Immigrazione: progetto Genderis, donne l'80% vittime tratta

14:53 - 12/05/2015 


(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Secondo un rapporto di Eurostat sul traffico di esseri umani, tra il 2010 e il 2012 sono state circa 30mila le vittime di tratta, tra quelle identificate (11mila) e le presunte, nei 28 stati membri dell'Unione Europea. Di queste l'80% sono donne. La maggior parte, il 69%, sono vittime di tratta a scopo sessuale e di queste la quasi totalità sono donne (il 95%); nel 12% dei casi si tratta di traffico di organi o di bambini, attività criminali e accattonaggio. In Italia le vittime identificate sono circa 2.600.

Numeri inquietanti ma solo parziali e la difficoltà di raccogliere dati non sta solo nell'identificare le vittime ma anche nell'insufficiente conoscenza del problema. A questo ha provato a rispondere il progetto Genderis, svolto in Italia, Spagna e Romania, portato avanti dalla Fondazione Giacomo Brodolini, dall'Unar e dall'associazione Differenza Donna, cofinanziato dall'Unione Europea, i cui risultati sono stati presentati oggi a Roma.

"La tratta e il traffico degli esseri umani sono fortemente legati alle disuguaglianze e al mercato degli 'utilizzatori finali'", ha detto Giovanna Martelli, consigliera di Parità della presidenza del Consiglio, "la povertà e la creazione di vite di scarto sono i fattori che portano al mercato degli esseri umani. La risposta sta nella costruzione di politiche pubbliche, che devono passare dalle relazioni internazionali, per l'autonomia economica e per la mediazione sociale nei territori".

"La situzione globale è veramente drammatica ed è necessaria un'azione internazionale", ha detto Joy Ngozi Ezelio, attivista e giurista nigeriana, che per conto della Nazioni Unite opera per far ottenere alle vittime una forma di risarcimento. Ha citato il caso nel suo paese "di un giudice che emetteva contro i trafficanti una sanzione di appena 50 euro. Questa non è una sanzione valida, dobbiamo dimostrare che la tratta viene punita in maniera molto più pesante".

Il progetto Genderis ha l'obiettivo di migliorare la comprensione della tratta per sfruttamento sessuale e porre al centro dell'agenda pubblica il tema, "con una prospettiva di genere", tenendo cioè in conto che si tratta di una problema che ricade prevalentemente sulle donne. Sono stati attivati due corsi di formazione e una campagna di prevenzione per ragazze adolescenti in tre istituti tecnici di Bucarest, in Romania. E' stato prodotto il corto animato 'two little girls', destinato a ragazze dell'est Europa. A Roma è stata poi allestita, alla Galleria Alberto Sordi, una mostra con pannelli informativi sulle donne ridotte in schiavitù. (ANSA).


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