TERRITORIO AL FUTURO
Nonostante i limiti geografici e morfologici, la Valle d’Aosta negli ultimi anni ha saputo imporsi nei processi di trasformazione digitale e diventare modello per tutte le Regioni di montagna che vogliono raccogliere la sfida dell’innovazione.
TECNOLOGIE SUL TETTO D’EUROPA
di Enrica Zublena
Banda larga, servizi in rete, digitale terrestre bussano alle porte dei cittadini valdostani. La popolazione è ultimamente investita da un’ondata di innovazione potenzialmente in grado di trasformare la vita quotidiana: servizi a portata di mouse, soluzioni su misura, accesso da remoto ad ogni tipo di informazione. Nel cambiamento sono coinvolte le imprese che possono contare su sistemi performanti ed efficienti, capaci di aumentare la competitività del sistema “Valle d’Aosta”, e l’amministrazione pubblica, impegnata in prima linea nel portare avanti tale trasformazione: conscia delle proprie responsabilità nel promuovere la competitività e l’inclusione di tutti i cittadini, trova nelle tecnologie informatiche una possibile risposta alla necessità di svecchiare gli apparati a vantaggio di strutture più snelle.
Forse parlare di rivoluzione digitale è troppo, ma certamente la Valle d’Aosta si trova in una fase di grande fermento innovativo volto a ricercare il giusto equilibrio tra globalizzazione tecnologica e volontà di valorizzazione della propria cultura e della propria storia.

Last, but not least

Nella classifica delle Regioni italiane, per dimensione, la Valle d’Aosta si trova agli ultimi posti, con il Molise. È stata però la prima, con la Sardegna, ad adottare in Italia il digitale terrestre per le trasmissioni televisive. Le contenute dimensioni territoriali si sono dimostrate un vantaggio competitivo rispetto alle aree più vaste e popolate, perché hanno permesso di gestire in modo più attento e controllato il complesso processo di cambiamento tecnologico. Anche la conformazione orografica, apparentemente penalizzante, si è rivelata qualificante nel momento in cui si è voluto dimostrare la spinta innovativa delle nuove soluzioni.
I rilievi montuosi e le numerose valli che innervano il territorio, non sempre ben collegate tra loro e con il centrale Comune di Aosta, sono una situazione da manuale per valutare i benefici portati dai sistemi di interconnessione e cooperazione tecnologico-applicativa. In questi casi si parla di divario digitale, per indicare il divario che separa chi ha strumenti innovativi e chi invece ne è privo. Colmarlo è una priorità delle istituzioni per consentire la parità di tutti i soggetti attivi sul territorio, la loro partecipazione e inclusione.

Sarebbe un grave errore credere tuttavia che il divario digitale possa essere colmato unicamente dotando la regione di infrastrutture tecnologiche. Esiste infatti un altro divario: il divario culturale. In una Regione ad alto tasso di anzianità, come la nostra, spesso questo problema è legato a gap generazionali profondi. Se è difficile che i nipoti cambino le abitudini d’uso dei nonni, è più probabile che influenzino quelle dei genitori, magari poco avvezzi ai nuovi mezzi. Molte sono state e sono le iniziative che la Regione ha avviato in tal senso: corsi di formazione e informazione tecnologica, punti di accesso pubblico alla rete internet, i chioschi interattivi, posizionati in molte località della Valle, la recentissima iniziativa “Un computer in famiglia” rivolto alle famiglie con figli dagli undici ai sedici anni che prevede, oltre all’erogazione di un contributo per l’acquisto di un personal computer, percorsi di formazione sull’uso etico delle tecnologie informatiche.

Accesso, cultura, ma anche offerta. È il sito web regionale il luogo privilegiato per l’accesso all’ampia offerta di informazioni e servizi di e-Government rivolti ai cittadini, alle imprese e ai turisti. La scelta dall’amministrazione pubblica di privilegiare la rete per i propri servizi è suffragata da dati recenti da cui risulta che la Valle d’Aosta è particolarmente incline all’uso dei servizi on-line. Una ricerca condotta da un primario istituto di credito internazionale la mette, infatti, al primo posto in Italia nell’uso delle funzionalità di internet banking, con il 31 per cento delle famiglie che si serve di servizi bancari on-line.
Last, but not least, insomma.

“Innovazione 2009”

In questo contesto si inserisce la politica regionale, descritta dalla strategia “Innovazione 2009”, approvata dal Consiglio regionale nel 2007 e frutto di una concertazione tra Regione Autonoma Valle d’Aosta, Consiglio Regionale, Comune di Aosta, Consiglio Permanente degli Enti locali, Azienda USL, Università della Valle d’Aosta e Chambre Valdôtaine. I suoi fondamenti sono scritti nella Agenda di Lisbona, a livello comunitario, e nel Codice dell’amministrazione digitale, a livello nazionale.

Gli indirizzi, pur derivati da prospettive ampie, sono tagliati su misura della realtà locale, in base alle priorità e alle specificità del territorio. Le due principali direttrici della strategia valdostana sono la banda larga e Partout – il portale dei servizi in rete della pubblica amministrazione locale della nostra regione.

Entro la fine del 2008 i Comuni valdostani saranno raggiunti dalla banda larga, vale a dire il 96 per cento della popolazione telefonica. Oggi, con largo anticipo rispetto alle scadenze indicate dalle direttive europee e nazionali prefissate, il piano di potenziamento della banda larga raggiunge già il 90 per cento della popolazione. Oltre alla connettività, sono allo studio anche servizi avanzati in molteplici ambiti e, solo a titolo di esempio, si citano welfare, territorio, turismo e cultura, agricoltura, ecc...

Partout, il portale che ha messo in linea tutti gli enti locali della Valle d’Aosta, sta ampliandosi verso cittadini e imprese, per fornire servizi evoluti in base ai diversi profili di utenza: molte pratiche che prima richiedevano spostamenti fisici si potranno gestire direttamente dalla propria sede di lavoro o da casa, con risparmio di tempo e denaro. Quest’opportunità vuole anche essere risposta alle politiche di contenimento del fenomeno dell’urbanizzazione, ovvero del progressivo spopolamento delle aree rurali a vantaggio delle città, e favorire economie di scala.


Orizzonti possibili

L’innovazione può quindi cambiare il territorio valdostano.
Senza cancellare la sua storia, le sue tradizioni, le sue radici, anzi valorizzandole nel pieno rispetto del passato, può infatti promuovere la competitività economica, garantire efficacia ed efficienza all’azione politico-amministrativa e favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, valorizzando in un contesto composito il modello della rete.

La sfida è saper vivere pienamente le dinamiche di un mondo sempre più globale e sempre più tecnologico nell’orgoglio e nella valorizzazione della nostra identità.
   
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