Presidente della Regione

Ci lasciamo alle spalle un anno difficile, pesante soprattutto in termini di vite umane perse. Un anno che ha messo in ginocchio anche la comunità valdostana. La pandemia da Covid-19 ha  purtroppo lasciato un segno indelebile: abbiamo perso molte persone care, familiari, amici, vicini di casa e conoscenti. Abbiamo visto decimarsi quasi un’intera generazione, quella della memoria, quella delle foto in bianco e nero, quella che ci ha cresciuti tra storie e racconti e che ha ricostruito il nostro paese dopo le due grandi Guerre.

Ed è proprio dal loro vissuto e dai loro insegnamenti che noi dobbiamo ripartire, guardando al futuro e al nuovo anno con quella speranza e con quella voglia di ricominciare che, proprio loro, ci hanno insegnato.

Lo dobbiamo fare senza abbassare la guardia, mettendo in atto tutti quei comportamenti che permetteranno di continuare a proteggerci e a proteggere i nostri affetti più cari.

Da gennaio, nostro alleato sarà il vaccino che, anche in Valle d'Aosta, verrà somministrato prioritariamente ai soggetti più fragili e a quelli a rischio.  

La prima sfida del nuovo anno sarà dunque quella di garantire la ripartenza in sicurezza della maggior parte delle attività sul territorio regionale, in particolare dal 7 gennaio con l’inizio della scuola.

L’anno che si sta concludendo segna una cesura netta rispetto ai periodi precedenti. La gravità e l’eccezionalità dell’emergenza derivante da questa pandemia hanno infatti toccato pesantemente la società e l’economia valdostana, così come d’altra parte quelle italiane e quelle mondiali. La frenata dell’economia regionale a seguito della pandemia avviene peraltro mentre il sistema economico regionale opera un’uscita rallentata dalla crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 e mai superata completamente. Squilibri e tensioni interne alla società valdostana si stanno dunque cumulando e si associano a un ambiente esterno che evolve e varia velocemente. 

Il 2021 sarà l’anno in cui le ricadute economiche discendenti dai vari lockdown imposti dall’emergenza da Covid-19 si manifesteranno in modo impattante.  La sfida che dovremo saper cogliere sarà quella di portare l’Amministrazione regionale a essere, da un lato catalizzatore delle necessità del tessuto sociale ed economico, dall’altro ente proponente di soluzioni. È necessario un patto tra tutti i Valdostani per uscire il prima possibile e nel migliore dei modi dalla crisi economica che farà seguito alla crisi sanitaria. Purtroppo!

Penso a un patto di fiducia reciproca tra aziende, associazioni datoriali, sindacati, enti e Amministrazione regionale che porti a condividere le soluzioni economiche più immediate e più efficaci utilizzando tutte le possibilità che i nostri strumenti legislativi e finanziari, così come quelli dello Stato, ci permettono.

Il ruolo della politica valdostana sarà anche incentrato alla ricerca di soluzioni per fare in modo che i ristori previsti dal Governo statale siano commisurati alle effettive perdite, particolarmente gravi per la nostra realtà di montagna e di regione a vocazione turistica. Un particolare pensiero va a tutti coloro che fondano la propria economia familiare sull’erogazione di servizi legati al settore turistico invernale e che purtroppo in questi giorni di feste natalizie si vedono pesantemente penalizzati.

Per il 2021, c’è chi ipotizza una terza ondata e nuovi lockdown e c’è chi è più ottimista e intravede un periodo decisamente migliore. Non sappiamo cosa ci aspetterà, ma il nostro impegno sarà intenso e determinato, volto a investire risorse, progettualità e forze per dare risposte concrete e tempestive a tutta la comunità valdostana, perché sappiamo che il nuovo anno ci metterà alla  prova per uscire dalla crisi sanitaria e dovremo essere pronti a gestire anche la ripresa economica. Un unico obiettivo comune: lavorare insieme per un futuro più sereno.


 



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