Violenza donne: Piano; 30 mln in 3 anni,Banca dati nazionale

Spazio a reinserimento lavoro vittime e recupero maltrattanti
19:05 - 06/05/2015 


(ANSA) - ROMA, 6 MAG - Prevenire il fenomeno, assistere e proteggere le vittime, formare le persone che se ne occupano, raccogliere i dati e definire un sistema di 'governance' tra tutti i livelli di governo: sono gli obiettivi del 'Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere' che domani sarà presentato in Conferenza Stato-Regioni e di cui l'Ansa ha potuto visionare una bozza. Confermate le risorse messe a disposizione, cioè 10 milioni di euro per il 2013, altrettanti per il 2014, 9,1 milioni per il 2015 e una previsione di altri 10 milioni per il 2016. nello specifico, 13 milioni saranno ripartiti tra le Regioni e le province autonome (per i capitoli formazione del personale sanitario, inserimento lavorativo e autonomia abitativa delle vittime, banche dati); 7 milioni per rafforzare la rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza, prevenzione e contrasto; 7 milioni per azioni sulla prevenzione, educazione dei giovani e formazione dei docenti, formazione delle figure professionali (tranne quelle sanitarie) e rafforzamento degli strumenti di assistenza alle vittime.

Tra le novità, l'istituzione presso il Dipartimento Pari opportunità di una Banca dati nazionale sul fenomeno, per la quale si prevede una spesa di 2 milioni di euro. Il Piano sottolinea la necessità di un sistema 'integrato' di rilevazioni e precisa che attualmente le fonti istituzionali non sono sempre idonee a cogliere il fenomeno della violenza di genere nella sua completezza. Il Dipartimento elaborerà quindi delle linee di indirizzo nazionali per le modalità di raccolta dei dati da parte degli Osservatori regionali. Sarà anche istituito un gruppo di esperti col compito di lavorare al sistema informativo della Banca dati e di elaborare proposte di collaborazione con l'Istat. A fornire i dati alla Banca saranno il Ministero dell'Interno, quello della Giustizia e il gestore del numero verde 1522. Saranno anche individuate modalità utili a un coinvolgimento stabile dei Centri antiviolenza nella rilevazione delle informazioni.

Altra novità, l'istituzione a livello territoriale di 'Tavoli di coordinamento del sistema degli interventi per il contrasto, il trattamento della violenza maschile contro le donne e il loro reinserimento socio-lavorativo', composto da: Prefetture, forze dell'ordine, Procura, Comuni, associazioni, Asl, parti sociali.

Il Piano pone l'accento sulla necessità di "passare da un paradigma incentrato sulla debolezza, che vede le donne vittime unicamente come soggetti deboli da tutelare, a uno incentrato sul concetto di empowerment delle donne (valorizzazione delle loro capacità)". Da qui l'urgenza di azioni concrete mirate al loro reinserimento lavorativo per promuoverne l'autonomia economica (che spesso costringe le vittime a non allontanarsi dal carnefice). Previsto, anche, il recupero degli autori delle violenze "al fine di prevenire la recidiva del reato", che comunque sarebbe aggiuntivo e non alternativo alla condanna. (ANSA).


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