Lavoro: Regioni, positiva pdl su aree industriali dismesse

'Ma risorse esigue'
16:42 - 07/10/2015 


(ANSA) - ROMA, 7 OTT - "Le Regioni condividono l'utilità della proposta di legge in discussione per incentivare il riutilizzo delle aree industriali dismesse": lo hanno sottolineato Manuela Bora (assessore della Regione Marche), intervenuta in audizione in Commissione industria del Senato in qualità di coordinatrice della Commissione attività produttive della Conferenza delle Regioni, e Loredana Capone (assessore della Regione Puglia). "E' un provvedimento importante per proseguire nell'azione di riduzione del consumo del suolo, di tutela e recupero del paesaggio", ha riferito Bora. "Secondo le Regioni - ha spiegato, illustrando un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni - bisogna che la proposta chiarisca bene quali sono i siti che si vogliono prendere in considerazione, perché qualora si vogliano comprendere anche le aree inquinate bisogna prevedere dei correttivi al testo. Si tratta infatti di luoghi che vanno prima bonificati e se i progetti dovranno davvero riguardare anche tali aree lo stanziamento appare assolutamente inadeguato". In tema di risorse, invece, per la rappresentante della Conferenza delle Regioni "50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 è una cifra fin troppo esigua", anche se la proposta di legge parla di 'dotazione iniziale'".

Per Bora e Capone occorrerà poi chiarire meglio i soggetti coinvolti nel cofinanziamento e la ripartizione delle risorse del Fondo: "sarebbe meglio che tali risorse vengano trasferite alle Regioni; anche l'ammissibilità di alcuni dei progetti previsti nell'articolato lascia qualche dubbio, soprattutto se consideriamo che l'obiettivo degli interventi non dovrebbe essere solo il recupero paesaggistico ma anche il rilancio produttivo dell'area. Sotto questo profilo dovrebbero essere considerate prioritarie le riconversioni con scopi produttivi piuttosto - hanno osservato - che considerare finalità pubbliche o di edilizia residenziale che, fra l'altro, difficilmente sarebbero compatibili con un sito in precedenza inquinato". Da ultimo, secondo Bora e Capone un progetto relativo a un insediamento produttivo, "difficilmente può convivere con altre destinazioni come quelle commerciali, turistiche o residenziali".(ANSA).


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