Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro

Questa nuova legislatura iniziata a ottobre nasce con una pesante eredità: le crisi - sanitaria e socio-economica - causate dalla pandemia da Covid-19. Una crisi senza precedenti che va affrontata con serietà e rispetto per chi soffre, con coraggio e determinazione per non farsi travolgere dall’intensità degli eventi, e con una visione innovatrice e riformatrice per rilanciare il nostro futuro.

La politica valdostana deve saper rispondere ai bisogni immediati di imprese e lavoratori mettendo in campo nuove misure di indennizzo, e allo stesso tempo dare vita a coraggiose riforme che si pongano l’obiettivo di rilanciare la nostra economia e di colmare le diseguaglianze sociali che sempre più stanno affiorando. Al lavoro dunque, insieme a chi vorrà dare il suo contributo, per un 2021 di transizione che ci porti a una ripresa economica sostanziale negli anni a venire.

La strategia d’intervento nelle politiche del lavoro sarà definita con la stesura del Piano Politiche del lavoro, documento programmatico che sarà aggiornato entro marzo in ottica post-Covid, prevedendo una serie di azioni e progettualità che saranno rivolte a cittadini e imprese, in particolare ai soggetti più duramente colpiti dalla crisi economica, al fine di mettere in atto nuove politiche maggiormente strutturate attraverso il coinvolgimento sinergico di tutti i portatori di interesse.

Particolare attenzione sarà riservata alle categorie maggiormente colpite, quali giovani, disabili, donne e lavoratori delle aziende colpite dalla crisi. Sarà inoltre previsto un intervento diffuso per il potenziamento delle competenze digitali della popolazione.

Il settore degli impianti a fune, insieme a tutto il popolo montagnard, ha registrato, con il mancato avvio della stagione invernale, una pesante battuta d’arresto per cui chiederemo corposi indennizzi per il danno economico subito. Gli obiettivi a tendere, per il rilancio dello sci in Valle d’Aosta, sono la revisione del modello di governance delle società partecipate per i grandi comprensori, la pianificazione degli investimenti strategici, lo studio di una legge a sostegno dei piccoli comprensori e la promozione e il sostegno alla pratica del fondo e dello sci alpinismo. 

Per quanto riguarda le attività produttive, pur con le difficoltà legate all'emergenza sanitaria, proseguirà il finanziamento della ricerca industriale e dell’innovazione, volano di una crescita economica che va perseguita con convinzione per consentire di creare occupazione e lavoro.

Oltre a sostenere il tessuto economico esistente occorre continuare a investire per favorire lo sviluppo di nuove imprenditorialità e promuovere progetti innovativi con un occhio di riguardo all’efficienza energetica e allo sviluppo delle fonti rinnovabili con l’obiettivo di avere una regione sempre più sostenibile e fossil fuel free.

Richiederà particolari attenzioni anche il settore dell’artigianato di tradizione, per il quale l’anno in corso è stato oltremodo difficile al punto da obbligarci a ripensare anche la millenaria Fiera di Sant’Orso.

Occorre dunque pensare al futuro come a una sfida da affrontare con lungimiranza e strategia perché dobbiamo gestire e non subire il grande cambiamento che la pandemia ci impone. E il cambiamento deve partire proprio dalle risposte che la Pubblica amministrazione dovrà dimostrare di saper dare a cittadini, lavoratori e imprese.

 



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