>ANSA-BOX/ Giochi: stallo intesa Unificata, pesano dubbi Regioni

Baretta, 'legge Piemonte va oltre'; Cnca, su settore mani mafia
19:32 - 05/12/2017 


(ANSA) - ROMA, 5 DIC - Nubi sull'intesa sui giochi, raggiunta il 7 settembre scorso in Conferenza Unificata dopo una lunga trattativa tra governo, regioni, enti locali e imprese del settore. A dare l'sos ha pensato oggi il sottosegretario all'Economia con delega ai giochi Pierpaolo Baretta: "si è evidenziata una situazione locale, in particolare in quella piemontese, che a nostro avviso va ben oltre il quadro definito dall'intesa", ha annunciato parlando a margine di un convegno sul gioco d'azzardo. Il riferimento diretto riguarda la regione Piemonte, con la quale ha in agenda un incontro di chiarimento giovedì prossimo a Torino. "Il 20 novembre - ha spiegato - è stata approvata una loro legge regionale che fa sì che i dati presenti nell'accordo, a nostro avviso, non vengano praticati e questo ha provocato una discussione che vogliamo analizzare".

Uno stallo da evitare, anche se la volontà di alcuni territori di dare un taglio ancora più corposo al numero delle 'macchinette' attive, al fine di contenere i costi già cospicui derivanti dalla ludopatia, rischia di far saltare le aspettative del governo sugli incassi previsti. Da qui l'attesa dell'approvazione dei decreti attuativi, che comunque dovrebbero avere un via libera entro fine anno o entro fine legislatura. Ma Baretta parlava del primo, riguardante il contingentamento, e di un altro per le Awpr, il nuovo sistema di giochi da remote. Tutto rischia di rallentare dunque, ed è per questo che domani il sottosegretario chiederà all'Unificata di farsi garante dell'intesa di settembre. "Dietro non c'è solo il numero, più o meno eccessivo delle slot - ha sottolineato - ma la modifica dell'approccio verso la propensione al gioco, perché serve una distribuzione equilibrata della riduzione".

Quello di settembre "è stato un accordo molto faticoso - ha ricordato Baretta intervenendo alla presentazione del dossier del Cnca, Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza ('Gioco sporco, sporco gioco. L'Azzardo secondo le mafie') - e probabilmente è stato un errore non applicare una delega fiscale che avevamo in tasca l'anno scorso, ma c'erano troppe incertezze nel mondo associativo e allo stesso tempo certezze da dare alle imprese. Abbiamo proposto una riduzione dell'offerta delle slot del 35%, quindi da 400 mila a 265 mila entro aprile, con una razionalizzazione dei punti gioco. E il taglio del 35% - ha osservato - consentirebbe al mercato legale di non essere aggredito da quello illegale e di qualificare l'offerta".

Il settore dei giochi nel 2016 ha garantito entrate erariali intorno ai 10,5 miliardi, di cui 5,8 miliardi dai soli apparecchi slot. La riduzione del 35% di apparecchi prevede la 'rottamazione' di 142.649 apparati, di cui 125 mila Awp da bar e tabacchi (oggi ce ne sono circa 229 mila) e intorno alle 17 mila dagli spazi generalisti secondari.

Allarmanti, infine, i dati presenti nel dossier sui giochi presentato dal Cnca. "Le indagini giudiziarie sulle infiltrazioni mafiose nel settore dell'azzardo parlano chiaro: le mafie - ha spiegato il presidente del Coordinamento don Armando Zappolini - stanno investendo in modo sempre più massiccio e capillare in questo business, che permette di riciclare enormi quantità di denaro sporco, fare affari e rinforzare la propria presenza sui territori". Per questo si chiede di tener conto delle indicazioni avanzate dalla Commissione Antimafia, che comprende 23 proposte di modifica normativa per 5 diversi ambiti: barriere all'ingresso delle sale gioco; revisione delle sanzioni penali e amministrative; rafforzamento delle misure antiriciclaggio e per la tracciabilità delle vincite; politiche antimafia e ruolo delle autonomie locali; nuova governance del settore.(ANSA).


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