
Il bilancio che presentiamo oggi non segna soltanto la conclusione di un anno di lavoro, ma è l’avvio di una nuova stagione della nostra amministrazione. È un passaggio che per noi unisce continuità e rinnovata responsabilità, perché guardare alla legislatura passata significa riconoscere l’impegno profuso, ma soprattutto riaffermare per il futuro della Valle d’Aosta una visione che metta al centro la sicurezza del territorio, la sua resilienza e la sua capacità di generare nuove opportunità per le comunità che lo abitano. Nell’affrontare la nuova legislatura e il nuovo impegno politico per la cura del territorio e dell’ambiente, partiamo da un assunto emergenziale, sempre più strutturale per ogni realtà: i cambiamenti climatici rendono evidente l’urgenza di una strategia di interventi collettivi fondata sulla prevenzione e sulla conoscenza. Eventi estremi, dissesti e pressioni sugli ecosistemi ci impongono di ripensare a strumenti e azioni di tutela per rafforzare la sicurezza delle comunità. Per questo abbiamo scelto di investire in interventi proattivi volti ad aumentare la resilienza del territorio: dalla messa in sicurezza dei versanti, alla manutenzione dei corsi d’acqua, a tutte le altre azioni strutturali e non strutturali di mitigazione dei rischi idrogeologici. Difendere il territorio significa difendere chi lo abita, garantendo vivibilità e prospettive alle nostre vallate.
Un capitolo centrale del programma di legislatura riguarda la rete viaria regionale, infrastruttura vitale che sostiene gli spostamenti quotidiani e costituisce spesso l’unico collegamento possibile con le aree più periferiche. Nel prossimo triennio proseguiremo con un piano di manutenzione straordinaria che coinvolgerà ponti, viadotti, gallerie e soprattutto la viabilità verso le testate di valle. Le strade non sono semplici tracciati: sono linee di vita che uniscono comunità e servizi. I nuovi collegamenti intervallivi, inoltre, devono rappresentare alternative preziose in caso di emergenza e nuove opportunità anche sotto il profilo turistico.
In parallelo guardiamo al grande cantiere della Ciclovia Baltea, destinata a diventare un asse continuo di mobilità dolce da Courmayeur a Pont-Saint-Martin. I tratti Saint-Vincent–Montjovet e Hône–Donnas saranno progettati con particolare attenzione alla qualità paesaggistica e alla sicurezza, restituendo sostenibilità, bellezza e valorizzazione dei territori attraversati.
Resta centrale anche l’attenzione riguardo ai progetti di implementazione e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di proprietà dell’ARER, che si svilupperà nel corso del prossimo triennio lungo tre direzioni principali: manutenzione e riqualificazione di alloggi sfitti da rendere nuovamente assegnabili; costruzione di 30 nuovi alloggi in luogo delle ex soffitte delle case “Giacchetti”, all’interno del quartiere “Cogne” di Aosta; avvio della progettazione del piano di realizzazione di ulteriori nuovi alloggi presso il quartiere “Dora” di Aosta. Alla dimensione delle opere strutturali dobbiamo affiancare quella della conoscenza. La messa a punto di scenari climatici locali, il costante monitoraggio dei versanti, dei ghiacciai e del permafrost, insieme alla ricerca scientifica e allo sviluppo dei sistemi di allerta, sarà nei prossimi anni determinante per affrontare un clima in rapida trasformazione. E solo attivando politiche di adattamento potremo dotare la Valle d’Aosta degli strumenti necessari a proteggerla, mantenendo la costante attenzione sulle tecnologie disponibili più innovative per la prevenzione dei rischi. La conoscenza che matura dallo studio, dalla formazione e dall’informazione di operatori e cittadini gioca quindi un ruolo determinante per la resilienza del nostro territorio e del nostro patrimonio ambientale.
La tutela della biodiversità resta un pilastro della nostra azione. È in programma il proseguo delle nuove misure di conservazione dei siti Natura 2000, con la valutazione sull’ampliamento del Parco Naturale Mont Avic e con l’attuazione del piano di monitoraggio degli habitat. Attraverso la Rete Ecologica Regionale, approvata nel 2024, costruiremo corridoi che garantiranno la continuità tra ecosistemi e la loro capacità di reagire ai cambiamenti in atto.
Un’attenzione particolare sarà dedicata alla gestione dei rifiuti e all’economia circolare. L’attuazione del nuovo Piano regionale prevede una riorganizzazione dei flussi di raccolta, la razionalizzazione delle discariche per inerti, la bonifica dei siti, la costruzione e l’adeguamento di impianti di depurazione: interventi che puntano a semplificare, ridurre i costi per famiglie e imprese e promuovere tecnologie sostenibili.
Il Programma regionale dei lavori pubblici 2026/2028 delinea un quadro chiaro di interventi: dalla piscina di Verrès ai tratti ciclabili di Alta e Bassa Valle; dall’efficientamento energetico della Biblioteca regionale al miglioramento sismico della caserma dei Vigili del Fuoco; dai ponti della valle di Rhêmes alle gallerie di Bionaz, Perloz e Valtournenche. Oltre 21 milioni sono destinati alla mitigazione dei rischi da frana, quasi 3 milioni alla manutenzione dei corsi d’acqua, cui si aggiungono risorse statali per interventi sui torrenti Cervino e Lys e, dal 2026, interventi finanziati dalla contabilità speciale successiva all’alluvione del 2024.
Tutti questi elementi compongono una visione unica: una Valle d’Aosta più sicura, più resiliente e più capace di trasformare le proprie fragilità in nuove opportunità. Una regione che costruisce, protegge e immagina, senza smarrire il legame profondo con la sua identità. Il nostro compito non è solo amministrare, ma prenderci cura della terra che ci è stata affidata e consegnarla, ancora più forte, alle generazioni future.
Davide Sapinet
Assessore alle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente