>ANSA-INTERVISTA/ Lorenzin, nessun taglio a Sanità ma risparmi

Da misure per maggiore efficienza;stop esami inutili,costo 13mld
13:28 - 28/07/2015 




(di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 28 LUG - Nessun taglio alla Sanità, bensì risparmi che si otterranno dall'applicazione del Patto per la Salute e che porteranno, secondo le stime, 10 miliardi in 5 anni: soldi che verranno reinvestiti nella Sanità stessa, per dare ai cittadini un servizio migliore. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in un'intervista all'ANSA, sgombra il campo da quella che definisce una ''grande confusione'', alla vigilia del voto di fiducia al Senato sul Dl Enti locali che prevede varie misure per la Sanità.

Non di tagli si tratta dunque, afferma con forza il ministro, ma di risparmi che deriveranno da misure per la razionalizzazione e la maggiore efficienza del sistema sanitario. Con una priorità: porre uno stop alla cosiddetta 'medicina difensiva', che costa ogni anno 13 miliardi di euro.

''Ribadisco - ha spiegato Lorenzin - che sono contraria a tagli, difenderò il fondo sanitario così com'è per il 2016 e difendo l'applicazione del Patto per la salute, che prevede che i risparmi non sono tagli: i risparmi che vengono effettuati grazie a misure di maggiore efficienza, infatti, vengono reinvestiti nel Servizio sanitario, e noi abbiamo già quantificato questi risparmi in 10 miliardi in 5 anni''. Al momento, precisa, ''non ci sono ipotesi di taglio, non mi risulta e ciò non mi è stato ventilato''. Va chiarito, puntualizza dunque il ministro, ''che il governo non ha deciso di tagliare la Sanità; il governo ha posto dei tagli agli enti locali e le Regioni hanno deciso che avrebbero rinunciato all'incremento del fondo sanitario. Nella legge di stabilità non c'era un taglio alla sanità e il governo non ha chiesto alle Regioni di tagliare la sanità''. Il punto, rileva, ''è che le Regioni avevano un taglio di oltre 4 mld e hanno deciso, non riuscendo a sostenerlo, di intervenire sul mancato incremento del fondo sanitario, e su questo punto io ho sempre detto di essere in disaccordo. Per me non era quella la strada''.

Dunque, dice il ministro, ''i 10 miliardi di cui si parla in queste ore in relazione alla sanità non sono un 'taglio', bensì è il risparmio che possiamo ottenere in 5 anni applicando il Patto per la salute, con una riorganizzazione del sistema in termini di efficienza, controlli e verifiche, e si tratta di una somma da reinvestire nella salute in settori come l'innovazione e la ricerca, il personale e l'accesso ai nuovi farmaci. Chi pensa che verranno tagliati 10 mld - avverte - non ha capito''.

Lorenzin chiarisce quindi il senso dello stesso Patto per la salute: ''Bisogna individuare dei punti in cui si può rendere più efficiente il servizio e recuperare risorse, ma non è un taglio perchè non si può contabilizzare''. Si tratta dunque, insiste, ''di misure di efficientamento che non toccano i servizi ma che vogliono migliorarli''.

Il vero 'taglio' al quale si punta è, invece, quello alle visite inutili prescritte spesso dai medici a scopo 'difensivo', per prevenire cioè i contenziosi con i pazienti: ''Abbiamo calcolato - spiega Lorenzin - che la medicina difensiva costa appunto una cifra pari a 13 mld di euro l'anno, il che significa 200 euro a testa di tasse pagate in più annualmente da ogni cittadino. Una cifra che invece potrebbe essere reinvestite, ad esempio, in prevenzione''. Rispetto quindi alle proteste dei sindacati medici per la misura nel Dl enti locali che prevede appunto un taglio del salario accessorio a fronte di prescrizioni non necessarie, il ministro puntualizza: ''E' una sanzione che riguarda il salario accessorio. Si tratta di una forma di responsabilizzazione e va a disincentivare l'abuso prescrittivo, che costa queste cifre enormi. Alle polemiche replico che ognuno deve rispondere alle proprie responsabilità e non c'è alcuna volontà persecutoria nei confronti dei medici''. (ANSA).


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