REGIONALI: IN PASSATO ANCHE ELEZIONI ANNULLATE /ANSA

QUANDO LE NORME INFLUENZANO LE COMPETIZIONI ELETTORALI
19:12 - 02/03/2010 


(ANSA) - ROMA, 2 MAR - Nel 2000 le regionali in Molise furono annullate dal Tar, e si tornò a votare l'anno dopo. Nel 2005 quelle della Basilicata furono rinviate, a tre giorni dal voto, perché una sentenza amministrativa aveva riammesso una lista prima esclusa. E sempre nel 2005, e anche in quella occasione nel Lazio, l'esclusione della lista di Alessandra Mussolini fu al centro di un querelle giuridica che arrivò al consiglio di Stato, che infine la riammise. Finora, per le liste non ammesse nel Lazio ed in Lombardia, non si è giunti al ricorso al Tar o al Consiglio di Stato, ma non è una rarità l'intervento della giustizia amministrativa nelle competizioni elettorali. Il primo marzo 2000 i giudici del Tar di Campobasso, ritennero fondata la denuncia di irregolarità nelle elezioni che si erano svolte in aprile. A vincere era stato Giovanni Di Stasi (Ds). In particolare, era stata ammessa al voto una lista dei verdi e dei Comunisti Italiani che non avevano l'autentica delle firme di presentazione. Il consiglio di Stato, nel giugno del 2001 confermò la sentenza, precisando che "la partecipazione delle liste che avrebbero dovute essere escluse ha inciso sull'esito elettorale". Il consiglio regionale venne quindi sciolto ed il governo affidò allo stesso ex presidente Di Stasi "la gestione amministrativa straordinaria nell'interesse dei cittadini". La nuova consultazione si tenne l'11 novembre 2001, e a vincere fu Di Iorio. A Potenza, invece, la riammissione della lista di Unità Popolare, esclusa in un primo momento per mancanza di un modulo nella presentazione, costrinse il prefetto a firmare, a tre giorni dal voto, un decreto con il quale le elezioni regionali in Basilicata furono rinviate di 15 giorni, dal 5 e 6 aprile al 17 e 18. Questo perché la decisione del Consiglio di Stato di riammettere la lista era giunta a ridosso del voto, e non aveva permesso ai candidati di svolgere la campagna elettorale. E sempre alle regionali del 2005, le elezioni nel Lazio furono segnate dal cosiddetto "Laziogate", quando si scoprì che alcune firme a sostegno della lista "Alternativa Sociale" di Alessandra Mussolini erano state falsificate. La lista fu quindi esclusa dalla competizione per mancanza del numero necessario di firme. Il ricorso al Tar del Lazio della Mussolini fu rigettato, ma il Consiglio di Stato riammise la lista, non entrando nel merito della questione, ma stabilendo che fino a prova contraria le firme erano state in un primo momento accettate dall'ufficio elettorale e quindi valide, e rinviando ad un secondo momento l'accertamento della verità. Dopo le elezioni il Tar del Lazio accolse la richiesta dei legali della Mussolini, di archiviare la questione per carenza di interesse:"il nostro scopo era partecipare alle elezioni, e questo lo abbiamo già ottenuto".(ANSA).


Notizie del giorno



Torna su