Europa-Regioni: ultima plenaria Pe,tra arrivederci e addii

Escono Cohn-Bendit,Daul e Swoboda. Forte ricambio anche italiano
11:09 - 19/04/2014 


(ANSA) - STRASBURGO, 16 APR - Gli scatoloni per svuotare gli uffici, li preparano tutti. Anche quelli che sono sicuri di tornare. L'ultima campanella per la chiamata al voto suonerà domani, ultimo giorno della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Come a scuola, è tempo di qualche arrivederci e tanti addii. Tra cinque settimane, gli scrutini delle Europee. Non ci andranno in tanti, a cominciare da 'big' storici come il leader dei Verdi Daniel Cohn-Bendit, il capogruppo del Ppe Joseph Daul e quello degli S&D Hannes Swoboda.

Dany 'il rosso' darà un'ultima spinta alla campagna elettorale degli ecologisti, ma a 69 anni - dopo i 20 di quattro legislature spese tra Bruxelles e Strasburgo - da giugno si inventerà una nuova vita. Cominciando con un giro di due mesi e seimila chilometri in camper per girare un film-documentario sul Brasile durante i mondiali di calcio. Nell'ultimo discorso in plenaria ha lasciato in eredità il sogno di vedere un giorno gli "Stati Uniti d'Europa" e nella ultima conferenza stampa ha invece lanciato l'ultima provocazione: popolari, socialisti e liberali sono già d'accordo per spartirsi le poltrone di Commissione, Consiglio e Parlamento.

Niente elezioni anche per Daul, che ha promesso di dividersi tra la sua fattoria di grande allevatore e la scrivania di presidente del Ppe. Swoboda invece pensa di dedicarci a interessi personali. Così come, tra i socialisti, la laburista McCarthy, quella che ha chiuso le sue cinque legislature riscrivendo le regole dei mercati finanziari.

Tolti i tedeschi - che tradizionalmente in Europa mandano deputati 'specializzati' e quindi di lungo corso - il tasso di ricambio, con l'ondata euroscettica e populista di estrema destra e sinistra in arrivo, sarà probabilmente molto più alto del 50% della prossima legislatura. E nella delegazione italiana ci sarà il rebus del collocamento dei 'grillini' che per PollWatch saranno 18, ma ancora non hanno indicato con chi si apparenteranno in Europa, dove solo l'appartenenza ad un gruppo garantisce visibilità politica.

Dal Pd del 'ribaltone rosa' con le cinque donne capolista (Caterina Chinnici, Alessandra Moretti, Alessia Mosca, Simona Bonafè e Pina Picierno) usciranno di scena Luigi Berlinguer, Rosa Borsellino, Vittorio Prodi e Guido Milana. Le previsioni attribuiscono ai 'dem' 29 eletti e per il capogruppo David Sassoli, che sarà n.2 al Centro, "andremo alla sfida con i due valori aggiunti della fortissima presenza femminile e della leadership di Renzi". Tra le new entry europee ci saranno Mercedes Bresso, Enrico Gasbarra e Goffredo Bettini. Certo della riconferma, tra gli altri uscenti, è Gianni Pttella, vicepresidente vicario che punta alla presieenza. In corsa restano Andrea Cozzolino, Mario Pirillo e Pino Arlacchi al Sud, Sergio Cofferati, Patrizia Toia e Antonio Panzeri nel Nord-Ovest e Paolo De Castro, n.2 nel Nord-Est, papabile anche per un posto da Commissario per l'Agricoltura.

In Forza Italia, riconfermati tutti gli uscenti come il capogruppo Baldassarre, la portavoce Licia Ronzulli, la presidente della Commissione Industria Lia Sartori, Elisabetta Gardini che sarà capolista nel Nord-Est. Tra le 'new entry' nelle liste ci saranno Alessandro Cecchi Paone, ma anche l'imprenditore Giampiero Samori.

Ad uscire di scena dal centrodestra, e "per sofferta decisione", anche la decana di tutti gli europarlamentari italiani, Cristiana Muscardini. Entrata al Parlamento europeo nel 1989, non ha trovato l'accordo con Guy Verhofstadt, il belga che con Scelta Europea cerca di rivitalizzare i liberali in Italia. (ANSA).


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