RECENSIONI
RECENSIONI

Saperi alpini: un cairn verso un futuro rinnovabile. Società Meteorologica Subalpina, 2007.

Le Alpi sono un cairn per ritrovare in Europa la via di un’intesa con la natura: questo è l’avvertimento più significativo di cui il libro in oggetto vuole farsi portatore. Avvalersi di incontri con il paesaggio montano e farne un segnale per una nuova forma d’uomo, capace di uscire dalle nebbie in cui si è perso. Il volume consiste di una raccolta di pensieri, ciascuno dei quali è stato meditato richiamando singoli aspetti del paesaggio alpino, mirato attentamente per capire gli ammonimenti che da esso ci vengono: si è voluto comporre, in tal modo, un libro-guida, una sorta di viatico per risvegliare ed esercitare il pensiero in punto all’orientamento da seguire nel relazionarsi con il mondo naturale in cui viviamo, con provocazioni rese più efficaci e urgenti proprio perchè radicate, di passo in passo, di pensiero in pensiero, nel confronto con visioni del mondo montano. Luoghi montani evocati come luoghi della mente per meditare sulla via da scegliere da salvare per il nostro futuro salvando la natura. Nel dibattito sulle sorti in gioco nella nostra civiltà, è raro che ci si confronti direttamente con l’interlocutore di fondo, cioè con il paesaggio, orizzonte della nostra vita e dei nostri pensieri. Accade così che nel discutere sulle sorti del nostro mondo, ci si ritiri in artificiose stanze, in un isolamento indifferente all’ambiente naturale, i cui molteplici paesaggi vengono smarriti come invisibili in una fitta nebbia: così i pensieri si disorientano e perdono la consapevolezza della meta a cui dovrebbero nirare, cioè la salvezza della natura come radice della salvezza dell’uomo. Lo smarrimento del pensiero si fa più pernicioso quando lascia cadere in oblio anche il retaggio di antichi saperi maturati nel tempo attraverso la storiadi un’incessante interazione dell’uomo con differenti nicchie ambientali, scelte - di volta in volta - per mettere a punto nuove forme di cultura a sostegno di nuovi stili di vita. Nel cuore dell’Europa le Alpi si innalzano come un cairn composto di un retaggio di cultura (un sapere alpino) forgiata da un incontro con la natura: è il segnale per tentare la nostra salvezza.


Rendiconto nivometeorologico - inverno 2005/2006 e inverno 2006/2007. Ufficio neve e valanghe e Laboratorio neve e suoli alpini, 2007.

Il Rendiconto nivometeorologico è, assieme al Bolletino Regionale Neve e Valanghe e al Catasto Regionale Valanghe, uno degli elaborati esclusivi dell’Ufficio Neve e Valanghe dell’Amministrazione regionale.
In questi anni la situazione meteorologica è avvertita all’insegna di un generale cambiamento del clima e l’andamento delle ultime stagioni invernali è di per sé indice della situazione in atto. Nel presente volume sono resi disponibili al pubblico i dati nivometeorologici e le relative elaborazini utili a fornire i tratti essenziali di un’intera stagione inverale. Chiunque lo desideri potrà così avvicinarsi alla materia, toccando con mano ed approfondendo tematiche specifiche del settore attraverso l’analisi di alcuni aspetti fondamentali: le configurazioni meteorologiche che interessano la nostra Regione, la quantità di precipitazioni nevose, la permanenza della neve al suolo, l’andamento termico, l’influenza del vento sul manto nevoso, le variazioni del pericolo valanghe, gli eventi valanghivi osservati e gli incidenti verificatisi.
In questo modo il lettore potrà appropiarsi, per motivi professionali, di studio o per semplice curiosità, di una notevole mole di informazioni che altrimenti rimarrebbero confinate entro un ristretto ambito specialistico.
Il presente lavoro, oltre a fornire un quadro delle attività svolte dall’Amminstrazione Regionale al fine di sviluppare una sempre più efficiente organizzazione nel settore della previsione e prevenzione del pericolo valanghe, si presenta come un contributo volto a migliorare la conoscenza dell’ambiente alpino e la sicurezza di chi lo frequenta.
Con queste pubblicazioni si ripristina, di fatto, una tradizione nata negli anni Ottanta e poi persasi nel decennio successivo, con l’intento di divulgare uno strumento prezioso per tutti coloro che frequentano la montagna invernale ed intendono approfondirne la conoscenza.
 
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