TV. LEGGI E MEZZI TECNICI CI SONO, "REGIONALIZZARE LA RAI SI PUÒ" -2-

16:59 - 15/07/2022 


(DIRE) Venezia, 15 lug. - Secondo Marianna Sala, presidente del Corecom Lombardia e coordinatrice nazionale dei presidenti Corecom, l'occasione per avviare una svolta decisiva è data dal "prossimo contratto di servizio Rai 2023-2028, la cui firma è prevista per la fine dell'estate. I Corecom hanno già richiamato la necessità di garantire spazi adeguati all'informazione, all'approfondimento e alla programmazione culturale regionale nel prossimo contratto Rai, sia sulla terza rete televisiva che sulla piattaforma Rai Play. "Del resto, i programmi regionali riscuotono un grande successo, con indici di ascolto molto alti- ha aggiunto- dai dati si evince uno share molto alto sia per Buongiorno Regione, sia per i Tgr: l'informazione locale piace; in un mondo sempre più globalizzato, che viaggia velocissimo su internet, la cittadinanza avverte l'esigenza dell'informazione di prossimità e quindi una valorizzazione dei programmi regionali Rai risponde sicuramente a un bisogno avvertito dalla collettività, bisogno che il contratto di servizio deve soddisfare".

Igor De Biasio, del cda Rai, ha confermato il suo impegno personale per un forte coinvolgimento delle Regioni nel prossimo contratto di servizio: "I dati di ascolto lo dimostrano: esiste una forta domanda, c'è un forte interesse tra i cittadini, per cui credo che le Regioni debbano essere sempre più coinvolte". La discussione di oggi deriva dall'avvio della collaborazione con l'Università scaligera per approfondire le basi giuridiche della regionalizzazione di un servizio pubblico attraverso la Rai. Lo scopo dello studio di Bercelli, dunque indaga, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, i margini di intervento affidati alle Regioni per "giungere a un'effettiva e sostanziale regionalizzazione del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale". E, a parer suo, il tempo per farlo è 'maturo'(SEGUE)


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