>ANSA-BOX/ Ebola:task force 30 esperti per cura medico Emergency

Per ogni turno anche un 'supervisor' per controllo procedure
20:11 - 25/11/2014 


(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Sarà una task force di 30 esperti - 15 medici e 15 infermieri - ad occuparsi del trattamento del medico di Emergency infettato dal virus Ebola in Sierra Leone e da stamani ricoverato all'Istituto Spallanzani. Tutte figure altamente specializzate e addestrate, che saranno ''dedicate'' alla cura del 'paziente zero' secondo turnazioni precise e seguendo al dettaglio rigorosissime procedure di sicurezza, come previsto dal protocollo del ministero della salute.

Una squadra speciale che si prenderà cura del medico, al momento in totale isolamento al primo piano di un'ala apposita della struttura dove ci sono le stanza ad alto isolamento. Fuori dal reparto, dei vigilantes assicurano il divieto di accesso a chiunque. Infatti, a poter entrare sono solo gli infermieri ed i medici in turno, con tutti i dispositivi di protezione individuali previsti: tute con giunture termosaldate, soprascarpe in plastica, doppio paio di guanti, maschera che copre l'intero volto. Solo per l'operazione di vestizione sono necessari circa 15 minuti, mentre per la più delicata e pericolosa fase di svestizione si può arrivare a 35 minuti. A prova della complessità di tali procedure anche il fatto che per ogni turno è prevista la presenza di un sanitario con un ruolo che si potrebbe definire da 'supervisor': deve infatti osservare che tutte le procedure di vestizione e svestizione siano osservate scrupolosamente, poichè un minimo errore - come nel caso dell'infermiera spagnola Teresa Romero, infettatasi proprio per un errore nel togliere i dispostivi di protezione - potrebbe avere conseguenze gravissime. Insomma, L'Istituto, come ha spiegato il direttore scientifico Giuseppe Ippolito, ''ha un piano per la gestione degli operatori sanitari che si occuperanno del paziente esattamente come quello relativo al rientro degli operatori sanitari dalle missioni in Africa''. Questo piano, ha chiarito, ''è stato già convalidato dal ministero della Salute e c'è un elenco completo dei nomi degli operatori che, in accordo con questa procedura, se dovessero presentare qualsiasi sintomo, chiameranno l'Istituto prima ancora di presentarsi all'istituto stesso''.

Rigide norme di sicurezza attengono anche agli ambienti dove il paziente è ricoverato in isolamento: sono previsti, ad esempio, anche particolari sistemi monitorati di ventilazione e sistemi di filtrazione dell'aria in uscita.

Quanto al 'paziente zero', potrà comunicare con la famiglia solo via telefono e pc, poichè non è previsto alcun contatto. Ad ogni modo, gli oggetti che entreranno nella 'zona rossa' saranno distrutti, al pari dei rifiuti per i quali il protocollo prevede l'incenerimento. E questa potrebbe essere la sorte anche di un vangelo che, secondo quanto si apprende, un sacerdote dello Spallanzani avrebbe voluto far recapitare al medico di Emergency. La richiesta avrebbe avuto una risposta positiva, previa la specifica che anche il vangelo entrato in contatto con il paziente avrebbe poi dovuto essere distrutto. (ANSA).


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