>ANSA-FOCUS/ Eterologa: colore pelle e occhi come mamma e papa'

Linee guida esperti a Ministero, ok anche se uomo coppia ha Hiv
19:28 - 04/08/2014 


(ANSA) - ROMA, 4 AGO - Nella fecondazione eterologa ''non è possibile scegliere le caratteristiche del donatore'' ma ''il Centro deve garantire compatibilità di colore della pelle, gruppo sanguigno e colore di capelli e occhi per la coppia che riceve''. E' uno dei principi sostenuti dalle Società scientifiche impegnate nel settore della procreazione assistita nel corposo documento di Linee guida sull'eterologa, messo a punto dagli esperti e già consegnato al ministero della Salute.

Le Società, che hanno già fatto parte del tavolo tecnico convocato in materia dal dicastero della Salute, spiegano come le Linee guida presentate siano finalizzate ad ''aggiornare la Procreazione assistita e regolare l'eterologa senza necessità di un decreto legge''.

Tanti i punti affrontati nel dettaglio: dalle indicazioni per la consulenza psicologica per i riceventi ed i donatari di gameti alla selezione dei donatori, dagli screening di controllo al consenso informato. Affrontato anche il nodo dei Registri per garantire la tracciabilità donatori-nato. Le Linee guida previste dalle Società scientifiche prevedono, inoltre, un'accurata valutazione del partner in ogni coppia che richiede l'inseminazione, precisando che ''un risultato Hiv positivo per il partner maschile non deve essere utilizzato come criterio di esclusione per il trattamento di inseminazione di una coppia con seme donato''.

Rispetto al principio della ''compatibilità'', al centro del dibattito nelle scorse settimane, le Società scientifiche sottolineano che i medici, ''tra il pool di donatori disponibili, sceglieranno quelli con caratteristiche somatiche e di gruppo sanguigno il più compatibili possibili con quelle della coppia ricevente. Questo - spiegano - è l'orientamento diffusamente accettato a livello internazionale, inoltre faciliterà l'accettazione del nascituro da parte dei genitori e del contesto sociale in cui crescerà e vivrà, permettendo al bambino uno sviluppo psico-emotivo sereno ed equilibrato''. Inoltre, ''in un contesto di globalizzazione come quello attuale in Italia - rileva Elisabetta Coccia, presidente di Cecos Italia, l'associazione che raggruppa i maggiori Centri italiani privati e convenzionati di fecondazione assistita - è giusto garantire tale principio della compatibilità anche alle coppie appartenenti ad altre etnie e residenti nel nostro paese''. A tal fine, conclude l'esperta, ''si prevede anche il ricorso alla rete internazionale delle banche per la donazione dei gameti''. (ANSA).


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