ASSESSORE OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Mauro Baccega

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Mauro BaccegaIl settore edile valdostano, da sempre motore dell’economia regionale, prosegue il suo momento di difficoltà legato alla generalizzata crisi economico-finanziaria che ha colpito dal 2008 l’Italia ed i cui effetti, per la Regione Valle d’Aosta, si sono manifestati attraverso una riduzione della capacità di spesa del Bilancio regionale del 50 per cento dal 2008 ad oggi, per effetto dei contributi finanziari richiesti dallo Stato per il risanamento dei conti pubblici.

In questo quadro, l’Assessorato ha investito il maggior numero di risorse disponibili in favore del settore edilizio con la predisposizione del Piano Operativo 2015 costituito da 184 interventi per un ammontare complessivo di investimenti attivati pari a 87 milioni 913 mila 521 euro, e l’attivazione di due Piani straordinari, uno per 2 milioni 800 mila euro e l’altro per 2 milioni 200 mila euro, riguardanti piccoli interventi da attuare nei settori della manutenzione strade, scuole, edifici pubblici e per la difesa del territorio.

Nel corso del mese di ottobre 2015, avviando la procedura di aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque, è stata approvata una nuova “moratoria” nel settore dello sfruttamento dell’acqua a scopo idroelettrico, prorogando di fatto quella già in vigore dal 2012. L’acqua è un bene comune e, come tale, deve essere utilizzata al meglio, nel rispetto del minimo deflusso vitale, ma deve anche poter essere utilizzata, nell’ambito delle procedure previste dalla normativa in vigore, in termini di produzione di energia. L’utilizzo della risorsa idrica a fini energetici costituisce infatti una fonte di finanziamento significativa per i bilanci pubblici. Si tratta di un utilizzo che deve essere effettuato dopo una valutazione puntuale, specifica ed approfondita di tutti gli elementi di vincolo (paesaggio, ambiente, fruizione turistica), nell’ottica di incrementare anche le ricadute economiche sulla collettività.

I nuovi indirizzi forniti per limitare il rilascio di nuove concessioni di derivazione ad uso idroelettrico sono principalmente così riassumibili:

non possono essere richiesti nuovi prelievi di acqua da destinare alla produzione di energia idroelettrica, salvo quelli:

per il rifornimento energetico degli alpeggi e dei rifugi di alta montagna, nonché in tutte quelle situazioni di isolamento, dove esistono obiettive difficoltà di accesso con infrastrutture energetiche (sia tecniche-ambientali, sia economiche;

che prevedono lo sfruttamento di derivazioni esistenti per usi agricoli o potabili anche per la produzione di energia elettrica (uso multiplo della risorsa) previo adeguamento delle portate derivabili (nel caso di uso irriguo, alle effettive superfici irrigate) e al deflusso minimo vitale in base alle indicazioni del Piano di Tutele delle Acque, con la salvaguardia dell’uso irriguo o potabile in termini quantitativi e temporali;

si deve promuovere il mantenimento e lo sviluppo sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili già esistenti su territorio regionale, favorendo, ove ve ne siano le condizioni, il potenziamento degli impianti esistenti con una specifica attenzione anche alle portate di deflusso minimo vitale.

è stata definita la procedura sanzionatoria, in caso di reiterazione degli abusi costituiti dal superamento dei valori delle portate di prelievo e/o dal mancato rispetto degli obblighi di rilascio del deflusso minimo vitale.

A partire dal 1° luglio 2015 l’Assessorato Opere Pubbliche, Difesa del Suolo e Edilizia Residenziale Pubblica ha assunto la competenza diretta nella gestione della risoluzione dei casi di emergenza abitativa, prima appannaggio dei Comuni. In particolare, è stato previsto che, una volta riconosciuta la condizione di emergenza abitativa dalla competente Commissione Regionale, la gestione dei casi venga effettuata dalla Regione, che si occupa di reperire gli alloggi idonei, stipulare il relativo contratto di affitto, redigere il progetto di recupero del nucleo familiare in emergenza e monitorarlo per tutto il periodo, sempre in stretta collaborazione con i Comuni.

Per dare una risposta immediata ed efficace ai sempre più numerosi casi di emergenza abitativa la Regione ha stipulato il 2 luglio 2015 una convenzione con l’Unione Piccoli Proprietari (UPPI) grazie alla quale l’Associazione mette a disposizione della Regione gli alloggi che i propri iscritti volontariamente decidono di affittare per l’emergenza abitativa.

Infine, la Regione entro il 31 dicembre 2015 subentra a tutti i contratti di affitto stipulati dai singoli Comuni per fronteggiare i casi di emergenza abitativa sollevandoli così da un’incombenza sempre più complicata da gestire e garantendo procedure univoche e più efficienti nella ricerca e assegnazione degli alloggi e nella gestione e monitoraggio dei progetti di recupero dei nuclei familiari per accompagnarli a superare il momento di difficoltà.

Nonostante le problematiche economico-finanziarie, si è voluto mantenere anche per il 2015 il contributo per il sostegno alle locazioni a favore di 2 mila 521 famiglie valdostane, per un importo totale pari a 3 milioni 700 mila euro.

Il comparto dell’edilizia è ulteriormente sostenuto dall’erogazione del mutuo a tasso agevolato per la prima casa (nel 2014 sono state finanziate 122 domande per 11 milioni 400 mila euro – dati al 31/10/2015) e per la ristrutturazione di abitazioni in centro storico (5 domande per 626 mila euro) e dagli interventi edilizi attuati dall’Aziende Regionale per l’Edilizia residenziale pubblica (ARER).