MANOVRA: ANM DECISA, NON ARRETREREMO DI UN MILLIMETRO /ANSA

ASSEMBLEE IN TUTTA ITALIA, NO A PROVVEDIMENTO CHE CI PENALIZZA
19:35 - 17/06/2010 


(ANSA) - ROMA, 17 GIU - L'Associazione Nazionale Magistrati promette battaglia contro i tagli alle retribuzioni previsti dalla manovra economica del governo. "Non arretreremo di un solo millimetro, per la tutela e la difesa del settore giustizia", assicura Luca Palamara, presidente del sindacato delle toghe, che oggi ha partecipato a Roma all'assemblea indetta dalla sezione locale. La risposta della maggioranza arriva da Antonio Leone (Pdl), vicepresidente della Camera: "Per la verità ai magistrati il governo chiede di arretrare solo di qualche centinaio di euro, partecipando ai sacrifici richiesti a tutti gli italiani". Nella capitale, come nelle sedi giudiziarie delle principali città italiane, i magistrati si sono riuniti con il personale amministrativo e con gli esponenti dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura per spiegare le ragioni della contestazione della "iniquità e irragionevolezza" del provvedimento. La protesta, cui seguirà dal 21 al 25 giugno lo sciopero "bianco" con sospensione dell'attività di supplenza, è il prologo allo sciopero di tutti gli operatori della Giustizia in programma per il primo luglio. "Non è un problema isolato ma di tutti", ha spiegato Palamara sottolineando che quanti lavorano negli uffici giudiziari "non possono essere considerati un costo, ma una risorsa e la manovra sembra andare in senso contrario; inoltre, basta con l'attività di supplenza portata avanti in questi anni".

Da nord a sud è emerso il malumore e il disagio dei magistrati. A Milano è stato ribadito che la manovra "incide fortemente sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici, senza toccare l'evasione fiscale e i patrimoni illeciti, già beneficiati dallo scudo fiscale, né le ricchezze nel settore privato". Manuela Massenz, presidente dell'Anm, ha fatto notare come alla manovra, si accompagni "con un corrispondenza di finalità davvero allarmante" il ddl sulle intercettazioni telefoniche. A Roma, il presidente del Tribunale Paolo Da Fiore ha detto che "siamo all'ultimo tassello della delegittimazione della magistratura". A Napoli, ha detto il suo collega Francesco Cananzi, gli effetti saranno ancora più pesanti proprio in considerazione del "contesto sociale esposto a pericolosi fenomeni di criminalità sociale organizzata e ad elevato tasso di litigiosità, che incidono sul settore penale e civile". Per Anna Cau, presidente delle toghe di Cagliari, la manovra "paralizza l'intero sistema giudiziario e colpisce in maniera iniqua, indiscriminata e casuale, screditando e mortificando il personale amministrativo e indebolendo la magistratura, che diventa meno appetibile alle giovani generazioni". "Siamo stanchi dei continui tagli e attacchi alla magistratura - ha rincarato Nino Di Matteo -, presidente dell'Anm di Palermo -. Non ci stiamo ad apparire come casta. La vera casta è formata, probabilmente, da chi ci attacca e denigra ogni giorno. Vogliamo che finisca questa campagna denigratoria di cui la manovra è solo l'ultimo tassello". (ANSA).


Notizie del giorno



Torna su