Boom emigrazione Vda, "giovani cercano migliori prospettive"

Testolin, "obiettivo è creare condizioni per il rientro"
09:51 - 23/05/2024 


(ANSA) - AOSTA, 23 MAG - "Dai dati di flusso forniti dall'Osservatorio economico e sociale regionale emerge che nel 2002 gli emigranti valdostani all'estero erano 60 (e gli emigranti verso altre regioni italiane 1.148), mentre nel 2022 gli emigranti all'estero erano 391 (e gli emigranti verso le altre regioni italiane 1.201). Di questi 391 emigrati nel 2022, 106 erano "stranieri" ovvero persone immigrate in Valle d'Aosta, che hanno lasciato la regione e hanno trasferito la propria residenza altrove (nel Paese di origine o in un altro Stato)". A fornire i dati è stato il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, rispondendo in aula ad un'interpellanza sull'emigrazione dei valdostani all'estero presentata dalla Lega Vda. "Per quanto riguarda le fasce d'età - ha aggiunto - i dati disponibili mostrano che, di questi 391 emigranti, 198 erano di età compresa tra i 18 ei 39 anni, circa il 50%. I giovani valdostani vanno all'estero per cercare migliori prospettive di studio e di lavoro, una migliore qualità della vita, ambienti che premino il merito individuale, la possibilità di progettare un futuro a lungo termine. L'emigrazione è un fenomeno complesso che comprende anche il calo della natalità e l'attrattività della Valle d'Aosta e dell'Italia". "L'obiettivo dovrebbe essere quello di creare le condizioni - ha concluso Testolin - affinché la mobilità possa essere possibile in entrambe le direzioni: la possibilità di lasciare la Valle per studiare, lavorare, fare esperienza e realizzare progetti di vita, ma anche la possibilità di ritornarci. La giunta regionale cerca di creare opportunità in termini di crescita, ricerca, diversità dei posti di lavoro e proposta di remunerazioni adeguate per il lavoro nelle attività, nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese del territorio, così da diventare un punto di arrivo e non solo di partenza". "Si tratta di un fenomeno - la replica della Lega Vda - di tipo sociologico prima ancora che economico: la Valle d'Aosta è percepita come un luogo di transito, dove si nasce o si cresce ma che si può lasciare per altri luoghi. È dunque necessario poter lavorare su dati specifici e investigare a fondo le motivazioni personali, e non generali, che sono alla base della scelta di emigrare". (ANSA).


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