Immigrazione: Iss, nessun aumento rischio epidemie italiani

In 2 anni sorveglianza, 3 focolai scabbia subito sotto controllo
15:29 - 19/09/2014 


(ANSA) - ROMA, 19 SET - Nonostante l'arrivo di centinaia di migranti sulle nostre coste, ogni giorno, non c'è stato finora alcun aumento di epidemie e malattie infettive per i cittadini italiani, come da più parti si temeva. A parte 3 focolai di scabbia, subito messi sotto controllo, dal 2011 al 2013 non vi è stato dunque un aumento delle epidemie in Italia. Lo rivela uno studio dell'Istituto superiore di sanità (Iss), pubblicato sull'International Journal of Environmental Research and Public Health, in cui sono stati raccolti i dati arrivati da 139 centri di accoglienza di 13 regioni.

Per far fronte all'emergenza migratoria, l'Italia ha adottato un sistema di sorveglianza sulla salute dei migranti che raccoglie i dati su 13 infezioni e malattie (tra cui infezioni respiratorie, tubercolosi, malattie emorragiche, diarrea, meningite, influenza). Ogni giorno i migranti 'sotto sorveglianza' sanitaria sono stati oltre 5.300: principalmente si tratta di persone tra i 25 e 44 anni (40%), adolescenti e giovani tra i 15 e 24 anni (38%), bambini (11%), e over-45 (9%). Complessivamente i casi di malattie infettive registrati tramite il sistema di sorveglianza sono stati 7314, e le più frequenti sono state infezioni respiratorie (49%), della pelle (25%) e diarrea acquosa (22%). Nessun caso di botulismo, sepsi, malattie emorragiche e morti inspiegabili è stato rilevato.

In due anni di attività del sistema di sorveglianza, gli allerta sono scattati 260 volte, principalmente per infezioni della pelle da parassita, diarrea, infezioni respiratorie: di questi, solo 20 (7,7%) sono stati qualificati come allarmi, poi attenuatisi nel giro di 24-72 ore e non confermati, per infezioni respiratorie, infezioni cutanee, diarrea, sospetta tubercolosi e diarrea con sangue. ''In due anni di sorveglianza continua - commenta lo studio - a parte tre casi di focolai di scabbia, rapidamente rilevati e controllati, il sistema ha documentato l'assenza di epidemie più gravi. Ciò conferma che il flusso migratorio non è associato ad un maggior rischio di trasmissione di malattie infettive in Italia''. (ANSA).


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