TERRITORIO AL FUTURO
La recente spedizione degli Alpini al Monte Vinson, in Antartide, è lo spunto per una riflessione sulle nuove tecnologie oggi a disposizione degli alpinisti.
TECNOLOGIA IN VETTA
di Remo Armano
Utilizzo del telefono satellitare in Antartide.Il Gruppo Militare di Alta Montagna del Reparto Attività Sportive del Centro Addestramento Alpino, nellambito delle celebrazioni per l’Anno Internazionale dei Poli – I.P.Y. (International Polar Year), ha realizzato una Spedizione Alpinistica totalmente ecosostenibile nel Continente Antartico. Questa Spedizione, le cui finalità erano oltre che alpinistiche anche medico – scientifiche e di sperimentazione di materiali ed equipaggiamenti tecnici, aveva l’obiettivo di salire la vetta più alta dell’Antartide, il Monte Vinson (4897 m), raggiungendone il Campo Base con una traversata in assoluta autonomia dalla base semi-permanente di Patriot Hills. La suddetta Spedizione è inserita in un progetto pluriennale di Spedizioni Alpinistiche Extraeuropee denominato “Oltre le Nuvole – Verso Nuovi Orizzonti” attraverso il quale il Gruppo Militare di Alta Montagna si propone, svolgendo attività alpinistiche militari di alto livello, di sviluppare la sperimentazione di materiali ed equipaggiamenti alpinistici, la capacità di gestire in sicurezza condizioni climatiche ed ambientali estreme ed approfondire tramite la ricerca medico-scientifica le conoscenze sulla fisiologia umana in situazioni di elevato stress psicofisico.
Alcuni dei pannelli solari portatili - appoggiati su una tenda - utlizzati in Antartide.La Spedizione “Monte Vinson – Antartide 2007-2008” è partita dall’Italia il 9 Dicembre 2007 per raggiungere l’11 Dicembre la città cilena di Punta Arenas, località di partenza per i voli verso la base semipermanente di Patriot Hills sul territorio Antartico. Qui i 4 alpinisti militari (G. Amort, M. Farina, E. Sganga, E. Taufer) hanno atteso fino al 19 Dicembre quando, finalmente, le condizioni meteorologiche favorevoli hanno permesso di effettuare il volo verso Patriot Hills. Raggiunto l’Antartide, dopo aver ripartito i carichi sulle slitte, circa 75 Kg per ogni componente la Spedizione, il 20 Dicembre è iniziata, benché le condizioni meteo non fossero buone, la traversata verso il Campo Base del Vinson.
Per affrontare con il necessario margine di sicurezza le difficoltà di una Spedizione Alpinistica che prevede una lunga permanenza in condizioni di totale isolamento in uno dei luoghi più alieni ed inospitali del mondo, è fondamentale poter contare su strumentazioni tecnologiche all’avanguardia e di sicuro affidamento per quanto riguarda i collegamenti (Telefoni Satellitari – Radio), la navigazione (GPS), l’acquisizione di immagini e video (Fotocamere – Videocamere – Computer) e la possibilità di garantire il funzionamento di tutte queste attrezzature mediante fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti (Pannelli Solari – Accumulatori ad elevata capacità).

Comunicazioni
Monte Vinson (4897 m).I collegamenti con la base semipermanente di Patriot Hills e con il Comando del Reparto Attività Sportive sono stati effettuati utilizzando 2 Telefoni Satellitari che opportunamente connessi ad un computer hanno anche permesso agli alpinisti di inviare foto ed e-mail. Per le comunicazioni con il Campo Base durante l’ascensione del Monte Vinson è stata utilizzata 1 Radio Ricetrasmittente a banda libera, mentre per i contatti tra le due cordate sono stati impiegati 2 Walkie – Talkie.

Navigazione
La rotta per compiere i circa 300 km di traversata da Patriot Hills al Campo Base del Monte Vinson è stata determinata già in Italia tramite lo studio e l’interpretazione di foto satellitari della zona, con il prezioso supporto del Dott. Massimo Frezzotti, glaciologo del Consorzio Antartico – PNRA, con il quale sono stati stabiliti i waypoint da seguire nello sconfinato deserto bianco dell’Antartide. La rotta costituita da questi waypoint è stata seguita utilizzando 2 GPS portatili di ultima generazione alimentati sia da una batteria Li-Ion che da pile ricaricabili.

Immagini - Video
La documentazione fotografica della Spedizione è stata realizzata utilizzando 2 Fotocamere Digitali compatte con zoom ottico – digitale e una risoluzione di 12 Megapixel, mentre le riprese video sono state effettuate con 2 Videocamere Digitali compatte; tutti questi strumenti sono alimentati da batterie Li-Ion ad alta capacità. L’impiego di un Rugged Notebook con specifiche tecniche e batteria che ne permettono il funzionamento anche con temperature bassissime ha reso possibile l’archiviazione del materiale fotografico ed ha permesso di inviare, tramite il collegamento telefonico satellitare, immagini in tempo reale dei momenti più importanti della traversata e dell’ascensione al Monte Vinson.

Fonti energetiche
Per alimentare tutte le attrezzature sono stati utilizzati 2 KIT di dimensioni e peso ridottissimi (2 kg ciascuno), costituiti da Pannelli Solari ad alta efficienza collegati ad Accumulatori ad elevata capacità che hanno fornito l’energia necessaria al funzionamento di tutta la strumentazione.

Sicuramente poter disporre di attrezzature tecnologiche all’avanguardia permette di realizzare imprese ai confini del mondo, avendo comunque la possibilità di comunicare, ricevere informazioni meteorologiche, trasmettere notizie ed immagini, attivare eventuali operazioni di soccorso...; bisogna comunque considerare che anche le attrezzature più sofisticate possono avere malfunzionamenti, specialmente quando sono utilizzate in situazioni climatiche ed ambientali particolarmente severe.
In queste situazioni di emergenza è bene sapere che, nonostante tutte le tecnologie, emerga ancora la centralità dell’uomo che con la sua esperienza, determinazione, preparazione psico-fisica e - perché no - istinto riesce ad affrontare, magari con carta e bussola, le difficoltà e gli imprevisti che possono verificarsi durante una Spedizione.

Tutti i dettagli della spedizione al Monte Vinson sono reperibili sul sito web: www.sportmilitarealpino.it





INTERNET E ALPINISMO
Il web, ormai da un po’ di anni, ha rivoluzionato la vita quotidiana e anche la montagna e l’alpinismo non sono stati risparmiati. Il campo in cui ci si accorge maggiormente dei cambiamenti è senza dubbio quello della comunicazione. Oggi è possibile sapere in tempo (quasi) reale cosa succede dall’altra parte del globo e - nello specifico - si possono ricevere informazioni su un certo tipo di itinerario o via di salita. Rispetto al passato, è un notevole passo avanti. Anni or sono era indispensabile avere una fitta rete di conoscenze personali per essere informati sulle condizioni di una certa montagna. Si telefonava (senza cellulare) all’amico di fiducia che avrebbe dovuto documentarsi per poi esaudire le richieste su una via o un tal itinerario. Giorni di attesa, il tempo cambiava, una nevicata improvvisa ed era tutto da rifare! Attualmente, questo problema non sussiste più. Grazie al web, è sufficiente consultare siti internet dedicati per avere tutte le informazioni del caso... la sera stessa, per il giorno dopo!
C’è un rovescio della medaglia però. Alcune attività e alcuni itinerari sono più sicuri solo in presenza di poche cordate, come l’alpinismo sulle grandi pareti o più semplicemente l’arrampicata su cascate di ghiaccio, ormai diventata a tutti gli effetti piuttosto popolare. Queste attività richiedono un costante aggiornamento sulle condizioni del momento, che solo internet riesce a garantire. Garantisce ma rende tutto ciò di pubblico dominio, per cui si assiste sempre più spesso ad episodi di ultra-frequentazione di vie o cascate di ghiaccio che sono state magari nel dimenticatoio fino a pochi anni or sono. E gli incidenti purtroppo sono aumentati, come dimostrano le statistiche degli interventi del Soccorso Alpino.
Ancora una volta, quindi, è bene ricordare che la frequentazione della montagna dev’essere fatta in maniera cosciente, senza lanciarsi in imprese al di sopra delle proprie capacità... solo perchè proposte in maniera allettante dal web.

Matteo Giglio



   
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