Progetti e programmi di studio

La legge regionale n. 5 del 18.01.2001 "Organizzazione delle attività regionali di protezione civile" riconosce un ruolo fondamentale alle attività conoscitive e di monitoraggio dei fenomeni idraulici e geologici.

L’articolo 3 della l.r. n. 5/2001, nel fissare gli adempimenti assegnati a ciascun soggetto pubblico o privato per garantire una efficace attività di prevenzione e previsione, indica che la Regione deve definire, attraverso gli opportuni strumenti conoscitivi, modelli e procedure di valutazione delle situazioni di rischio; l’articolo 6 della medesima legge regionale stabilisce che la Giunta regionale deve, tra gli altri, promuovere, avvalendosi anche della consulenza di esperti e della collaborazione di enti e istituti specializzati, lo sviluppo di idonei strumenti conoscitivi dei fenomeni fisici che possono condizionare l'utilizzo del territorio regionale, in particolare per quanto attiene il rischio idrogeologico, anche attraverso lo studio dei fenomeni meteorologici e climatologici.

Nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.02.2004 “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile”, stabilendo compiti, funzioni e struttura dei Centri Funzionali regionali per il funzionamento del sistema di protezione civile, viene enfatizzando il ruolo della conoscenza delle condizioni di rischio di territorio quale strumento fondamentale per un’efficacia azione di prevenzione.

Le attività di studio sono finalizzate quindi ad individuare i fenomeni e le cause che possono generare calamità, determinare il livello di pericolosità degli eventi considerati e identificare le zone soggette a rischio idrogeologico. Gli argomenti degli studi riguardano quindi lo stato di dissesto del territorio e lo stato d’uso del suolo.

Lo stato di dissesto del territorio rappresenta il punto di partenza per ogni valutazione della pericolosità: devono pertanto essere raccolti gli elementi tecnici necessari per individuare i dissesti e valutarne la ricorrenza temporale e la magnitudo per ciascuna area del territorio. Il livello di approfondimento delle indagini è direttamente connesso al grado di accuratezza nella definizione della pericolosità.

Lo stato di uso del suolo rappresenta il punto di partenza invece per la stima del danno: il censimento puntuale degli elementi a rischio presenti sul territorio, la valutazione della loro vulnerabilità e il loro valore economico sono elementi necessari per definire a seconda del livello di approfondimento desiderato il danno subito per ogni evento considerato.

La sovrapposizione delle condizioni di pericolosità con quelle di danno atteso definisce quindi il livello di rischio presente sul territorio in relazione agli eventi considerati aventi una determinata probabilità di accadimento.

Le attività conoscitive devono essere quindi finalizzate ad acquisire o completare le informazioni necessarie:

-            per caratterizzare le aree a rischio idrogeologico, in particolare quelle per frana e inondazione, presenti sul territorio valdostano (estensione, cause e meccanismi di sviluppo)

-            per definire le misure di prevenzione dei rischi che possono essere adottate e i relativi programmi di intervento.

 



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