigezzo. Rare sono le esplorazioni di Fornara fuori dal proprio mondo. La trilogia di Valle Maggia, nella vicina Svizzera, frutto del soggiorno del 1908, presentata in mostra, testimonia una ricerca mirata al naturalismo, in cui le modifiche tecniche apprese da Segantini nell'estate 1898 sono mirate a una visione realista che per nulla rimanda al panteismo del maestro. Come si evidenzia dal breve carteggio con Pellizza da Volpedo e dalle lettere di Morbelli, Carlo Fornara, malgrado anagraficamente più giovane, fu un Divisionista della prima ora. La sua tecnica rivela un'empirica divisione del tono, anteriore al fondamentale incontro con Segantini per il Panorama di Saint-Moritz. Dopo di che, l'uso dei colori puri o semi-puri e delle pennellate giustapposte si arricchisce con la pratica segantiniana dell'aggiunta di metalli, oro e argento fusi all'impasto fresco. Riguardo allo studio sulla tecnica di Fornara, la mostra segna un passo avanti anche dal punto di vista delle indagini scientifiche: il complesso modus di Fornara era rimasto unico fra quelli dei divisionisti a non essere stato oggetto di una diagnostica completa, sino ad oggi. Grazie alla collaborazione della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C., che da due anni porta avanti un progetto di studio diagnostico di artisti italiani fra il XVI e il XIX secolo, la mostra di Aosta ha dato l'occasione per l'analisi di cinque opere chiave: Le lavandaie, L'Aquilone, Chiara pace, Luce e ombre, Fine d'autunno in Valle Maggia. Il rilevamento dei dati diagnostici è stato affidato a Thierry Radelet, esperto di fama internazionale, e i risultati sono presentati nel catalogo della mostra. La mostra di Aosta è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi di Annie-Paule Quinsac, Daria Jorioz, Filippo Timo, in vendita in mostra al prezzo di 36 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Ottobre 2019 - 15 Marzo 2020

Fragments de mémoire.
 Le cimetière du Bourg - Il cimitero di Sant’Orso (1782-1930)
Fragments de mémoire. Le cimetière du Bourg. Il cimitero di Sant'Orso ad Aosta (1782-1930). Le cimetière du Bourg - Il cimitero di Sant’Orso (1782-1930)
La mostra, realizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con il Bureau Régional Ethnologie et Linguistique et Archives Historiques nell’ambito della collana Fragments de mémoire, riguarda un luogo ricco di storia nel centro storico di Aosta, il cimitero di Sant’Orso, che per centocinquant’anni, dal 1782 al 1930, ha accolto le sepolture del borgo. L’intento della mostra è di presentare al pubblico, attraverso l’esposizione di documenti, fotografie e pannelli di testo, una sintesi della storia del cimitero di Sant’Orso, contestualizzandola nell’ambito delle aree sepolcrali di Aosta. L’esposizione illustra inoltre uno spaccato della vita sociale e religiosa della comunità aostana, che suggerisce considerazioni di carattere antropologico, sociale e filosofico sulla concezione della morte tra la fine del XVIII e i primi decenni del XX secolo. Le fonti archivistiche e la documentazione fotografica ripercorrono la storia di un luogo in cui sono state sepolte quasi diecimila persone, tra cui personaggi illustri quali l’imprenditore Zimmermann, l’inventore Manzetti e numerosi canonici della Collegiata dei santi Pietro e Orso.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
11 Ottobre 2019 - 9 Febbraio 2020

Catalogo
Elogio della pittura. Roberto Oggiani e Gianni Pedotti
L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che giovedì 13 giugno 2019 alle ore 18 sarà inaugurata la mostra Elogio della pittura. Roberto Oggiani e Gianni Pedotti. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di dipinti dei due autori valdostani, che hanno saputo interpretare e attualizzare, entrambi con una cifra espressiva personale ed efficace, l’eredità dei movimenti artistici del XX secolo, dall’Espressionismo tedesco all’Arte informale. Osserva l’Assessore Laurent Viérin: “Le opere pittoriche di Roberto Oggiani e Gianni Pedotti, presentate nella sede Hôtel des États in un percorso curato dalla Struttura Attività espositive, consentono al visitatore di avvicinarsi all’arte contemporanea interpretata da due autori che fanno riferimento ad alcuni dei più importanti movimenti artistici del Novecento”. Roberto Oggiani nasce in Argentina. Architetto di professione, vive e lavora in Valle d’Aosta. Affianca gli studi di architettura alla passione per la pittura, che coltiva sin da giovane. Affina le tecniche pittoriche sotto la guida di Rolando Robino di Aosta, Renzo Rigotto e Gabriel Girardi di Torino. Negli anni settanta partecipa a concorsi di pittura a Firenze e Viareggio, ottenendo apprezzamenti. La sua pittura è accostabile all’Espressionismo tedesco, di cui sa interpretare la lezione dei maggiori maestri, a partire da Ernst Ludwig Kirchner. Dipinge a tecnica mista, su tele di medie e grandi dimensioni, che ci offrono una visione sospesa tra realtà e sogno, di forte impatto visivo. La realtà del mondo che ci circonda è la sua fonte di ispirazione, dalle tradizioni popolari della Valle d’Aosta ai riferimenti ai maestri dell’architettura e del design. Gianni Pedotti nasce ad Aosta, trascorre l’infanzia in Valle d’Aosta e in seguito si trasferisce in Sicilia. Frequenta il liceo a Mantova e l’Università a Firenze dove si laurea in medicina. Esercita per più di trent’anni la professione di ginecologo. Si avvicina alla pittura intorno ai trent’anni poi, dopo una lunga pausa di oltre vent’anni in cui si dedica esclusivamente alla professione medica, si avvicina nuovamente all’arte pittorica, con opere di ispirazione informale. I suoi dipinti rivelano affinità con l’Espressionismo astratto di Hans Hofmann e di altri maestri quali Adolph Gottlieb e Mark Rothko, che dichiara di prediligere. Le sue tele, fortemente materiche, sono caratterizzate dall’utilizzo di terre naturali e da accostamenti cromatici di grande impatto espressivo, che si collocano nell’ambito dell’Arte Informale. La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, a cura di Daria Jorioz, edito da Silvana Editoriale, che verrà acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione Elogio della pittura è aperta al pubblico dal 14 giugno al 15 settembre 2019 con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, chiuso lunedì. Ingresso libero. Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Giugno 2019 - 15 Settembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna
Roberto Andrighetto e Guido Diémoz

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali informa che venerdì 24 maggio 2019, alle ore 18, nella Chiesa di San Lorenzo di Aosta, sarà inaugurata la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Roberto Andrighetto e Guido Diémoz. L’esposizione prosegue la collana che propone al pubblico il dialogo tra un fotografo e uno scultore del legno, che interpretano la Valle d’Aosta e la realtà alpina. La mostra, curata da Daria Jorioz, accosta le foto naturalistiche di Roberto Andrighetto, dedicate agli animali selvaggi ritratti con uno sguardo efficace e poetico a una selezione di grandi sculture in legno di noce di Guido Diémoz, che narrano con notevole forza espressiva la tradizione contadina valdostana. Roberto Andrighetto vive in Valle d’Aosta e frequenta da sempre la montagna. Affascinato dagli animali che popolano gli ambienti estremi dell’alta quota, dagli anni ’90 documenta con la fotocamera il ricordo degli incontri con lepri variabili, pernici, ermellini, camosci, stambecchi, aquile, gipeti e tante altre specie, spinto dal desiderio di avere un riscontro tangibile delle emozioni provate e di poterle condividere. Le sue principali pubblicazioni sulla fauna alpina sono: Attimi, un anno con la fauna della Valle d’Aosta del 2012 e Sguardi, la fotografia e la poesia incontrano la fauna alpina del 2018, che contiene poesie di Umberto Druschovic. Ha collaborato ai volumi sul Parco naturale del Mont Avic e sulla Valle del Gran San Bernardo. Le sue immagini sono state pubblicate su riviste nazionali come Oasis, Bell’Italia e la Rivista della montagna. Guido Diémoz nasce a Doues, dove vive e lavora. Giunto relativamente tardi alla scultura, inizia l’attività di artigiano del legno nel 1977, dimostrando un originale temperamento, che lo ha portato a realizzare opere di grande vigore plastico. Diémoz ha partecipato nel corso degli anni a numerose edizioni della Fiera di Sant’Orso e della Fiera di Donnas. Ha ricevuto negli anni numerosi premi e riconoscimenti. Le sue opere sono caratterizzate da grande libertà espressiva e sono legate ai temi più autentici della tradizione locale. Per la collana Memorie di cose lontane, nel 2018 Vincenzo Bixio e Gabriella De Munari hanno curato il volume La vita in Valle d’Aosta nell’opera di Guido Diémoz (Padova, Edizioni La Selva). L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Roberto Andrighetto e Guido Diémoz, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Duc, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 29 settembre 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
24 Maggio 2019 - 29 Settembre 2019

Calatogo
Steve McCurry. Animals
L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni Culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, venerdì 3 maggio 2019, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Animals di Steve McCurry. Un’antologia di sessanta immagini, selezionate dal fotografo tra le sue più significative, compone una rassegna tematizzata, dopo le tante retrospettive di successo che si sono susseguite in Italia, a cura di Biba Giacchetti. Il tema degli animali nei racconti fotografici di Steve McCurry trae origine nel 1991. Steve McCurry negli anni Novanta è un fotografo affermato, ha vinto quattro World Press Photo e ha già fotografato Sharbat Gula, la ragazza afghana. Sul fronte editoriale ha sviluppato un importante corpus di lavoro incentrato sulla condizione umana, con un particolare sguardo ai più fragili, ai rifugiati, ai bambini e in generale alle culture in via di estinzione. In questo contesto si accinge a effettuare la sua prima missione interamente dedicata agli animali. La scelta riguarda gli accadimenti nei territori della prima Guerra del Golfo. Steve McCurry entra in Kuwait nel 1991, sul finire della guerra con le truppe americane; Saddam Hussein, in ritirata, ordina di bruciare più di seicento pozzi di petrolio disseminati nel Paese. Ha inizio la più grande catastrofe ecologica di tutti tempi e Steve McCurry racconta l’impatto di questo disastro sul sistema ecologico e le conseguenze di tanta umana scelleratezza sul genere animale. McCurry torna con immagini epocali, come i cammelli sull’orizzonte infuocato o gli scatti dedicati alla fauna migratoria, tra cui il celebre uccello dagli occhi rossi completamente sommerso dal petrolio. Le fotografie di McCurry fanno il giro del mondo e vincono nel 1992 per la quinta volta il World Press Photo. Ancora oggi queste immagini sono pubblicate dalla stampa mondiale quando si affrontano temi legati alla conservazione del pianeta. Come avviene per tante altre immagini di McCurry, restano emblematiche icone senza tempo. Da allora McCurry ha instancabilmente raccontato storie di uomini, che incrociano inevitabilmente storie di animali, verso i quali nutre una forte empatia. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta si articola in un percorso espositivo in grado di lasciare il visitatore libero di muoversi in un’alternanza di immagini leggere e profonde, perché possa assecondare la sua sensibilità e giocare liberamente su registri emotivi diversi. Esploratore del genere umano, Steve McCurry, offre un viaggio nella contiguità del pianeta animale; parla di sofferenza e dignità, di relazioni e di conseguenze, invitandoci a riflettere che non siamo soli al mondo e che tra gli esseri viventi c’è una profonda condivisione di quel mistero che è la vita. L’immenso archivio di Steve McCurry ha generato, inoltre, libri sui temi a lui più cari: le culture in via di estinzione; paesi come India, Afghanistan, Tibet, Italia; collezioni di ritratti, racconti su modi di vivere diversi e sentimenti universali; si è concentrato su buddismo e spiritualità, e infine ha dedicato un libro all’atto della lettura. Dopo l’impegno del libro biografico, la cui autrice è la sorella di Steve, Bonnie McCurry Reum, è in lavorazione un volume interamente dedicato agli animali. Un progetto inedito in divenire, il cui fine è rendere omaggio alla condizione animale con una narrazione su piani diversi. Scatti drammatici, come quelli della Guerra del Golfo, si alterneranno a racconti poetici, interazioni con l’uomo, ritratti esilaranti di etnie lontane ma anche personaggi occidentali, e poi animali liberi e selvaggi, o che consentono la sopravvivenza umana, sfruttati per contrastare la miseria. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta è corredata da un catalogo riccamente illustrato, bilingue italiano-francese, curato da Biba Giacchetti, con un testo critico di Daria Jorioz, edito da Sudest57, in vendita in mostra al prezzo di 25 euro. Biglietto: Intero 6 euro, ridotto 4 euro, gratuito per i minori di anni 18. Abbonamento con la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate in corso al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 13 aprile al 22 settembre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Soprintendenza per i beni e le attività culturali Struttura Attività espositive Tel. 0165.275937 Centro Saint-Bénin Tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
3 Maggio 2019 - 6 Ottobre 2019

Brochure
Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie
Mostra d'Arte contemporanea sulla Resistenza del duo CATLAC

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali comunica che mercoledì 24 aprile 2019, alle ore 17.30, presso la Sede espositiva Hôtel des États di Aosta, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie.L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, è frutto del lavoro del duo denominato CATLAC , composto dal fotografo-pittore Thibault Nieudan e dalla poetessa Fabienne d’Oddaz. Il tema trattato è quello della Resistenza durante il conflitto del 1939-1945 e presenta una serie di fotografie d’epoca della Valle d’Aosta e della Haute Savoie, rielaborate con l’inserimento di elementi e di paesaggi attuali e accompagnate da audioguide con registrazioni sonore di partigiani che ne illustrano il contenuto. In mostra è prevista la proiezione di una serie di acquarelli realizzati da Thibault Nieudan ispirati agli aspetti più dolorosi della guerra. L’esposizione sarà corredata da una brochure che conterrà tra gli altri un testo del Senatore Cesare Dujany, recentemente scomparso, che nel suo ruolo di Presidente dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta aveva voluto fortemente la realizzazione di quest’iniziativa.  Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Aprile 2019 - 2 Giugno 2019

Catalogo
Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate
L'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, venerdì 12 aprile 2019, alle ore 18, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, verrà inaugurata la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti. L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio Fontana, partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e carte. Nei celebri Concetti spaziali di Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi. La ricerca di Lucio Fontana rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell’arte contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti, che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino a oggi. In quest’ottica i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi e Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti, Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini e molti altri) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di Fontana. Tema centrale della mostra è l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo da Lucio Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca. La "sua lunga ombra" può così divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte e indicare una linea di studi aperta sul futuro. La mostra di Aosta è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon, Mattia Pivato e Livia Sartori di Borgoricco, pubblicato da De Bastiani Editore, in vendita in mostra al prezzo di 30 euro. Biglietto: Intero 6 euro, ridotto 4 euro, gratuito per i minori di 18 anni. Abbonamento con la mostra Steve McCurry. Animals al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 3 maggio al 6 ottobre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Soprintendenza per i beni e le attività culturali Struttura Attività espositive Tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale Tel. 0165.275902 www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Aprile 2019 - 22 Settembre 2019

Catalogo
La città che cresce. Le quartier “Cogne” à Aoste
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 14 dicembre 2018, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra La città che cresce. Le quartier “Cogne” à Aoste. La mostra, realizzata dall’Archivio storico regionale e dalla Struttura Attività espositive, ripercorre, grazie alla documentazione della Società Nazionale Cogne e dell’archivio fotografico del Bureau Régional Ethnologie et Linguistique, le origini e la crescita di questo settore urbano, che ha condizionato in modo determinante il destino urbanistico e demografico della città di Aosta nell’ultimo secolo e che costituisce ancora oggi una parte importante del patrimonio storico-architettonico del capoluogo regionale. L’industria siderurgica “Cogne” di Aosta fu creata nel 1917 dall’Ansaldo di Genova a seguito della crescita della domanda dell’industria bellica che necessitava di ghisa di alta qualità ottenuta estraendo il minerale della miniera di Cogne e fondendolo in moderni altoforni ad arco, alimentati da impianti idroelettrici di nuova costruzione. Parallelamente, a seguito dell’arrivo in Valle d’Aosta di migliaia di operai immigrati soprattutto dall’Italia meridionale, dal Piemonte e dal Veneto, fu avviata la costruzione di un quartiere operaio originariamente denominato quartiere Ansaldo, ma che in seguito — e ancora oggi — sarà conosciuto come quartiere Cogne. In mostra saranno esposti importanti documenti fotografici che testimoniano la storia del quartiere Cogne, tratti dal Fondo Nazionale Cogne e da altri Fondi dell’Archivio Storico Regionale, oltre a una splendida serie di disegni tecnici acquerellati raffiguranti i prospetti, le piante e le sezioni dei vari edifici progettati per il quartiere. L’esposizione La città che cresce. Le quartier “Cogne” à Aoste, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 10 marzo 2019 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
14 Dicembre 2018 - 10 Marzo 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 30 novembre 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella. La rassegna è la quarta di una serie di mostre che hanno riscosso un ottimo riscontro di pubblico e accostano le opere di un fotografo e di uno scultore locale. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di una selezione di fotografie di piccole, medie e grandi dimensioni, a colori e in bianco e nero, di Stefano Venturini e di venti sculture in legno di Ladislao Mastella. Stefano Venturini propone immagini di grande impatto visivo che illustrano la dimensione della montagna nelle varie stagioni dell’anno e sono proposte in mostra su diversi supporti, dalla tela all’alluminio spazzolato, e diverse tecniche di stampa. Le sculture di Ladislao Mastella ripercorrono i temi della tradizione popolare valdostana, tra cui si segnalano alcuni divertenti galli policromi di grandi dimensioni e un Presepe (2008) di notevole forza plastica. Le opere di Mastella sono realizzate in diverse essenze lignee quali betulla, cipresso, cirmolo, noce, acero, bosso, melo, frassino, larice e abete. “Per entrambi gli autori, - commenta l’Assessore Paolo Sammaritani - la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota”. Stefano Venturini (Ivrea, 1975) è un fotografo valdostano con l’instancabile voglia di esplorare luoghi e possibilità espressive. La passione per i paesaggi della Valle d’Aosta e la vocazione innata verso il mondo della luce e dei colori lo inducono a occuparsi di fotografia pubblicitaria e di paesaggio, servizi industriali e cataloghi d’arte. Socio Tau Visual da 20 anni, inaugura il suo studio fotografico SteVephoto nel 2001 ad Aosta, avviando collaborazioni con agenzie pubblicitarie e grafiche. Pubblica le sue immagini su riviste nazionali ed estere quali AD, DOVE, Bell'Italia. Da alcuni anni le sue fotografie sono anche riprodotte, in tiratura limitata e certificata, con tecnologia digitale Digigraphie®. Ha realizzato diverse mostre in Valle d’Aosta e ha partecipato a rassegne collettive tra le quali Arte senza frontiere, Galleria Centrale dell’Unione degli artisti a San Pietroburgo (2014-2015); Expo in Valle d’Aosta. Le eccellenze del territorio raccontate con i linguaggi della modernità, Museo Archeologico Regionale di Aosta (2015). Ladislao Mastella nasce a San Bonifacio (Verona) nel 1947. Ultimo di tre fratelli ebanisti, ha frequentato la scuola dei Salesiani di San Benigno Canavese. Nel 1959 e per i tre anni successivi ha lavorato presso il laboratorio dello scultore altoatesino Mario Stuffer, affiancando alla scultura un’intensa attività disegnativa affinata dalla partecipazione ai corsi organizzati dalla Scuola d’Arte Regionale e tenuti da Rolando Robino. Nel 1961 Mastella ha esposto per la prima volta alla Fiera di Sant’Orso. Dal 1963 ad oggi è presente in tutte le edizioni della manifestazione. Molto attivo, Mastella ha esposto in Valle d’Aosta, in Italia e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni. Ha partecipato a mostre collettive in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Svizzera, Finlandia e Gran Bretagna. Nel 2018 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 24 marzo 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Novembre 2018 - 24 Marzo 2019

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Donato Savin. Il linguaggio della pietra
L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 9 novembre, alle ore 18, sarà inaugurata, all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans di Aosta la mostra Donato Savin. Il linguaggio della pietra. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, è organizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico ed è allestita nello spazio che ha già ospitato nel 2017 la mostra di Marina Torchio Primitivo femmineo. In mostra sono esposte oltre 40 stele, per la maggior parte in pietra, oltre ad alcune sculture in legno, metallo e corno. Le pietre, accuratamente scelte dallo scultore, soprattutto nella zona del Gran Paradiso, ma anche in altri luoghi della Valle d’Aosta, conservano dopo l’intervento dell’artista l’eventuale presenza di licheni di diversi colori sulla superficie e assecondano la venatura litica naturale, diventando sculture totemiche di grande impatto visivo. L’allestimento della mostra è stato concepito creando una sorta di allineamento delle stele contemporanee, tale da richiamare gli allineamenti delle loro “antenate” che si trovano nel sito di Saint-Martin-de-Corléans dalla prima metà del 3000 a.C. Questa esposizione di arte contemporanea — osserva l’Assessore Sammaritani — si inserisce nella programmazione dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta e intende porre in relazione le eccellenze artistiche locali con il sito museale di Saint-Martin-de-Corléans. Donato Savin è nato in Valle d’Aosta, a Cogne, nel 1959, dove vive con la sua famiglia e lavora come guardia forestale. Molto giovane, si è avvicinato alla scultura, alla quale si è dedicato da autodidatta. Il suo materiale prediletto per realizzare le sculture, a partire da semplici disegni o da bozzetti in argilla, è la pietra: gneiss del Gran Paradiso, granito, dolomnia, magnetite della miniera di Cogne, marmo verde di Runaz, marmo bardiglio e altre pietre della Valle d’Aosta. Fin da giovane partecipa alla tradizionale Fiera di Sant’Orso, espressione della tradizione artistica e artigianale della nostra Regione. Ha partecipato e realizzato mostre personali e collettive in Valle d’Aosta, in diverse regioni italiane e all’estero. Nel 2017 il Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino gli ha dedicato una mostra personale. L’esposizione Donato Savin. Il linguaggio della pietra, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Pesando di Aosta, a cura di Daria Jorioz, con testi di Gianfranco Zidda, Nurye Donatoni in vendita al prezzo di 15 euro. Nel corso del mese di gennaio 2019 verranno proposti al pubblico alcuni laboratori didattici a cura del MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione (per informazioni e prenotazioni: tel. 0165 763912). La mostra, visitabile con il biglietto di ingresso all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, resterà aperta fino al 17 febbraio 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Area megalitica Saint-Martin-de Corléans: tel. 0165 552420 e-mail: u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione: tel. 0165 763912

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
9 Novembre 2018 - 17 Febbraio 2019

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Il mondo di Jacovitti
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Il mondo di Jacovitti. L’esposizione, a cura di Dino Aloi e Silvia Jacovitti, figlia dell’artista, presenta 250 disegni originali del grande fumettista, attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi sessant’anni, che ha portato Jacovitti a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi. Jacovitti — osserva l’Assessore all’Istruzione e Cultura, Paolo Sammaritani — rappresenta un punto fondamentale dell’umorismo grafico italiano e internazionale. Nonostante siano trascorsi ormai ventun anni dalla morte, il fascino della sua sterminata produzione resta immutato. Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compongono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra, alcuni dei quali si potranno vedere in originale per la prima volta. Saranno esposte anche alcune tavole realizzate per oggetti promozionali e 60 disegni di figurine realizzate nel 1954 per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese”, in cui l’estro di Jacovitti spazia attraverso i cinque continenti raffigurando a modo suo ogni popolo. Ricche di fascino sono alcune tra le prime tavole degli anni Quaranta per Il Vittorioso e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra queste spiccano per bellezza i disegni di Pippo e la guerra, Mandrago, L’Onorevole Tarzan, Pippo in montagna, Giacinto corsaro dipinto e Oreste il guastafeste recentemente tornate in possesso della figlia. Nella sezione dedicata agli esordi si potrà ammirare una delle primissime panoramiche realizzate da Jacovitti a 17 anni, che anticipano le affollatissime tavole che diventeranno, nel corso degli anni, una sorta di suo marchio di produzione, oltre a sei tavole, le uniche rimaste, della storia inedita I tre re, disegnata durante la seconda guerra mondiale. Si passerà dalle tavole del mitico Diario Vitt, realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta, attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come Il Vittorioso, Il Giorno dei ragazzi, il Corriere dei Piccoli e Il Giornalino si potranno ammirare gli originali di Cocco Bill, Tom Ficcanaso, Tarallino, Occhio di Pollo, Jack Mandolino, Chicchirino, Cip l’arcipoliziotto e Zorry Kid, che quest’anno compie cinquant’anni (motivo per il quale sarà in mostra un’intera storia di questo personaggio). Fiore all’occhiello dell’esposizione saranno alcune illustrazioni realizzate per Pinocchio, edito nel 1964, riconosciute dai critici come tra le opere più significative della sua carriera. Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie andate in onda nel programma cult Supergulp! Le sue affollatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia di quegli anni, avranno un posto d’onore all’interno dell’esposizione. Il Patentone, gioco dell’oca sul tema automobilistico, sarà riprodotto in grande formato per permettere ai ragazzi di giocare all’interno dello spazio del Centro Saint-Bénin con sagome segna posto e un dado in gommaspugna. Completa la mostra un volume edito da Il Pennino, con contributi critici di Fabio Norcini (critico d’arte), Daria Jorioz (storico dell’arte), Gian Paolo Caprettini (già docente di Semiologia all’Università di Torino), Vincenzo Mollica (giornalista Rai), Gianni Brunoro e Luca Boschi (tra i più importanti jacovittologi italiani), François Corteggiani (autore di Fumetti) e Goffredo Fofi (saggista e critico cinematografico). Il volume è in vendita in mostra a € 30. Il video introduttivo è realizzato da Costantino Sarnelli, Laura Chiotasso e Barbara Forneris di Creative Apsu. Nel periodo di apertura della mostra sono previste due conferenze dedicate all’arte di Jacovitti e un incontro mensile come corso di avvicinamento al fumetto umoristico, tenuto da Claudio Puglia. La mostra Il mondo di Jacovitti resterà aperta sino a domenica 28 aprile 2019 con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages allestita al Museo Archeologico di Aosta dal 13 ottobre 2018, al costo di 7 euro intero e 5 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Ottobre 2018 - 28 Aprile 2019

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Ugo Lucio Borga. Collateral damages
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 12 ottobre 2018, alle ore 17, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages. L’esposizione, curata da Daria Jorioz e accompagnata da un testo critico di Marco Maggi, presenta 120 fotografie in bianco e nero del fotografo e giornalista valdostano Ugo Lucio Borga, realizzate durante i suoi reportage nelle zone del mondo dove sono in corso conflitti armati. Dalla Siria all’Iraq, dall’Ucraina al Bangladesh, in questo progetto fotografico Borga focalizza la sua attenzione sulle vittime civili, documentando e testimoniando l’assoluta drammaticità delle guerre del terzo millennio. Attraverso una documentazione fotografica di grande impatto, realizzata da un fotoreporter le cui immagini sono state pubblicate da diverse testate internazionali, la mostra Collateral damages induce una riflessione sui problemi che affliggono l’epoca contemporanea – dice l’Assessore Paolo Sammaritani. Il lavoro di Borga da sempre si concentra sulle guerre, anche quelle dimenticate, sulle crisi umanitarie e sulle questioni sociali e ambientali. Formato all’Accademia John Kaverdash (Milano), dove ha conseguito tre master in fotografia di reportage, fotografia di moda e comunicazione visiva, Borga ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il mondo coprendo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sud Sudan, Libia, Siria, Iraq, Filippine, gli scontri religiosi nel nord del Libano, la dittatura Eritrea, il conflitto armato Ucraino. I suoi lavori sono apparsi su molti giornali, riviste, tv e radio tra cui: Time magazine, Time Lightbox (USA), The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit, Die Welt, frankfurter allgemeine Zeitung, Brigitte, Cicero (Germania), La Vanguardia Magazine, Zazpika (Spagna), La Croix, Courrier international (Francia), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovacchia), Haaretz (Israele) Gazeta Wyborcza (Polonia), Alpha Magazine, (UAE), Woz, Neue Zurcher Zeitung, (Svizzera) Africa Magazine, Diario, l’Espresso, Il Giornale, Il Manifesto, Il Sole 24 Ore, GQ, Nigrizia, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, Eyesopen, Il Riformista, Sportweek, La Stampa, Vanity Fair, Il Venerdì di Repubblica, Il Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), Rai3, Rainews24, Sky Tg24 Jetlag, Channel 4, Radio24, Radio RSI, Laser. Nel 2011 ha ricevuto il primo premio Novinarska Cena Journalism Award per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica. Ha pubblicato: Il sudario di latta. Taccuini di guerra, Marco Valerio Edizioni, 2015; Soldat 1. Guerra in Ucraina, Musumeci editore, 2016; La luna si nasconde. Diari dall’Africa in guerra, Marco Valerio Edizioni, 2018. Il catalogo bilingue italiano-francese dell’esposizione, a cura di Daria Jorioz e con un testo critico di Marco Maggi, è edito dalla Tipografia Duc e sarà acquistabile in mostra al prezzo di € 25. Scrive in catalogo la curatrice: Lo sguardo di Ugo Borga è lucido e severo, diretto e forte, crudo ma anche capace di un’inattesa poesia nel cogliere la luce della speranza oltre il buio della distruzione e della desolazione. Le sue fotografie non ci fanno sconti; hanno un’intensità emotiva e una qualità iconica in grado di colpirci nel profondo, coinvolgendo la nostra dimensione interiore, umana, sociale. La mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages resterà aperta sino a domenica 31 marzo 2019 con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 3 euro intero, 2 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Il mondo di Jacovitti, che verrà allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 27 ottobre 2018, al costo di 7 euro intero e 5 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale : tel. 0165.275902 www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Ottobre 2018 - 31 Marzo 2019

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Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 28 settembre 2018, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, che apre la stagione espositiva autunno-inverno 2018-2019. L’esposizione, curata da Alessandro Parrella e organizzata dalla Struttura Attività espositive, propone una serie di installazioni luminose dell’architetto e designer Walter Vallini e le fotografie di Tea Giobbio. La mostra di Aosta è l’ultima, in ordine di tempo, di un percorso espressivo che ha portato i due artisti ad esporre le loro opere da Torino a Milano, da Roma a New York fino a Monaco di Baviera. Tea Giobbio è nata a Buenos Aires nel 1958 e vive e lavora a Torino. Nelle sue opere, oniriche e surrealiste, sul tema dell’identità, è quasi sempre protagonista il corpo umano, rappresentato a volte a figura intera, a volte da alcune sue parti che affiorano da vestiti vuoti come nella serie Gli assenti o da parti anatomiche come nella Via Crucis. Walter Vallini è nato a Roma nel 1958 e anche lui vive e lavora a Torino. Le sue installazioni luminose rappresentano una sintesi equilibrata tra arte e design rendendo sottile il confine tra l’oggetto scultura e l’oggetto funzionale in cui la luce, oltre ad assolvere alla funzione di illuminare, è parte dell’opera stessa. Negli spazi espositivi dell’Hôtel des États, nel cuore di Aosta, il pubblico potrà avvicinarsi al primo evento del calendario autunnale 2018 delle mostre in Valle d’Aosta – dice l’Assessore Paolo Sammaritani – È un programma ricco di proposte che, spaziando dalla fotografia al fumetto, dalla scultura alla storia, offrono approfondimenti agli appassionati di arte e contenuti culturali per tutti i cittadini della nostra regione. L’esposizione Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 4 novembre 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Settembre 2018 - 4 Novembre 2018

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La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che giovedì 24 maggio, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet. La rassegna è la terza di una serie di mostre che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore, che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre venti fotografie a colori di Massimo Arcaro (formato 50 x 70) e di una selezione di sculture in legno di Dante Marquet, realizzate principalmente in noce, ma anche in betulla, acero, ontano e sambuco. Le fotografie di Arcaro, tutte realizzate in Valle d’Aosta, offrono immagini poetiche di paesaggi innevati, di animali, di fiori, ripresi con sapiente uso della luce, soprattutto negli scatti di macrofotografia che denotano una notevole padronanza del mezzo fotografico. Le sculture di Marquet esprimono il profondo legame dello scultore con la sua terra espresso attraverso scene di lavoro contadino, in cui grande attenzione viene attribuita agli attrezzi agricoli della tradizione. Non mancano nelle sue opere le narrazioni di leggende popolari e la rappresentazione di personaggi e di animali. Di particolare interesse è la realizzazione dei giocattoli, i tatà, in cui Marquet esprime momenti creativi di grande suggestione. L’Assessore all’Istruzione e Cultura sottolinea che per Massimo Arcaro e Dante Marquet si tratta di un riconoscimento istituzionale che l’Assessorato regionale dell’Istruzione e Cultura è lieto di tributare a un fotografo e a uno scultore che amano la Valle d’Aosta e la descrivono con autenticità e passione. Massimo Arcaro è nato ad Aosta e la sua passione fotografica nasce negli anni Ottanta per documentare l’attività alpinistica. Nel corso degli anni l’interesse per la fotografia cresce e con l’avvento della tecnologia digitale Arcaro sceglie di dedicarsi in particolare alla fotografia naturalistica. Partecipa a vari concorsi e nel 2014 vince il primo premio al concorso Mountain 4 colours, organizzato dalla Fondation Grand Paradis. Nel 2016 è secondo classificato sia nel contest Una montagna di fiori sia nel 12° concorso Animali in scena della Fondation Grand Paradis. Nel 2012 ottiene il secondo posto assoluto nel concorso Fotografare il parco organizzato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco della Vanoise; nel 2015 si classifica al primo posto nella sezione Mondo vegetale e al secondo posto nella sezione Micromondo del parco; nell’edizione 2017 ottiene ancora il secondo posto in quest’ultima categoria dedicata alla macrofotografia. Dante Marquet (Aosta, 1963) inizia a conoscere e lavorare il legno sotto la guida del padre Avio, già agricoltore, falegname e scultore di Arpuilles. Espone alla Fiera di Sant’Orso di Aosta dal 1973 e partecipa alla Mostra-concorso dal 1981. I suoi primi lavori sono maschere in corteccia di larice, galletti e cornailles. In seguito utilizza il legno di noce per rappresentare personaggi intenti a compiere le attività della montagna. I gesti e gli attrezzi agricoli scolpiti da Marquet nel legno sono ispirati dall’esperienza personale, dai racconti e dalle leggende valdostane che hanno la capacità di tramandare la nostra memoria collettiva. Tra i riconoscimenti ricevuti da Dante Marquet nell’ambito della Fiera di Sant’Orso si segnalano il primo premio per la Scultura nel 1988, 1989, 1990, 1991 e 1999; il primo premio nella sezione Giocattoli nel 1994, 2010 e 2014; il terzo premio nella sezione Attrezzi agricoli nel 2014 e 2016. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 9 settembre 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
24 Maggio 2018 - 9 Settembre 2018

Mostra Collezionare… non solo monete. I 60 anni del Centro Numismatico Valdostano
L'Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 18 maggio 2018, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Collezionare… non solo monete. I 60 anni del Centro Numismatico Valdostano. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra il Centro Numismatico Valdostano e la Struttura Attività espositive, è volta a celebrare i 60 anni dalla nascita dell’associazione e presenta alcune novità rispetto a mostre precedenti. Verranno infatti proposte monete provenienti dalla Cina e dall’Africa centrale mai esposte prima in Valle d’Aosta che rappresentano forme primordiali di pagamento ma anche cartamoneta, medaglie e gettoni che aziende e attività commerciali valdostane hanno realizzato e donato a dipendenti o clienti negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale. Risulta particolarmente significativo celebrare i 60 anni del Centro Numismatico Valdostano, come sottolineato dall’Assessore all’Istruzione e Cultura, un ente che grazie all’impegno dei suoi soci mantiene vivo l’interesse culturale per il collezionismo con particolare riferimento al settore riguardante le monete. Nel corso degli anni il Centro Numismatico Valdostano, oltre a occuparsi della divulgazione - nella sede di Aosta è stata raccolta una biblioteca di testi numismatici composta da oltre 1600 volumi, molti dei quali rari e preziosi - ha realizzato alcune interessanti mostre tra le quali La moneta dall’antichità ad oggi allestita nel 1984 alla Tour Fromage di Aosta e Moneta. Espressione di volontà di potenza allestita al Museo Archeologico regionale nel 2008. La mostra Collezionare… non solo monete. I 60 anni del Centro Numismatico Valdostano, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 19 agosto 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
18 Maggio 2018 - 18 Agosto 2018

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Nicola Magrin. La traccia del racconto
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 4 maggio 2018 alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto. L’esposizione di Aosta, curata da Daria Jorioz, presenta circa settanta acquerelli su carta di piccole, medie e grandi dimensioni, realizzati tra il 2009 e il 2018, che ripercorrono i temi salienti dell’artista: il percorso interiore dell’uomo e il suo rapporto con la natura selvaggia, la raffigurazione dei boschi e degli animali selvaggi, la montagna e i paesaggi notturni. Autore apprezzato dal pubblico per l’intensa attività di illustratore, Nicola Magrin ha realizzato per Einaudi le copertine dell’opera di Primo Levi. Sua è la copertina de Il richiamo della foresta di Jack London e del fortunato romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne, che ha vinto il Premio Strega 2017 ed è stato tradotto in 39 lingue. L’Assessore all’Istruzione e cultura sottolinea che gli acquerelli di Nicola Magrin sono un elogio alla montagna e alla natura incontaminata e che la mostra accompagna il visitatore alla scoperta di un artista di grande sensibilità, che ha saputo coniugare efficacemente arte e letteratura, sintetizzando in una sola immagine le opere di importanti scrittori. L’esposizione Nicola Magrin. La traccia del racconto allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta, rivela la maturità espressiva di un autore che ha scelto l’acquerello come tecnica artistica esclusiva. La mostra presenta al pubblico opere di grandi dimensioni quali Walking (300x114 cm) e L’infinito (58x250 cm), una selezione di tavole originali del libro di Folco Terzani, Il Cane il Lupo e Dio, e numerose carte riunite in gruppi tematici, dalle serie Betulle ai Notturni, da Lupo e uomo a In baita. L’allestimento è arricchito da un video realizzato nello studio dell’artista che documenta la sua tecnica pittorica. Scrive in catalogo la curatrice Daria Jorioz: Un intimismo minimalista permea le opere su carta di Magrin, che paiono emergere dalla luce algida di una giornata al termine di una nevicata e dal silenzio dell’inverno in montagna. L’artista pare prediligere la dimensione nordica, che da un’alba lattiginosa si sostanzia nei toni freddi di un pomeriggio immerso in una natura silente per culminare, nelle carte dei Notturni, in una notte dalla trama fittamente stellata. Nicola Magrin è nato a Milano nel 1978 e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel 2004 con una tesi sul pittore spagnolo Miquel Barceló (1957). La sua prima mostra personale è del 2002: Portraits, Galleria Blanchaert, Milano. Nel 2008 è stato selezionato per una residenza d’artista a New York presso l’Harlem Studio Fellowship di Montrasio Arte. Nel 2010 ha partecipato al Premio ArtiVisive San Fedele 2009-2010, Galleria San Fedele Milano. Nel 2012 realizza la mostra personale Wolves, Leo Galleries, Monza e partecipa all’esposizione collettiva dal titolo Naturales Quaestiones, Arengario, Monza. Al 2014 sono datate le due mostre personali Di Notte, Spazio 1929, Lugano e Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, Salamon & C. Arte Contemporanea, Milano. Nel 2017 partecipa alla prima edizione de Il richiamo della foresta, evento svoltosi a Estoul, in Valle D’Aosta. Ha illustrato l’opera di Primo Levi, Le otto montagne di Paolo Cognetti, Il silenzio di Erling Kagge, Alpi ribelli di Enrico Camanni (Editori Laterza), l’opera di Matteo Righetto (Tea) e di Tiziano Terzani (Tea). Il suo primo libro illustrato, con il testo di Folco Terzani, si intitola Il Cane, il Lupo e Dio ed è stato pubblicato nel 2017 da Longanesi. Vive e lavora a Monza. La mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto resterà aperta sino a domenica 7 ottobre 2018, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il catalogo bilingue italiano-francese, edito da Silvana editoriale, contiene testi di Daria Jorioz, Paolo Cognetti e Monica Aldi ed è in vendita al prezzo di 25 euro. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio, in corso dal 28 aprile 2018 al Museo Archeologico di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.272687 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Maggio 2018 - 7 Ottobre 2018

Catalogo
Gabriele Basilico. La città e il territorio
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 27 aprile 2018 alle ore 18, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio. L’esposizione rende omaggio al grande fotografo Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) attraverso duecento fotografie, tra le quali una cospicua selezione di immagini dedicate alla Valle d’Aosta. La rassegna, curata da Angela Madesani, si avvale della collaborazione di Giovanna Calvenzi, dell’Archivio Gabriele Basilico, dell’Accademia di Architettura di Mendrisio/USI. Dichiara l’Assessore all'Istruzione e cultura: sono particolarmente lieta di presentare, nell’ambito del programma espositivo regionale 2018 dell’Assessorato dell’Istruzione e cultura questa importante iniziativa espositiva dedicata ad una figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, che ha dedicato grande attenzione anche al territorio della Valle d’Aosta. L’itinerario espositivo, diviso per nuclei di ricerca e non strettamente cronologico, prende l’avvio da uno dei suoi lavori più noti, quei Milano Ritratti di fabbriche (1978-1980) che hanno segnato l’inizio delle sue indagini sulle città del mondo. Sono inoltre esposte immagini a colori inedite di Beirut ricostruita (2011) e di alcune metropoli del mondo (Shanghai, Rio, Istanbul, Mosca) e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo con due serie di immagini dedicate alla montagna, alla Valle d’Aosta e al passo del San Gottardo, in Svizzera. Novantasei foto provengono dal lavoro Sezioni del paesaggio italiano, realizzato in collaborazione con Stefano Boeri per la Biennale di Architettura di Venezia, nel 1998. Fa seguito un’ampia indagine realizzata in collaborazione con l’architetto Luigi Snozzi in una cittadina svizzera, Monte Carasso (1996), oggi periferia di Bellinzona, che documenta la trasformazione della città grazie agli interventi operati dallo stesso Snozzi. Conclude l’itinerario una selezione di immagini di paesaggio, realizzate in luoghi e occasioni diverse, tra le quali quelle realizzate per incarico della Mission Photographique de la DATAR (1984-1985) in Francia. L’esposizione, il cui allestimento è accompagnato da alcuni video dedicati a Gabriele Basilico, si avvale del coordinamento organizzativo di Raffaella Resch ed è prodotta da Scalpendi Editore. Il catalogo, edito da Scalpendi, contiene testi di Angela Madesani, Giovanna Calvenzi e Daria Jorioz ed è in vendita presso il bookshop del Museo al prezzo di 30 euro. La mostra resterà aperta sino a domenica 23 settembre 2018, orario 9-19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto, in corso dal 5 maggio 2018 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Aprile 2018 - 23 Settembre 2018

Catalogo
Premiata Conceria Balla Carlo & Figlio. Un Album Photo et un Livre
L'Assessore all’istruzione e cultura e l’Assessore alle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente della Regione autonoma Valle d’Aosta comunicano che venerdì 26 gennaio 2018, alle ore 18, presso la sala espositiva dell’Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Premiata Conceria Balla Carlo & Figlio. Un Album Photo et un Livre. La rassegna ha come soggetto l’illustrazione del prezioso album fotografico di proprietà degli eredi della famiglia Balla, importante testimonianza iconografica della fiorente attività della conceria, attiva in Valle d’Aosta all’inizio del XX secolo. In occasione di una ricerca condotta ad Aosta, l'Association Valdôtaine Archives Sonores (AVAS) ha scoperto questo album fotografico composto da 37 immagini, realizzato cent’anni fa, nel 1918, dallo Stabilimento Grafico Alfieri & Lacroix di Milano, che rappresenta un documento della storia valdostana dei primi decenni del Novecento. La conceria Balla era situata tra le attuali vie Monte Pasubio, Monte Vodice, Cesare Battisti e Giorgio Elter, dove scorreva una derivazione del Ru Mère des Rives che prendeva l’acqua dal Buthier e forniva la materia prima indispensabile al funzionamento. L’azienda, sorta nella zona ovest della città prima della realizzazione del quartiere Cogne, della costruzione delle caserme degli alpini sulla piazza d’Armi e della zona del Plot dove nacque in seguito la piazza della Repubblica, svolgeva un importante ruolo nel tessuto produttivo valdostano. L’apertura dell’esposizione, che avviene qualche giorno prima della Fiera di Sant’Orso 2018, sottolinea la sinergia tra i vari settori dell’Amministrazione regionale, che ha visto la collaborazione tra gli Assessorati dell’istruzione e cultura e delle attività produttive, politiche del lavoro e ambiente. L’esposizione, allestita dalla Struttura Attività espositive, è a cura dell'Association Valdôtaine Archives Sonores (AVAS) con il coordinamento di Enrico Peyrot ed è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Duc di Aosta in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra Premiata Conceria Balla Carlo & Figlio. Un Album Photo et un Livre, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 6 maggio 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
26 Gennaio 2018 - 6 Maggio 2018

Guido Reni. La strage degli innocenti
La Strage degli innocenti. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 12 gennaio 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, l’esposizione dedicata ad un capolavoro assoluto della storia dell’arte italiana: La strage degli Innocenti di Guido Reni. Il magistrale dipinto di Guido Reni (Bologna, 1575-1642), delle collezioni della Pinacoteca nazionale di Bologna, sarà il protagonista di una mostra-dossier di alto livello scientifico, curata da Mario Scalini con la collaborazione di Elena Rossoni. Il capolavoro di Guido Reni, realizzato nel 1611 per la cappella Berò nella Chiesa di San Domenico a Bologna è al centro di un articolato percorso espositivo, arricchito da apparati multimediali, che ne ripercorre la storia. La pala d’altare, un olio su tela di grandi dimensioni (cm 268x170), mette in evidenza le straordinarie doti pittoriche dell’artista, narrando il drammatico episodio del Vangelo di Matteo con insuperata efficacia espressiva. In mostra sarà presentata per la prima volta anche una Testa di Madonna attribuita a Raffaello proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. Un’occasione unica per il pubblico per ammirare due opere straordinarie, accostate all’insegna de “Il Raffaellismo di Guido Reni”, secondo la tesi curatoriale. L’esposizione La Strage degli Innocenti. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni resterà aperta sino a domenica 18 febbraio 2018, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra "A modo mio. Nespolo tra arte cinema e teatro", in corso al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Il Giornale della mostra, con testi di Mario Scalini, Elena Rossoni, Daria Jorioz e Anna Pelagotti, sarà posto in vendita in mostra al prezzo di 4 euro. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it 1133 lc

Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Gennaio 2018 - 18 Febbraio 2018

Brochure
Le train et le jardin
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che giovedì 30 novembre 2017, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Le train et le jardin. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’Archivio storico regionale e la Struttura Attività espositive è volta alla valorizzazione del patrimonio documentario della Regione autonoma Valle d’Aosta e presenta quest’anno un approfondimento dedicato alla costruzione della ferrovia Ivrea-Aosta. «L’interesse di questa mostra – dichiara l’Assessore Emily Rini – allestita grazie alla collaborazione tra le varie strutture della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, consiste nell’evocare, con documenti e fotografie, veri e propri “frammenti di memoria” della comunità. L’argomento scelto della costruzione della ferrovia Ivrea-Aosta costituisce una tappa fondamentale nella nostra storia socio-economica e nello sviluppo urbanistico della città di Aosta.» A seguito dell’unificazione della Penisola italiana, nel 1861, il problema dell’isolamento geografico della Valle d’Aosta rispetto al resto del Paese si pose in modo stringente. L’idea di un collegamento ferroviario con il Piemonte, e possibilmente con la Savoia e il Vallese mediante gallerie, prese corpo e approdò finalmente, nel 1879, all’approvazione, da parte del Parlamento italiano, di un progetto di ferrovia che collegasse Aosta con Ivrea. Terminata nel 1886, la nuova linea ferroviaria costituì un’innovazione importante nella vita socio-economica della Valle e un’occasione di modernizzazione del tessuto urbano e delle infrastrutture pubbliche del capoluogo regionale: fu creato un nuovo asse stradale per unire la stazione al centro, si inaugurò l’illuminazione elettrica e si realizzò un giardino pubblico per il piacere dei cittadini e dei turisti. La mostra Le train et le jardin, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 21 gennaio 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 Archivio storico regionale : tel. 0165.275773

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
30 Novembre 2017 - 21 Gennaio 2018

Catalogo
Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 10 novembre 2017, alle ore 17, presso gli spazi espositivi dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger ed Elisabetta Hugentobler. La mostra riguarda un’inedita collezione artistica dedicata alle stele antropomorfe, realizzate attraverso la tecnica del frottage (dal francese frotter, strofinare), utilizzando carta velina, carboncino o carta carbone. La restituzione grafica è una parte fondamentale della ricerca archeologica in quanto consente sia di conservare traccia degli oggetti, sia di coglierne particolari e dettagli di grande importanza. Le 26 stele esposte all’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans sono espressione di una forma di linguaggio artistico trasversale e provengono da tutta Europa, facendo così diventare il sito archeologico valdostano un luogo importante di incontro di culture. La mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler è corredata da una brochure bilingue italiano-francese, edita dalla Tipografia Duc, contenente i testi critici di Gwenaël Bertocco e Gianfranco Zidda. La visita all’esposizione è compresa nel costo del biglietto d’entrata all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è il seguente: 7 euro intero, 5 euro ridotto; 2 euro per i minori dai 6 ai 18 anni. La mostra sarà aperta sino al 25 novembre 2018, con i seguenti orari: martedì - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans tel.: 0165.552620

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
10 Novembre 2017 - 24 Novembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly. La rassegna è la seconda di una serie che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre 20 fotografie inedite di grandi dimensioni, in bianco e nero, accostate a una selezione di sculture, prevalentemente in legno di noce. Le immagini di Camisasca sono il frutto di un intenso lavoro teso verso una ricerca formale caratterizzata da atmosfere rarefatte, luci ovattate e bianco totale, che trasforma la montagna da luogo fisico a dimensione interiore. Le opere di Marco Joly, in legno e in pietra ollare, narrano scene di vita quotidiana in cui si riscopre la dimensione comunitaria del villaggio, popolata da contadini e pastori, bambini e anziani. Davide Camisasca e Marco Joly - commenta l’Assessore Emily Rini - compongono un percorso espositivo intenso e poetico, che sono certa incanterà il pubblico nel corso della stagione invernale. Fotografia e scultura dialogano in questa mostra con efficacia offrendo suggestioni artistiche di grande qualità espressiva. Davide Camisasca, che risiede a Gressoney-Saint-Jean dal 1972, è guida alpina e fotografo professionista specializzato sul tema della montagna. Ha realizzato mostre personali a Milano, Ginevra, Londra, Torino, Trento e, in più occasioni, in Valle d’Aosta. Ha pubblicato libri fotografici sul Monte Bianco, sul Gran Paradiso, sul Gran San Bernardo, sul Monte Rosa. Ha inoltre dedicato alcuni lavori fotografici al patrimonio paesaggistico e architettonico valdostano. Ha collaborato con riviste italiane e straniere, tra cui Alp, Dove, Gente Viaggi, Sciare, Pentax Family, Meridiani Montagne, Alpes e Berge. Marco Joly, risiede ad Arnad e a partire dal 1974 ha partecipato a tutte le edizioni della Fiera di Sant’Orso. Riproduzioni fotografiche delle sue opere sono apparse su numerose pubblicazioni dedicate alla scultura tradizionale e all’artigianato alpino, tra cui Arte di tradizione in Valle d’Aosta, edito nel 1994, e il secondo volume de La collezione IVAT (Istituto Valdostano per l’artigianato tipico), del 2007. Joly si è aggiudicato il primo premio alla Fiera di Sant’Orso nel 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1998 e 1999. Ha vinto il primo premio della Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione di Aosta per cinque anni consecutivi, dal 1984 al 1988, e nel 2004. Nel 2001 ha ricevuto il premio “Don Garino” per la scultura a soggetto religioso. È stato segnalato come uno dei più interessanti e significativi interpreti dell’artigianato valdostano da riviste e quotidiani nazionali e locali. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz e Pietro Giglio, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 25 febbraio 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Ottobre 2017 - 25 Febbraio 2018

Catalogo
A modo mio. NESPOLO tra arte cinema e teatro
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris. Sono oltre 80 le opere esposte tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una canoa di otto metri interamente decorata. Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni. “Sono particolarmente lieta di presentare al pubblico – commenta l’Assessore Emily Rini – questa proposta espositiva di qualità, che ha come protagonista Ugo Nespolo. Sono certa che il pubblico saprà apprezzare questa mostra che unisce pittura, scultura, design e teatro, in un percorso affascinante e inatteso. L’Assessorato regionale conferma così il suo impegno nel promuovere la cultura e l’arte”.
In occasione dell'inaugurazione della mostra verrà esposta all'esterno dell sede espositiva la Porsche Moncenisio decorata da Ugo Nespolo.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza e posto in vendita al costo di 26 euro. Insieme ai saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi, contiene una serie di saggi scritti dall’artista e testimonianze, tra gli altri, di Enrico Baj, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Danilo Eccher, Pierre Restany, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Centro Saint-Bénin tel. 0165.272687

Centro Saint-Bénin - Aosta
20 Ottobre 2017 - 8 Aprile 2018

Pan de bouque
L'Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra “Pan de bouque”. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra il Bureau régional ethnologie et linguistique e la Struttura Attività espositive, si inserisce nell’ambito della “Festa de Lo Pan Ner”, organizzata dall’Assessorato regionale in collaborazione con le comunità locali. Oltre 50 comuni della Valle d’Aosta inforneranno il tradizionale pane nero per la cottura, preparato dalle famiglie e cotto nei forni frazionali. Inoltre in tutto il territorio si svolgeranno numerose iniziative legate a questa tradizione. La mostra “Pan de bouque”, curata da Daria Jorioz, presenta una selezione di opere di scultori locali che interpretano il tema della panificazione di tradizione in Valle d’Aosta. Gianfranco Anzola, Lea Bérard, Silvano Ferretti, Marco Joly, Ladislao Mastella, Giorgio Perin Riz, Dorino Ouvrier e Bobo Pernettaz, ciascuno con la propria cifra espressiva, narrano il nostro universo contadino con efficacia e autenticità. Un dipinto di Giuseppe Tecco anticipa l’esposizione in programma per il prossimo anno, in cui saranno pittori, disegnatori e grafici a illustrare “Lo Pan ner”. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 19 novembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552 BREL (Bureau régional ethnologie et linguistique) tel.: 0165.43386-363540 0932 em

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Ottobre 2017 - 19 Novembre 2017

Catalogo
TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta. Fotografie di Pier Francesco Grizi e di Fabio Dibello
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 6 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra fotografica TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta dalla documentazione alla valorizzazione. Le fotografie esposte sono di Pier Francesco Grizi. La mostra presenta anche una sezione sulla cinta muraria romana di Aosta con fotografie di Fabio Dibello. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una riflessione sul tema dei beni culturali e architettonici in Valle d’Aosta. Il progetto fotografico parte dalla città di Aosta per ampliarsi seguendo le tracce di un patrimonio culturale straordinario disseminato sull’intero territorio regionale. Trenta immagini inedite di Pier Francesco Grizi, realizzate con la tecnologia HDR e stampate in grande formato, compongono un percorso espositivo di forte impatto visivo ed emozionale. Scattate in giornate di tempo meteorologicamente avverso, per ottenere una luce più morbida e diffusa, prive sovente della presenza umana, le fotografie in mostra si discostano dall’intento puramente documentario e si collocano piuttosto nell’ambito della valorizzazione, proponendo al pubblico visioni inusuali e alternative, in un percorso autoriale che evidenzia le relazioni tra le costruzioni umane e l’ambiente circostante. Dal Teatro romano di Aosta al Pont-d’Aël, dal castello di Cly a quello di Verrès, il visitatore sarà invitato a riscoprire il patrimonio culturale valdostano. La rassegna presenta inoltre 16 immagini del fotografo Fabio Dibello che mettono in rapporto la cinta muraria romana di Aosta al tessuto urbano attuale. Un viaggio personale dell’autore che fa riflettere sul tema della città, non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche antropologico, sociologico e culturale. La mostra Traces. Beni culturali in Valle d’Aosta è stata realizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali. La Delegazione di Aosta del FAI è partner istituzionale dell’iniziativa. L’esposizione è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Alessandra Armirotti, Roberto Domaine, Maria Cristina Fazari, Daria Jorioz, Gabriele Sartorio. Il volume, edito da Musumeci Editore, è acquistabile al prezzo di 15 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 7 gennaio 2018, da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito. Per informazioni Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Ottobre 2017 - 7 Gennaio 2018

Catalogo
Marco Jaccond Carte di identità. Ricapitolazione
L'Assessorato Istruzione e Cultura comunica che, venerdì 28 luglio 2017, alle ore 18, presso il Castello Gamba di Châtillon, sarà inaugurata la mostra personale dell’artista valdostano Marco Jaccond Carte di identità. Ricapitolazione. Il progetto espositivo si propone come una rassegna di opere su carta realizzate in due diversi periodi di ricerca legati tra loro da un’ideale “ricapitolazione”. Si tratta di narrazioni minime che possono aprirsi (svelarsi) o richiudersi (celarsi) in un gioco di limiti fissati dal bianco fogliame di un album memoriale e identitario. L’esposizione illustra la ricerca espressiva di uno degli artisti valdostani più interessanti, presente nel percorso permanente del Castello Gamba con l’opera Finzioni del 1990. Marco Jaccond inizia la sua ricerca artistica, improntata alla rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche, nel 1976. Più avanti mette a punto un codice espressivo dove domina un gusto calligrafico valorizzato dai supporti cartacei utilizzati. Dagli anni Novanta l’artista realizza una serie di cicli pittorici fortemente connessi agli influssi letterari. L’artista presenta oggi una mostra personale di grande fascino, che dall’ingresso del Castello Gamba di Châtillon si sviluppa fino ai suggestivi spazi espositivi dell’altana. L'esposizione, accompagnata da un catalogo edito dalla Tipografia Duc, posto in vendita al prezzo di 5,00 euro e contenente un testo critico del filosofo Maurizio Ferraris, resterà aperta fino al 5 novembre 2017 con i seguenti orari: luglio – settembre dalle ore 13 alle ore 19; ottobre – novembre dalle ore 13 alle ore 19 (dal giovedì alla domenica - chiuso dal lunedì al mercoledì) Ingresso alla Pinacoteca e alla mostra intero € 5,00 ridotto € 3,00 ridotto 6-18 anni € 2,00 Per informazioni: Castello Gamba, località Crêt-de-Breil, 11024 Châtillon info.castellogamba@regione.vda.it tel. 0166 563252 www.castellogamba.vda.it

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
28 Luglio 2017 - 5 Novembre 2017

Catalogo
Marina Torchio. Primitivo femmineo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 26 maggio, alle ore 18, presso gli spazi espositivi dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, in via Saint-Martin-de-Corléans, 258 ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Marina Torchio. Primitivo femmineo. La mostra è stata ideata dalla scultrice valdostana Marina Torchio espressamente per essere inserita negli spazi espositivi del Parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, recentemente aperto al pubblico nella sua nuova veste museale. L’esposizione, curata da Daria Jorioz, è stata realizzata dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali dell’Assessorato Istruzione e Cultura grazie alla sinergia tra le Strutture Attività espositive e Patrimonio archeologico. Le opere di Marina Torchio, Stalagmiti, simboli del tempo infinito senza inizio e senza fine, Donne-Veneri che racchiudono al loro interno la sacralità dell’essere, Recipienti, Totem, tutte realizzate in grès su supporti in ferro, vogliono rappresentare il dialogo tra il tempo nella sua indefinitezza e il sacro nella sua dimensione individuale. Marina Torchio è nata e lavora ad Aosta. Ha iniziato la sua attività nello studio dello scultore Renzo Igne a Castellamonte. Dal 1985, tornata nella sua città natale, ha iniziato ad esporre le sue opere sia in Italia sia all’estero. Nel 2012 la sua scultura Drappeggio n.1, già collocata al Museo Archeologico Regionale di Aosta, è stata inserita nell’esposizione permanente del Castello Gamba di Châtillon. Tra le sue personali ricordiamo l’esposizione I Dodici, a cura di Sandra Barberi e Paolo Papone, presentata dall’Assessorato regionale dell’istruzione e cultura alla Chiesa di San Lorenzo di Aosta nel 2013. Nell’ambito dell’iniziativa Jolis coins, museo a cielo aperto, una sua installazione comprendente quattro sculture realizzate per la mostra Caduta di un impero, è esposta in esterno presso la Porta Pretoria ad Aosta. La mostra Marina Torchio. Primitivo femmineo, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, contenente i testi critici di Anna Ugliano, Daria Jorioz e Gianfranco Zidda, posto in vendita al prezzo di 10 euro. La visita all’esposizione è compresa nel costo del biglietto d’entrata all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è il seguente: 7 euro intero, 5 euro ridotto; 2 euro per i minori dai 6 ai 18 anni. La mostra sarà aperta sino al 4 febbraio 2018, con i seguenti orari: da maggio a settembre 2017 dalle 9 alle 19, tutti i giorni; da ottobre 2017 a febbraio 2018: martedì - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans tel.: 0165.552620

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
26 Maggio 2017 - 4 Febbraio 2018

Catalogo
Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 12 maggio, alle ore 18, presso la sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, documenta la relazione tra le opere d’arte e il pubblico e consente una riflessione sul tema del ritratto e dell’autoritratto nell’arte contemporanea. In mostra è presentata una selezione di 30 fotografie che Miriam Colognesi ha realizzato durante alcuni workshop fotografici all’interno di importanti spazi museali: il Museo Archeologico Regionale di Aosta, nel corso della mostra dedicata a Enrico Baj, la Pinacoteca del Castello Gamba di Châtillon, la Galleria Sabauda, la GAM e il Museo dell’Automobile di Torino, il Castello di Rivoli. La ricerca della Colognesi sembra trarre spunto dalla celebre frase di Marcel Duchamp che sosteneva che “chi guarda fa il quadro” e il dialogo tra la fotografia e l’arte è il tema centrale di questa rassegna, che è anche un invito a tutti a guardare con occhi diversi le opere d’arte. Miriam Colognesi nasce a Torino dove consegue il diploma di laurea in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 2000 si trasferisce in Valle d’Aosta dove si dedica alla ricerca artistica incentrata in particolare sulle possibilità offerte dal mezzo fotografico, orientando il suo lavoro verso l’autoritratto. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Alcuni sue opere si trovano al Museo dell’autoritratto fotografico di Senigallia. Da anni collabora con la Galerie YellowFishArt di Montréal, in Québec. La mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Duc, in vendita al prezzo di 10 euro. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 24 settembre 2017, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
12 Maggio 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 5 maggio 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier. La rassegna è la prima di una serie che metterà a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogheranno all’interno del suggestivo spazio espositivo della Chiesa di San Lorenzo. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, è dedicata al tema della montagna e si compone di 40 fotografie di Gianni Masi, in bianco e nero e a colori, realizzate in cinquant’anni di attività, e di oltre 30 sculture di Dorino Ouvrier, datate dal 1982 al 2016. Il paesaggio montano e i personaggi del mondo contadino vengono interpretati dai due artisti ciascuno con la propria cifra artistica, ma il denominatore comune che traspare dalle loro opere è il legame autentico con la Valle d’Aosta. Gianni Masi, nato a Torino nel 1936, vive in Valle d’Aosta dal 1962 e proprio nella nostra regione si è avvicinato alla fotografia ritraendo le persone che incontrava durante le escursioni in montagna e fotografando gli splendidi paesaggi valdostani. Nel 1968 ha vinto il primo premio al primo concorso fotografico in bianco e nero dal titolo In Valle d’Aosta, indetto dall’Azienda di Soggiorno di Aosta. Oltre all’attività fotografica, ha realizzato e presentato in vari comuni della regione alcuni video e in particolare, nel 2015, due suggestivi video sulla Valle d’Aosta e sulla Fiera di Sant’Orso che ha proiettato alla Biblioteca regionale di Aosta. Dorino Ouvrier è nato a Cogne nel 1948. Scultore di grande qualità espressiva realizza le sue sculture prevalentemente in legno ma si è cimentato con ottimi risultati anche con la fusione in bronzo e in acciaio. Artista molto conosciuto e apprezzato in Valle d’Aosta, ma anche fuori Valle, ha partecipato per diversi anni alla Fiera di Sant’Orso di Aosta dove ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti e ha esposto le sue opere in Italia e all’estero. La sua scultura monumentale I fisarmonicisti è collocata nella centralissima piazzetta della Porta Pretoria di Aosta e un suo pannello è esposto nella collezione permanente del Museo della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino. Nel 1983 ha donato una sua scultura in acciaio La Liberazione al Presidente Sandro Pertini in occasione della sua visita in Valle d’Aosta e nel 1986 ha donato a papa Giovanni Paolo II un ciborio in legno scolpito. Ha aperto un atelier a Cogne dove oltre ad esporre le sue opere organizza mostre temporanee di altri artisti. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz ed Enrico Martinet, in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 10 settembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Maggio 2017 - 10 Settembre 2017

Catalogi
Edward Burtynsky. L’uomo e la terra
L’Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 28 aprile 2017, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, verrà inaugurata la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra. Burtynsky è un fotografo canadese di fama internazionale, le cui opere sono custodite nei maggiori musei quali la National Gallery of Canada, la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Museum of Modern Art e il Guggenheim Museum di New York. Il celebre fotografo ha il dono raro di esplicitare la relazione delicatissima e fondamentale tra l’uomo e la terra componendo immagini di straordinaria qualità estetica. Discostandosi da un atteggiamento apertamente militante, le sue fotografie non vogliono proporre tesi precostituite, ma piuttosto suggerire un’osservazione nuova, che ci induca a considerare quanto la relazione uomo-ambiente sia fortemente ambivalente. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta, a cura di Enrica Viganò e Daria Jorioz, presenta 30 fotografie a colori, di grande formato, che rappresentano immensi scenari dal mondo (Stati Uniti, Bangadesh, Italia, Cina, Australia, Portogallo) fotografati con una tecnica raffinata che conferisce alle immagini un’eccezionale forza pittorica. Burtynsky è nato nel 1955 a St. Catharines, Ontario. Ha studiato al Ryerson Polytechnic University, dove si è diplomato in arti grafiche, e al Niagara College, dove ha ottenuto una laurea in arti grafiche. Sue opere sono esposte in mostre personali e collettive in tutto il Canada e negli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia. In qualità di docente di arte fotografica, ha tenuto lezioni e conferenze presso la National Gallery of Canada, la Library of Congress di Washington DC, la George Eastman House di Rochester, il Centre Canadien d’Architecture di Montréal, l’Art Gallery of Ontario, la TED, Idea City e la Ryerson University. Le sue fotografie appaiono ogni anno in numerosi periodici, tra cui “Canadian Art”, “Art in America”, “The Smithsonian Magazine”, “Harper’s Magazine”, “Flash Art”, “Blind Spot”, “Art Forum”, “Saturday Night”, “National Geographic” e il “New York Times”. I riconoscimenti tributati a Edward Burtynsky includono il premio TED, il premio Outreach ai Rencontres d’Arles, il premio Roloff Beny Book e il premio Rogers Best Canadian Film. È membro del consiglio di amministrazione di CONTACT, il festival internazionale della fotografia di Toronto, e della galleria del Ryerson Image Centre. Nel 2006 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine del Canada e detiene sei dottorati honoris causa. L’esposizione è corredata da un volume bilingue, italiano-francese, riccamente illustrato, edito da Admira Edizioni, che potrà essere acquistato in mostra al prezzo speciale di 26 euro. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna in corso fino al 24 settembre 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Link per video su yotube: https://www.youtube.com/watch?v=LuuE5FKXz2M Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Aprile 2017 - 1 Ottobre 2017

Giovanni Segantini e i pittori della montagna
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 7 aprile 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna. L’esposizione, a cura di Filippo Timo e Daniela Magnetti, propone un selezionato percorso che ha come fulcro l’esperienza pittorica di Giovanni Segantini, tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, che ha eletto la montagna a proprio soggetto principe, interpretandola in modo personale e innovativo, sia in termini di stile sia di poetica. La selezione di opere proposte in mostra individua e suggerisce uno dei molti possibili percorsi attraverso la pittura di montagna a cavallo tra il XIX e il XX secolo, limitando la propria attenzione ai soli artisti italiani e concentrandosi geograficamente sui lavori dell’arco alpino. Accanto alle opere di Giovanni Segantini, scelte attingendo a uno specifico momento dell’esperienza artistica del pittore, ovvero agli anni giovanili trascorsi in Brianza, compaiono più di cinquanta artisti, a partire da Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Baldassarre Longoni, Carlo Fornara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Leonardo Roda, Italo Mus, sino a Fortunato Depero. Accanto alle opere di questi maestri trovano posto i dipinti di almeno tre generazioni di altri artisti che, pur non avendo incontrato tutti la grande notorietà, hanno saputo instaurare un dialogo con i capofila, divenendo anch’essi partecipi di una pagina importante della storia dell'arte italiana. All’interno del grande orizzonte tematico della pittura di montagna, le opere sono state organizzate in sette sezioni, oltre a quella dedicata a Segantini che vede esposto lo splendido olio su tela La raccolta dei bozzoli (1882-1883), così scandite: le vedute estive, le scene di vita campestre e contadina, i paesaggi antropizzati, i ricordi alpini, i laghi, i tramonti e i notturni, le vedute dei grandi paesaggi innevati. A queste si aggiunge una sezione dedicata a Italo Mus, il pittore valdostano più noto e ammirato del XX secolo, di cui ricorre nel 2017 il cinquantesimo anniversario della scomparsa. La mostra Giovanni Segantini e i pittori di montagna è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Annie-Paule Quinsac, Filippo Timo, Daria Jorioz, Daniela Magnetti, Marco Albino Ferrari, Maurizio Scudiero, Luca Minella, Beatrice Buscaroli. Il volume, edito da Skira, è acquistabile in mostra al prezzo di 36 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 24 settembre 2017, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra, aperta dal 29 aprile al 1° ottobre 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.

Link video YouTube: https://youtu.be/xIKYfRbjBFg

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Aprile 2017 - 24 Settembre 2017

Architetti dell’Arco Alpino
Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Ufficio Stampa Bureau de presse COMUNICATO STAMPA Convegno e mostra Architetti dell’Arco Alpino Aosta, Sede espositiva Hôtel des États Piazza Chanoux, 8 18 marzo – 25 aprile 2017 Orario: martedì-domenica 10-13 /14-18 Chiuso lunedì Ingresso libero L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 17 marzo 2017, dalle 14.30 alle 18.30, avrà luogo presso la Sala Maria Ida Viglino del Palazzo Regionale, un Convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti della Valle d’Aosta in collaborazione con la Regione autonoma Valle d’Aosta, dal titolo Dialoghi d’architettura alpina, alla presenza di figure rilevanti nell’ambito architettonico nazionale. Introdurrà l’incontro Marco Mulazzani. Interverranno: Francesca Chiorino sul tema Vivere le Alpi. Materiali per una ricerca; Werner Tscholl (Premio Architetto italiano 2016) sul tema Costruire nelle Alpi. Alle 17.30 Sergio Togni presenterà la Rassegna 2016 e alle 18 ci sarà un collegamento via streaming con l’Ordine degli Architetti di Trento per la proclamazione del vincitore della rassegna, che avverrà in contemporanea per tutti gli Ordini aderenti. Alle ore 19, presso la sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Architetti dell’Arco Alpino, in cui verranno esposti 26 progetti selezionati dalla giuria per la rassegna AAA 2016 e 15 progetti in ambito valdostano, come opere più rappresentative delle diverse categorie, delle tipologie di intervento e delle aree geografiche dell’Arco Alpino. L’associazione Architetti Arco Alpino, fondata il 20 maggio 2016 dagli Ordini degli Architetti della Regione Autonoma della Valle d'Aosta, Provincia di Belluno, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia di Cuneo, Province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola, Provincia di Sondrio, Provincia di Torino, Provincia autonoma di Trento e Provincia di Udine, nasce con lo scopo di creare sinergie tra i partecipanti e di coordinare le iniziative legate alle tematiche culturali e professionali con rilevante caratterizzazione alpina, con la consapevolezza che le affinità delle caratteristiche geografiche delle Alpi hanno sempre determinato e determinano tutt’oggi problemi ed esigenze simili. La mostra Architetti dell’Arco Alpino, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 25 aprile 2017, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
17 Marzo 2017 - 25 Aprile 2017

Rocco Schiavone. Fotografie di scena di Daniele Mantione
Giovedì 9 febbraio, alle ore 17,30, presso la sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, è stata inaugurata la mostra Rocco Schiavone. Fotografie di scena di Daniele Mantione. L’esposizione propone una selezione di fotografie di scena della fiction Rocco Schiavone, fortunata serie televisiva coprodotta da Cross Productions e Rai Fiction in collaborazione con Beta Film. Diretta da Michele Soavi e con protagonista l’attore Marco Giallini, la serie televisiva è andata in onda su Rai 2 nell’autunno del 2016, ottenendo successo di pubblico e vincendo tre premi al Roma Fiction Fest 2016. Rocco Schiavone è il protagonista dei romanzi polizieschi di Antonio Manzini, pubblicati da Sellerio. Schiavone, vicequestore della polizia di Stato, romano doc, viene trasferito ad Aosta per motivi disciplinari. Personaggio ruvido e sopra le righe, è un uomo dal passato oscuro. Ma dietro l’immagine dura che si è costruito si nasconde un evento doloroso: la scomparsa della moglie Marina, avvenuta 7 anni prima in circostanze tragiche. Marina continua a vivere nella fantasia di Rocco, che la vede viva e più bella che mai accanto a sé tutte le sere quando torna a casa. La presenza della donna rende a Rocco sopportabile la vita ad Aosta e sottolinea la nostalgia per Roma e gli amici di sempre. Nella sua nuova vita tra le montagne Rocco passa attraverso omicidi mascherati, finti suicidi, cadaveri non identificati, rapimenti e assassini che tornato dal passato a reclamare vendetta. Casi intricati e avvincenti che, dopo la prima ingannevole impressione, si riveleranno quasi sempre omicidi da risolvere. Le fotografie di scena presentate in mostra sono state realizzate da Daniele Mantione. Nato ad Aosta nel 1976, Mantione è membro fondatore di A.P.A. VdA, Associazione dei Professionisti dell’Audiovisivo della Valle d’Aosta; esordisce sugli schermi della sede regionale Rai come autore dei documentari Sostenibilmente, Vita da Cani e Jours d’Hiver. Si occupa di fotografia e audiovisivo. La mostra Rocco Schiavone, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 12 marzo 2017, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Febbraio 2017 - 12 Marzo 2017

Da Châtillon al Cervino nelle cartoline d’epoca, 1881-1929
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, in collaborazione con la CVA e l’Assessorato alla cultura del Comune di Valtournenche, informa che venerdì 27 gennaio 2017, alle ore 17, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra Da Châtillon al Cervino nelle cartoline d’epoca, 1881-1929. L’esposizione propone una serie di pannelli che riproducono oltre 200 cartoline di fine Ottocento e inizio Novecento, della collezione di Mauro Maquignaz, che documentano il percorso dei viaggiatori, degli alpinisti e delle guide che dalla stazione ferroviaria di Châtillon, raggiunta dal primo treno nel 1886, risalivano la vallata della Valtournenche, per giungere alla conca del Breuil e ai piedi del Cervino. La mostra trae ispirazione dal testo La Vallée de Valtournenche en 1867 del canonico Georges Carrel (Châtillon 21/11/1800 - Aosta 23/05/1870), sacerdote, naturalista, uomo di cultura che attraverso il suo libro, considerato la prima guida turistica della Valtournenche, fornisce informazioni geologiche, naturalistiche e geografiche ai viaggiatori, in un periodo nel quale le strade erano mulattiere e i mezzi di trasporto erano carrozze trainate da cavalli o muli. È importante sottolineare l’interesse che suscita questa esposizione – commenta l’Assessore Emily Rini – proponendo al pubblico una ricca e originale sequenza di immagini di Châtillon, della Valtournenche e della sua montagna simbolo, il Cervino, che richiama numerosi alpinisti e turisti da tutto il mondo. Voglio ringraziare, in particolare, l’Assessore Massimo Chatrian, con il quale abbiamo potuto realizzare la mostra lavorando in piena sinergia e ottenendo, ne sono certa, un risultato che sarà apprezzato da tutti i visitatori. L’esposizione Da Châtillon al Cervino nelle cartoline d’epoca, 1881-1929, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 26 febbraio 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, chiuso il lunedì. Si informa che lunedì 30 gennaio 2017, in occasione della Millenaria Fiera di Sant’Orso, la mostra sarà aperta al pubblico. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 E-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Gennaio 2017 - 26 Febbraio 2017

Fragments de mémoire. Documents de l’époque d’Amédée VIII (1383-1451)
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che sabato 3 dicembre, alle ore 17, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Fragments de mémoire. Documents de l’époque d’Amédée VIII (1383-1451). L’esposizione documentaria, frutto della collaborazione tra la Struttura Attività espositive e l’Archivio Storico Regionale, si colloca a conclusione delle celebrazioni del sesto centenario della nascita del ducato di Savoia, eretto nel corso di una solenne cerimonia pubblica, avvenuta il 19 febbraio 1416, dall’imperatore Sigismondo di Lussemburgo a favore del conte Amedeo VIII, che già si fregiava del titolo ducale di Aosta e Chiablese. In mostra verranno presentati al pubblico alcuni significativi documenti di un’epoca che rappresentò un momento di particolare prosperità economica e fioritura artistica degli Stati sabaudi. Verranno esposte in particolare carte e pergamene della casata dei signori di Challant, che furono i più autorevoli collaboratori di Casa Savoia e i principali rappresentanti di una stagione storica, definita a ragione l’âge d’or della Valle d’Aosta, che vide la costruzione o il rifacimento di alcuni dei più insigni monumenti civili e religiosi della nostra regione. Un apparato esplicativo bilingue francese-italiano accompagnerà il visitatore alla scoperta del XV secolo e dei suoi protagonisti in Valle d’Aosta. La mostra Fragments de mémoire. Documents de l’époque d’Amédée VIII (1383-1451), con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 5 febbraio 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États tel. 0165.300552 Internet: www.regione.vda.it

Hôtel des États - Aosta
3 Dicembre 2016 - 5 Febbraio 2017

Catalogo
Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 4 novembre 2016, alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909. L’esposizione, che vuole essere un omaggio a Vittorio Sella, tra i più grandi fotografi di montagna di tutti i tempi, ripercorre la straordinaria spedizione himalayana al seguito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi. La mostra, curata da Daria Jorioz e Paolo Repetto, in collaborazione con la Fondazione Sella onlus di Biella, propone oltre 50 fotografie di Vittorio Sella di grande equilibrio formale e di rigorosa perfezione tecnica. Le immagini in mostra, risalenti al 1909, sono tutte vintage (stampate nell’anno stesso dello scatto) e appartengono ad un’ampia collezione privata. La mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella. Himalaya 1909 è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, curato da Daria Jorioz e Paolo Repetto, edito da Nuvole Rosse Edizioni, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 26 marzo 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione, visitabile fino al 19 febbraio 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Novembre 2016 - 26 Marzo 2017

Catalogo
Stefano Torrione. ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 28 ottobre 2016, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta la mostra ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione. La rassegna presenta 92 fotografie di grande formato che ci conducono nel mondo “magico” della cultura popolare alpina. Immagini di riti scanditi dall’antico calendario contadino che portano il visitatore, attraverso le sei sale tematiche della mostra, in un viaggio immaginario che percorre un intero anno solare sulle montagne. Dalle scampananti feste propiziatorie per scacciare l’inverno, alle gesta carnevalesche di uomini selvatici con sembianze di orsi, lupi e diavoli, dai roghi di mezza quaresima a quelli del solstizio d’estate, dalle notti di Halloween alle scorribande notturne dell’Avvento, fino ai riti natalizi e a quelli di fine anno, il visitatore è condotto alla scoperta di luoghi e località dai nomi poco conosciuti, tra gli abitanti delle Alpi, occitani, valdostani, ladini, sud tirolesi, friulani, cimbri e mocheni, dove “arde ancora il fuoco della tradizione”. La mostra ALPIMAGIA è corredata da un catalogo riccamente illustrato, edito dalla Tipografia Valdostana, curato da Daria Jorioz e Stefano Torrione, con testi di Paolo Cognetti, posto in vendita al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 19 febbraio 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909, aperta dal 5 novembre 2016 al 26 marzo 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Ottobre 2016 - 19 Febbraio 2017

Catalogo
EVA e le altre. Patrizia Nuvolari
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che giovedì 22 settembre 2016, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra EVA e le altre di Patrizia Nuvolari, che riunisce venticinque opere in cui l’artista reinterpreta i miti classici femminili sia pagani sia cristiani, affrontando il tema della condizione della donna, ripreso dopo oltre vent’anni dalla mostra Realtà e Surrealtà. Nel corso dell’inaugurazione l’attrice Stefania Tagliaferri della Compagnia teatrale Palinodie, interpreterà un testo poetico di Giulia Gualandrini. Le opere presentate in mostra, di grandi dimensioni, sono eseguite con una tecnica che Patrizia Nuvolari stessa definisce “photo-pixura”, un intreccio inedito di pittura e fotografia, con l’ausilio di Photoshop. Giovani donne fotografate in bianco e nero sono inserite in coloratissimi fondali pittorici, molti dei quali presi in prestito dalla Storia dell’Arte.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Settembre 2016 - 20 Novembre 2016

Catalogo
Enrico Baj. L’Invasione degli ultracorpi
Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospita fino al 9 ottobre 2016 l'esposizione Enrico Baj. L’Invasione degli ultracorpi. La mostra, dal taglio inedito, intende rendere omaggio al celebre artista ed intellettuale, figura di spicco nel dibattito artistico del Novecento. L’esposizione, a cura di Chiara Gatti, con la collaborazione di Roberta Cerini Baj e della Fondazione Marconi di Milano, presenta al pubblico una selezione di circa cinquanta tra le opere più significative di Enrico Baj: pitture, collage, meccani, oggetti tridimensionali tra cui la monumentale installazione Apocalisse, realizzata nel 1979 con teli e sagome in legno, arricchita negli anni successivi da nuovi elementi scenografici che ne mettono in luce l’aspetto teatrale. Il percorso espositivo è, inoltre, arricchito da materiale didattico e da contributi video-documentari. Il titolo Enrico Baj. L'Invasione degli ultracorpi cita la celebre pellicola diretta da Don Siegel nel 1956, tratta dal romanzo di fantascienza di Jack Finney e rimanda a un elemento costante nel pensiero di Baj: l’ultracorpo, una creatura antropoide capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extra-terrestre.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Giugno 2016 - 9 Ottobre 2016

Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che mercoledì 1° giugno, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una selezione di 35 scatti, a colori e in bianco e nero, che documentano il lavoro del giovane fotografo freelance valdostano, dedicato alla complessa realtà di Beirut e focalizzato sul contesto sociale dei rifugiati siriani in Libano, con particolare attenzione alla situazione dei bambini, i più indifesi nelle zone di conflitto. Come sottolinea la curatrice nel catalogo, in questo progetto d’esordio, Chincheré sembra aver assimilato con naturalezza alcuni nodi cruciali della cultura visiva del Novecento, facendo riferimento ai grandi maestri della fotografia, di cui ha assimilato i riferimenti iconici rielaborandoli in maniera personale. L’autore esordiente ha saputo guardare con umiltà, ma anche con un forte impulso ad apprendere e comprendere, alla lezione di autori quali Gabriele Basilico, Robert Frank e del libanese Fouad Elkoury, prima di avvicinarsi alla stratificata realtà dell’area medio-orientale. Il reportage, che costituisce la sua tesi di laurea del corso di Nuove tecnologie per l’arte all’Accademia Albertina di Torino, denota una notevole maturità, considerati i soli ventitré anni di età dell’autore, facendo presagire interessanti sviluppi futuri.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
1 Giugno 2016 - 2 Ottobre 2016

catalogo
Leonard Freed. Io amo l’Italia
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che l’Assessore Emily Rini inaugura venerdì 20 maggio 2016, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Leonard Freed. Io amo l’Italia che presenta una ricca selezione di immagini scattate dal fotografo americano in diverse località italiane, dalla metà del Novecento agli inizi del nuovo secolo. La rassegna di Aosta, proposta dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Enrica Viganò in collaborazione con il Leonard Freed Archive e presenta al pubblico cento fotografie, tra vintage e modern print, che compongono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo statunitense in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”. L’Assessorato regionale, confermando il suo impegno nel sostenere la proposta culturale del territorio con un evento di richiamo, prosegue così nell’offerta di approfondimenti sulla cultura fotografica, dopo le esposizioni sui grandi nomi della fotografia del Novecento, tra cui le mostre dedicate ad André Villers (2008), Mario De Biasi (2012), Elliott Erwitt (2012), Pepi Merisio (2013) e Gian Paolo Barbieri (2014).

Centro Saint-Bénin - Aosta
20 Maggio 2016 - 20 Settembre 2016

Mostra Etto Margueret. Antologica, 1960-2016
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che sabato 7 maggio 2016, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra Etto Margueret. Antologica, 1960-2016, che riunisce oltre trenta opere dell’artista valdostano: la selezione è avvenuta a partire dai lavori datati agli anni Sessanta fino a includere opere realizzate quest’anno. La mostra retrospettiva di Etto Margueret, curata da Daria Jorioz, è un viaggio nella pittura colorata di un autore conosciuto e apprezzato nella nostra regione, che ha popolato le sue tele con animali dalle tinte vivaci e realizzato ritratti allungati di personaggi famosi e non, che lui stesso ha definito la Tribù dei Visilunghi. Accanto alle sue famose mucche variopinte, non mancano in mostra i dipinti dedicati ai paesaggi alpini, alle montagne e laghi d’alta quota, tutti contraddistinti da una tavolozza personale e vivace, caratterizzata da un’atmosfera giocosa e fiabesca.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Maggio 2016 - 11 Settembre 2016

25 aprile. I luoghi, i monumenti, le celebrazioni
L'Assessorato dell’istruzione e cultura comunica che venerdì 22 aprile, alle ore 15.30, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Émile Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata l’esposizione 25 aprile. I luoghi, i monumenti, le celebrazioni, realizzata grazie alla collaborazione tra la Presidenza della Regione, l’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, la Struttura Attività espositive di questo Assessorato e l’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d’Aosta, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile 2016. La mostra, che si compone di una trentina di pannelli esplicativi, intende proporre al pubblico una testimonianza sulla memoria della Resistenza in Valle d’Aosta, attraverso testi e immagini dell’archivio dell’ANPI, che documentano le inaugurazioni dei monumenti alla Resistenza e le manifestazioni organizzate negli anni per celebrare il 25 aprile. Le fotografie selezionate per la mostra raccontano della grande partecipazione della comunità valdostana alle celebrazioni legate alla Resistenza. Donne e uomini di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali hanno partecipato, nel corso degli anni, agli eventi realizzati per testimoniare che il sacrificio di molte persone per la libertà non è stato vano. La memoria della Resistenza costituisce, quindi, un patrimonio morale, culturale ed etico, che occorre difendere, valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni. Solo così tutti potranno meglio comprendere i principi cardine della nostra Costituzione e dello Statuto Speciale della nostra regione. L’esposizione 25 aprile. I luoghi, i monumenti, le celebrazioni, con ingresso gratuito, sarà visitabile fino al 22 maggio 2016, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.274401, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
22 Aprile 2016 - 22 Maggio 2016

Catalogo
Au fil de l’eau. L’homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che martedì 19 aprile 2016, alle ore 18.00, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra la Struttura attività espositive e il Bureau régional ethnologie et linguistique, raccoglie circa sessanta immagini fotografiche realizzate da alcuni dei più noti fotografi valdostani del nostro recente passato, da Jules Brocherel a Émile Bionaz, da René Willien a Grat Éloi Ronc, per citarne solo alcuni. Le immagini, selezionate a partire dalle stampe fotografiche di alcune mostre realizzate in passato, quali Rus et barrages (2001) e L’eau apprivoisée (2003), e integrate con materiali fotografici presentati per la prima volta al pubblico, descrivono il tema dell’acqua nel duplice aspetto di ostacolo da superare e risorsa da utilizzare, testimoniando i suoi molteplici utilizzi e la relazione che lega l’uomo al territorio della Valle d’Aosta. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al prossimo 29 maggio 2016 con il seguente orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.274401 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Aprile 2016 - 29 Maggio 2016

Catalogo
Mostra Mauro Paillex. Venire al mondo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura comunica che venerdì 11 marzo, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata l’esposizione fotografica Mauro Paillex. Venire al mondo. La mostra, che apre la programmazione espositiva annuale 2016 dell’Assessorato, propone al pubblico una selezione di immagini che documentano il tema del parto e della nascita nella società contemporanea. Le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, sono state realizzate all’Ospedale Beauregard di Aosta e documentano un evento naturale e nel contempo straordinario e simbolico, quello del parto e della nascita di una nuova vita.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
11 Marzo 2016 - 17 Aprile 2016

Giovanni Thoux. Dalla Bibbia all’anno 2000
L’esposizione Giovanni Thoux. Dalla Bibbia all’anno 2000 si compone di trenta pannelli lignei policromi, lavorati a bassorilievo, frutto di un’approfondita ricerca iconografica dello scultore sui temi dell’Antico e del Nuovo Testamento, dei santi e la religiosità popolare in Valle d’Aosta, e del pellegrinaggio verso Roma, tappa finale del cammino di devozione. Le opere in mostra, realizzate da Thoux in occasione del Giubileo del 2000 e appartenenti alle collezioni d’arte regionali, vengono oggi riproposte in una mostra particolarmente attuale, visto l’avvio del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. Giovanni Thoux, apprezzato scultore che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e ha esposto in Italia e all’estero, è stato scelto quest’anno come autore del presepe che rappresenta la Valle d’Aosta nell’ambito dell’esposizione dei presepi delle Regioni italiane, realizzata al Palazzo del Quirinale di Roma su iniziativa del Presidente della Repubblica. L’esposizione Giovanni Thoux, Dalla Bibbia all’anno 2000 resterà aperta dal 19 dicembre 2015 fino al 28 marzo 2016, dal martedì alla domenica, con il seguente orario:10-13 e 14-18.Lunedì chiuso. Il costo del biglietto d’ingresso alla mostra è di 4 euro intero, 3 euro ridotto, entrata gratuita fino a 18 anni. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Sandro Chia. I guerrieri di Xi’an in corso al Centro Saint-Bénin di Aosta al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.
Per informazioni:
Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta
tel. +39.0165.275902 e 0165.274401
u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
18 Dicembre 2015 - 28 Marzo 2016

Catalogo
Sandro Chia. I Guerrieri di Xi’an
La mostra Sandro Chia. I guerrieri di Xi’an documenta un particolare momento della ricerca espressiva di uno dei più significativi protagonisti dell’arte contemporanea, Sandro Chia (Firenze 1946), apparso sulla scena internazionale alla Biennale di Venezia del 1980 con il gruppo dei cinque artisti della Transavanguardia. Da allora la sua opera è stata esposta nelle più importanti rassegne internazionali d’arte e in prestigiosi musei, quali il Metropolitan Museum di New York lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Museo di Düsseldorf.

Centro Saint-Bénin - Aosta
5 Dicembre 2015 - 8 Maggio 2016

Catalogo
Enzo Massa Micon. Valle d’Aosta. Vivere il paesaggio
La mostra fotografica Enzo Massa Micon. Valle d’Aosta. Vivere il paesaggio, curata da Daria Jorioz, propone una selezione di oltre trenta scatti, a colori e in bianco e nero, realizzati tra il 2004 e il 2015 da Enzo Massa Micon, autore attento all’evoluzione della fotografia contemporanea, ma che guarda anche alla lezione di alcuni grandi fotografi italiani del Novecento, quali Riccardo Moncalvo, Vincenzo Balocchi e Luigi Ghirri. Le immagini in mostra privilegiano non tanto l’aspetto documentario, quanto una dimensione espressiva personale legata alla riflessione e alla percezione visiva del paesaggio della Valle d’Aosta.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Novembre 2015 - 28 Febbraio 2016

Catalogo
L'acquerello oggi
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato giovedì 30 luglio 2015, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta la mostra "L’Acquerello oggi", una panoramica sullo stato dell’arte dell’acquerello contemporaneo, attraverso l’esposizione delle opere di sei maestri internazionali e dell’acquerellista valdostano Pasqualino Fracasso. Gli artisti in mostra sono Ali Abbas Syed, Chien Chung Wei, Janine Gallizia, Jeannie McGuire, David Poxon, Stanislaw Zoladz e lo stesso Fracasso. Questi acquerellisti provengono da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti e le loro opere documentano la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. La mostra, che propone al pubblico trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti che vanno dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane, può considerarsi la prima collettiva in Europa di questi artisti, presenti all’inaugurazione, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Luglio 2015 - 25 Ottobre 2015

Catalogo
Passaggio a dimora, bedding out di Chicco Margaroli
La mostra, curata da Marco Maggi, presenta le tappe più significative del percorso di Chicco Margaroli sia in forma retrospettiva sia di esplorazione delle tematiche più recenti del lavoro dell’artista. La sua ricerca è concentrata sul tema del “rinnovo” inteso come una personale reinterpretazione della poetica dell’objet trouvé, dove l’artista utilizza materiali vari: tessuti organici stabilizzati, limo glaciale risalente a migliaia di anni, vegetali essiccati. Nelle opere in mostra, che coprono l’arco di produzione degli Anni Duemila, Chicco Margaroli intende valorizzare quell’istanza etica e politica che l’arte contemporanea deve avere; un’arte “attiva” che richiede il coinvolgimento diretto, invitando a un’immersione nell’opera da parte del fruitore. L’esposizione Passaggio a dimora / Bedding out tratta alcune tematiche presenti all’Expo di Milano 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita, legate al diritto alla salvaguardia e alla biodiversità in coltura. In mostra vengono trattati anche alcuni aspetti meno noti della produzione dell’artista, gli interventi nei campi della videoarte e degli Arts and Crafts, in equilibrio tra recupero della tradizione e tecnologie avanzate.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
10 Luglio 2015 - 31 Ottobre 2015

Catalogo
Davide Camisasca. Lost in Japan.
Venerdì 19 giugno, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, è stata inaugurata la mostra fotografica Davide Camisasca. Lost in Japan. Il progetto espositivo ripercorre il viaggio che il fotografo valdostano Davide Camisasca ha realizzato in Giappone nell’ottobre 2012. Il reportage, di elevata valenza antropologica, documenta la cultura, la vita quotidiana e l’ambiente del Giappone, toccando città e luoghi di grande interesse, quali Tokyo, Kyoto, Koyasan, Takayama, Kanazawa e le Alpi giapponesi. La mostra fotografica, curata da Daria Jorioz, propone al pubblico una sintesi di questo ampio reportage - che si compone di oltre trecento immagini - con una selezione di trentotto stampe a colori di grandi dimensioni e di alta qualità che ci offrono un ritratto intenso ed autentico del Giappone contemporaneo. Il progetto Lost in Japan se da un lato conserva intatto il carattere documentario proprio del reportage, basti citare ad esempio lo scatto dedicato al Tokyo Dome che illustra la sfrenata passione nipponica per il baseball, dall’altro lato pare giocato nel solco della più autentica street photography.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
19 Giugno 2015 - 27 Settembre 2015

Antonio Canova. All’origine del mito
La mostra "Antonio Canova. All’origine del mito" è dedicata a uno dei più affermati scultori e pittori italiani (1757-1822), ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo, che nelle sue opere ha fatto rivivere la bellezza dell’antica statuaria greca e i temi della mitologia classica. L’esposizione, curata da Mario Guderzo, direttore del Museo Gipsoteca di Possagno (Treviso), paese natale di Canova, e dallo studioso Giancarlo Cunial, rappresenta un’occasione unica per ammirare, per la prima volta in Valle d’Aosta, un nucleo consistente di gessi dell’artista, alcuni dei quali sono pezzi unici poiché non esistono più gli originali in marmo, andati perduti. La mostra di Aosta presenta al pubblico una selezione di oltre sessanta opere: preziosi gessi, alcuni marmi, acqueforti, dipinti a tempera e olii provenienti dalla Fondazione Canova, che documentano l’origine del mito - come giustamente recita il sottotitolo della mostra - dallo schizzo iniziale al bozzetto in terracotta, alla statua in argilla fino al modello in gesso su cui venivano fissati i chiodini (chiamati “repère”), grazie ai quali era possibile trasferire nel marmo le esatte proporzioni dell’opera. Tra le opere esposte ricordiamo l’elegante scultura in gesso Danzatrice con le mani sui fianchi (1812) e il busto in marmo Francesco I d’Austria (1804). Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.274401 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it Ufficio stampa Studio ESSECI, Sergio Campagnolo – Padova tel. 049.663499 gestione1@studioesseci.net www.studioesseci.net

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Giugno 2015 - 11 Ottobre 2015

Catalogo
Metonimia
La mostra fotografica Metonimia, un progetto di Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, con la collaborazione di Nico Barbieri, è stata concepita come una performance artistica sul tema del ritratto e presenta al pubblico gli scatti realizzati nello studio fotografico dei due autori in un unico giorno, il 14 maggio 2014, sperimentando un sistema di illuminazione a LED che permette al soggetto ritratto di muoversi liberamente entro uno spazio definito e farsi riprendere durante un lasso di tempo di circa 5 minuti. All’evento, divulgato solo una settimana prima attraverso i social media, hanno partecipato oltre 40 persone che si sono fatte fotografare dopo aver disegnato sul proprio viso un segno o un simbolo che in qualche modo li rappresentasse. La mostra è il risultato di questa seduta fotografica e offre un’immagine dinamica della società contemporanea, con implicazioni non solo artistiche ed estetiche, ma anche sociologiche, psicologiche e antropologiche. Le fotografie in bianco e nero presentate in mostra si caratterizzano per l’intensità espressiva e rivelano una gamma molto ampia di sentimenti, dalla serenità alla malinconia, dal dubbio alla sfida, dalla naturalezza divertita all’inquietudine

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Marzo 2015 - 24 Maggio 2015

Omaggio a Franco Balan
Omaggio a Franco Balan è la mostra dedicata al celebre artista, grafico e illustratore valdostano al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 19 dicembre 2014 al 1° marzo 2015. La mostra presenta al pubblico “I dodici personaggi della storia valdostana”, i ritratti serigrafati dedicati a dodici Valdostani illustri, presentati per la prima volta nel 1990 a Roma alla Galleria Arti Visive.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Dicembre 2014 - 1 Marzo 2015

Catalogo
Alessandro Mendini. Empatie. Un viaggio da Proust a Cattelan
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita una mostra dedicata ad Alessandro Mendini, architetto e designer tra i più celebri a livello internazionale. L’esposizione, il cui allestimento verrà realizzato dall’Atelier Mendini appositamente per il Centro Saint-Bénin, è a cura di Alberto Fiz e si configura come un omaggio dell’artista a vari esponenti del mondo dell’arte, della letteratura e del design. In mostra si potranno ammirare la famosa Poltrona Proust, disegnata da Mendini secondo l’idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e di Paul Signac, La città gentile, un’installazione i cui elementi richiamano le architetture fantastiche dei quadri di Alberto Savinio, Tête Géant, una testa africana dipinta da Mendini secondo i principi coloristici di Kazimir Malevich e altri omaggi che l’artista ha dedicato a vari esponenti del mondo della cultura tra i quali Giò Ponti, Ettore Sottsass, Frank Stella e Maurizio Cattelan. Al Centro Saint-Bénin di Aosta saranno esposte 50 opere in un percorso che comprende sculture, mobili, oggetti, schizzi e progetti che fanno emergere un’indagine esaustiva dell’attività svolta da Mendini negli ultimi quarant’anni. Catalogo bilingue italiano-francese con scritti di Mendini e testimonianze di artisti, designer, critici e architetti.

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 2014 - 26 Aprile 2015

Catalogo
Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva
La Chiesa di San Lorenzo di Aosta ospita una mostra dedicata alla figura di Alessio Nebbia, pittore piemontese che scelse sin dal 1925 la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra organizzata dall'Assessorato Istruzione e Cultura e curata da Daria Jorioz, Sandra Barberi e Giuseppe Nebbia, ripercorre l’attività pittorica dell’autore attraverso una selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico. Nato a Castello d’Annone (Asti) nel 1896, si trasferisce da Torino a Courmayeur nel 1925. I paesaggi valdostani costituiscono la sua principale fonte d’ispirazione artistica incentrata, soprattutto, sugli aspetti geografici del territorio montano. Si dedica inizialmente alla fotografia e alla rappresentazione dei massicci montuosi in carte e plastici di grande precisione realistica. Dagli anni Quaranta Nebbia coltiva prevalentemente l’attività pittorica prediligendo i paesaggi invernali di montagna ma anche le vedute lagunari e i paesaggi marini. Artista apprezzato per l’atmosfera rarefatta della sua pittura, Nebbia esplora vie intime del tema paesistico con una pittura lungamente meditata, tesa a cogliere la vibrazione luminosa annotando i timbri coloristici nel mutevole variare delle ore del giorno e degli eventi atmosferici. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc e posto in vendita in mostra al prezzo di 15 euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Novembre 2014 - 10 Maggio 2015

Arco d'Augusto
Augusta Prætoria. Disegni di Francesco Corni.
L’esposizione, che si colloca nell’ambito delle manifestazioni del Bimillenario della morte dell’imperatore Giulio Cesare Ottaviano Augusto curate dall’Assessorato regionale, presenta al pubblico una serie di pannelli raffiguranti Aosta e i suoi monumenti di epoca romana, dando particolare rilievo a quelli vicini all’epoca di fondazione e mettendo a confronto l’impianto urbanistico di Augusta Prætoria con quello di altre città augustee e con i centri urbani più significativi dell’epoca. La suggestione e la qualità evocativa dei disegni di Francesco Corni sono al centro di questa mostra, che si propone di introdurre il visitatore alla scoperta della nostra storia antica. Il percorso espositivo, dalla valenza principalmente divulgativa e didattica, si compone di riproduzioni in grandi dimensioni dei disegni firmati da Corni e di alcuni plastici realizzati per accompagnare il pubblico alla scoperta di Augusta Prætoria, città romana di assoluto interesse la cui nascita si colloca nel 25 a.C. e che conserva, caso unico al mondo, una cinta muraria pressoché integra e fondamentali testimonianze monumentali, dal teatro al criptoportico forense. LA MOSTRA E' STATA PROROGATA FINO AL 23 NOVEMBRE 2014

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Luglio 2014 - 23 Novembre 2014

Catalogo
Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi
Il Museo Archeologico regionale di Aosta ospita per la stagione estiva 2014 la mostra "Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi. L’esposizione, curata dai critici d’arte Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini, presenta una selezione di circa 90 opere della collezione d’arte del musicista Gian Piero Reverberi, che illustrano la ricchezza della pittura informale in ambito europeo. Questa tendenza artistica è stata teorizzata dal critico d’arte francese Michel Tapié, che nel 1952 scrive il libro “Un Art autre” e con il termine informel indica le tendenze antigeometriche, antinaturalistiche e non-figurative di artisti quali Alberto Burri, Jean Fautrier, Karel Appel, Hans Hartung, Lucio Fontana e tanti altri le cui opere saranno presenti nella mostra di Aosta.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
20 Giugno 2014 - 26 Ottobre 2014

Catalogo
Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda
Venerdì 6 giugno 2014 è stata inaugurata, al Centro Saint-Bénin di Aosta, una mostra fotografica dedicata a Gian Paolo Barbieri, uno dei nomi della fotografia italiana di moda più autorevoli e noti a livello internazionale. L’esposizione ripercorre la carriera del fotografo attraverso 58 fotografie di grande formato, che raccontano la storia della moda dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila: dalle campagne pubblicitarie per le maisons Valentino, Armani, Ferré e Versace, alle copertine di “Vogue”, in un percorso denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre nel contempo uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda. La mostra Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda è curata da Daria Jorioz e Raffaella Ferrari.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Giugno 2014 - 2 Novembre 2014

Au Cœur de la matière
La mostra "Au Cœur de la matière" dell’artista valdostana Giuliana Cunéaz propone al pubblico, accanto ad un emblematico lavoro storico, la sua più recente produzione. La riflessione artistica di Giuliana Cunéaz si pone in relazione con il mondo naturale e si esprime attraverso i vari media.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
14 Febbraio 2014 - 5 Ottobre 2014

Universo Depero
La mostra Universo Depero al Museo Archeologico Regionale di Aosta fino all’11 maggio 2014 è un progetto espositivo dedicato al maestro trentino realizzato dall’Assessorato in collaborazione con il Mart di Rovereto e curato da Alberto Fiz e Nicoletta Boschiero. La mostra affronta l’Universo Depero nelle sue differenti declinazioni: sono esposte oltre 90 opere tra dipinti, arazzi, tarsie, mobili, sculture, bozzetti, progetti, libri (tra cui il celebre Libro bullonato del 1927), disegni e schizzi in un’esposizione che ripercorre l’iter creativo dell’artista dai suoi esordi in ambito simbolista (la mostra si apre con un’opera fondamentale come Il taglialegna del 1912) alla sua adesione al futurismo giungendo sino alle realizzazioni degli anni Quaranta quando appare evidente il recupero della tradizione e dell’arte popolare.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 2013 - 11 Maggio 2014

Federico Ashton
Il primo evento espositivo “Détails” è dedicato a un dipinto acquisito nel 2005, L'Arco di Augusto ad Aosta di Federico Ashton. Si tratta di un'opera di grande interesse per la rarità nella produzione figurativa dell'Ottocento di rappresentazioni pittoriche del nostro capoluogo regionale, riprodotto più di frequente nell'ambito della grafica. Pittore della montagna legato soprattutto alle valli ossolane, dove visse e operò negli ultimi decenni del XIX secolo, Federico Ashton (1836-1904) esemplifica l'adesione al vero che si manifesta alla metà dell'Ottocento, pur senza abbandonare del tutto i principi compositivi del “bello” accademico e un linguaggio pittorico accuratamente rifinito.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
6 Dicembre 2013 - 26 Gennaio 2014

Guglielmo Pramotton. La Storia e le storie
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di oltre trenta sculture, per la maggior parte realizzate a tuttotondo in legno di noce, raffiguranti i soggetti prediletti dall'artista: dai monaci ai contadini, alle scene di vita quotidiana ambientate in montagna. Le opere di Pramotton, caratterizzate da una solida impostazione volumetrica e da una vigorosa forza espressiva, raccontano la grande Storia, come la statua dedicata a Napoleone Bonaparte, ma anche le storie quotidiane della gente di montagna, il loro duro lavoro e la loro devozione verso i santi. Guglielmo Pramotton, nato a Donnas nel 1948, espone alla Fiera di Sant’Orso dal 1974 e ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. Ha lavorato a Parigi dal 1980 al 1987 per poi tornare definitivamente nella nostra regione. L’Amministrazione regionale gli ha dedicato una mostra personale nel 1999 alla Torre del Lebbroso di Aosta. L'esposizione, che resterà aperta fino al 27 aprile 2014, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito da Musumeci Editore, posto in vendita al prezzo di 15,00 euro, con testi di Daria Jorioz e di Giuseppe De Rita. Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.274401 E-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
29 Novembre 2013 - 27 Aprile 2014

Catalogo
Roberto Priod. La forma del senso
La mostra "La forma del senso" dell'artista valdostano Roberto Priod, organizzata dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta e dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura, presenta una selezione di opere dell’artista che vanno dal 1998 al 2013. Il percorso espositivo selezionato descrive e facilita la lettura del recente itinerario artistico dell'artista nato ad Aosta, che vive e lavora fra il capoluogo valdostano e Milano, dove svolge attività di ricerca, in ambito artistico, e didattica in qualità di docente di scultura presso l’Accademia di belle arti di Brera.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
16 Novembre 2013 - 28 Febbraio 2014

Catalogo
Tilson. Ritorno ad Aosta
La mostra Joe Tilson. Ritorno ad Aosta, dedicata all’artista protagonista della Pop Art in Inghilterra negli anni Sessanta, è stata espressamente concepita per il Centro Saint-Bénin e intende documentare i molti aspetti della ricerca espressiva di Tilson, attraverso un’ampia selezione di sculture in terracotta, legno e vetro, dipinti su carta e su legno, grafiche. A tali opere l’artista inglese non attribuisce alcuna gerarchia di valori, considerando ogni tecnica espressiva ugualmente efficace per rappresentare il suo complesso mondo immaginativo.

Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Ottobre 2013 - 4 Maggio 2014

Marina Torchio. I Dodici
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di quattordici sculture in grès raffiguranti gli Apostoli e due Profeti. Le opere, realizzate nel 2006 e presentate per la prima volta nel 2007 al Santuario di Oropa, sono il risultato di una ricerca sulla tradizione storico-liturgica effettuata dall’artista, con l’intento di comprendere come l’immagine di ciascun santo e i relativi attributi iconografici si siano codificati nel corso dei secoli, fino ad arrivare ai giorni nostri. Al progetto espositivo hanno collaborato Don Paolo Papone per il profilo storico-religioso e Sandra Barberi per l’aspetto storico-artistico.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Aprile 2013 - 6 Ottobre 2013

Pepi Merisio. Il Gioco
La mostra Pepi Merisio. Il gioco intende offrire un approfondimento sulla cultura fotografica in Italia nel secondo Novecento, presentando al pubblico cinquanta fotografie, per la maggior parte in bianco e nero, aventi come tema il gioco, che Merisio racconta con delicatezza e poesia

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Aprile 2013 - 29 Settembre 2013

Renato Guttuso. Il Realismo e l’attualità dell’immagine
L’esposizione presenta al pubblico, nelle sale espositive del Museo Archeologico Regionale, una selezione di quaranta opere primarie di Guttuso tra dipinti ad olio, opere su carta e grafiche, che vanno dalle nature morte della fine degli anni ’30 e dei primi ’40 al drammatico Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro, 1966, all’epico Comizio di quartiere, 1975. Le opere d’arte in mostra, provenienti da collezioni private e dal MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, documentano i temi tipici elaborati con grande libertà d’immaginazione e originalità di soluzioni dal Maestro, dai paesaggi urbani, ai soggetti sociali. Attraverso un percorso espositivo articolato, il visitatore potrà instaurare un dialogo con l’opera di un artista che cerca la verità proprio nella relazione con il suo pubblico.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Marzo 2013 - 22 Settembre 2013

Italo Mus nelle collezioni della Regione Autonoma Valle d'Aosta. L'attività per le esposizioni di artigianato
Documentata da un ricco apparato informativo costituito da fotografie e manifesti dell’epoca, l’esposizione approfondisce un aspetto poco noto del percorso artistico di Italo Mus, rivolto sia al mondo rurale sia alla realtà contemporanea più viva e dinamica, gravitante intorno alle attività dell’industria e del commercio.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Dicembre 2012 - 3 Marzo 2013

Manila Calipari. Valle d’Aosta. Contadina terra
L’esposizione propone al pubblico una selezione di fotografie realizzate da Manila Calipari nell’arco di un ventennio, una sorta di viaggio fotografico nei luoghi dell’agricoltura valdostana, nella storia e nelle tradizioni del mondo rurale valdostano, sulla traccia di quelle che sono state, per l’autrice, le sue sensazioni ed emozioni.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
30 Novembre 2012 - 24 Febbraio 2013

Catalogo
Erik Fisanotti. Cavalieri e contadini
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di sculture a tutto tondo e bassorilievi lignei policromi, in legno di noce o di tiglio, dedicati a temi quali i castelli valdostani, in cui l’artista ambienta scene di tornei, dame e cavalieri, ma anche a soggetti legati alla montagna, con riferimento ai lavori agricoli, alla caccia e all’alpinismo.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
23 Novembre 2012 - 17 Febbraio 2013

Catalogo
Sportfolio. Esport de noutra tera
Fotografie di Nadia Camposaragna

La mostra fotografica di Nadia Camposaragna SPORTFOLIO. Esport de noutra tera è dedicata agli sport tradizionali in Valle d’Aosta.L’esposizione propone al pubblico una selezione di quarantanove fotografie a colori, stampate in grande formato, realizzate dal 2010 a oggi sui campi dove si gioca a fiolet, rebatta, tsan e palet. Diversi scatti sono inoltre dedicati al gioco della morra. Le fotografie esposte ritraggono principalmente giocatori di ogni età delle varie discipline, ritratti individuali, in posa e a figura intera, di notevole forza espressiva, ai quali si aggiunge, nella sezione introduttiva dell’esposizione, una serie di immagini dedicate alle azioni di gioco.

Espace Porta Decumana - Aosta
10 Novembre 2012 - 2 Marzo 2013

Italo Mus (1892-1967) nelle collezioni della Regione autonoma Valle d'Aosta
L'esposizione temporanea che accompagna l'apertura al pubblico del Castello Gamba è un doveroso omaggio all'artista che, in età moderna, più ha contribuito a far conoscere la Valle d'Aosta al di fuori dei confini locali. Il rilevante numero di opere – 68 per l'esattezza – presente nelle collezioni regionali testimonia l'attenzione che la pubblica amministrazione ha rivolto e continua a rivolgere verso Italo Mus, attraverso un’ininterrotta politica di acquisti.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
28 Ottobre 2012 - 24 Novembre 2013

Davide Camisasca. Glace et Glaciers
Organizzata dall’Assessorato, l’esposizione presenterà al pubblico parigino venti fotografie scattate dall’artista tra il 2008 e il 2012: un’esplorazione inedita dei ghiacciai da parte di un fotografo la cui maestria porta a guardare in modo diverso lo spettacolo della natura. Le montagne della Valle d’Aosta e il territorio del Monte Rosa, in particolare, diventano i protagonisti assoluti di questa ricerca fotografica, dove la qualità delle immagini evidenzia la grandezza silenziosa e la potenza di questo straordinario patrimonio naturale.

Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
25 Settembre 2012 - 13 Gennaio 2013

Andrea Alborno. Mont-Blanc
Attraverso i suoi scatti, l'autore intende mostrare il volto non-alpinistico del Monte Bianco. La Montagna, spartiacque di tre nazioni, mostra così la sua valenza di icona spogliata di gran parte dei riferimenti legati all'impresa sportiva o alla più banale immagine da cartolina. Il Monte Bianco, per la sua posizione geografica centrale nel cuore dell'Europa e nell'inconscio collettivo, è simbolo fortissimo.

Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
14 Settembre 2012 - 14 Ottobre 2012

Catalogo
Bobo Pernettaz. Il sarto di legni esausti
L’esposizione propone al pubblico circa trenta opere composte da Pernettaz assemblando pezzi di legno recuperati e colorati, successivamente trasformati in personaggi tristi o allegri, animali giocosi e divertenti, oggetti, scene di vita e ritratti legati alla Valle d’Aosta ma non solo. Le opere offrono un'originale interpretazione della tradizione valdostana da parte di un artista che si autodefinisce “sarto di legni esausti” e che, con sguardo acuto e originale, rende omaggio alla cultura valdostana trasmettendo quella profonda sensazione di montana ruvidezza mista a ricercatezza e sottile umorismo.

Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
29 Luglio 2012 - 9 Settembre 2012

Catalogo
Gianni Bersezio. Le vite sognate
La mostra è dedicata a Gianni Bersezio, pittore, scultore e grafico pubblicitario, che vive in Valle d’Aosta ormai da molti anni. L’esposizione personale presenta al pubblico una selezione degli ultimi lavori pittorici e polimaterici dell’artista, cuneese di nascita e valdostano di adozione, che ha esposto nel 2007 alle Scuderie del Forte di Bard.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Luglio 2012 - 4 Novembre 2012

Catalogo
Tino Aime. Sulla soglia dell'incanto
La mostra è dedicata alle opere di Tino Aime, artista nato a Cuneo nel 1931 e residente in Valle di Susa, che ha iniziato a esporre nel 1963, conseguendo riconoscimenti in Italia e all’estero. La sua arte trae ispirazione dalla cultura contadina e, in particolare, da quelli che lo stesso artista definisce “i luoghi della fatica”. L’universo di Aime spazia dai monti della Val di Susa alla campagna delle Langhe, dove il silenzio è spesso l’unico suono percepibile. La mostra si comporrà di una selezione di dipinti, sculture e incisioni.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
21 Luglio 2012 - 28 Ottobre 2012

Alp_Age
L’esposizione del fotografo Luigi Gariglio, curata da Francesco Zanot, propone al pubblico fotografie e video che hanno come filo conduttore due soggetti: la montagna e il linguaggio fotografico utilizzato per la sua rappresentazione. Nel percorso espositivo vengono quindi messi a confronto il concetto di paesaggio e il rapporto esistente tra il paesaggio e l’uomo che in tale ambito vive e lavora, offrendo un’interessante riflessione sul territorio di montagna della Valle d’Aosta.

Castello di Ussel (Momentaneamente chiusa) - Châtillon
24 Giugno 2012 - 26 Agosto 2012

Catalogo
Lorenzo Merlo. Anni ottanta
La mostra fotografica è dedicata agli scatti di Lorenzo Merlo, diplomatosi nel 1967 in fotografia al New York Institute of Photography e direttore della Galleria fotografica della Fondazione Canon di Amsterdam dal 1974 al 1987. L’esposizione presenta una significativa serie di immagini realizzate da Merlo negli anni ottanta, che illustrano la sperimentazione e il linguaggio fotografico di quegli anni.

Espace Porta Decumana - Aosta
23 Giugno 2012 - 20 Ottobre 2012

Catalogo
Wassily Kandinsky e l' arte astratta tra Italia e Francia
Dopo l’esposizione dedicata a Paul Klee e realizzata ad Aosta nel 2011, la mostra crea una continuità di progettazione scientifica nella programmazione espositiva, poiché Kandinsky e Klee, che hanno condiviso l’esperienza del Bauhaus, sono due figure fondamentali per la ricerca astratta del Novecento. La rassegna, incentrata sulla fase matura dell’astrattismo di Kandinsky, è curata da Alberto Fiz e dalla Fondazione Mazzotta di Milano. La mostra propone al pubblico oltre cinquanta opere tra dipinti a olio, acquerelli, gouaches, disegni e incisioni. Particolare attenzione sarà dedicata agli anni di Parigi, dal 1934 al 1944, in cui Kandinky sviluppa un nuovo linguaggio artistico, intervenendo direttamente sulle forme geometriche.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
26 Maggio 2012 - 21 Ottobre 2012

Giorgio De Chirico. Il labirinto dei sogni e delle idee
La mostra è dedicata a uno degli autori di maggior interesse nella storia artistica italiana del XX secolo. L’esposizione intende ripercorrere, attraverso una selezione di dipinti e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private, l’intera carriera di De Chirico, esponente con Carrà della Pittura Metafisica, con particolare riferimento al periodo centrale della sua attività. Il percorso espositivo mette in evidenza l’interesse di Giorgio De Chirico per il mondo antico, che rappresenta un’impareggiabile fonte di ispirazione tanto nelle forme quanto nei contenuti.

Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Aprile 2012 - 30 Settembre 2012

Catalogo
Giuseppe Tecco. Piccola antologica, 1964-2012
La mostra si compone di una selezione di oltre trenta opere che ricostruiscono l’evoluzione artistica del pittore originario di Udine, che vive in Valle d’Aosta dal 1953. Dai primi dipinti, che rivelano l’influenza di Italo Mus, si passa attraverso la produzione pittorica più conosciuta e legata alla Valle d’Aosta, per giungere alle ultime ricerche artistiche nell’ambito della pittura figurativa. Intensa la sua attività espositiva in Italia. Le opere recenti testimoniano un nuovo desiderio di sperimentazione, basato sull’uso del carboncino su tela. In mostra tecniche miste, collages e dipinti a olio.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
31 Marzo 2012 - 1 Luglio 2012

Catalogo
Elliott Erwitt. Icons
L’esposizione presenta al pubblico quarantadue immagini selezionate personalmente dal celebre fotografo americano ultraottantenne tra le più rappresentative della sua vastissima produzione. La mostra evidenzia il nucleo centrale della poetica dell’autore, incentrata sulla figura umana e le sue azioni. Tra le opere in mostra, un intenso ritratto di Marilyn Monroe scattato a New York nel 1956, i ritratti di Jacqueline Kennedy e Che Guevara, oltre ad alcune delle famose foto di cani e padroni. Nato a Parigi nel 1928, trasferitosi negli Stati Uniti nel 1939, appartenente all’Agenzia Magnum, Erwitt è diventato celebre per il suo sguardo originale e partecipe sulla vita quotidiana. Alcuni dei suoi scatti sono divenuti icone della fotografia del Novecento.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Marzo 2012 - 24 Giugno 2012

Catalogo
Mario De Biasi. Un Mondo Di Baci
La mostra presenta al pubblico una selezione di quarantotto scatti del celebre fotoreporter di “Epoca”, tutti dedicati al tema del bacio e databili a partire dagli anni cinquanta, realizzati in tutto il mondo, dall’Italia alla Francia, dal Brasile agli Stati Uniti. I baci protagonisti delle foto sono attimi di vita che De Biasi ha colto, nel corso della sua straordinaria carriera, in città quali New York e Rio, passando per Milano, Firenze, Parigi, Vienna, Londra.

Espace Porta Decumana - Aosta
15 Febbraio 2012 - 26 Maggio 2012

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Novembre 2011 - 11 Marzo 2012

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
19 Novembre 2011 - 4 Febbraio 2012

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2011 - 12 Febbraio 2012

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
9 Ottobre 2011 - 7 Gennaio 2012

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
2 Settembre 2011 - 5 Febbraio 2012

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
24 Agosto 2011 - 9 Ottobre 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
22 Luglio 2011 - 15 Ottobre 2011

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
16 Luglio 2011 - 30 Ottobre 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
9 Luglio 2011 - 21 Agosto 2011

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
26 Giugno 2011 - 11 Settembre 2011

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Maggio 2011 - 23 Ottobre 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
12 Maggio 2011 - 26 Giugno 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
22 Aprile 2011 - 21 Agosto 2011

Catalogo
Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
14 Aprile 2011 - 10 Settembre 2011

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
31 Marzo 2011 - 26 Giugno 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
25 Marzo 2011 - 2 Luglio 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
26 Febbraio 2011 - 10 Aprile 2011

Catalogo
Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
21 Gennaio 2011 - 16 Aprile 2011

Catalogo
Salone espositivo La Murasse. Verrès - Verrès
8 Dicembre 2010 - 15 Febbraio 2011

Catalogo - Agenda
Museo Archeologico Regionale - Aosta
4 Dicembre 2010 - 25 Aprile 2011

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
27 Novembre 2010 - 8 Maggio 2011

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2010 - 13 Febbraio 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
23 Ottobre 2010 - 6 Marzo 2011

Catalogo
Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
30 Settembre 2010 - 15 Gennaio 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
5 Settembre 2010 - 6 Febbraio 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
21 Agosto 2010 - 10 Ottobre 2010

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
10 Luglio 2010 - 24 Ottobre 2010
Orario:09:30-12:30 / 14:30-18:30

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
3 Luglio 2010 - 3 Ottobre 2010

Cataloghi
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
19 Giugno 2010 - 15 Agosto 2010

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Giugno 2010 - 1 Novembre 2010

Catalogue
Maison du Val d’Aoste. Paris - Aosta
2 Giugno 2010 - 19 Settembre 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
23 Maggio 2010 - 22 Agosto 2010

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Maggio 2010 - 26 Ottobre 2010

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
8 Maggio 2010 - 13 Giugno 2010

Catalogo
Castello di Ussel (Momentaneamente chiusa) - Châtillon
24 Aprile 2010 - 3 Ottobre 2010

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
26 Marzo 2010 - 27 Giugno 2010

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
19 Marzo 2010 - 20 Giugno 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
26 Febbraio 2010 - 30 Aprile 2010


Sala espositiva Finaosta - Aosta
25 Febbraio 2010 - 2 Maggio 2010

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
12 Dicembre 2009 - 7 Marzo 2010

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
5 Dicembre 2009 - 25 Aprile 2010

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
29 Novembre 2009 - 2 Maggio 2010

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2009 - 28 Febbraio 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
8 Novembre 2009 - 14 Febbraio 2010

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
8 Agosto 2009 - 7 Novembre 2009


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
24 Luglio 2009 - 25 Ottobre 2009


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
18 Luglio 2009 - 11 Ottobre 2009

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Giugno 2009 - 1 Novembre 2009


Centro Saint-Bénin - Aosta
23 Maggio 2009 - 8 Novembre 2009

Catalogo
Castello di Ussel (Momentaneamente chiusa) - Châtillon
9 Maggio 2009 - 4 Novembre 2009


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
27 Marzo 2009 - 5 Luglio 2009

1968-2008
Dall’arte pastorale all’artigianato artistico. Quarant’anni di artigianato valdostano in una scelta di opere tratte da collezioni private

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
21 Marzo 2009 - 12 Luglio 2009


Sala espositiva Finaosta - Aosta
24 Gennaio 2009 - 8 Marzo 2009

Memorie Del Grand Tour
Il viaggio in Italia nelle fotografie degli archivi Alinari e nelle collezioni d’arte della Regione autonoma Valle d’Aosta

Museo Archeologico Regionale - Aosta
20 Dicembre 2008 - 3 Maggio 2009


Centro Saint-Bénin - Aosta
29 Novembre 2008 - 26 Aprile 2009


Espace Porta Decumana - Aosta
21 Novembre 2008 - 22 Febbraio 2009


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Novembre 2008 - 8 Dicembre 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
31 Ottobre 2008 - 8 Febbraio 2009


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
19 Ottobre 2008 - 15 Febbraio 2009

Onze Septembre-Undici Settembre-September Eleven
Pour ne pas oublier - Per non dimenticare – Not to Forget. Les tours jumelles d’après les photografies de / Le Twin Towers nelle fotografie di Alfredo Mariani

Priorato di Sant'Orso - Aosta
12 Settembre 2008 - 10 Ottobre 2008


Museo Archeologico Regionale-Criptoportico forense-Teatro Romano - Aosta
20 Giugno 2008 - 26 Ottobre 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
7 Giugno 2008 - 5 Ottobre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
5 Giugno 2008 - 28 Settembre 2008


Centro Saint-Bénin - Aosta
30 Maggio 2008 - 5 Ottobre 2008


Castello di Ussel (Chatillon) - Aosta
25 Aprile 2008 - 28 Settembre 2008


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
14 Marzo 2008 - 21 Settembre 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
29 Febbraio 2008 - 4 Maggio 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
23 Febbraio 2008 - 18 Maggio 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
14 Gennaio 2008 - 5 Febbraio 2008


Museo Archeologico Regionale - Centro Saint-Bénin - Aosta
8 Dicembre 2007 - 4 Maggio 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
27 Ottobre 2007 - 2 Febbraio 2008


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
20 Ottobre 2007 - 10 Febbraio 2008


Museo Archeologico Regionale - Aosta
30 Giugno 2007 - 4 Novembre 2007


Castello di Ussel (Chatillon) - Aosta
23 Giugno 2007 - 7 Ottobre 2007


Espace Porta Decumana - Aosta
16 Giugno 2007 - 30 Settembre 2007


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Maggio 2007 - 28 Ottobre 2007


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Aprile 2007 - 30 Settembre 2007


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Febbraio 2007 - 2 Giugno 2007


Museo Archeologico Regionale - Aosta
16 Dicembre 2006 - 9 Aprile 2007


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
1 Dicembre 2006 - 18 Marzo 2007


Centro Saint-Bénin - Aosta
24 Novembre 2006 - 15 Aprile 2007


Espace Porta Decumana - Aosta
22 Settembre 2006 - 4 Febbraio 2007


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Luglio 2006 - 29 Ottobre 2006


- Aosta
24 Giugno 2006 - 15 Ottobre 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
16 Giugno 2006 - 24 Settembre 2006


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Maggio 2006 - 22 Ottobre 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Maggio 2006 - 26 Agosto 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
10 Marzo 2006 - 30 Aprile 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Gennaio 2006 - 9 Aprile 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006


Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Novembre 2005 - 23 Aprile 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
4 Novembre 2005 - 4 Marzo 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
21 Ottobre 2005 - 8 Gennaio 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
16 Luglio 2005 - 15 Ottobre 2005


- Aosta
10 Luglio 2005 - 4 Settembre 2005


- Aosta
24 Giugno 2005 - 16 Ottobre 2005


Museo Archeologico Regionale - Aosta
1 Giugno 2005 - 23 Ottobre 2005


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Maggio 2005 - 18 Settembre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 2005 - 25 Settembre 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
25 Febbraio 2005 - 12 Maggio 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 2004 - 3 Aprile 2005


Museo Archeologico Regionale - Aosta
4 Dicembre 2004 - 1 Maggio 2005


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
26 Novembre 2004 - 10 Aprile 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Novembre 2004 - 13 Febbraio 2005


- Aosta
6 Agosto 2004 - 10 Ottobre 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
16 Luglio 2004 - 31 Ottobre 2004


- Aosta
25 Giugno 2004 - 17 Ottobre 2004


Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Giugno 2004 - 24 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
14 Maggio 2004 - 19 Settembre 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
8 Aprile 2004 - 11 Luglio 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
2 Aprile 2004 - 31 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2004 - 18 Aprile 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Dicembre 2003 - 21 Marzo 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Dicembre 2003 - 28 Marzo 2004


Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Dicembre 2003 - 13 Aprile 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Ottobre 2003 - 18 Gennaio 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
4 Ottobre 2003 - 30 Novembre 2003


Tour Fromage - Aosta
19 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


- Aosta
5 Luglio 2003 - 19 Ottobre 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Giugno 2003 - 21 Settembre 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003


Tour Fromage - Aosta
1 Giugno 2003 - 16 Luglio 2003

AFRO
Lavoratori in miniera
Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Maggio 2003 - 8 Giugno 2003


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Aprile 2003 - 7 Settembre 2003


Tour Fromage - Aosta
21 Marzo 2003 - 1 Maggio 2003


Torre del Lebbroso - Aosta
15 Febbraio 2003 - 30 Marzo 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2003 - 30 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
24 Gennaio 2003 - 16 Marzo 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Dicembre 2002 - 13 Maggio 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
14 Dicembre 2002 - 30 Marzo 2003


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 2002 - 9 Marzo 2003


Torre del Lebbroso - Aosta
30 Novembre 2002 - 9 Febbraio 2003


Tour Fromage - Aosta
23 Novembre 2002 - 12 Gennaio 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
19 Ottobre 2002 - 12 Gennaio 2003


Tour Fromage - Aosta
6 Ottobre 2002 - 17 Novembre 2002


Tour Fromage - Aosta
12 Luglio 2002 - 29 Settembre 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2002 - 29 Settembre 2002


- Aosta
7 Luglio 2002 - 20 Ottobre 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
21 Giugno 2002 - 3 Novembre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Giugno 2002 - 27 Ottobre 2002


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Giugno 2002 - 13 Ottobre 2002


Torre del Lebbroso - Aosta
2 Giugno 2002 - 25 Agosto 2002


Tour Fromage - Aosta
19 Aprile 2002 - 7 Luglio 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
13 Aprile 2002 - 30 Giugno 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Gennaio 2002 - 31 Marzo 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Dicembre 2001 - 7 Aprile 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2001 - 14 Aprile 2002


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
23 Novembre 2001 - 12 Maggio 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Settembre 2001 - 12 Gennaio 2002


Tour Fromage - Aosta
15 Luglio 2001 - 8 Ottobre 2000


Espace Porta Decumana - Aosta
13 Luglio 2001 - 15 Settembre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Luglio 2001 - 7 Ottobre 2001


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Luglio 2001 - 21 Ottobre 2001


- Aosta
6 Luglio 2001 - 30 Settembre 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
5 Luglio 2001 - 21 Ottobre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
30 Giugno 2001 - 14 Ottobre 2001


- Aosta
28 Giugno 2001 - 15 Ottobre 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
16 Giugno 2001 - 21 Ottobre 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
25 Maggio 2001 - 1 Luglio 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Aprile 2001 - 17 Giugno 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Aprile 2001 - 17 Giugno 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
23 Marzo 2001 - 13 Maggio 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
19 Gennaio 2001 - 11 Marzo 2001


Tour Fromage - Aosta
19 Dicembre 2000 - 10 Giugno 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Marzo 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Aprile 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2000 - 18 Marzo 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
1 Dicembre 2000 - 7 Gennaio 2001


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Novembre 2000 - 14 Gennaio 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
8 Settembre 2000 - 12 Novembre 2000


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Tour Fromage - Aosta
3 Giugno 2000 - 2 Luglio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Tour Fromage - Aosta
6 Maggio 2000 - 28 Maggio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Torre del Lebbroso - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Tour Fromage - Aosta
11 Dicembre 1999 - 25 Aprile 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
4 Dicembre 1999 - 25 Aprile 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
4 Dicembre 1999 - 25 Aprile 2000


Tour Fromage - Aosta
16 Ottobre 1999 - 8 Dicembre 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
10 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Tour Fromage - Aosta
9 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


- Aosta
3 Luglio 1999 - 19 Settembre 1999


Torre del Lebbroso - Aosta
3 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Maggio 1999 - 4 Luglio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Tour Fromage - Aosta
17 Aprile 1999 - 23 Maggio 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
3 Aprile 1999 - 16 Maggio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
17 Dicembre 1998 - 11 Aprile 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Tour Fromage - Aosta
5 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
16 Luglio 1998 - 4 Ottobre 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Luglio 1998 - 18 Ottobre 1998


- Aosta
27 Giugno 1998 - 27 Settembre 1998


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998


Tour Fromage - Aosta
9 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998

Eugenio Guglielminetti. Legni, ferri e tessiture
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
16 Aprile 1998 - 11 Giugno 1998


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Dicembre 1997 - 3 Maggio 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 1997 - 26 Aprile 1998


Tour Fromage - Aosta
4 Dicembre 1997 - 3 Maggio 1998

Aosta, Centro Saint-Bénin
Castelli e Torri in Valle d'Aosta
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
17 Ottobre 1997 - 30 Novembre 1997


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1997 - 12 Ottobre 1997

Aosta, Chiesa di San Lorenzo
Icone di Bruno Cassinari
Aosta, Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
11 Luglio 1996 - 29 Settembre 1996

André Masson. La saggezza delirante della natura
Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Luglio 1995 - 15 Ottobre 1995

Roberto Priod. Forme in equilibrio
Tour Fromage - Aosta
1 Dicembre 1994 - 10 Gennaio 1995

Marc Chagall. Una bellezza manifesta
Marc Chagall. Una bellezza manifesta
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
24 Novembre 1994 - 1 Febbraio 1995

La leggenda misteriosa della Scuola di Parigi a Montparnasse
Centro Saint-Bénin - Aosta
11 Agosto 1994 - 12 Ottobre 1994

Francesco Messina. Una visione sfolgorante
Centro Saint-Bénin - Aosta
11 Dicembre 1993 - 13 Febbraio 1994

Gabriella Benedini. Equinozi
Gabriella Benedini. Equinozi
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
3 Novembre 1993 - 15 Gennaio 1994

Marco Rossati. Bibliche immanenze
Tour Fromage - Aosta
30 Ottobre 1993 - 10 Gennaio 1994

Giuseppe Zigaina. Il viaggiatore della notte
Torre del Lebbroso - Aosta
16 Ottobre 1993 - 16 Gennaio 1994

Barbara Tutino. Assonanze Piromantiche
Barbara Tutino. Assonanze Piromantiche
Bard, Forte di Bard (Aosta)

Forte di Bard - Aosta
17 Luglio 1993 - 15 Ottobre 1993

Marina Torchio. Attraversamenti
Marina Torchio. Attraversamenti
Bard, Forte di Bard (Aosta)

Forte di Bard - Aosta
17 Luglio 1993 - 15 Ottobre 1993

Andrea Granchi. Viaggi obliqui
Tour Fromage - Aosta
10 Luglio 1993 - 3 Ottobre 1993

Gauguin e i suoi amici pittori in Bretagna
Centro Saint-Bénin - Aosta
3 Luglio 1993 - 7 Novembre 1993

I labirinti del segno
I labirinti del segno
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
29 Maggio 1993 - 31 Agosto 1993

Giovanni Testori. La notte oscura dell'ombra
Tour Fromage - Aosta
3 Aprile 1993 - 27 Giugno 1993

Viaggio fotografico nell'interno della Valle d'Aosta
Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Dicembre 1992 - 7 Febbraio 1993

Bruno D'Arcevia. Concerto per l'immaginario
Tour Fromage - Aosta
24 Ottobre 1992 - 31 Gennaio 1993

Uomini Santi e Draghi. Capolavori del Museo Puškin di Mosca
Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Luglio 1992 - 8 Novembre 1992

Luciano Finessi. Una parabola oceanica
Luciano Finessi. Una parabola oceanica
Bard, Forte di Bard (Aosta)

Forte di Bard - Aosta
4 Luglio 1992 - 15 Ottobre 1992

Marco Jaccond. Casanova: Labirinto o Narciso
Scuderie Forte di Bard. Bard - Aosta
4 Luglio 1992 - 15 Ottobre 1992

Fernand Michaud. L'invisibile nudità
Fernand Michaud. L'invisibile nudità
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
27 Giugno 1992 - 6 Settembre 1992

Gianfranco Baruchello. L'Altopiano dell'incerto
- Aosta
20 Giugno 1992 - 20 Settembre 1992

Arturo Nathan. Illusione e destino
Arturo Nathan. Illusione e destino
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
11 Aprile 1992 - 28 Giugno 1992

Gianantonio Abate. Macchine per la fabbricazione di sogni
Torre del Lebbroso - Aosta
4 Aprile 1992 - 14 Giugno 1992

Roberto Barni. Le sollazzevoli istorie
Tour Fromage - Aosta
28 Marzo 1992 - 7 Giugno 1992

Realtà e Surrealtà. Fotografia al femminile. Astrid - Mari Mahr - Patrizia Nuvolari
Torre dei Signori di Quart - Aosta
29 Febbraio 1992 - 31 Marzo 1992

Peter Stämpfli. Alta fedeltà, sguardi sonori
Centro Saint-Bénin - Aosta
23 Novembre 1991 - 31 Gennaio 1992

Behi Shamiri. Un'idea d'infinito
Behi Shamiri. Un'idea d'infinito
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
19 Ottobre 1991 - 6 Gennaio 1992

Giuseppe Modica. Le stanze inquiete
Tour Fromage - Aosta
12 Ottobre 1991 - 12 Gennaio 1992

Giorgio De Silva. Memorie da nessun luogo
Giorgio De Silva. Memorie da nessun luogo
Aosta, Torre dei Signori di Quart

Torre dei Signori di Quart - Aosta
16 Settembre 1991 - 6 Gennaio 1992

Nanda Lanfranco. Foto di gruppo
Nanda Lanfranco. Foto di gruppo
Aosta, Torre dei Signori di Quart

Torre dei Signori di Quart - Aosta
7 Settembre 1991 - 20 Ottobre 1991

Joe Tilson. Una luce da Eleusis
Tour Fromage - Aosta
13 Luglio 1991 - 29 Settembre 1991

Alberto Savinio. Pittore di teatro
Alberto Savinio. Pittore di Teatro
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Luglio 1991 - 15 Ottobre 1991

Emilio Isgrò. C'è chi dice Madame Bovary
Centro Saint-Bénin - Aosta
22 Giugno 1991 - 15 Settembre 1991

Silvia Lelli - Roberto Masotti. L'attimo prima della musica
Torre dei Signori di Quart - Aosta
25 Maggio 1991 - 21 Luglio 1991

Vladimir Velickovic
Centro Saint-Bénin - Aosta
27 Aprile 1991 - 23 Giugno 1991

Giorgio Tonelli. Oggettività magica
Giorgio Tonelli. Oggettività magica
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
1 Marzo 1991 - 2 Giugno 1991

Massimo Rao. Notturno in un interno
Tour Fromage - Aosta
15 Febbraio 1991 - 21 Aprile 1991

Un itinerario sul filo della scultura
Un itinerario sul filo della scultura
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Dicembre 1990 - 10 Febbraio 1991

Giovanni Thoux. La radice dell'espressione
Giovanni Thoux. Laradice dell'espressione
Aosta, Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Dicembre 1990 - 27 Gennaio 1991

Jacques Monory. Sade - Rivoluzione - Impossibile
Tour Fromage - Aosta
12 Ottobre 1990 - 6 Gennaio 1991

Giovanni Guarlotti. Una stagione romantica
Centro Saint-Bénin - Aosta
24 Agosto 1990 - 30 Settembre 1990

Il fiore dell'Impressionismo. Opere grafiche della Bibliothèque Nationale di Parigi
Centro Saint-Bénin - Aosta
13 Luglio 1990 - 31 Ottobre 1990

Marco Del Re. All'alba del Millennio
- Aosta
4 Maggio 1990 - 1 Luglio 1990

Franco Vaccari. Ossessioni
Franco Vaccari. Ossessioni
Aosta, Tour Fromage

Tour Fromage - Aosta
2 Marzo 1990 - 29 Aprile 1990

Vasco Ascolini. Aosta metafisica e altri luoghi
Vasco Ascolini. Aosta metafisica e altri luoghi
Aosta, Torre dei Signori di Quart

Torre dei Signori di Quart - Aosta
2 Ottobre 1989 - 5 Novembre 1989

Enrico Colombotto Rosso. Una
Torre del Lebbroso - Aosta
22 Settembre 1989 - 31 Dicembre 1989

Riccardo Tommasi Ferroni. Il volo dell'Ippogrifo
Tour Fromage - Aosta
15 Settembre 1989 - 31 Ottobre 1989

Doriino Ouvrier. Il suono della materia
Doriino Ouvrier. Il suono della materia
Aosta, Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
8 Settembre 1989 - 8 Ottobre 1989

Arturo Martini. Il gesto e l'anima
Arturo Martini. Il gesto e l'anima
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Luglio 1989 - 1 Ottobre 1989

Lucio Del Pezzo. Spedizione notturna
Lucio Del Pezzo. Spedizione notturna
Torre del Lebbroso. Aosta

Torre del Lebbroso - Aosta
19 Maggio 1989 - 27 Agosto 1989

Franco Angeli. Canto del Cigno
Tour Fromage - Aosta
28 Aprile 1989 - 31 Agosto 1989

Paul Rebeyrolle. Materia e Esistenza
Paul Rebeyrolle. Materia e Esistenza
Centro Saint-Bénin. Aosta

Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Aprile 1989 - 28 Giugno 1989

Mario De Biasi. Colori in libertà
Mario De Biasi. Colori in libertà
Aosta, Torre dei Signori di Quart

Torre dei Signori di Quart - Aosta
26 Novembre 1988 - 31 Dicembre 1988

Il Fronte Nuovo delle Arti
Il Fronte Nuovo delle Arti
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Ottobre 1988 - 11 Novembre 1988

Gianni Del Bue. Dietro il sipario
Gianni Del Bue. Dietro il sipario
Torre del Lebbroso. Aosta

Torre del Lebbroso - Aosta
15 Ottobre 1988 - 31 Dicembre 1988

Emilio Tadini. Città italiane
Tour Fromage - Aosta
8 Ottobre 1988 - 31 Dicembre 1988

Renzino Cosson. La montagna incantata
Renzino Cosson. La montagna incantata
Aosta, Torre dei Signori di Quart

Torre dei Signori di Quart - Aosta
3 Settembre 1988 - 3 Ottobre 1988

Il ramo d'oro della Valle d'Aosta. Sculture in legno e in pietra
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
6 Agosto 1988 - 31 Agosto 1988

Cro-mantica. Colore e linguaggio
Tour Fromage - Aosta
27 Luglio 1988 - 2 Ottobre 1988

Nino Longobardi. Visibile e invisibile
Nino Longobardi. Visibile e invisibile
Torre del Lebbroso. Aosta

Torre del Lebbroso - Aosta
22 Luglio 1988 - 25 Settembre 1988

Vlaminck. Il pittore e la critica
Vlaminck. Il pittore e la critica
Aosta, Centro Saint-Bénin

Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Maggio 1988 - 28 Agosto 1988

Mario Schifano. Verde fisico
Mario Schifano. Verde fisico
Aosta, Tour Fromage

Tour Fromage - Aosta
30 Aprile 1988 - 24 Luglio 1988

Gillo Dorfles. Metamorfosi
Gillo Dorfles. Metamorfosi
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
23 Aprile 1988 - 3 Luglio 1988

Felice Levini. Geometrie del disordine
Felice Levini. Geometrie del disordine
Aosta, Torre del Lebbroso

Torre del Lebbroso - Aosta
20 Febbraio 1988 - 17 Aprile 1988

Mimmo Germanà. Terra incognita
Tour Fromage - Aosta
13 Febbraio 1988 - 10 Aprile 1988

Mirella Bentivoglio. Hyper Ovum
Mirella Bentivoglio. Hyper Ovum
Torre del Lebbroso. Aosta

Torre del Lebbroso - Aosta
14 Novembre 1987 - 31 Gennaio 1988

Lucio Bulgarelli. Luce dalla tela
Tour Fromage - Aosta
7 Novembre 1987 - 31 Gennaio 1988

Tano Festa. Barocco romano
Tano Festa. Barocco romano
Aosta, Tour Fromage

Tour Fromage - Aosta
8 Agosto 1987 - 25 Ottobre 1987

Bruno Benuzzi. Lo zoo di polvere
Bruno Benuzzi. Lo zoo di polvere
Torre del Lebbroso . Aosta

Torre del Lebbroso - Aosta
1 Agosto 1987 - 25 Ottobre 1987

Paolo Baratella. Il viaggio di Orfeo
Paolo Baratella. Il viaggio di Orfeo
Forte di Bard. Bard (Aosta)

Forte di Bard - Aosta
18 Luglio 1987 - 27 Settembre 1987

Umberto Mastroianni. L'irruenza della forma
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
11 Luglio 1987 - 15 Settembre 1987

Flavio Costantini. La pittura nella Torre
Torre del Lebbroso - Aosta
6 Giugno 1987 - 2 Agosto 1987

Luigi Mainolfi. la pelle del mondo è ruvida
Tour Fromage - Aosta
11 Aprile 1987 - 31 Maggio 1987




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