GIUSTIZIA: SCIOPERO AMMINISTRATIVI; CGIL, ADESIONE ALTISSIMA

PROTESTA PER CHIEDERE PIU' RISORSE E MIGLIORI CONDIZIONI LAVORO
13:08 - 05/02/2010 


(ANSA) - ROMA, 5 FEB - E' stata "altissima" l'adesione dei lavoratori giudiziari allo sciopero indetto da FPCGIL, UIL-PA, RdB e FLP per reclamare risorse ed investimenti adeguati a una giustizia rapida ed efficiente e condizioni di lavoro migliori; Una protesta con la quale il personale chiede anche la riapertura della trattativa sul contratto integrativo, con il ritiro dell'accordo sottoscritto solo da una parte dei sindacati. A sottolineare la riuscita dell'astensione dal lavoro é il segretario nazionale FPCGIL Antonio Crispi.

In particolare a Milano- secondo il sindacato- metà degli uffici sono rimasti chiusi; a Genova, Torino e Roma c'é stata un'adesione dell'80%, a Palermo del 70%, a Napoli del 60%, in Toscana del 75%, a Foggia dell'83% , a Pescara del 90%, a del Trento 70%,a Bari 60%.Chiusi anche gli uffici della Procura e del Tribunale di Bergamo e Padova.

In tutta Italia, davanti a uffici giudiziari e prefetture e nelle piazze i lavoratori hanno manifestato "numerosi anche con l'adesione di associazioni di cittadini", fa sapere ancora Crispi, secondo il quale "la riuscita dello sciopero dimostra che le organizzazioni sindacali che hanno firmato l'Accordo sul Contratto Integrativo, che "sancisce un Ordinamento professionale che dequalifica il personale e peggiora il servizio, non rappresentano la volontà dei lavoratori". Di qui la richiesta all'Amministrazione della giustizia di ritirare l'accordo e "riaprire la trattativa a partire dalla proposta delle organizzazioni sindacali che hanno indetto lo sciopero, e che i lavoratori hanno dimostrato di sostenere con lo sciopero della giornata di oggi". Al governo il sindacato chiede inoltre di "reperire le risorse già richieste nel DPEF 2010/13 per una vera riqualificazione del personale e 3000 nuove assunzioni", anche perché "se si vuole fare una riforma che garantisca un'accelerazione dei processi ci vuole un progetto di modernizzazione e investimenti adeguati per il personale.

Di uno "sciopero giusto per i lavoratori e necessario per il Paese parla Carlo Podda, segretario Generale FP CGIL Nazionale, che dice: "gli italiani hanno capito che tra 'processo breve' e "legittimo impedimento" si sta giocando una partita d'azzardo sulla pelle della povera gente per garantire pochi potenti". E invita il governo "a fare marcia indietro, perché in questo settore nessuna riforma è possibile senza investimenti per il personale e per l'ammodernamento". (ANSA).


Notizie del giorno



Torna su