>>>ANSA/ Alfano,basta orde 'vu cumprà'.E'polemica,come Tavecchio

Ministro lancia campagna contro contraffazione, raderla al suolo
19:46 - 11/08/2014 




(Aggiorna e sostituisce servizio delle 13:53) (ANSA) - ROMA, 11 AGO - "Gli italiani sono stanchi di essere insolentiti da orde di vu cumprà, dobbiamo radere al suolo la contraffazione". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano presenta la direttiva con cui chiede a prefetti e questori di rafforzare i controlli contro l'abusivismo sulle spiagge e attacca l'ultimo anello della catena, le migliaia di migranti che riempiono litorali e piazze delle città con milioni di prodotti falsi. Parole che scatenano la polemica su twitter e nei palazzi della politica: "basta espressioni razziste", Alfano "è come Tavecchio".

Il provvedimento annunciato da Alfano è datato 8 agosto: nelle prossime 48 ore i prefetti convocheranno i Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica per impartire alla Gdf e alle altre forze dell'ordine l'input arrivato dal Viminale per restituire, dice il ministro, la "serenità agli italiani in ferie". E aggiunge, quando gli viene chiesto se l'11 agosto non è un po' troppo avanti come data per presentare una campagna estiva: "è tutta la filiera che viene messa sotto assedio dallo Stato. Questa operazione parte con le spiagge, proseguirà per tutto l'anno a tutela del made in Italy e il 15 ottobre ci sarà una prima verifica. La direttiva è dunque un di più, lo Stato non è stato in sonno finora, abbiamo ottenuto grandi risultati".

Ma a scatenare le proteste è la formula scelta dal ministro - "orda di vu cumprà" - per definire i venditori ambulanti. Formula utilizzata davanti alle telecamere e in un tweet, ma in realtà usata già ieri nel comunicato ufficiale con cui il Viminale annunciava la conferenza stampa: "con l'operazione 'Spiagge sicure', i turisti, i nostri cittadini, potranno trascorrere le loro giornate in spiaggia, senza la processione dei 'vu' cumprà', prevalentemente extracomunitari, dediti al commercio abusivo di prodotti di provenienza illegale".

"Tolleranza zero - dice il Pd con Dario Ginefra - per le espressioni a sfondo razzista prima che per le vendite in spiaggia". E se il deputato di Sel Cecilia D'Elia sottolinea che "Alfano sta al ministero dell'Interno come Tavecchio alla Figc", il presidente della Commissione diritti umani Luigi Manconi invita il ministro ad utilizzare un "linguaggio più responsabile". "Deluso" e "sorpreso" dalle parole di Alfano, che ha usato "epiteti ormai tramontati", è il sottosegretario agli Esteri Mario Giro: "con fatica siamo riusciti a modificare il linguaggio e la percezione degli italiani sui lavoratori stranieri e non credo - afferma - che sia il caso di recedere".

Parole dure anche dal mondo cattolico. "Purtroppo - dice la Caritas - abbiamo sentito nelle parole di Alfano usare nuovamente termini che pensavamo ormai desueti e passati". "Colpisce - aggiunge Sant'Egidio - l'uso di un termine dispregiativo, che certo non favorisce una corretta visione delle cose e tanto meno la soluzione del problema". "Delle due l'una - sostiene invece l'Associazione 'Carta di Roma' che vigila sull'osservanza del codice deontologico dei giornalisti - o Alfano non sa che 'vu cumprà' è in disuso persino negli ambienti xenofobi o l'ha deliberatamente usata per altre ragioni". Al coro di critiche si aggiunge il Sindacato autonomo di polizia, stavolta però per la "propaganda" del ministro: "non ci sono mezzi e qui si pensa di inviare i poliziotti nelle spiagge".

E che la contraffazione sia un problema che mina seriamente l'economia italiana non è certo una novità, come confermano anche gli ultimi dati: dal 1 gennaio 2013 al 30 giugno 2014 sono complessivamente oltre 87,5 milioni i prodotti contraffatti sequestrati. Di questi, quasi un terzo (25,5 milioni) riguardano i settori del tessile e dell'abbigliamento; 16,5 milioni sono invece i giocattoli, 8,7 milioni i prodotti di elettronica, informatica e audiovideo, 6,3 milioni i farmaci. Nello stesso periodo sono state eseguite 69.045 operazioni anti-contraffazione che hanno portato a 25.832 sanzioni amministrative, 12.521 denunce e 655 arresti. Numeri che il comandante generale della Gdf Saverio Capolupo conosce bene, visto che le Fiamme Gialle sono in prima linea. "Dedichiamo grandi energie a questa battaglia - sottolinea - e daremo completa attuazione a questa direttiva in piena sintonia con le altre forze dell'ordine. Si tratta di un fenomeno che va a minare fortemente il mercato legale".

La campagna punta dunque quantomeno ad aumentare questi numeri, agendo su due elementi: tutelare i cittadini da un lato, 'liberandoli' dall'assillo dei venditori ambulanti, insistendo sulla pericolosità dei prodotti falsi e senza che scattino pene e sanzioni per chi acquista le merci; colpire l'intero meccanismo della contraffazione dall'altro. Certo è che l'intero settore delle merci contraffatte, del quale tra l'altro sono parte non proprio marginale le organizzazioni criminali, italiane e non, va a pesare fortemente sul Pil e sull'erario. Ecco perché il ministro ha chiesto collaborazione ai sindaci affinché oltre a Guardia di Finanza Carabinieri e Polizia, siano anche le polizie locali a dichiarare guerra agli abusivi che "violentano costantemente il made in Italy". (ANSA).


Notizie del giorno



Torna su