Calcio: Figc;Tommasi, Aic non è in Cf perchè noi inascoltati

18:27 - 01/12/2015 


(ANSA) - ROMA, 1 DIC - "Noi siamo in consiglio federale non come sindacato ma come rappresentanti degli atleti: ma le nostre istanze e le nostre idee non sembrano ne' necessarie ne' determinanti e se fino a qualche tempo fa la nostra presenza era inutile, ora mi sembra addirittura controproducente". Damiano Tommasi, presidente del sindacato calciatori, replica così al presidente Figc Carlo Tavecchio che al termine del consiglio di ieri aveva stigmatizzato la scelta dei consiglieri eletti dall'Assocalciatori di disertare le riunioni dell'organo esecutivo, definendola "non ordinaria", sottolineando di aver accettato molte delle proposte avanzate dall'Aic.

"Non andiamo in consiglio perche' su troppi argomenti non siamo ascoltati - la replica di Tommasi - Le decisioni sono prese a maggioranza e le nostre istanze non sono determinanti: sulle rose a 25 eravamo contrari a questa formulazione, è stato presentato come un modo per aumentare il numero di giovani italiani in campo e invece come prevedevamo noi i numeri dicono il contrario". L'Aic, aggiunge Tommasi, indica come nodi irrisolti il vincolo dei dilettanti e il fondo di solidarietà ("ci sono ancora mille giocatori in attesa degli stipendi da societa' fallite"); esprime preoccupazione per i controlli sulle garanzie delle nuove proprietà; sottolinea che sul calcio femminile "le decisioni centrali trovano difficoltà a esser applicate a livello periferico". Quanto alla convenzione Figc-Aic "dalle parole di Tavecchio si evince chiaramente che per il 2015 era stata ridotta, poi il taglio è parzialmente rientrato: non ci piace parlare di soldi - conclude Tommasi - ricordo solo che e' legata agli introiti da sponsor legati alla nazionali e allo sfruttamento di immagine dei giocatori, e quelli sono aumentati". (ANSA).


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