Tumori: Casali, presidenza italiana Ue intervenga su Ricerca

(v. 'Oncologi,con nuovo Regolamento dati Ue ...', delle 14.52)
15:57 - 25/07/2014 


(ANSA) - ROMA, 25 LUG - Come titolare del semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea, l'Italia ''intervenga in favore della ricerca oncologica e affinchè venga approvata una versione corretta del nuovo Regolamento Ue per la privacy''. E' l'appello lanciato da Paolo Casali, responsabile Unità oncologia medica mesenchimale all'Istituto tumori di Milano e presidente del comitato Public Policy della Società europea di oncologia medica (Esmo), autore del documento con cui l'Esmo denuncia come la nuova proposta di Regolamento rischi di bloccare totalmente la ricerca in questo campo.

''Con la previsione da parte dell'Europa del requisito del consenso specifico da parte dei pazienti, si renderebbe necessario - afferma Casali - richiedere il consenso ogni qual volta un progetto o una ricerca richiedono l'utilizzo di dati o campioni di tessuto già conservati. Questo imporrebbe un fardello enorme in termini di carichi amministrativi e burocratici, che inevitabilmente bloccherebbe la ricerca''. Un requisito che, a regime, determinerebbe una situazione di blocco anche per i Registri tumori e nelle biobanche che conservano campioni di tessuti proprio a fini di ricerca: ''Si tratterebbe di un aggravio insostenibile''. Da qui la proposta Esmo, spiega Casali, di prevedere nell'ambito del Regolamento il consenso 'per una sola volta' per l'uso dei dati clinici, ovvero la ''possibilità da parte del paziente di 'donare' i propri dati e campioni di tessuti alla ricerca, ma con la possibilità di ritirare il consenso''. Il fatto, rileva l'esperto, è che tale nuovo Regolamento sulla privacy ''vale per tutti gli ambiti, ma la Ricerca è un ambito particolare e di ciò non si è tenuto conto''. Al momento, chiarisce, il Regolamento ''è stato approvato dal Parlamento europeo ed è in corso il confronto in merito con la Commissione e il Consiglio Ue. Chiediamo un'inversione di rotta, considerando - conclude - che diversi governi hanno già manifestato le proprie riserve''. (ANSA).


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