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'La questione salariale nel Mezzogiorno č un'emergenza nell'emergenza'
12:45 - 11/12/2025

(ANSA) - ROMA, 11 DIC - "La questione salariale in Italia č una vera e propria emergenza sociale. Lo č ancor di pių nel Mezzogiorno: nel 2024, nel settore privato, il salario lordo medio nazionale č di 24.486 euro annui, mentre nel Meridione si ferma a 18.148 euro, con un divario di -25,9% rispetto all'Italia". Lo si legge in uno studio dell'ufficio economia della Cgil che analizza i dati Inps del settore privato (esclusi agricoli e domestici). Dall'analisi emerge anche che "nel Mezzogiorno il 47,3% dei lavoratori, pari a 2,1 milioni di persone, rientra nella fascia di reddito fino a 15mila euro lordi annui". "Questo profondo divario salariale - prosegue l'analisi della Cgil - tra il Mezzogiorno e l'Italia č determinato da diversi fattori: un minor numero di giornate medie retribuite all'anno (228 contro 247), un maggior peso delle attivitā economiche a retribuzione pių bassa, un'incidenza pių alta del lavoro atipico. Nel Mezzogiorno, infatti, il lavoro a termine riguarda il 34,5% dei lavoratori (contro il 26,7% a livello nazionale), il part-time il 43,6% (contro il 33,0% nazionale), il lavoro discontinuo il 56,5% (contro il 45,6% nazionale)". Per il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, questi dati dimostrano che "la questione salariale nel Mezzogiorno č un'emergenza nell'emergenza, che spiega, pių di ogni altra causa, l'esodo di 175mila giovani meridionali nel triennio 2022-2024 verso altri territori del Paese e verso l'estero, per cercare un lavoro dignitoso e una vita migliore". E, prosegue, nella manovra di bilancio "non c'č alcuna risposta alle questioni che stiamo sollevando. Per modificarla abbiamo indetto lo sciopero generale di domani, 12 dicembre". (ANSA).
