>ANSA-BOX/ Migranti: +28% sbarchi, in Sicilia 'hotspot' mobile

Già 12mila arrivi nel 2016. Prevista intensificazione flussi
19:17 - 17/03/2016 




(di Massimo Nesticò) (ANSA) - ROMA, 17 MAR - Mentre a Bruxelles si discute, in Italia sale la preoccupazione per gli sbarchi dalla Libia che in questi giorni - complici le buoni condizioni del mare - si stanno intensificando. Oltre 2mila sono giunti oggi tra Sicilia e Calabria: tra loro tre cadaveri. E gli arrivi del 2016 hanno già toccato quota 12mila, il 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. Con la Libia nel caos, l'afflusso è destinato a crescere ed il Viminale sta lavorando a rafforzare il sistema d'accoglienza, portandolo ad almeno 150mila posti.

SOLO 368 RICOLLOCATI DA ITALIA - Il braccio di ferro tra Roma e Bruxelles continua, con l'Italia che lamenta gli scarsi risultati di rimpatri e relocation: solo 368 profughi sono stati trasferiti in altri Paesi Ue (per altri 1.473 c'è l'ok formale, ma non ancora il trasferimento) rispetto ai 40mila in 2 anni previsti dal piano della Commissione.

HOTSPOT MOBILE IN SICILIA - E l'Europa spinge affinché l'Italia rafforzi il sistema degli hotspot. Quattro quelli attivi: Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. Un altro dovrebbe essere aperto a breve, ancora in Sicilia e Bruxelles preme affinché sia aumentata la capienza di queste strutture in vista dell'estate e chiede che le operazioni di identificazione degli stranieri siano fatte negli hotspot e non al di fuori. Proprio per rispondere a questa esigenza, entro la fine del mese, sarà operativo a Catania un 'mobile hotspot team', una squadra composto da poliziotti ed esperti Ue pronta a muoversi quando avvengono sbarchi fuori dagli hotspot per svolgere le procedure di identificazione.

SINDACATI POLIZIA FRENANO SU USO FORZA PER IMPRONTE - Sempre per ottemperare alle richieste europee, l'Italia sta lavorando ad una norma per consentire l'uso della forza nelle operazioni di identificazione. Dovrà essere specificato bene, sottolinea il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, "in che termini la forza può essere usata per i fotosegnalamenti: noi dobbiamo proteggere i nostri concittadini, che devono esattamente sapere chi entra nel territorio nazionale ed europeo, e al tempo stesso i nostri poliziotti, che non possono essere lasciati senza una cornice normativa chiara". Da parte loro, i sindacati di polizia frenano. Per Felice Romano, segretario generale del Siulp, "l'idea di dover utilizzare la forza per prelevare le impronte digitali è una boutade che, oltre a non aiutare le forze di polizia, espone i suoi appartenenti anche a responsabilità penali". Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil auspica, "il massimo rispetto dei diritti umani, nonché norme chiare a tutela degli operatori di polizia".

CIE DA RAFFORZARE - Altro motivo di attrito tra Italia e Bruxelles sono i Cie. La capienza di questi centri, danneggiati periodicamente dai migranti ospitati, è stata ridotta dal Viminale a soli 271 posti. Troppo pochi, secondo Bruxelles, che ha invitato l'Italia a rimediare per non lasciare liberi i migranti economici ed ha chiesto anche di riportare la durata del periodo massimo di detenzione a 18 mesi. Il ministero sta lavorando ad una ristrutturazione dei centri per portarne la capienza complessiva a circa 1.500 posti. Ma queste strutture sono da sempre molto difficili da gestire.

SISTEMA ACCOGLIENZA, SERVONO ALTRI 30MILA POSTI - Dopo Pasqua ci sarà infine una riunione del Tavolo Immigrazione, con Viminale, Regioni e Comuni per mettere le basi del Piano accoglienza 2016. L'obiettivo è aumentare la capacità ricettiva per far fronti al probabile aumento dei flussi dei mesi caldi. Attualmente sono quasi 120mila gli immigrati ospitati nelle strutture di accoglienza: possibile che servano ulteriori 30mila posti, in modo da garantirne complessivi 150mila. (ANSA).


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