NASCOSERO BIMBA BIELORUSSA, SETTE CONDANNATI IN APPELLO/ANSA

RIBALTATA ASSOLUZIONE PRIMO GRADO PER CONIUGI GIUSTO E SACERDOTI
19:42 - 18/03/2010 


(ANSA) - GENOVA, 18 MAR - "Rifarei la stessa cosa perché si parla di una bimba che aveva subito violenze e doveva essere tutelata". E' il pacato commento di Don Danilo Grillo, il parroco di Cogoleto condannato oggi in appello a otto mesi con la condizionale insieme ai coniugi Giusto, affidatari della bimba bielorussa Vika, a tre "nonni" e ad un altro sacerdote, tutti accusati di sottrazione di minore. In primo grado furono assolti tutti e sette.

Alessandro Giusto e la moglie Maria Chiara Bornacin che avevano in affidamento per le vacanze Vika, insieme ai 'nonni' paterni Bartolomeo Giusto e Maria Bondi, alla 'nonna' materna Maria Elena Dagnino e d'accordo con don Grillo, la tennero nascosta nel convento in Val d'Aosta di cui era responsabile don Francis Darbellay. Nel convento la bimba rimase per 20 giorni, dal 7 al 27 settembre 2006 insieme alle due 'nonne'.

L'intento dei coniugi Giusto era quello di non farla tornare subito in patria dove, secondo loro, avrebbe subito abusi nell'orfanotrofio di Vileika.

"Non sequestrammo nessuno - ha proseguito don Grillo - si doveva perdere tempo per trovare una tutela per questa bimba. Volevamo solo difenderla e che si prendesse coscienza che aveva subito violenze e non erano invenzioni".

La vicenda, oltre che un caso umano che spaccò in due l'opinione pubblica, assunse i contorni di un caso diplomatico. Il governo di Minsk, a seguito di questa vicenda, minacciò infatti di interrompere i rapporti con l'Italia, di sospendere gli oltre 150 casi di procedimenti adottivi pendenti e di non far più venire in Italia i bambini in vacanza terapeutica.

In primo grado tutti e sette gli imputati furono assolti perché il fatto non costituisce reato mentre il pm Paola Calleri, che in seguito presentò appello, aveva chiesto 8 mesi ciascuno. Oggi la sentenza è stata ribaltata e, dopo circa due ore di camera di consiglio, i giudici hanno deciso per la condanna a 8 mesi con la condizionale e i doppi benefici per tutti gli imputati. Il sostituto pg Luigi Cavadini Lenuzza aveva chiesto invece un anno e sei mesi per ciascuno non risparmiando i sacerdoti, secondo lui "colpevoli perché consapevoli di partecipare alla sottrazione di minore contribuendovi attivamente".

Dispiaciuto l'avv. Giovanni Ricco, difensore degli imputati. "Sono stati condannati al minimo - ha commentato - e questo mi fa pensare che la motivazione della sentenza sarà comprensiva del fatto che tutti hanno agito a fin di bene anche se la Corte non ha ritenuto questo sufficiente per integrare l'esimente dello stato di necessità putativo".

Al dibattimento, durato circa un'ora, era presente Alessandro Giusto che, con commozione, ha detto: "Grazie per l'opportunità che mi date di poter parlare perché vorrei che in quest'aula ci fosse la parola di Vika tramite me". Giusto ha raccontato che la bimba aveva saputo di dover tornare in Bielorussia e subito dopo li guardò con gli occhi spalancati. "Credeva che scherzassimo - ha raccontato - poi ha avuto una crisi drammatica, la peggiore che avesse mai avuto. Fu in quel momento che decidemmo di nasconderla". (ANSA).


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