Approfondimenti

 

 

Nel centro di Aosta, in margine alla trafficata
via Festaz, trova posto un’area ludico-ricreativa
denominata “Giardino dei Ragazzi”, al cui interno
si colloca un sito di interesse archeologico
corrispondente a parte delle insulæ (isolati) 51
e 52 di Augusta Prætoria, ancora attualmente
visibili, nonché ad un’ampia porzione dell’insula 59,
ubicata invece al di sotto dello spazio compreso
tra questi due isolati antichi, a nord, ed il castello
di Bramafam, a sud.
Nel centro di Aosta, in margine alla trafficatavia Festaz, trova posto un’area ludico-ricreativadenominata “Giardino dei Ragazzi”, al cui internosi colloca un sito di interesse archeologicocorrispondente a parte delle insulæ (isolati) 51e 52 di Augusta Prætoria, ancora attualmentevisibili, nonché ad un’ampia porzione dell’insula 59,ubicata invece al di sotto dello spazio compresotra questi due isolati antichi, a nord, ed il castellodi Bramafam, a sud.

 

 

Pianta di Augusta Praetoria. Pianta di Augusta Praetoria.

 

 

Insula 59

L’insula 59, situata a nord-ovest della Porta Principalis Dextera, fu oggetto di indagini archeologiche condotte nel 1953 da Silvana Finocchi. Venne alla luce un significativo quartiere commerciale e popolare composto da grandi caseggiati con appartamenti e tabernæ, databile in gran parte alla metà del II secolo d.C. Il settore nord di questo isolato, compreso tra due cardini (il Cardo Maximus a ovest ed il cardo I D a est) ed un decumano minore, si presenta suddiviso in due nuclei principali costituiti da abitazioni con cortile posto a lato dell’ingresso cui si accedeva da un vestibolo aperto sulla strada. Venne identificato anche un piccolo complesso termale, destinato probabilmente ad essere fruito o dagli abitanti dell’insula, o piuttosto dai componenti di una corporazione artigianale avente qui la sua sede.

Questo isolato ha inoltre restituito le tracce di un mitreo (tempio dedicato al culto orientale e misterico del dio Mitra), da cui proviene il noto balteo (pettorale da cavallo) bronzeo da parata decorato ad altorilievo con scene di combattimento tra soldati romani e genti barbare. Questo oggetto costituisce, molto probabilmente, un ex voto offerto a Mitra da un alto ufficiale romano e può essere datato, su base stilistico-componitiva, al II secolo d.C. Il mitraismo doveva essere una religione particolarmente diffusa e sentita soprattutto tra i ceti dei liberti, degli schiavi e dei commercianti che affollavano insulæ come questa e, non a caso, sono diverse le testimonianze epigrafiche aostane che attestano la presenza in città di una numerosa colonia di immigrati di origine orientale.

 

Ricostruzione assonometrica di un mitreo e altare votivo dedicato a Mitra con iscrizione di Antiochus augustalis (II-III secolo d.C.) rinvenuto nell'insula 59. Ricostruzione assonometrica di un mitreo e altare votivo dedicato a Mitra con iscrizione di Antiochus augustalis (II-III secolo d.C.) rinvenuto nell'insula 59.

 

 

Insulae 51 e 52

L’insula 51 si sviluppa immediatamente a nord della 59 e, tra il 1967 ed il 1976, Rosanna Mollo vi condusse una serie di campagne archeologiche che misero in luce due quartieri abitativi disposti ai lati di un cardo minore porticato che segnava appunto il confine tra l’insula 51, a ovest, e l’insula 52, ad est. La maggior parte delle strutture oggi visibili nel sito noto come “Giardino dei Ragazzi” si situa nel settore orientale dell’insula 51 e mostra fasi edilizie databili dall’età augustea (fine I secolo a.C. - inizio I secolo d.C.) fino alla piena epoca imperiale (II secolo d.C.), con successivo abbandono tra la fine del IV e l’inizio del V secolo d.C.

Si tratta di impianti di natura popolare riferibili soprattutto a complessi abitativi con botteghe, magazzini e aree cortilizie; si suppone, inoltre, la presenza di un thermopolium (o caupona), ossia di una sorta di locanda dove era possibile acquistare o consumare direttamente sul posto cibi e bevande calde. È probabile che, in questo caso specifico, non si tratti di un thermopolium aperto a tutti, in quanto non direttamente affacciato sulla strada, bensì di una locanda destinata agli abitanti o ai frequentatori abituali dell’insula. La fascia più occidentale del sito, invece, appartiene già alla vicina insula 52 e si compone di una sequenza di cinque ambienti contigui probabilmente appartenenti ad un’unica ricca domus dotata di impianti termici privati.

Nel 2001, in occasione della ristrutturazione dell’edificio posto sull’angolo nord-occidentale dell’isolato e noto come “Maison Savouret”, Antonina Maria Cavallaro condusse ulteriori indagini archeologiche che permisero l’individuazione di un edificio di età romana imperiale affacciato sul Cardo Maximus cui parve probabile attribuire una funzione commerciale. Ci troviamo dunque in un settore della città romana caratterizzato dalla presenza di impianti artigianali e botteghe disposti su un tratto terminale del Cardo Maximus in uscita dalla Porta Principalis Dextera in direzione di altre installazioni produttive poste nella fascia extraurbana sulle due sponde della Dora Baltea.

 

Vista da sud dell’area del presunto thermopolium durante gli scavi del 1971. Vista da sud dell’area del presunto thermopolium durante gli scavi del 1971.

Vista generale da nord dell’area di scavo nel 1971. Vista generale da nord dell’area di scavo nel 1971.

 

 

Tra i numerosi reperti trovati, di ottima fattura, spiccano i medaglioni bronzei degli imperatori Adriano e Antonino Pio, alcune gemme e un cammeo in sardonica, raffigurante la personificazione di Africa, oggi conservati al MAR.

 

Medaglione cerchiato di Adriano, rappresentante l’Imperatore a cavallo che caccia un leone. Bronzo, II secolo d.C. Medaglione cerchiato di Adriano, rappresentante l’Imperatore a cavallo che caccia un leone. Bronzo, II secolo d.C.

Medaglione di Antonino Pio, rappresentante Ercole fanciullo che strozza i serpenti, in presenza dei genitori. Bronzo, II secolo d.C. Medaglione di Antonino Pio, rappresentante Ercole fanciullo che strozza i serpenti, in presenza dei genitori. Bronzo, II secolo d.C.

a) Gemma con raffigurazione di Giove con corona nei capelli, asta obliqua e lembo del himation ricadente sul dorso, a sinistra aquila di profilo con colonna. Corniola rosso arancio, I-II secolo d.C.; b) Gemma con figura di satiro nudo danzante verso sinistra, indossa la nebris, pelle di daino, e porta il pedum, vincastro da pastore. Onice zonato, I secolo a.C.; c) Cammeo raffigurante una testa femminile con copricapo a testa di elefante (exuviæ elephantis), probabile rappresentazione allegorica di Africa o Lybia. Sardonica a tre strati, I secolo d.C. a) Gemma con raffigurazione di Giove con corona nei capelli, asta obliqua e lembo del himation ricadente sul dorso, a sinistra aquila di profilo con colonna. Corniola rosso arancio, I-II secolo d.C.; b) Gemma con figura di satiro nudo danzante verso sinistra, indossa la nebris, pelle di daino, e porta il pedum, vincastro da pastore. Onice zonato, I secolo a.C.; c) Cammeo raffigurante una testa femminile con copricapo a testa di elefante (exuviæ elephantis), probabile rappresentazione allegorica di Africa o Lybia. Sardonica a tre strati, I secolo d.C.




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