INSEDIAMENTO TRADIZIONALE
Un progetto di cooperazione transnazionale per la conoscenza e la valorizzazione dei centri storici e dei paesaggi culturali nello spazio alpino.
CULTURALP
di Cristina De La Pierre
Chemp (Perloz): il villaggio con le sue case orientate a sud.Il sistema degli insediamenti storici alpini costituisce un patrimonio importante sia per le culture locali sia per l'identità europea.
È su questo presupposto che i partners del progetto hanno messo in atto una cooperazione per contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione di questo comune patrimonio migliorando la conoscenza degli insediamenti storici dell'arco alpino e promuovendo un approccio integrato che tenga conto dei differenti contesti socio-economici.

I principali obiettivi del progetto sono:
. promuovere un miglioramento della conoscenza delle strutture e dei caratteri dei centri storici alpini, delle configurazioni insediative e del paesaggio culturale, con la definizione di comuni metodologie descrittive e di rappresentazione cartografica;
. attivare approcci integrati d'intervento per la loro tutela e valorizzazione, tenendo in dovuta considerazione i differenti contesti economici e territoriali (attività agricole, turistiche, forestali, ecc.);
. rafforzare la comune identità alpina tutelando e promuovendo corretti usi dei centri e dei nuclei di interesse storico e valorizzando gli ambiti dei paesaggi culturali;
. rafforzare e promuovere le identità locali con la valorizzazione delle architetture tradizionali;
. proporre strumenti per il ripristino di un'equilibrata situazione del patrimonio storico culturale ambientale.

La copertina del volume frutto del progetto CulturALP.I contenuti e gli obiettivi transnazionali hanno avuto un concreto riscontro a livello locale tramite azioni sviluppate in aree pilota selezionate da ciascun partner.
In Valle d'Aosta abbiamo scelto di lavorare nel territorio dei comuni di Pontboset e Perloz in ragione del fatto che a fronte di situazioni di abbandono, o al contrario, di forte ristrutturazione, presentano una buona conservazione degli edifici e del paesaggio culturale, nonché significative tipologie di costruzioni in pietra e costruzioni miste in pietra e legno.

In queste aree le indagini conoscitive sono state svolte utilizzando la metodologia di censimento del patrimonio storico di architettura rurale, in uso nella nostra regione, integrandola con la rilevazione e l'elaborazione di dati geografici, insediativi, statistici, socio economici, secondo i criteri concordati con gli altri partner in un'ottica costruttiva di rappresentazione e interrogazione della qualità dei villaggi storici.

L'esito concreto dell'attuazione del progetto CulturALP in Valle d'Aosta ha affidato alla pubblicazione "Osservare, conoscere, conservare. Appunti per il recupero dell'architettura tradizionale nei comuni di Perloz e Pontboset" un esempio di miglioramento delle conoscenze, riportando una breve sintesi delle elaborazioni di censimento, e di promozione dell'uso consapevole del patrimonio rilevato tramite la descrizione delle tecniche costruttive tradizionali e l'indicazione di possibili interventi finalizzati alla conservazione dei manufatti.

Non si tratta di un manuale, una sorta di ricettario utilizzabile ovunque, ma di uno strumento che vuole stimolare la riflessione. Esso mira semplicemente a far capire come si agiva in passato ed a mettere a disposizione di chiunque desideri conservare le abitazioni dei nostri avi le conoscenze riguardanti l'architettura tradizionale. Per garantire a queste case rurali un futuro a lungo termine, è necessario mantenerle in buono stato, senza smantellarle, senza utilizzare materiali incompatibili con la loro resistenza, senza privarle delle strutture portanti essenziali e senza vendere ciò che le caratterizza. La conservazione degli edifici di una volta nella loro sostanza reale - muri, aperture, nicchie, volte, pavimenti, orditura, materiali - rappresenta una garanzia di autenticità ed il trampolino di lancio ideale per realizzare un progetto originale ed unico.


Può essere interessante riportare qui le regole di base che possono far riflettere chiunque per osservare, conoscere e decidere cosa e come conservare (parte senz'altro dal progetto il rispetto delle vecchie case oggetto di restauro):
. L'originalità è da ricercarsi nell'edificio stesso ed è legata alla storia locale.
. Gli unici materiali autentici sono quelli che appartengono alla casa: infatti essi narrano la sua storia.
. Di fronte alle particolarità della casa, bisogna evitare di utilizzare materiali di dubbia provenienza, sottratti a vecchi edifici smantellati per un commercio al limite della legalità. Vendendo assi o telai di finestre, si spoglia l'edificio originario, si incoraggia un mercato basato su una moda assai discutibile dal punto di vista culturale e che risponde ad un capriccio passeggero, il quale, con buone probabilità, non sarà più capito dai figli dell'ingenuo committente. Il gusto e la moda si evolvono sempre più rapidamente. Una finestra recante una certa data e proveniente da un luogo sconosciuto non ha nulla da spartire con la storia profonda di luoghi diversi dalla sua casa d'origine.
. I vincoli di altezza e di luminosità delle case di una volta, dai muri spessi e dalle aperture continuamente sottoposte a trasformazioni, ed i problemi statici che ne derivano forniscono ai professionisti - dall'architetto al muratore - ed ai proprietari l'occasione di realizzare un progetto fuori del comune, una nuova abitazione interessante e sana che valorizzi il vissuto architettonico complesso dell'edificio stesso, mantenendo la sua unicità. È inutile scimmiottare la casa di un vicino o sfogliare mille riviste: la casa da ristrutturare, con le proprie caratteristiche, con la sua evoluzione complessa oppure la sua semplicità, detta essa stessa delle soluzioni progettuali originali.
   
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