Biologia del Lupo

Il lupo ha dimensioni circa analoghe a quelle di un pastore tedesco, con un peso medio degli adulti di 30-35 kg variabile, sulla base della popolazione europea d’origine: i lupi del nord Europa hanno tendenzialmente un peso maggiore. Le femmine hanno un peso medio inferiore di circa il 20% rispetto ai maschi. 

Morfologicamente il lupo si distingue dal cane per il petto stretto e gli arti lunghi con zampe grosse, per il collo possente, il cranio robusto per sostenere muscoli masseteri e temporali particolarmente potenti e dentatura forte con denti carnassiali (detti “ferini”) molto sviluppati. Se si osserva la testa di un lupo appare triangolare frontalmente, schiacciata e ampia, di profilo risulta pressoché piatta dalla sommità del cranio fino alla punta del naso. La testa di un cane di profilo, invece, ha un angolo più ripido con uno “stop frontale” (salto tra fronte e rostro nasale) più evidente.  La coda del lupo è relativamente corta e misura circa un terzo della lunghezza del corpo, gli occhi sono tipicamente gialli.

 

Il colore del manto è tendenzialmente di colore grigiastro con tonalità più o meno fulve o scure, e tende a essere meno folto in estate. A seconda delle popolazioni d’origine, la tonalità del manto varia con elementi caratteristici, che in alcune popolazioni sono diagnostici per il riconoscimento fenotipico (es. punta della coda nera, mascherina bianca e bande nere sono presenti sulle zampe anteriori per il lupo appenninico). 

E’ un animale generalista e si nutre  in modo opportunistico di ciò che è più disponibile e accessibile nel suo habitat, per questo la sua dieta può variare sia localmente sia stagionalmente. Prevalentemente si nutre di prede di grandi dimensioni in particolare di  ungulati selvatici (cervi, caprioli, daini, camosci, cinghiali, mufloni) laddove disponibili e, più raramente, di vertebrati di piccola taglia, di vegetali e anche di carcasse. Gli ungulati domestici compaiono nella dieta del lupo con frequenze che variano localmente a seconda delle aree, ma con valori solitamente inferiori rispetto ai selvatici. 

Il lupi si riproducono una sola volta all’anno: l’accoppiamento avviene tra gennaio e marzo a seconda della latitudine (sulle Alpi solitamente nel mese di marzo) e la gestazione dura circa 63 giorni come nei cani. La dimensione della cucciolata è in media di 3-4 cuccioli.

Il branco è una unità riproduttiva che identifica una vera e propria famiglia con a capo i genitori (maschio e femmina dominanti, detti “alpha”), che generalmente sono gli unici che si riproducono. Il branco è composto mediamente da 5 lupi: la dimensione del branco può variare nel corso dell’anno solitamente da 2 fino a 11 esemplari. Raramente raggiunge valori superiori. Solitamente il branco è più numeroso durante l’anno nel periodo compreso tra l’estate e l’inizio dell’inverno quando possono essere presenti contemporaneamente nel branco i nuovi nati e i giovani dell’anno precedente, che di lì a poco andranno in dispersione nel corso dell’inverno.

 

 

Il branco è territoriale e occupa la propria porzione di territorio in maniera stabile ed esclusiva, da cui eventuali lupi estranei vengono allontanati: il branco arriva anche ad uccidere i lupi di altri branchi o lupi in dispersione che tentano di introdursi nel proprio territorio. Proprio per questo motivo il numero dei branchi in un’area è limitato e non può crescere all’infinito, ma ha una capienza massima influenzata anche dalla superficie idonea e dalla densità delle prede disponibili. Sulle Alpi si considera per un branco un territorio di circa 250 Kmq (fonte: Wolf Alpine Group).

La popolazione di lupo cresce con la formazione di nuovi branchi in territori non occupati da altri, ma a livello locale è sempre e solo presente un branco, il cui il numero di individui si mantiene stabile e non può aumentare in modo esponenziale. Infatti, una volta che un branco di lupi si stabilisce in una zona, occupa un territorio esclusivo e costituisce un nucleo famigliare che si autoregola annualmente, formato dai genitori e dai loro cuccioli. I cuccioli nascono una volta all’anno in maggio, e i giovani solitamente tra il primo e il secondo anno di età lasciano il luogo d’origine alla ricerca di nuovi territori.

L’espansione del lupo sulle Alpi negli ultimi quarant’anni è frutto solo ed esclusivamente di dinamiche naturali della specie. In Europa nessun lupo, è stato mai catturato per essere poi spostato e liberato a scopo di ripopolamento.

Gli spostamenti avvengono solitamente di notte, a partire dal tramonto fino all’alba. In corrispondenza con l’attività di foraggiamento delle prede e nelle ore dove il disturbo umano è minore. Tuttavia i lupi si spostano anche durante il giorno, più frequentemente nelle aree meno antropizzate e a basso disturbo umano.

L’ululato è una forma di comunicazione diretta e a distanza molto importante per i lupi e riveste più ruoli nella vita sociale del branco e tra i branchi. 
 
I lupi ululano per accentuare e rinsaldare i rapporti sociali all’interno del branco, per difendere il territorio o per richiamare i giovani o i cuccioli. L’ululato ha inoltre la funzione di coordinare le partenze, le riunioni e i movimenti degli individui del branco all’interno del territorio (p. e. negli eventi di caccia), ed è anche un meccanismo di controllo del territorio: attraverso l’ululato il branco afferma in modo esplicito la presenza e il possesso del territorio in tempo reale, evitando gli incontri con altri lupi di branchi adiacenti o di passaggio. 



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