Coronavirus: Ifc-Cnr, rischia chi ha malattie metaboliche

13:35 - 25/03/2020 


(ANSA) - PISA, 25 MAR - "I dati finora disponibili, sia italiani che cinesi, dicono chiaramente che, insieme a una patologia polmonare preesistente, il rischio di aggravamento e mortalità è condizionato pesantemente dalla presenza di una comorbidità cardiovascolare, metabolica e renale, spesso concomitanti, e con effetto fra loro interattivo sinergico, in particolare nella popolazione anziana". Così uno studio dell'istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa in base ai dati ufficiali degli effetti clinici della pandemia da coronavirus.

"Dal rapporto dell'Iss sui dati di 355 decessi di pazienti positivi a Covid-19 - sottolinea Fabrizio Bianchi, dirigente di ricerca ed epidemiologi dell'Ifc-Cnr di Pisa - si ricava facilmente che nei deceduti di età media di 80 anni (circa 20 anni in più del totale dei casi positivi) quasi un terzo aveva due o più patologie preesistenti, l'altro terzo almeno una patologia e solo 3 soggetti erano esenti. La maggior parte avevano ipertensione (76%), malattie cardiache (33%), diabete (35%), insufficienza renale (18%), dati che sono in linea col quadro osservato in pazienti cinesi, seppure aggravato dalla maggiore età della casistica italiana. Dunque serve molta attenzione sulle patologie che insieme a quelle dell'apparato respiratorio, fino alla polmonite interstiziale in circa il 10% dei casi, complicano le condizioni del paziente".

Per Giorgio Iervasi, cardio-endocrinologo e direttore dell'Ifc-Cnr, "è necessario il massimo sforzo per non allentare il sistema di monitoraggio attivo di quelle patologie cardio-nefro-metaboliche che rappresentano la condizione di fragilità che favorisce aggravamento e decesso e non va trascurato l'impiego più consistente di sistemi di controllo, da affiancare a quelli ambulatoriali, basati su telemedicina e teleconsulto ed altre forme di salute a distanza". (ANSA).


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