EUROPA-REGIONI: OGM; DA COMMISSIONE NUOVA PROPOSTA MANGIMI

19:15 - 16/09/2010 


(ANSA) - BRUXELLES, 16 SET - E' in arrivo dalla Commissione europea una nuova proposta in materia di Ogm, limitata ai soli mangimi che - secondo quanto appreso - potrebbe gia' essere presentata al Comitato delle autorizzazioni Ue il prossimo ottobre. L'obiettivo, annunciato dal commissario europeo alla salute, John Dalli e' trovare una ''soluzione tecnica'' alla lieve presenza di Ogm non autorizzati nell'Ue, che si verifica essenzialmente sui prodotti importati in Europa, e per i quali il blocco del commercio crea problemi di rifornimento al settore zootecnico comunitario. Tutto questo ''senza modificare il metodo di tolleranza zero per gli Ogm non autorizzati, ma rendendolo piu' operativo''.

Il commissario europeo ha annunciato una prossima presentazione della proposta, oggi a Bruxelles, in occasione dell'avvio della Conferenza europea organizzata dal fronte 'Europa Ogm-free' dove pero' la Rete delle Regioni Ogm-free, in quanto tale, non e' coinvolta in prima persona.

Nel suo intervento John Dalli ha ricordato che il settore zootecnico europeo dipende per l'alimentazione degli animali - principalmente soia e mais - dalle importazioni dell'America del Nord e del Sud, i cui paesi stanno estendendo in modo crescente le produzioni biotech. ''Gia' ora - ha spiegato - la maggioranza dei mangimi (85-90%) e' etichettata Ogm, come Ogm vengono etichettate fino al 95% le importazioni di soia.

I servizi della Commissione europea quindi, ''stanno esaminando una proposta di soluzione tecnica per la presenza di un basso livello di Ogm non autorizzati nell'alimentazione animale, a condizione che per loro sia gia' in corso nell'Ue un procedimento di autorizzazione''. Inoltre, spiegano gli esperti, devono avere un metodo di rilevamento convalidato. Si tratterebbe quindi ''di armonizzare i metodi di campionamento, di analisi, e di interpretazione dei risultati da parte dei servizi di controllo ufficiali degli Stati membri''. Insomma una soluzione - dice Dalli - che ''ridurrebbe il rischio di scarsita' nei rifornimenti in mangimi ed eviterebbe effetti negativi sulla competitivita' del settore zootecnico europeo''.(ANSA).




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