Lavoro: Lanzetta, 1,4 mld a Regioni per "Garanzia Giovani"

"Ritardi in Calabria e Sicilia che soffrono per disoccupazione"
17:22 - 25/11/2014 


(ANSA) - ROMA, 25 NOV - I fondi complessivi a disposizione dell'Italia per realizzare la Garanzia Giovani sono pari a 1 miliardo e 513 milioni di euro. La quasi totalità di queste risorse, pari a 1,4 miliardi, sarà direttamente gestita dalle Regioni, che attueranno le misure nell'ambito della cornice nazionale. Lo ha affermato il ministro per gli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, intervenuta in audizione in Commissione Lavoro al Senato sul programma europeo "Garanzia Giovani".

Il ministro ha ricordato che nel 2012 la percentuale di disoccupati da almeno 12 mesi ha superato il 52,5%, contro il 46,8% del 2007. I giovani sono la fascia di età maggiormente colpita dalla crisi occupazionale in atto: nel 2012 il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è stato - sono dati riferiti dal ministro Lanzetta - pari al 35,3% e i primi tre trimestri del 2013 hanno registrato un ulteriore rialzo. Particolarmente grave la situazione del Mezzogiorno, in cui il tasso di disoccupazione giovanile rasenta il 47% e il tasso di occupazione è bloccato al 13,2%.

Alle Regioni è delegata la definizione e la realizzazione delle misure di Garanzia Giovani e tra esse sono suddivise le risorse complessive; rientra poi tra le facoltà delle singole Regioni implementare i finanziamenti o affiancare al finanziamento europeo e nazionale eventuali altri stanziamenti regionali. Il ministro non ha taciuto di "ritardi in alcune situazioni specifiche, come in Calabria e Sicilia, conseguenza delle note vicende istituzionali che hanno interessato queste regioni. Le strutture statali dovranno svolgere un attivo ruolo di controllo e stimolo, intervenendo prontamente per affrontare i ritardi che paradossalmente stanno interessando alcuni dei territori che maggiormente soffrono il dramma della disoccupazione giovanile", ha concluso Lanzetta, assicurando il proprio forte impegno e quello del ministro del Lavoro Poletti per favorire forme di "assistenza tecnica" e supporto a quelle amministrazioni che più necessitano di sostegno, "per carenze organizzative o per le vicende politico-istituzionali". (ANSA).


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