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5-Metodo e software
UBICAZIONE:
5.1. Dove si possono reperire le coordinate relative all’edificio oggetto della certificazione energetica?
Le coordinate si possono scaricare dal Portale Energia, per accedere alla sezione cartografia clicca qui.
E’ possibile individuare sulla cartografia la località utilizzando la “Ricerca su repertorio” o individuare l’edificio con la modalità manuale. Cliccando sull’edificio con il cursore viene generato un file in formato .xml riportante le coordinate e l’altitudine del punto selezionato. Infine, tale file deve essere importato nel software Beauclimat utilizzando il tasto “Importa coordinate”.
5.2. Come si reperisce il dato relativo alle ostruzioni per orografia?
Gli angoli di ostruzione possono essere ricavati dal software PVgis consultabile al seguente link http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps4/pvest.php?lang=it&map=europe. All’interno di PVgis è possibile individuare la località in cui è ubicato l’edificio oggetto della certificazione. Selezionando le diciture “mostra grafici” e “mostra orizzonte” si ottiene il grafico dell’orizzonte solare; per ogni orientamento, riportato sull’asse delle ascisse (0=sud; +90=ovest; -90=est), seguendo l’andamento della linea dell’orizzonte, è possibile ricavare il corrispondente valore dell’altezza dell’orizzonte (in gradi), riportata sull’asse delle ordinate.
In alternativa, il dato delle ostruzioni può essere ricavato anche in fase di sopralluogo attraverso apposita strumentazione.
IMPOSTAZIONI GENERALI:
5.3. Come si conteggia il numero di piani richiesto nella sezione “Dati edificio”?
Il numero di piani richiesto in questa sezione del software si riferisce ai piani fuori terra dell’intero edificio (compresi i piani non oggetto della certificazione), esclusi i soppalchi ed i seminterrati.
5.4. Nel caso di edifici plurifamiliari, devo certificare le singole unità immobiliari o l’intero edificio?
Nel caso di edifici pluri-familiari, ogni unità immobiliare deve possedere il proprio attestato di prestazione. La classe energetica riportata in tali attestati, però, può essere riferita alla singola unità immobiliare, alla parte di edificio o all’intero edificio. Il tipo di calcolo effettuato ed il numero di unità immobiliari considerate sono riportati nella prima pagina dell’attestato alla voce “Calcolo relativo a”.
5.5. Nel caso di edificio plurifamilare (ad esempio, un condominio) composto da unità immobiliari con il riscaldamento autonomo, quale tipo di calcolo è corretto selezionare?
Nel caso di impianti autonomi è corretto selezionare “calcolo relativo a unità immobiliare”; in questo caso, il certificatore dovrà inserire nel software i dati di involucro e di impianto relativi ad ogni singola unità immobiliare, effettuando per ciascuna un calcolo distinto (per ogni unità immobiliare verrà creato un file .sdb riportante un indice di prestazione ed una classe energetica). Alla fine della compilazione, il certificatore deve generare tanti file .xml quante sono le unità immobiliari; ad ogni file .xml corrisponde un APE da generare e validare sul Portale Energia.
In questo caso, non è possibile utilizzare l’opzione “calcolo relativo a intero edificio”.
5.6. Nel caso di edificio plurifamilare (ad esempio, un condominio) con riscaldamento centralizzato, quale tipo di calcolo è corretto selezionare?
Nel caso di condominio con impianto centralizzato è possibile scegliere tra “calcolo relativo a intero edificio o a unità immobiliare”, anche in base alle esigenze della committenza. Selezionando “intero edificio” il calcolo viene eseguito inserendo nel software i dati di involucro e di impianto relativi all’intero edificio; in questo caso, il certificatore si trova a lavorare su un unico file .sdb e alla fine della compilazione ottiene un indice di prestazione energetica identico per tutte le unità immobiliari.
Nella fase di validazione sul Portale Energia, caricando i file .xml e .sdb, saranno generati in automatico un numero di APE corrispondente al numero di unità abitative certificate.
Nel caso in cui, invece, si intenda fare un calcolo specifico per ogni unità immobiliare, si deve selezionare la voce “unità immobiliare” e procedere come riportato nella FAQ 3.6.
Si ricorda che nel caso di edifici residenziali di nuova costruzione, qualora il proprietario voglia inoltrare la richiesta per ottenere un contributo regionale, è necessario richiedere al certificatore un APE redatto con il calcolo relativo a “unità immobiliare”, riportante l’indice di prestazione e la classe energetica calcolati in specifico per l’unità immobiliare oggetto di contributo.
5.7. In presenza di più proprietari dell’edificio oggetto di certificazione, quale è il nominativo da inserire?
All’interno del software è possibile inserire il nominativo di un solo proprietario. In presenza di comproprietari è possibile selezionare la voce “Presenza di comproprietari”, indicando nel campo Note i nominativi.
DATI EDIFICIO:
5.8. Quando posso usare il metodo completo e quando quello semplificato?
Il metodo di calcolo completo è utilizzabile per qualsiasi tipologia di edificio, mentre il metodo semplificato è applicabile esclusivamente ad edifici esistenti di tipo residenziale con superficie utile climatizzata inferiore a 3000 m2.
GESTIONE ZONE:
5.9. E’ necessario inserire all’interno del software l’unità immobiliare confinante a quella oggetto di certificazione. Se sì, in che modo?
Nel caso in cui l’unità immobiliare da certificare sia confinante con un altra unità immobiliare non oggetto della certificazione, per caratterizzare quest’ultima è necessario creare una zona termica non riscaldata e selezionare come “Tipo di Zona” la dicitura “Zona riscaldata da altro impianto” (“altro impianto” non sta a significare che l’unità immobiliare adiacente deve per forza essere riscaldata da un altro impianto, ma si riferisce al fatto che è una zona non compresa in quella oggetto della certificazione). Alla “Zona riscaldata da altro impianto” dovrà poi essere assegnata la specifica destinazione d’uso.
5.10. Nel caso in cui nell’edificio da certificare siano presenti diversi terminali di emissione, come occorre procedere?
In questo caso, occorre verificare che le due zone termiche, caratterizzate da due sistemi di emissione distinti, abbiano la stessa destinazione d’uso, siano contigue e che la superficie utile climatizzata della prima sia inferiore al 20% della superficie utile climatizzata della seconda. Se tutti questi aspetti sono verificati allora è possibile aggregare le due zone ed inserire all’interno del software un’unica zona termica riscaldata, riportando le caratteristiche dei sottosistemi di emissione e regolazione presenti nella zona termica con superficie utile climatizzata maggiore.
In ogni caso, è sempre corretto inserire nel software le due zone termiche distinte.
5.11. Nel caso in cui nell’edificio da certificare siano presenti ambienti privi di terminali di emissione, come occorre procedere?
In questo caso, si deve analizzare l’ambiente privo di terminali di emissione, verificando che la superficie utile di pavimento sia inferiore al 20% della superficie utile climatizzata della zona termica contigua. Se questo aspetto è verificato è possibile inglobare i locali non riscaldati all’interno della zona termica riscaldata.
Nel caso specifico in cui sia presente un ambiente interamente confinante con ambienti riscaldati è possibile inglobarlo all’interno della zona termica riscaldata.
In ogni caso, è sempre corretto inserire nel software le due zone termiche distinte5.12. Nel caso in cui nell’edificio da certificare sia presente una porzione con destinazione d’uso diversa da quella prevalente, come occorre procedere?
In questo caso, si deve analizzare la porzione con destinazione d’uso diversa da quella prevalente, verificando che la superficie utile climatizzata sia inferiore al 10% di quella complessiva dell’unità immobiliare; se questo aspetto è verificato è possibile assegnare la destinazione d’uso prevalente a questa porzione di edificio. Al contrario, se la superficie utile climatizzata è maggiore del 10% occorre trattare la zona secondo la sua destinazione d’uso effettiva, creando una zona termica distinta.
In ogni caso, è sempre corretto inserire nel software le due zone termiche distinte.
5.13. Come si effettua il calcolo del volume lordo riscaldato dell’edificio?
Il volume lordo riscaldato dell’edificio è la somma dei volumi dei locali climatizzati, esclusi i locali non abitabili, comprensivo di tutte le murature, dei tramezzi e dei solai intermedi (se presenti), dei solai di base e delle coperture.
ARCHIVI:
5.14. E’ possibile creare una “libreria” che raccoglie tutti i componenti dell’involucro opaco e trasparente?
Sì, all’interno del software, è possibile creare una raccolta di tutti i componenti dell’involucro opaco (Archivio strutture), dell’involucro trasparente (Archivio serramenti) e dei materiali (Archivio materiali). In questi archivi il certificatore può:
- salvare gli elementi creati all’interno dei suoi progetti;
- trasferire gli elementi contenuti in altri progetti;
- utilizzare gli elementi creati in precedenza al fine di riutilizzarli per la redazione di un nuovo APE.
INVOLUCRO:
5.15. E’ necessario caratterizzare le pareti che confinano verso un’unità immobiliare adiacente a quella oggetto di certificazione anche se le due unità hanno la stessa destinazione d’uso e quindi la stessa temperatura?
Sì, è consigliabile inserire le pareti confinanti con l’unità immobiliare adiacente all’interno della sezione involucro. Pur non essendo queste pareti disperdenti, è importante inserirle nel software per calcolare in modo preciso il parametro della capacità termica.
5.16. Nel metodo semplificato, come si inseriscono i ponti termici?
I ponti termici nel metodo semplificato si inseriscono selezionando le maggiorazioni percentuali della trasmittanza. A seconda della descrizione della tipologia di parete (da selezionare attraverso un menu a tendina), il software riporta i valori di maggiorazione che variano dal 5 al 30%.
Si ricorda che nel metodo semplificato occorre sempre inserire un valore minimo di maggiorazione della trasmittanza.
5.17. Come si effettua il calcolo di una superficie disperdente?
La superficie disperdente è intesa come la superficie che delimita verso l’esterno, verso ambienti non climatizzati e verso il terreno il volume lordo climatizzato dell’edificio. La superficie disperdente è sempre da considerare al lordo delle strutture.
CLIMATIZZAZIONE INVERNALE/ESTIVA:
5.18. Perché, pur avendo selezionato la voce “Impianto non presente” il software riporta un valore diverso da zero nella sezione Risultati_Classificazione?
Nel caso in cui si selezioni la voce “Impianto non presente” il software, al fine di eseguire un calcolo standardizzato (garantendo il comfort interno all’ambiente), ipotizza la presenza di un impianto con un rendimento medio basso.
CLIMATIZZAZIONE ESTIVA:
5.19. Perché, dopo aver inserito tutti i dati dell’impianto per la climatizzazione estiva, il software riporta un valore pari a zero nella sezione Risultati_Classificazione?
Un valore nullo nei risultati si ottiene qualora il fabbisogno di climatizzazione estiva è nullo e di conseguenza qualunque dato inserito per descrivere i sottosistemi dell’impianto risulta ininfluente. Per verificare la durata (numero di giorni) della stagione di climatizzazione estiva il certificatore può consultare la tabella presente nella sezione Risultati_Zona termica.
RELAZIONE:
5.20. La relazione deve essere consegnata insieme all’APE?
La relazione generata dal software può essere utilizzata dal certificatore per riepilogare i dati inseriti e rendere noto al committente il lavoro svolto. La relazione può essere consegnata al committente, ma non deve essere consegnata in Comune.
INFORMAZIONI GENERALI:
5.21. In quali casi il metodo di calcolo regionale di cui alla d.G.R. 1606/2011 impone di calcolare l’indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale EPill?
In tutti i casi ad esclusione degli edifici residenziali con destinazione d’uso E.1 (1) (2).
5.22.Quali parametri fanno variare la definizione delle classi di prestazione energetica degli edifici nel metodo di calcolo regionale di cui alla d.G.R. 1606/2011?
La classificazione varia in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, in funzione dell’altitudine in cui è ubicato ma non dipende dall’S/V.