INCIDENTI MONTAGNA: ISTRUTTORE CAI MUORE SU M. BIANCO/ ANSA

17:48 - 31/07/2007 


(ANSA) - AOSTA, 31 LUG - E' stata una fatalità, forse il cedimento di una sicurezza, a provocare la morte in alta montagna di Cristian Artioli, di 25 anni, istruttore Cai, di Reggio Emilia. L'incidente è avvenuto la notte scorsa a 3.300 metri di quota, lungo la via italiana sul versante est del Monte Bianco.

La vittima stava salendo in cordata con un altro alpinista, Andrea Fontanesi, di 36 anni, anche lui di Reggio Emilia. Alle 3, all'inizio del Couloir Gussfeld che porta allo Sperone della Brenva (4.350 metri), i due sono caduti sul ripido pendio e sono precipitati per circa 200 metri sul ghiacciaio: Fontanesi è scivolato nel crepaccio terminale, anche grazie alle corde che hanno rallentato la discesa, e se l'é cavata con ferite non gravi; il compagno invece è finito oltre, schiantandosi contro alcuni blocchi di ghiaccio, ed è morto sul colpo.

A dare l'allarme è stata una cordata di amici, formata da un alpinista reggiano e da uno toscano, che li precedeva di pochi metri. Hanno sentito le urla e, alla luce delle pile frontali, hanno fatto appena in tempo a vederli sparire, inghiottiti dal buio. Poi sono scesi e hanno aiutato il ferito, prima di allertare il Soccorso alpino valdostano. Il recupero della vittima e dell'infortunato è avvenuto all'alba con l'elicottero della Protezione civile. Andrea Fontanesi è stato trasferito all'ospedale di Aosta, dove è ricoverato per le numerose contusioni.

I quattro alpinisti erano partiti ieri da Reggio Emilia. Finito il turno di lavoro al rifugio Cesare Battisti, sull'Appennino emiliano (di cui era cogestore), Cristian Artioli era balzato in macchina con gli amici, direzione Courmayeur. Con la funivia erano saliti a punta Hellbronner e si erano spostati al bivacco de la Fourche (3.675 metri), da dove alle una di notte sono partiti per la vetta del Monte Bianco. L'itinerario scelto, che si svolge in prevalenza su ghiaccio e neve dura, è considerato 'difficile' (D). La ricostruzione dell'accaduto è affidata alla guardia di finanza di Entreves.

"Era un alpinista molto preparato - commentano al Cai di Reggio Emilia - sia dal punto di vista tecnico sia da quello fisico. L'anno scorso era diventato istruttore e sfruttava con gli amici ogni momento libero per dare sfogo alla sua passione. Siamo certi che l'incidente è dovuto a una fatalità". La montagna, inoltre, la notte scorsa era in ottime condizioni - come confermano le guide alpine locali - per un'ascensione del genere.

Sempre oggi il Soccorso alpino valdostano è intervenuto per recuperare il corpo di un escursionista morto sotto il bivacco Money, a 2.850 metri di quota, in Valnontey (Cogne); ancora ignote le cause e l'identità della vittima, che aveva con sé attrezzatura da alta montagna. A dare l'allarme alcuni escursionisti che hanno notato il corpo in mezzo alle rocce. Inoltre, sono stati soccorsi tre alpinisti giapponesi sulle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco: uno è precipitato per circa 100 metri dalla cresta, finendo sul Rocher Reposoir (3.800 metri), proprio sul ciglio dello strapiombo, provocandosi una ferita alla testa; gli altri due, sotto choc, hanno preferito chiamare l'elicottero per scendere a valle. (ANSA).




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