
Il passaggio ad un anno nuovo è sempre momento di riflessione e occasione importante per la programmazione dei futuri progetti. Si chiude un ciclo di impegni, di lavoro e di s?de, e se ne apre un altro, nel quale è necessario rinnovare l’energia e la fiducia nel futuro. Quest’anno, per la Valle d’Aosta, questo passaggio assume un valore particolare poiché coincide con l’avvio di una nuova legislatura, che impegna il Governo regionale a raccogliere le attese e i bisogni dei cittadini per cercare di tradurli in azioni concrete e coerenti con i principi della nostra Autonomia speciale e con le nuove s?de che ci pone l’Europa, lavorando per dare le risposte che la comunità si attende.
Il compito che ci aspetta è, dunque, importante e impegnativo. E ne siamo consapevoli. Governare la Valle d’Aosta significa custodire un patrimonio prezioso di identità, di tradizioni e di valori, ma anche saperlo proiettare verso il futuro dei nostri giovani e delle nostre famiglie. Significa ascoltare, mediare, scegliere con equilibrio, operando nell’interesse generale, mantenendo sempre vivo il dialogo con le istituzioni dello Stato e con tutti gli attori economici e sociali del territorio, con le comunità limitrofe, cercando di ritagliarci il ruolo centrale che la nostra regione da sempre riveste, anche per la sua posizione strategica e di cerniera nel centro delle Alpi. In questo percorso, la lealtà istituzionale e la chiarezza dei rapporti con il Governo nazionale costituiscono una condizione essenziale per tutelare e rafforzare le prerogative statutarie che fondano la nostra Autonomia speciale. L’attuazione delle norme statutarie, che stiamo perseguendo con determinazione, non è soltanto un atto formale, ma è il modo più concreto per dare pieno compimento alle nostre prerogative di autogoverno e per rendere efficace la specialità valdostana nei diversi ambiti di competenza.
La Valle d’Aosta è una regione piccola, ma orgogliosa e capace di esprimere una forte identità e di esercitare una grande responsabilità. La difesa del nostro particolarismo non significa chiusura: è, al contrario, la volontà di valorizzare le nostre peculiarità in un contesto di cooperazione e di confronto con l’esterno. La francofonia, parte integrante della nostra storia e del nostro presente, rappresenta un ponte verso l’Europa e un tratto distintivo del nostro modo di essere collettività alpina e di con?ne. In questo spirito, guardiamo con interesse e con orgoglio alle opportunità offerte dal Trattato del Quirinale, che rafforza la collaborazione tra Italia e Francia, e il fatto che il prossimo incontro tra le istanze franco-italiane sia previsto in Valle d’Aosta rappresenta un ulteriore riconoscimento del ruolo che il nostro territorio riveste, quale spazio di dialogo, di mediazione e di incontro tra culture.
Nel solco della continuità con quanto strutturato negli anni passati, è opportuno sottolineare che le priorità dell’azione amministrativa devono ritrovarsi nella concretezza dei bisogni quotidiani: la sicurezza del territorio e delle persone, la cura delle infrastrutture e delle vie di comunicazione, la qualità dei servizi sanitari e sociali, il sostegno al mondo della scuola, della formazione e dell’impresa, l’attenzione a un lavoro di qualità, l’importanza della ricerca e dell’innovazione.
Il legame profondo che orienta idee e progetti è che la Valle d’Aosta deve restare una terra viva, accessibile e accogliente, in cui vivere in montagna non significhi rinunciare alle opportunità, ma poter contare su strumenti adeguati a costruire il proprio futuro in un contesto unico, che possa essere sempre più attrattivo e abitato, vissuto.
La sfida è, dunque, duplice: garantire a chi già vive qui le condizioni per restarvi e al tempo stesso rendere la regione attrattiva per chi desidera tornare dopo esperienze altrove, in particolare per i nostri giovani, portatori di nuove competenze e di energie che vogliamo e dobbiamo valorizzare.
Sostenibilità e resilienza – come ho già avuto modo di sottolineare – vogliamo che siano le parole chiave che guideranno la nostra azione amministrativa e politica nei prossimi anni. La transizione ecologica e quella digitale non sono più opzioni, ma percorsi inevitabili per garantire un futuro equilibrato e sicuro. Governare la sostenibilità significa coniugare la tutela dell’ambiente con la crescita economica, la salvaguardia del paesaggio con l’innovazione, la qualità della vita con la responsabilità verso le generazioni che verranno.
La resilienza, invece, è la capacità di affrontare le s?de con determinazione, di superare le difficoltà con unità e di trasformare i momenti di crisi in occasioni di rinnovamento e crescita. È un valore che la nostra comunità conosce bene, radicato nella cultura della montagna e nella solidarietà che da sempre la contraddistingue. Per questo, gli investimenti nella sicurezza del nostro territorio, l’allestimento di strutture in grado di prevedere, contrastare e governare, per quanto possibile, le criticità che i cambiamenti climatici ci pongono di fronte costituiscono una s?da che accogliamo e nella quale vogliamo impegnarci con tutte le nostre energie e le nostre competenze nei prossimi anni.
Dobbiamo, poi, proseguire nella valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, sfruttando i nuovi strumenti offerti dall’ordinamento, per poterlo mettere a disposizione, affinché possa costituire un volano di crescita e di sviluppo ed essere utilizzato a favore del territorio, dell’economia e delle associazioni. Sarà necessario venire incontro alle esigenze dei vari settori produttivi e alle criticità sociali in essere, anche attraverso il reperimento di nuove risorse, fondi europei o di cooperazione transfrontaliera, oltre a quelle di possibili partner interessati e competenti.
Non possiamo dimenticare, in questo momento di bilancio e di prospettiva, le donne e gli uomini che ogni giorno contribuiscono, con dedizione e senso civico, al funzionamento e al benessere della Valle d’Aosta. Un pensiero riconoscente va, dunque, a chi lavora nelle istituzioni, nei Comuni, nei servizi pubblici e nelle imprese; a chi opera nel mondo della scuola, della sanità, della cultura e dello sport e in modo particolare ai tanti volontari che, con generosità e spirito di servizio, rappresentano il volto più autentico della nostra società: quel volontariato che da sempre è vanto e spina dorsale della nostra cultura alpina e della nostra comunità. È anche grazie a loro se la Valle d’Aosta sa e ha sempre saputo essere una comunità coesa, solidale e capace di affrontare insieme ogni difficoltà.
Concludendo questo anno e aprendo la nuova legislatura, il mio augurio è che la Valle d’Aosta possa continuare a essere una regione che guarda avanti con fiducia, che valorizzi le proprie radici e che custodisca l’Autonomia non come un privilegio, ma come un esempio di responsabilità condivisa. Un’Autonomia viva, capace di rinnovarsi, di essere al servizio dei cittadini e di partecipare da protagonista alla costruzione di quell’Europa dei popoli anticipata da Emile Chanoux.
A tutte e a tutti, un sincero augurio di serenità e di salute per l’anno che verrà. Che il 2026 possa essere un anno di crescita, di equilibrio, di fiducia e di prosperità, per ogni valdostano e per tutta la nostra comunità.
Renzo Testolin
Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta