Europa-Regioni:Bolkenstein, direttiva non valga per spiagge

Ex commissario Ue, beni e non servizi.Fi-Lega-Fdi,eviteremo gare
13:03 - 21/04/2018 


(ANSA) - ROMA, 18 APR - I proprietari degli stabilimenti balneari, titolari della concessione demaniale delle spiagge, sono da oggi un po' pių sereni. E' stato lo stesso padre della direttiva europea sui servizi, Frederik ('Frits') Bolkenstein, a dire chiaro che, poiché le spiagge sono beni, la direttiva che prende il suo nome, č stata mal interpretata e a loro non si applica. "Non voglio commentare la legge italiana ma per quanto mi riguarda le concessioni balneari non sono servizi ma beni, e quindi la direttiva sulla libera circolazione dei servizi non va applicata agli stabilimenti balneari", ha chiarito l'ex commissario Ue. Parole pronunciate nell'aula dei Gruppi Parlamentari a Montecitorio, davanti a tanti titolari di concessioni balneari riuniti dall'associazione "Donnedamare" e dalla forzista Deborah Bergamini che, insieme a Mariastella Gelmini, ha ribadito l'impegno del suo partito a bloccare le gare. "In gioco - ha detto Bergamini - ci sono 30.000 imprese e 300.000 lavoratori. L'Italia, a differenza di altri paesi come la Spagna, la Grecia e la Croazia, non č riuscita ad imporsi a Bruxelles gettando in un'incertezza drammatica tante famiglie". Durante l'incontro, a dare solidarietā ai titolari degli stabilimenti balneari, č passato tutto il centrodestra (o quasi) e anche qualche rappresentante del centrosinistra. A sorpresa sono arrivati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma a ribadire il proprio impegno per impedire l'applicazione della Bolkenstein a spiagge e posti per i banchi di vendita nei mercati comunali c'erano anche Maurizio Gasparri, Gian Marco Centenario (Lega), Gianni Alemanno. "In questo Parlamento ci sono i voti sufficienti per dire no alla cattiva interpretazione della direttiva Bolkenstein. Ci sono i numeri sufficienti per bloccare le gare sulle concessioni balneari" ha detto Gasparri in un giorno dove la conta dei numeri č un argomento sensibile. Centenario capogruppo della Lega al Senato attacca: "Ci hanno detto che difendevamo le lobby delle spiagge. Ma le lobby vere sono quelle dei fondi di investimento e dei grandi gruppi internazionali che vogliono appropriarsi delle spiagge e di un settore, quello turistico, che č la nostra ricchezza e la nostra storia". Spagna, Grecia e Croazia, sono riuscite a ottenere dalla Ue di non fare le gare. Perché l'Italia no ? E' la grande domanda. "Avere o meno un accordo con l'Ue per ottenere una proroga di 75 anni, come ha fatto la Spagna - ha risposto Bolkenstein - dipende dal governo italiano. Se posso dare un consiglio utile per il nuovo governo

- ha aggiunto - suggerirei di fare presente alla Commissione Ue
che i titolari degli stabilimenti balneari non forniscono servizi ma sono titolari di un bene".(ANSA).


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