ANSA/ Valle d'Aosta boccia riforma 'centralista'

Autonomisti divisi. In discussione asse con Pd
17:51 - 05/12/2016 


(ANSA) - AOSTA, 5 DIC - La Valle d'Aosta boccia con un pesante 56,5 per cento di no la riforma del Governo Renzi osteggiata da una parte degli autonomisti locali perché troppo "centralista". La battaglia referendaria, che ha portato alle urne il 71,9 per cento degli elettori, ha scompaginato gli schieramenti politici valdostani. Anche all'interno della stessa maggioranza regionale in cui l'Uvp ha scelto il no, prendendo le distanze dall'asse Aosta-Roma, alimentato dai buoni rapporti, anche parlamentari, tra l'Union valdotaine, la Stella alpina e il Pd.

A riscaldare la campagna referendaria regionale è stato proprio il giudizio sul grado di tutela che le modifiche costituzionali avrebbero garantito all'autonomia della piccola regione autonoma. "Questo appuntamento elettorale ha segnato un passaggio importante nella vita dell'Italia e rappresenta un'occasione persa per l'autonomia", ha commentato con amarezza il presidente dell'Union valdotaine, Ennio Pastoret. Giudizio opposto quello di Luigi Bertschy (Uvp): "La nostra autonomia si difende con scelte radicali, non con scelte pasticciate o con accordicchi con i governi di turno e questo è un aspetto che andrà fatto rilevare anche per il futuro".

Ed è proprio l'alleanza politica che il Governo regionale aveva stretto con il premier Renzi ad essere al centro della polemica del dopo referendum. "Questo voto dice all'Union Valdotaine, alla Stella Alpina e al PD valdostano - commenta Roberto Cognetta del M5s - che devono finire gli accordi romani sottobanco, che si deve lavorare sempre e solo per il bene dei cittadini valdostani, che è ora di dire basta all'arroganza e all'uomo solo al comando".

Ora lo sguardo è agli equilibri politici futuri di una maggioranza regionale resa già inquieta da un complicato e tutt'altro che risolto confronto sul disegno di legge finanziaria. "Qualunque cambiamento politico nazionale ha ripercussioni regionali", ammette Irene Deval, segretaria del Pd della Valle d'Aosta. Certo è che anche in Valle d'Aosta il risultato di ieri non potrà essere archiviato senza un ampio confronto che coinvolgerà sia le segreterie politiche che i palazzi delle istituzioni: "Le conseguenze dirette del referendum sulla politica regionale non possono essere al momento valutate - conferma il segretario della Stella Alpina, Carlo Marzi - la politica deve prenderne atto e fare tanti ragionamenti che, tra l'altro, si stanno già facendo visto che il contesto regionale e comunale è molto liquido". (ANSA).


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