Archivio mostre e esposizioni

    
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Le mostre in cui B è presente
Andrea Alborno. Storie di viaggio
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, si compone di una selezione di immagini di viaggio realizzate dall’autore, che ha collaborato nel corso degli anni con alcune delle maggiori riviste di settore, da Meridiani Montagne a National Geographic Traveller.
Scrive nel catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Andrea Alborno appartiene a quei fotografi che ci consegnano documenti visivi sui quali vale ancora la pena soffermare gli occhi, prendersi del tempo, osservare prima di andare oltre. Questo avviene perché la pratica della fotografia in Alborno è onesta e artigianale, istintiva e nel contempo meditata. Per quanto consapevole e solidamente sorretto da una riflessione sui processi creativi, l’autore privilegia una prospettiva personale e un approccio quasi mistico. Per lui la fotografia di viaggio è incontro e scoperta, condivisione e rispetto.
La mostra Andrea Alborno. Storie di viaggio, che rimarrà aperta fino all’8 ottobre 2023, è arricchita da un catalogo illustrato bilingue italiano-francese con testi di Andrea Alborno, Daria Jorioz e Pierre Rouyer, pubblicato dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.
Andrea Alborno - Cenni biografici
Da quando, nel 1996, ha iniziato la sua attività, Andrea Alborno è sia fotografo sia giornalista. Professionalmente è interessato a esplorare temi culturali e sociali ma ha anche prodotto reportage turistici, di interni e di design. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste italiane e internazionali, tra cui Tuttoturismo, Meridiani, Panorama Travel, Gulliver, Airone, Alp, Meridiani Montagne, D-la Repubblica delle Donne, Gente Viaggi, Elle, Anna, Figaro, Geo, National Geographic Traveller. Una sua mostra sui ragazzi di strada di Odessa (Ucraina), dal titolo Gioventù Negata, sponsorizzata dall’EBRET e patrocinata dall’UNICEF, ha girato l’Italia. Nel 2009 ha pubblicato il libro Un cuore fra le pietre che descrive la vita dei monaci agostiniani che vivono a 2500 metri al colle del Gran San Bernardo tra Italia e Svizzera. Nel settembre 2009 è stato premiato all’Art of Photography Show di San Diego in California, il più importante award di tutta la West Coast americana. Ha collaborato con la ONG Domus, pubblicando un libro sulla missione umanitaria kenyota di Ndithini. Organizza workshop fotografici volti a stimolare la creatività dei partecipanti avvalendosi di tecniche di visualizzazione derivate dalla meditazione e dallo yoga. Dal 2018, collabora con la sede regionale RAI della Valle d'Aosta e con la RAI nazionale realizzando video documentaristici.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
20 Giugno 2023 - 8 Ottobre 2023

Robert Capa. L’opera 1932-1954
Al Centro Saint-Bénin saranno esposte oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, che copriranno in modo esaustivo la produzione del celebre fotografo dagli esordi alla morte prematura avvenuta nel 1954 in Indocina. “La mostra - anticipa la dirigente della struttura Attività espositive Daria Jorioz - consente di ripercorrere tutte le fasi della straordinaria carriera di Robert Capa, riservando un’attenzione particolare ad alcune delle sue immagini più iconiche, che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento. L’esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’opera di un autore passionale, sfuggente e instancabile, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportages”. Scrive Gabriel Bauret in catalogo: “Il suo posto nella storia della fotografia potrebbe essere paragonato a quello di Robert Doisneau, ma il paragone si ferma qui: tanto Capa è un eterno migrante, dallo spirito avventuroso, quanto Doisneau è un sedentario che nutre la sua fotografia con i soggetti che sa scovare a Parigi e nelle sue periferie”. Al Centro Saint-Bénin di Aosta il visitatore potrà osservare le immagini di guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa, ma non solo. Nei reportages del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli”, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni. I tempi deboli ci riportano all’uomo, Endre Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, al suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia del fotografo rispetto ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto. Di lui così scrisse Henri Cartier-Bresson: “Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”. La mostra si articolerà in 9 sezioni tematiche: Fotografie degli esordi, 1932–1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936–1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943–1945; Verso una pace ritrovata, 1944–1954; Viaggi a est, 1947–1948; Israele terra promessa, 1948–1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954. A rendere la rassegna ancora più intrigante sarà la possibilità di ammirare l’utilizzo finale delle immagini di Capa, ovvero le pubblicazioni dei suoi reportages sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico, la guerra. Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada. Robert Capa nasce nel 1913 a Budapest; in gioventù si trasferisce a Berlino, dove inizia la sua carriera di fotoreporter che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Muore in Indocina nel 1954, ferito da una mina anti-uomo mentre documenta la guerra al fronte.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Maggio 2023 - 24 Settembre 2023

ROBERT DOISNEAU
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita dal 5 marzo al 22 maggio 2022 la mostra Robert Doisneau, dedicata ad uno dei più celebri maestri della fotografia del Novecento. L’esposizione, organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale e curata da Gabriel Bauret, presenta più di cento fotografie in bianco e nero provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau di Montrouge. A Montrouge, il fotografo francese ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, lasciando una straordinaria eredità, che le due figlie oggi valorizzano e fanno conoscere in tutto il mondo. Tra le opere in mostra non poteva mancare Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950, immagine iconica, tra le più riprodotte al mondo, in cui l’autore ha saputo catturare un momento magico e un’emozione universali. Robert Doisneau incarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città, Parigi: ne coglie il respiro, le emozioni, le trasformazioni sociali, ne narra la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva. Il fotografo francese cresce insieme alla sua città, la osserva prendendo appunti visivi, la racconta cominciando dalla strada, si specchia nei giochi dei bambini che inventano il loro mondo, narra la condizione a volte ruvida degli adulti. Lo fa con delicatezza e garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente.
La mostra è corredata da un catalogo trilingue (italiano, francese e inglese) edito da Silvana Editoriale, con testi di Gabriel Bauret e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 28 euro. Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 25 anni. Mostra inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Per garantire la sicurezza sanitaria, si richiede che i visitatori indossino le mascherine. Il personale di sorveglianza indirizzerà il flusso del pubblico e gli utenti fruiranno di entrate/uscite differenziate. Nella sede espositiva sarà fatta rispettare la distanza minima di oltre un metro e l'afflusso sarà regolamentato in modo da evitare assembramenti.
Occorre esibire il Super Green Pass. ___________________________________________________________________ L’utilizzo delle immagini è concesso esclusivamente per la recensione della mostra DOISNEAU (Aosta, Centro Saint-Bénin, 5 marzo – 22 maggio 2022) e del relativo catalogo, all’interno del quale sono contenute. Le immagini non possono essere alterate, tagliate o modificate in alcun modo. È necessario che vengano sempre riportati i crediti completi. 1 - Robert Doisneau, Le baiser de l’Hôtel de Ville, Paris 1950 © Robert Doisneau 2 - Robert Doisneau, Fox-terrier au Pont des Arts, Paris, 1953 © Robert Doisneau 3 - Robert Doisneau,Vent rue Royale, Paris, 1950 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO 4 - Robert Doisneau, Un regard oblique, Paris, 1948 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Marzo 2022 - 22 Maggio 2022

Alberto Selvestrel, Alessandra Zucco. Orizzonti interiori
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le immagini del giovane Alberto Selvestrel e le opere della scultrice valdostana Alessandra Zucco. Le fotografie di Alberto Selvestrel sono il frutto dell’osservazione dei luoghi attraversati dalla luce. Si tratta di un approccio che non lascia nulla al caso, che coglie le geometrie impreviste delle ombre e il dialogo dei volumi architettonici con la natura, per comporre immagini raffinate e vicine all’astrazione. Alessandra Zucco rivela un’impostazione creativa che rende le sue sculture riconoscibili e preziose. Grazie alla linearità delle forme realizza opere dalla grazia essenziale. L’acero quale essenza lignea privilegiata diventa per lei una cifra espressiva personale. Ma anche quando scolpisce il noce raggiunge un’efficace sintesi formale. “La convenzione con il Comune di Aosta per l’utilizzo della sala espositiva Hôtel des États – afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – rappresenta ormai da molti anni il risultato virtuoso di una collaborazione istituzionale in ambito culturale. Ci auguriamo che questa esposizione d’arte dedicata a due interessanti e promettenti autori possa essere apprezzata dal pubblico dei residenti e dei turisti che frequentano la Valle d’Aosta”. La mostra è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, a cura di Daria Jorioz, che contiene le immagini di tutte le opere esposte e un testo di Gianni Nuti, edito dalla Tipografia Valdostana, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro. Alberto Selvestrel è nato a Torino nel 1996. Nel 2014, diciassettenne, si avvicina alla fotografia con una particolare attenzione rivolta al paesaggio. Approfondisce da autodidatta le sue ricerche e si focalizza sul paesaggio antropico e le sue modificazioni, sviluppando uno stile personale caratterizzato da composizioni geometriche e minimali. La sua ricerca è volta a condensare il massimo dell’espressione concettuale nel minimo della forma. Nel 2017 esce il suo primo libro fotografico, Images, che viene recensito da importanti riviste e giornali stampati e da testate online di tutto il mondo. Nel 2017 espone i suoi lavori fotografici in Italia e nel 2018 a Londra e Bruxelles. Nel 2019 pubblica un secondo volume fotografico, Link, con la prefazione di uno dei maggiori fotografi italiani, Giovanni Gastel. Partecipa a fiere d’arte internazionali e viene scelto da Fujifilm come unico testimonial italiano per il lancio della fotocamera X-Pro3. Nel 2020 Automobili Lamborghini lo ha scelto come fotografo per il progetto With Italy for Italy per la rivalutazione del territorio italiano post Covid-19. Alessandra Zucco è nata a Chivasso nel 1972. Dall’età di nove anni vive in Valle d’Aosta, a Verrès. Laureata in lettere e filosofia, è ispettore della polizia locale. Ha frequentato la bottega artigiana di Franco Pinet, apprezzato scultore del legno valdostano, che nel solco della tradizione sperimenta anche nuovi linguaggi espressivi di matrice contemporanea. Dopo questa esperienza Alessandra Zucco intraprende l’attività di scultrice del legno e le sue ricerche si indirizzano verso l’essenzialità della forma. In Valle d’Aosta Alessandra Zucco si è distinta per uno stile espressivo lineare e riconoscibile e per l'utilizzo del legno d'acero, che con le sue venature e il colore candido rende le sue creazioni eteree e femminili. Negli ultimi anni le sue creazioni sono state apprezzate e comprese, consentendole di ricevere premi e riconoscimenti. Tra questi si segnalano nel 2016 il Premio Don Garino per la migliore opera a soggetto religioso, nel 2017 il premio per l’innovazione alla Fiera di Sant’Orso di Donnas. Nel 2018 ha ottenuto il terzo premio alla 65a Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione e nel 2019 il Premio Vietti alla Fiera di Sant’Orso.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Luglio 2021 - 3 Ottobre 2021

Angelo Abrate, il pittore alpinista
L'esposizione, a cura di Leonardo Acerbi e Marina Mais, presenta una selezione di 32 opere del pittore piemontese, nato a Torino nel 1900 e morto a Sallanches nel 1985. Il percorso espositivo è scandito da quattro sezioni tematiche: Uno sguardo sulla Valle d'Aosta e sulle valli del Monte Bianco, La Valle d'Aosta a quote più alte, A Sallanches e non solo e Dalle Dolomiti al Mediterraneo. Valente alpinista, Angelo Abrate vive intensamente la passione per la montagna, che diventa il soggetto prediletto delle sue opere pittoriche. La mostra monografica a lui dedicata, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, si inserisce nel programma espositivo annuale 2020 della Regione autonoma Valle d'Aosta e documenta la qualità di un autentico pittore della montagna. Scrive Leonardo Acerbi nelle note biografiche del catalogo: “Gli interessi di Abrate si indirizzano ben presto lungo due specifiche direzioni: la passione per la pittura e quella per la montagna, spingendolo a lasciarsi alle spalle la città e a trasferirsi prima a Courmayeur e poi a Sallanches. Due autentici poli d'attrazione, entrambi al cospetto del “suo” Monte Bianco, montagna di cui l'artista piemontese diverrà massimo interprete tanto da meritarsi, nel tempo, l'appellativo di peintre du Mont-Blanc”. Le sue salite in solitaria oppure le pause durante le ascensioni con i compagni di cordata sono finalizzate a questo: dipingere en plein air la prima luce decembrina sulle vette o l'ultima neve al lago Chécruit, uno scorcio delle Jorasses o i seracchi in quota. La mostra Angelo Abrate. Il pittore alpinista è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Daria Jorioz e Leonardo Acerbi, edito da Sagep Editori, acquistabile in mostra al prezzo di 12 euro. L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 7 febbraio 2021 con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, chiuso lunedì. Ingresso libero. Per garantire la sicurezza dei visitatori e del personale e in ottemperanza alle norme vigenti, la mostra sarà ad ingresso contingentato. I visitatori dovranno indossare i dispositivi di protezione personale.

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Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Ottobre 2020 - 28 Febbraio 2021

Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie
A partire da sabato 8 agosto 2020 riapre al pubblico il Centro Saint-Bénin di Aosta, in Via Festaz 27, con la mostra Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie. L’esposizione, ideata dal film maker Davide Bongiovanni, presenta un progetto audiovisivo inedito sull’importanza della tradizione orale e della memoria collettiva. Pensata come un “contenitore” di storie di vita proiettate nel tempo e nello spazio, la mostra si compone di sei video in cui alcuni personaggi della realtà valdostana si raccontano e ci consegnano le loro esperienze di vita. Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di queste persone, rendendole familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si svolge tra storie personali e senso di appartenenza, in cui la Valle d’Aosta è al centro del racconto. Davide Bongiovanni ha realizzato l’evento espositivo in collaborazione con Jean-Claude Chincheré, fotografo, Rossella Scalise, autrice dei testi, e Simone Lattanzi, aiuto regista. Memorie di terra è un omaggio alla Valle d’Aosta e alle sue genti, ma anche un progetto culturale che ci invita di ripartire dai valori autentici della tradizione e della cultura immateriale. Il catalogo della mostra, in italiano e francese, pubblicato dalla Tipografia Valdostana, contiene un testo critico di Daria Jorioz, le fotografie di Jean-Claude Chincheré, i contributi di Davide Bongiovanni, Rossella Scalise, Stefania Lusito, ed è acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie resterà aperta fino al 29 novembre 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Impressionismo tedesco al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni e per i possessori della tessera Abbonamento Musei. In rispetto alle norma vigenti, l’ingresso alla mostra è contingentato e si richiede ai visitatori di indossare la mascherina.

Centro Saint-Bénin - Aosta
8 Agosto 2020 - 28 Febbraio 2021

Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione.
L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, che si affacciano da alcuni anni sulla scena artistica locale ed espongono per la prima volta in una sede pubblica. Antonella Berra guarda all’artigianato di tradizione proponendone una citazione personale e delicata. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo che sintetizzano e attualizzano alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai galli ai tatà, offrendo un esempio della vitalità del nostro artigianato. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso dal 1988. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63a Mostra concorso dell’artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin e al Groupe folklorique des Tratidions Valdôtaines. Claudio Mosele si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d’Aosta componendo scene contadine, dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio, e feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all’arte “primitivo”. Il suo disegno naïf e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L’utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota. La mostra è corredata da un sintetico catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Pesando, in vendita in mostra al prezzo di tre euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Giugno 2020 - 23 Agosto 2020

Olivo Barbieri. Mountains and Parks
L’esposizione, curata da Alberto Fiz e coordinata dalla Struttura Attività espositive dell'Assessorato regionale, presenta oltre 50 lavori esposti in un percorso ventennale che comprende una serie di grandi immagini fotografiche inedite che hanno come soggetto le montagne della Valle d’Aosta, in particolare il Cervino e il Massiccio del Monte Bianco, realizzate per l’occasione. Per la prima volta, poi, viene presentata la produzione scultorea attraverso tre monumentali lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin.
Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non manca, poi, un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina.
Mountains and Parks, il progetto ideato per il Centro Saint-Bénin, propone l’indagine di Barbieri sui parchi naturali, siano essi le Alpi (già nel 2012 la Valle d’Aosta era stata oggetto di una specifica indagine), le Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che, come afferma l’artista, “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”. Si tratta di una rassegna spettacolare e problematica, che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che, se da un lato “consuma” i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza. Le immagini di Olivo Barbieri viste dall’alto, riprese con la tecnica della messa a fuoco selettiva che evidenzia solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena, hanno inaugurato un nuovo modo di percepire il paesaggio che, grazie all’introduzione consapevole di alcuni “errori” fotografici, ci appare in modo inedito, più simile a un modellino in scala (non manca nemmeno l’uso della pittura digitale) che a un contesto reale. Sebbene nulla di ciò che vediamo appaia contraffatto, l’indagine di Barbieri decreta l’ambiguità della rappresentazione. Sono immagini che non nascono dalla volontà di ottenere effetti speciali (non c’è post-produzione), ma dalla curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee. Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta. Il paesaggio si estende anche alla storia dell’arte dove la messa a fuoco selettiva modifica la percezione di opere ormai metabolizzate con un atteggiamento ironico e dissacrante. Nel Paradiso Terreste di Nicolas Poussin sembra di vedere il Creatore che si allontana appoggiato ad un drone di controllo, mentre il mito di Mark Rothko è connesso con i simboli del fast food americano, gli hamburger. Il dialogo con i maestri del passato coinvolge anche Paolo Uccello, Caravaggio e Canaletto. Quest’ultimo, attraverso l’uso della camera ottica, sembra anticipare gli esiti della fotografia contemporanea.
Per la prima volta è presentata in mostra la produzione plastica di Barbieri con tre grandi sculture in legno realizzate per l’occasione che fanno riferimento alla mappatura simbolica dei codici Hobo, i vagabondi americani e i Rom. Ne emerge una geografia errante che crea un paesaggio segreto, accessibile solo ai membri della tribù.
A completamento della rassegna, viene proiettato il video Seascape#Night, China Shenzhen 05 del 2005, parte di un progetto artistico in divenire. In questo caso tutto parte da Shenzhen, in Cina, una delle più importanti nuove aree economiche vicino ad Hong Kong dove un'intera generazione di cinesi sta per concedersi, per la prima volta da cinquant'anni, un divertimento di massa: fare il bagno in mare al chiaro di luna.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Alberto Fiz e Daria Jorioz, contiene un intervento di Paolo Cognetti e un testo sull’estetica della montagna dell’alpinista Giovanni Battista Rossi.
Olivo Barbieri, nato a Carpi (Modena) nel 1954, studia pedagogia all’Università di Bologna e dal 1971 intensifica il suo interesse per il linguaggio fotografico. Realizza Flippers 1977–1978, una serie dedicata al ritrovamento di un deposito di flipper abbandonato. Negli anni Ottanta inizia la serie sull’illuminazione artificiale nelle città europee e orientali. Dal 1989 viaggia in Oriente, soprattutto in Cina, sviluppando una ricerca, tuttora in corso, sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Negli anni Novanta adotta una tecnica fotografica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine. Nel 2003 inizia il progetto Site specific_ che coinvolge 40 città nel mondo e prosegue ancor oggi. Le serie Site specific_ (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002) e Artificial Illuminations (1980–2014) hanno in comune la riflessione sulla quantità di realtà presente nel nostro sistema di vita e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Nel 2015 continua la serie Parks e realizza Adriatic (staged) Dancing people. Nel 2017 ha dedicato un progetto all’impianto solare di Ivanpah nel deserto della California, la più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo. Noto internazionalmente, inizia ad esporre nel 1978 alla Galleria Civica di Modena. Le sue opere sono state presentate da istituzioni prestigiose quali: Folkwang Museum di Essen, Museum of Contemporary Art di Cleveland, Moma di San Francisco, Cca di Montréal e Bund 18 di Shanghai. Tra le sedi pubbliche italiane che hanno ospitato le sue personali vi sono la Triennale di Milano, il Mart di Rovereto, il Madre di Napoli e il Maxxi di Roma. È stato invitato cinque volte alla Biennale di Venezia e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche tra cui: Moma di New York, International Center of Photography di New York, Deutsche Bank, UBS Art Collection e la collezione personale di Elton John.
L’esposizione Olivo Barbieri. Mountains and Parks resterà aperta fino al 19 aprile 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Carlo Fornara e il Divisionismo al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.

Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Novembre 2019 - 19 Aprile 2020

Catalogo
Elogio della pittura. Roberto Oggiani e Gianni Pedotti
L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che giovedì 13 giugno 2019 alle ore 18 sarà inaugurata la mostra Elogio della pittura. Roberto Oggiani e Gianni Pedotti. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di dipinti dei due autori valdostani, che hanno saputo interpretare e attualizzare, entrambi con una cifra espressiva personale ed efficace, l’eredità dei movimenti artistici del XX secolo, dall’Espressionismo tedesco all’Arte informale. Osserva l’Assessore Laurent Viérin: “Le opere pittoriche di Roberto Oggiani e Gianni Pedotti, presentate nella sede Hôtel des États in un percorso curato dalla Struttura Attività espositive, consentono al visitatore di avvicinarsi all’arte contemporanea interpretata da due autori che fanno riferimento ad alcuni dei più importanti movimenti artistici del Novecento”. Roberto Oggiani nasce in Argentina. Architetto di professione, vive e lavora in Valle d’Aosta. Affianca gli studi di architettura alla passione per la pittura, che coltiva sin da giovane. Affina le tecniche pittoriche sotto la guida di Rolando Robino di Aosta, Renzo Rigotto e Gabriel Girardi di Torino. Negli anni settanta partecipa a concorsi di pittura a Firenze e Viareggio, ottenendo apprezzamenti. La sua pittura è accostabile all’Espressionismo tedesco, di cui sa interpretare la lezione dei maggiori maestri, a partire da Ernst Ludwig Kirchner. Dipinge a tecnica mista, su tele di medie e grandi dimensioni, che ci offrono una visione sospesa tra realtà e sogno, di forte impatto visivo. La realtà del mondo che ci circonda è la sua fonte di ispirazione, dalle tradizioni popolari della Valle d’Aosta ai riferimenti ai maestri dell’architettura e del design. Gianni Pedotti nasce ad Aosta, trascorre l’infanzia in Valle d’Aosta e in seguito si trasferisce in Sicilia. Frequenta il liceo a Mantova e l’Università a Firenze dove si laurea in medicina. Esercita per più di trent’anni la professione di ginecologo. Si avvicina alla pittura intorno ai trent’anni poi, dopo una lunga pausa di oltre vent’anni in cui si dedica esclusivamente alla professione medica, si avvicina nuovamente all’arte pittorica, con opere di ispirazione informale. I suoi dipinti rivelano affinità con l’Espressionismo astratto di Hans Hofmann e di altri maestri quali Adolph Gottlieb e Mark Rothko, che dichiara di prediligere. Le sue tele, fortemente materiche, sono caratterizzate dall’utilizzo di terre naturali e da accostamenti cromatici di grande impatto espressivo, che si collocano nell’ambito dell’Arte Informale. La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, a cura di Daria Jorioz, edito da Silvana Editoriale, che verrà acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione Elogio della pittura è aperta al pubblico dal 14 giugno al 15 settembre 2019 con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, chiuso lunedì. Ingresso libero. Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Giugno 2019 - 15 Settembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna
Roberto Andrighetto e Guido Diémoz

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali informa che venerdì 24 maggio 2019, alle ore 18, nella Chiesa di San Lorenzo di Aosta, sarà inaugurata la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Roberto Andrighetto e Guido Diémoz. L’esposizione prosegue la collana che propone al pubblico il dialogo tra un fotografo e uno scultore del legno, che interpretano la Valle d’Aosta e la realtà alpina. La mostra, curata da Daria Jorioz, accosta le foto naturalistiche di Roberto Andrighetto, dedicate agli animali selvaggi ritratti con uno sguardo efficace e poetico a una selezione di grandi sculture in legno di noce di Guido Diémoz, che narrano con notevole forza espressiva la tradizione contadina valdostana. Roberto Andrighetto vive in Valle d’Aosta e frequenta da sempre la montagna. Affascinato dagli animali che popolano gli ambienti estremi dell’alta quota, dagli anni ’90 documenta con la fotocamera il ricordo degli incontri con lepri variabili, pernici, ermellini, camosci, stambecchi, aquile, gipeti e tante altre specie, spinto dal desiderio di avere un riscontro tangibile delle emozioni provate e di poterle condividere. Le sue principali pubblicazioni sulla fauna alpina sono: Attimi, un anno con la fauna della Valle d’Aosta del 2012 e Sguardi, la fotografia e la poesia incontrano la fauna alpina del 2018, che contiene poesie di Umberto Druschovic. Ha collaborato ai volumi sul Parco naturale del Mont Avic e sulla Valle del Gran San Bernardo. Le sue immagini sono state pubblicate su riviste nazionali come Oasis, Bell’Italia e la Rivista della montagna. Guido Diémoz nasce a Doues, dove vive e lavora. Giunto relativamente tardi alla scultura, inizia l’attività di artigiano del legno nel 1977, dimostrando un originale temperamento, che lo ha portato a realizzare opere di grande vigore plastico. Diémoz ha partecipato nel corso degli anni a numerose edizioni della Fiera di Sant’Orso e della Fiera di Donnas. Ha ricevuto negli anni numerosi premi e riconoscimenti. Le sue opere sono caratterizzate da grande libertà espressiva e sono legate ai temi più autentici della tradizione locale. Per la collana Memorie di cose lontane, nel 2018 Vincenzo Bixio e Gabriella De Munari hanno curato il volume La vita in Valle d’Aosta nell’opera di Guido Diémoz (Padova, Edizioni La Selva). L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Roberto Andrighetto e Guido Diémoz, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Duc, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 29 settembre 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
24 Maggio 2019 - 29 Settembre 2019

Brochure
Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie
Mostra d'Arte contemporanea sulla Resistenza del duo CATLAC

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali comunica che mercoledì 24 aprile 2019, alle ore 17.30, presso la Sede espositiva Hôtel des États di Aosta, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie.L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, è frutto del lavoro del duo denominato CATLAC , composto dal fotografo-pittore Thibault Nieudan e dalla poetessa Fabienne d’Oddaz. Il tema trattato è quello della Resistenza durante il conflitto del 1939-1945 e presenta una serie di fotografie d’epoca della Valle d’Aosta e della Haute Savoie, rielaborate con l’inserimento di elementi e di paesaggi attuali e accompagnate da audioguide con registrazioni sonore di partigiani che ne illustrano il contenuto. In mostra è prevista la proiezione di una serie di acquarelli realizzati da Thibault Nieudan ispirati agli aspetti più dolorosi della guerra. L’esposizione sarà corredata da una brochure che conterrà tra gli altri un testo del Senatore Cesare Dujany, recentemente scomparso, che nel suo ruolo di Presidente dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta aveva voluto fortemente la realizzazione di quest’iniziativa.  Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Aprile 2019 - 2 Giugno 2019

Catalogo
Ugo Lucio Borga. Collateral damages
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 12 ottobre 2018, alle ore 17, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages. L’esposizione, curata da Daria Jorioz e accompagnata da un testo critico di Marco Maggi, presenta 120 fotografie in bianco e nero del fotografo e giornalista valdostano Ugo Lucio Borga, realizzate durante i suoi reportage nelle zone del mondo dove sono in corso conflitti armati. Dalla Siria all’Iraq, dall’Ucraina al Bangladesh, in questo progetto fotografico Borga focalizza la sua attenzione sulle vittime civili, documentando e testimoniando l’assoluta drammaticità delle guerre del terzo millennio. Attraverso una documentazione fotografica di grande impatto, realizzata da un fotoreporter le cui immagini sono state pubblicate da diverse testate internazionali, la mostra Collateral damages induce una riflessione sui problemi che affliggono l’epoca contemporanea – dice l’Assessore Paolo Sammaritani. Il lavoro di Borga da sempre si concentra sulle guerre, anche quelle dimenticate, sulle crisi umanitarie e sulle questioni sociali e ambientali. Formato all’Accademia John Kaverdash (Milano), dove ha conseguito tre master in fotografia di reportage, fotografia di moda e comunicazione visiva, Borga ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il mondo coprendo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sud Sudan, Libia, Siria, Iraq, Filippine, gli scontri religiosi nel nord del Libano, la dittatura Eritrea, il conflitto armato Ucraino. I suoi lavori sono apparsi su molti giornali, riviste, tv e radio tra cui: Time magazine, Time Lightbox (USA), The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit, Die Welt, frankfurter allgemeine Zeitung, Brigitte, Cicero (Germania), La Vanguardia Magazine, Zazpika (Spagna), La Croix, Courrier international (Francia), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovacchia), Haaretz (Israele) Gazeta Wyborcza (Polonia), Alpha Magazine, (UAE), Woz, Neue Zurcher Zeitung, (Svizzera) Africa Magazine, Diario, l’Espresso, Il Giornale, Il Manifesto, Il Sole 24 Ore, GQ, Nigrizia, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, Eyesopen, Il Riformista, Sportweek, La Stampa, Vanity Fair, Il Venerdì di Repubblica, Il Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), Rai3, Rainews24, Sky Tg24 Jetlag, Channel 4, Radio24, Radio RSI, Laser. Nel 2011 ha ricevuto il primo premio Novinarska Cena Journalism Award per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica. Ha pubblicato: Il sudario di latta. Taccuini di guerra, Marco Valerio Edizioni, 2015; Soldat 1. Guerra in Ucraina, Musumeci editore, 2016; La luna si nasconde. Diari dall’Africa in guerra, Marco Valerio Edizioni, 2018. Il catalogo bilingue italiano-francese dell’esposizione, a cura di Daria Jorioz e con un testo critico di Marco Maggi, è edito dalla Tipografia Duc e sarà acquistabile in mostra al prezzo di € 25. Scrive in catalogo la curatrice: Lo sguardo di Ugo Borga è lucido e severo, diretto e forte, crudo ma anche capace di un’inattesa poesia nel cogliere la luce della speranza oltre il buio della distruzione e della desolazione. Le sue fotografie non ci fanno sconti; hanno un’intensità emotiva e una qualità iconica in grado di colpirci nel profondo, coinvolgendo la nostra dimensione interiore, umana, sociale. La mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages resterà aperta sino a domenica 31 marzo 2019 con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 3 euro intero, 2 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Il mondo di Jacovitti, che verrà allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 27 ottobre 2018, al costo di 7 euro intero e 5 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale : tel. 0165.275902 www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Ottobre 2018 - 31 Marzo 2019

Catalogo
Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 28 settembre 2018, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, che apre la stagione espositiva autunno-inverno 2018-2019. L’esposizione, curata da Alessandro Parrella e organizzata dalla Struttura Attività espositive, propone una serie di installazioni luminose dell’architetto e designer Walter Vallini e le fotografie di Tea Giobbio. La mostra di Aosta è l’ultima, in ordine di tempo, di un percorso espressivo che ha portato i due artisti ad esporre le loro opere da Torino a Milano, da Roma a New York fino a Monaco di Baviera. Tea Giobbio è nata a Buenos Aires nel 1958 e vive e lavora a Torino. Nelle sue opere, oniriche e surrealiste, sul tema dell’identità, è quasi sempre protagonista il corpo umano, rappresentato a volte a figura intera, a volte da alcune sue parti che affiorano da vestiti vuoti come nella serie Gli assenti o da parti anatomiche come nella Via Crucis. Walter Vallini è nato a Roma nel 1958 e anche lui vive e lavora a Torino. Le sue installazioni luminose rappresentano una sintesi equilibrata tra arte e design rendendo sottile il confine tra l’oggetto scultura e l’oggetto funzionale in cui la luce, oltre ad assolvere alla funzione di illuminare, è parte dell’opera stessa. Negli spazi espositivi dell’Hôtel des États, nel cuore di Aosta, il pubblico potrà avvicinarsi al primo evento del calendario autunnale 2018 delle mostre in Valle d’Aosta – dice l’Assessore Paolo Sammaritani – È un programma ricco di proposte che, spaziando dalla fotografia al fumetto, dalla scultura alla storia, offrono approfondimenti agli appassionati di arte e contenuti culturali per tutti i cittadini della nostra regione. L’esposizione Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 4 novembre 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Settembre 2018 - 4 Novembre 2018

Catalogo
Gabriele Basilico. La città e il territorio
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 27 aprile 2018 alle ore 18, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio. L’esposizione rende omaggio al grande fotografo Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) attraverso duecento fotografie, tra le quali una cospicua selezione di immagini dedicate alla Valle d’Aosta. La rassegna, curata da Angela Madesani, si avvale della collaborazione di Giovanna Calvenzi, dell’Archivio Gabriele Basilico, dell’Accademia di Architettura di Mendrisio/USI. Dichiara l’Assessore all'Istruzione e cultura: sono particolarmente lieta di presentare, nell’ambito del programma espositivo regionale 2018 dell’Assessorato dell’Istruzione e cultura questa importante iniziativa espositiva dedicata ad una figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, che ha dedicato grande attenzione anche al territorio della Valle d’Aosta. L’itinerario espositivo, diviso per nuclei di ricerca e non strettamente cronologico, prende l’avvio da uno dei suoi lavori più noti, quei Milano Ritratti di fabbriche (1978-1980) che hanno segnato l’inizio delle sue indagini sulle città del mondo. Sono inoltre esposte immagini a colori inedite di Beirut ricostruita (2011) e di alcune metropoli del mondo (Shanghai, Rio, Istanbul, Mosca) e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo con due serie di immagini dedicate alla montagna, alla Valle d’Aosta e al passo del San Gottardo, in Svizzera. Novantasei foto provengono dal lavoro Sezioni del paesaggio italiano, realizzato in collaborazione con Stefano Boeri per la Biennale di Architettura di Venezia, nel 1998. Fa seguito un’ampia indagine realizzata in collaborazione con l’architetto Luigi Snozzi in una cittadina svizzera, Monte Carasso (1996), oggi periferia di Bellinzona, che documenta la trasformazione della città grazie agli interventi operati dallo stesso Snozzi. Conclude l’itinerario una selezione di immagini di paesaggio, realizzate in luoghi e occasioni diverse, tra le quali quelle realizzate per incarico della Mission Photographique de la DATAR (1984-1985) in Francia. L’esposizione, il cui allestimento è accompagnato da alcuni video dedicati a Gabriele Basilico, si avvale del coordinamento organizzativo di Raffaella Resch ed è prodotta da Scalpendi Editore. Il catalogo, edito da Scalpendi, contiene testi di Angela Madesani, Giovanna Calvenzi e Daria Jorioz ed è in vendita presso il bookshop del Museo al prezzo di 30 euro. La mostra resterà aperta sino a domenica 23 settembre 2018, orario 9-19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto, in corso dal 5 maggio 2018 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Aprile 2018 - 23 Settembre 2018

Catalogo
Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 10 novembre 2017, alle ore 17, presso gli spazi espositivi dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger ed Elisabetta Hugentobler. La mostra riguarda un’inedita collezione artistica dedicata alle stele antropomorfe, realizzate attraverso la tecnica del frottage (dal francese frotter, strofinare), utilizzando carta velina, carboncino o carta carbone. La restituzione grafica è una parte fondamentale della ricerca archeologica in quanto consente sia di conservare traccia degli oggetti, sia di coglierne particolari e dettagli di grande importanza. Le 26 stele esposte all’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans sono espressione di una forma di linguaggio artistico trasversale e provengono da tutta Europa, facendo così diventare il sito archeologico valdostano un luogo importante di incontro di culture. La mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler è corredata da una brochure bilingue italiano-francese, edita dalla Tipografia Duc, contenente i testi critici di Gwenaël Bertocco e Gianfranco Zidda. La visita all’esposizione è compresa nel costo del biglietto d’entrata all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è il seguente: 7 euro intero, 5 euro ridotto; 2 euro per i minori dai 6 ai 18 anni. La mostra sarà aperta sino al 25 novembre 2018, con i seguenti orari: martedì - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans tel.: 0165.552620

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
10 Novembre 2017 - 24 Novembre 2019

Pan de bouque
L'Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra “Pan de bouque”. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra il Bureau régional ethnologie et linguistique e la Struttura Attività espositive, si inserisce nell’ambito della “Festa de Lo Pan Ner”, organizzata dall’Assessorato regionale in collaborazione con le comunità locali. Oltre 50 comuni della Valle d’Aosta inforneranno il tradizionale pane nero per la cottura, preparato dalle famiglie e cotto nei forni frazionali. Inoltre in tutto il territorio si svolgeranno numerose iniziative legate a questa tradizione. La mostra “Pan de bouque”, curata da Daria Jorioz, presenta una selezione di opere di scultori locali che interpretano il tema della panificazione di tradizione in Valle d’Aosta. Gianfranco Anzola, Lea Bérard, Silvano Ferretti, Marco Joly, Ladislao Mastella, Giorgio Perin Riz, Dorino Ouvrier e Bobo Pernettaz, ciascuno con la propria cifra espressiva, narrano il nostro universo contadino con efficacia e autenticità. Un dipinto di Giuseppe Tecco anticipa l’esposizione in programma per il prossimo anno, in cui saranno pittori, disegnatori e grafici a illustrare “Lo Pan ner”. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 19 novembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552 BREL (Bureau régional ethnologie et linguistique) tel.: 0165.43386-363540 0932 em

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Ottobre 2017 - 19 Novembre 2017

Catalogo
TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta. Fotografie di Pier Francesco Grizi e di Fabio Dibello
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 6 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra fotografica TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta dalla documentazione alla valorizzazione. Le fotografie esposte sono di Pier Francesco Grizi. La mostra presenta anche una sezione sulla cinta muraria romana di Aosta con fotografie di Fabio Dibello. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una riflessione sul tema dei beni culturali e architettonici in Valle d’Aosta. Il progetto fotografico parte dalla città di Aosta per ampliarsi seguendo le tracce di un patrimonio culturale straordinario disseminato sull’intero territorio regionale. Trenta immagini inedite di Pier Francesco Grizi, realizzate con la tecnologia HDR e stampate in grande formato, compongono un percorso espositivo di forte impatto visivo ed emozionale. Scattate in giornate di tempo meteorologicamente avverso, per ottenere una luce più morbida e diffusa, prive sovente della presenza umana, le fotografie in mostra si discostano dall’intento puramente documentario e si collocano piuttosto nell’ambito della valorizzazione, proponendo al pubblico visioni inusuali e alternative, in un percorso autoriale che evidenzia le relazioni tra le costruzioni umane e l’ambiente circostante. Dal Teatro romano di Aosta al Pont-d’Aël, dal castello di Cly a quello di Verrès, il visitatore sarà invitato a riscoprire il patrimonio culturale valdostano. La rassegna presenta inoltre 16 immagini del fotografo Fabio Dibello che mettono in rapporto la cinta muraria romana di Aosta al tessuto urbano attuale. Un viaggio personale dell’autore che fa riflettere sul tema della città, non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche antropologico, sociologico e culturale. La mostra Traces. Beni culturali in Valle d’Aosta è stata realizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali. La Delegazione di Aosta del FAI è partner istituzionale dell’iniziativa. L’esposizione è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Alessandra Armirotti, Roberto Domaine, Maria Cristina Fazari, Daria Jorioz, Gabriele Sartorio. Il volume, edito da Musumeci Editore, è acquistabile al prezzo di 15 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 7 gennaio 2018, da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito. Per informazioni Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Ottobre 2017 - 7 Gennaio 2018

Catalogi
Edward Burtynsky. L’uomo e la terra
L’Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 28 aprile 2017, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, verrà inaugurata la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra. Burtynsky è un fotografo canadese di fama internazionale, le cui opere sono custodite nei maggiori musei quali la National Gallery of Canada, la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Museum of Modern Art e il Guggenheim Museum di New York. Il celebre fotografo ha il dono raro di esplicitare la relazione delicatissima e fondamentale tra l’uomo e la terra componendo immagini di straordinaria qualità estetica. Discostandosi da un atteggiamento apertamente militante, le sue fotografie non vogliono proporre tesi precostituite, ma piuttosto suggerire un’osservazione nuova, che ci induca a considerare quanto la relazione uomo-ambiente sia fortemente ambivalente. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta, a cura di Enrica Viganò e Daria Jorioz, presenta 30 fotografie a colori, di grande formato, che rappresentano immensi scenari dal mondo (Stati Uniti, Bangadesh, Italia, Cina, Australia, Portogallo) fotografati con una tecnica raffinata che conferisce alle immagini un’eccezionale forza pittorica. Burtynsky è nato nel 1955 a St. Catharines, Ontario. Ha studiato al Ryerson Polytechnic University, dove si è diplomato in arti grafiche, e al Niagara College, dove ha ottenuto una laurea in arti grafiche. Sue opere sono esposte in mostre personali e collettive in tutto il Canada e negli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia. In qualità di docente di arte fotografica, ha tenuto lezioni e conferenze presso la National Gallery of Canada, la Library of Congress di Washington DC, la George Eastman House di Rochester, il Centre Canadien d’Architecture di Montréal, l’Art Gallery of Ontario, la TED, Idea City e la Ryerson University. Le sue fotografie appaiono ogni anno in numerosi periodici, tra cui “Canadian Art”, “Art in America”, “The Smithsonian Magazine”, “Harper’s Magazine”, “Flash Art”, “Blind Spot”, “Art Forum”, “Saturday Night”, “National Geographic” e il “New York Times”. I riconoscimenti tributati a Edward Burtynsky includono il premio TED, il premio Outreach ai Rencontres d’Arles, il premio Roloff Beny Book e il premio Rogers Best Canadian Film. È membro del consiglio di amministrazione di CONTACT, il festival internazionale della fotografia di Toronto, e della galleria del Ryerson Image Centre. Nel 2006 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine del Canada e detiene sei dottorati honoris causa. L’esposizione è corredata da un volume bilingue, italiano-francese, riccamente illustrato, edito da Admira Edizioni, che potrà essere acquistato in mostra al prezzo speciale di 26 euro. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna in corso fino al 24 settembre 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Link per video su yotube: https://www.youtube.com/watch?v=LuuE5FKXz2M Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Aprile 2017 - 1 Ottobre 2017

Giovanni Segantini e i pittori della montagna
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 7 aprile 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna. L’esposizione, a cura di Filippo Timo e Daniela Magnetti, propone un selezionato percorso che ha come fulcro l’esperienza pittorica di Giovanni Segantini, tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, che ha eletto la montagna a proprio soggetto principe, interpretandola in modo personale e innovativo, sia in termini di stile sia di poetica. La selezione di opere proposte in mostra individua e suggerisce uno dei molti possibili percorsi attraverso la pittura di montagna a cavallo tra il XIX e il XX secolo, limitando la propria attenzione ai soli artisti italiani e concentrandosi geograficamente sui lavori dell’arco alpino. Accanto alle opere di Giovanni Segantini, scelte attingendo a uno specifico momento dell’esperienza artistica del pittore, ovvero agli anni giovanili trascorsi in Brianza, compaiono più di cinquanta artisti, a partire da Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Baldassarre Longoni, Carlo Fornara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Leonardo Roda, Italo Mus, sino a Fortunato Depero. Accanto alle opere di questi maestri trovano posto i dipinti di almeno tre generazioni di altri artisti che, pur non avendo incontrato tutti la grande notorietà, hanno saputo instaurare un dialogo con i capofila, divenendo anch’essi partecipi di una pagina importante della storia dell'arte italiana. All’interno del grande orizzonte tematico della pittura di montagna, le opere sono state organizzate in sette sezioni, oltre a quella dedicata a Segantini che vede esposto lo splendido olio su tela La raccolta dei bozzoli (1882-1883), così scandite: le vedute estive, le scene di vita campestre e contadina, i paesaggi antropizzati, i ricordi alpini, i laghi, i tramonti e i notturni, le vedute dei grandi paesaggi innevati. A queste si aggiunge una sezione dedicata a Italo Mus, il pittore valdostano più noto e ammirato del XX secolo, di cui ricorre nel 2017 il cinquantesimo anniversario della scomparsa. La mostra Giovanni Segantini e i pittori di montagna è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Annie-Paule Quinsac, Filippo Timo, Daria Jorioz, Daniela Magnetti, Marco Albino Ferrari, Maurizio Scudiero, Luca Minella, Beatrice Buscaroli. Il volume, edito da Skira, è acquistabile in mostra al prezzo di 36 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 24 settembre 2017, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra, aperta dal 29 aprile al 1° ottobre 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.

Link video YouTube: https://youtu.be/xIKYfRbjBFg

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Aprile 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
Enrico Baj. L’Invasione degli ultracorpi
Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospita fino al 9 ottobre 2016 l'esposizione Enrico Baj. L’Invasione degli ultracorpi. La mostra, dal taglio inedito, intende rendere omaggio al celebre artista ed intellettuale, figura di spicco nel dibattito artistico del Novecento. L’esposizione, a cura di Chiara Gatti, con la collaborazione di Roberta Cerini Baj e della Fondazione Marconi di Milano, presenta al pubblico una selezione di circa cinquanta tra le opere più significative di Enrico Baj: pitture, collage, meccani, oggetti tridimensionali tra cui la monumentale installazione Apocalisse, realizzata nel 1979 con teli e sagome in legno, arricchita negli anni successivi da nuovi elementi scenografici che ne mettono in luce l’aspetto teatrale. Il percorso espositivo è, inoltre, arricchito da materiale didattico e da contributi video-documentari. Il titolo Enrico Baj. L'Invasione degli ultracorpi cita la celebre pellicola diretta da Don Siegel nel 1956, tratta dal romanzo di fantascienza di Jack Finney e rimanda a un elemento costante nel pensiero di Baj: l’ultracorpo, una creatura antropoide capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extra-terrestre.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Giugno 2016 - 9 Ottobre 2016

Catalogo
Au fil de l’eau. L’homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che martedì 19 aprile 2016, alle ore 18.00, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra la Struttura attività espositive e il Bureau régional ethnologie et linguistique, raccoglie circa sessanta immagini fotografiche realizzate da alcuni dei più noti fotografi valdostani del nostro recente passato, da Jules Brocherel a Émile Bionaz, da René Willien a Grat Éloi Ronc, per citarne solo alcuni. Le immagini, selezionate a partire dalle stampe fotografiche di alcune mostre realizzate in passato, quali Rus et barrages (2001) e L’eau apprivoisée (2003), e integrate con materiali fotografici presentati per la prima volta al pubblico, descrivono il tema dell’acqua nel duplice aspetto di ostacolo da superare e risorsa da utilizzare, testimoniando i suoi molteplici utilizzi e la relazione che lega l’uomo al territorio della Valle d’Aosta. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al prossimo 29 maggio 2016 con il seguente orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.274401 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Aprile 2016 - 29 Maggio 2016

Catalogo
L'acquerello oggi
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato giovedì 30 luglio 2015, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta la mostra "L’Acquerello oggi", una panoramica sullo stato dell’arte dell’acquerello contemporaneo, attraverso l’esposizione delle opere di sei maestri internazionali e dell’acquerellista valdostano Pasqualino Fracasso. Gli artisti in mostra sono Ali Abbas Syed, Chien Chung Wei, Janine Gallizia, Jeannie McGuire, David Poxon, Stanislaw Zoladz e lo stesso Fracasso. Questi acquerellisti provengono da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti e le loro opere documentano la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. La mostra, che propone al pubblico trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti che vanno dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane, può considerarsi la prima collettiva in Europa di questi artisti, presenti all’inaugurazione, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Luglio 2015 - 25 Ottobre 2015

Catalogo
Metonimia
La mostra fotografica Metonimia, un progetto di Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, con la collaborazione di Nico Barbieri, è stata concepita come una performance artistica sul tema del ritratto e presenta al pubblico gli scatti realizzati nello studio fotografico dei due autori in un unico giorno, il 14 maggio 2014, sperimentando un sistema di illuminazione a LED che permette al soggetto ritratto di muoversi liberamente entro uno spazio definito e farsi riprendere durante un lasso di tempo di circa 5 minuti. All’evento, divulgato solo una settimana prima attraverso i social media, hanno partecipato oltre 40 persone che si sono fatte fotografare dopo aver disegnato sul proprio viso un segno o un simbolo che in qualche modo li rappresentasse. La mostra è il risultato di questa seduta fotografica e offre un’immagine dinamica della società contemporanea, con implicazioni non solo artistiche ed estetiche, ma anche sociologiche, psicologiche e antropologiche. Le fotografie in bianco e nero presentate in mostra si caratterizzano per l’intensità espressiva e rivelano una gamma molto ampia di sentimenti, dalla serenità alla malinconia, dal dubbio alla sfida, dalla naturalezza divertita all’inquietudine

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Marzo 2015 - 24 Maggio 2015

Omaggio a Franco Balan
Omaggio a Franco Balan è la mostra dedicata al celebre artista, grafico e illustratore valdostano al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 19 dicembre 2014 al 1° marzo 2015. La mostra presenta al pubblico “I dodici personaggi della storia valdostana”, i ritratti serigrafati dedicati a dodici Valdostani illustri, presentati per la prima volta nel 1990 a Roma alla Galleria Arti Visive.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Dicembre 2014 - 1 Marzo 2015

Catalogo
Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva
La Chiesa di San Lorenzo di Aosta ospita una mostra dedicata alla figura di Alessio Nebbia, pittore piemontese che scelse sin dal 1925 la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra organizzata dall'Assessorato Istruzione e Cultura e curata da Daria Jorioz, Sandra Barberi e Giuseppe Nebbia, ripercorre l’attività pittorica dell’autore attraverso una selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico. Nato a Castello d’Annone (Asti) nel 1896, si trasferisce da Torino a Courmayeur nel 1925. I paesaggi valdostani costituiscono la sua principale fonte d’ispirazione artistica incentrata, soprattutto, sugli aspetti geografici del territorio montano. Si dedica inizialmente alla fotografia e alla rappresentazione dei massicci montuosi in carte e plastici di grande precisione realistica. Dagli anni Quaranta Nebbia coltiva prevalentemente l’attività pittorica prediligendo i paesaggi invernali di montagna ma anche le vedute lagunari e i paesaggi marini. Artista apprezzato per l’atmosfera rarefatta della sua pittura, Nebbia esplora vie intime del tema paesistico con una pittura lungamente meditata, tesa a cogliere la vibrazione luminosa annotando i timbri coloristici nel mutevole variare delle ore del giorno e degli eventi atmosferici. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc e posto in vendita in mostra al prezzo di 15 euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Novembre 2014 - 10 Maggio 2015

Catalogo
Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi
Il Museo Archeologico regionale di Aosta ospita per la stagione estiva 2014 la mostra "Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi. L’esposizione, curata dai critici d’arte Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini, presenta una selezione di circa 90 opere della collezione d’arte del musicista Gian Piero Reverberi, che illustrano la ricchezza della pittura informale in ambito europeo. Questa tendenza artistica è stata teorizzata dal critico d’arte francese Michel Tapié, che nel 1952 scrive il libro “Un Art autre” e con il termine informel indica le tendenze antigeometriche, antinaturalistiche e non-figurative di artisti quali Alberto Burri, Jean Fautrier, Karel Appel, Hans Hartung, Lucio Fontana e tanti altri le cui opere saranno presenti nella mostra di Aosta.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
20 Giugno 2014 - 26 Ottobre 2014

Catalogo
Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda
Venerdì 6 giugno 2014 è stata inaugurata, al Centro Saint-Bénin di Aosta, una mostra fotografica dedicata a Gian Paolo Barbieri, uno dei nomi della fotografia italiana di moda più autorevoli e noti a livello internazionale. L’esposizione ripercorre la carriera del fotografo attraverso 58 fotografie di grande formato, che raccontano la storia della moda dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila: dalle campagne pubblicitarie per le maisons Valentino, Armani, Ferré e Versace, alle copertine di “Vogue”, in un percorso denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre nel contempo uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda. La mostra Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda è curata da Daria Jorioz e Raffaella Ferrari.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Giugno 2014 - 2 Novembre 2014

Catalogo
Roberto Priod. La forma del senso
La mostra "La forma del senso" dell'artista valdostano Roberto Priod, organizzata dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta e dall'Assessorato regionale dell'istruzione e cultura, presenta una selezione di opere dell’artista che vanno dal 1998 al 2013. Il percorso espositivo selezionato descrive e facilita la lettura del recente itinerario artistico dell'artista nato ad Aosta, che vive e lavora fra il capoluogo valdostano e Milano, dove svolge attività di ricerca, in ambito artistico, e didattica in qualità di docente di scultura presso l’Accademia di belle arti di Brera.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
16 Novembre 2013 - 28 Febbraio 2014

Andrea Alborno. Mont-Blanc
Attraverso i suoi scatti, l'autore intende mostrare il volto non-alpinistico del Monte Bianco. La Montagna, spartiacque di tre nazioni, mostra così la sua valenza di icona spogliata di gran parte dei riferimenti legati all'impresa sportiva o alla più banale immagine da cartolina. Il Monte Bianco, per la sua posizione geografica centrale nel cuore dell'Europa e nell'inconscio collettivo, è simbolo fortissimo.

Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
14 Settembre 2012 - 14 Ottobre 2012

Catalogo
Bobo Pernettaz. Il sarto di legni esausti
L’esposizione propone al pubblico circa trenta opere composte da Pernettaz assemblando pezzi di legno recuperati e colorati, successivamente trasformati in personaggi tristi o allegri, animali giocosi e divertenti, oggetti, scene di vita e ritratti legati alla Valle d’Aosta ma non solo. Le opere offrono un'originale interpretazione della tradizione valdostana da parte di un artista che si autodefinisce “sarto di legni esausti” e che, con sguardo acuto e originale, rende omaggio alla cultura valdostana trasmettendo quella profonda sensazione di montana ruvidezza mista a ricercatezza e sottile umorismo.

Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
29 Luglio 2012 - 9 Settembre 2012

Catalogo
Gianni Bersezio. Le vite sognate
La mostra è dedicata a Gianni Bersezio, pittore, scultore e grafico pubblicitario, che vive in Valle d’Aosta ormai da molti anni. L’esposizione personale presenta al pubblico una selezione degli ultimi lavori pittorici e polimaterici dell’artista, cuneese di nascita e valdostano di adozione, che ha esposto nel 2007 alle Scuderie del Forte di Bard.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Luglio 2012 - 4 Novembre 2012

Catalogo
Mario De Biasi. Un Mondo Di Baci
La mostra presenta al pubblico una selezione di quarantotto scatti del celebre fotoreporter di “Epoca”, tutti dedicati al tema del bacio e databili a partire dagli anni cinquanta, realizzati in tutto il mondo, dall’Italia alla Francia, dal Brasile agli Stati Uniti. I baci protagonisti delle foto sono attimi di vita che De Biasi ha colto, nel corso della sua straordinaria carriera, in città quali New York e Rio, passando per Milano, Firenze, Parigi, Vienna, Londra.

Espace Porta Decumana - Aosta
15 Febbraio 2012 - 26 Maggio 2012

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
19 Novembre 2011 - 4 Febbraio 2012

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
9 Luglio 2011 - 21 Agosto 2011

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Maggio 2011 - 23 Ottobre 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
25 Marzo 2011 - 2 Luglio 2011

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2010 - 13 Febbraio 2011

Catalogo
Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
30 Settembre 2010 - 15 Gennaio 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
5 Settembre 2010 - 6 Febbraio 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
8 Maggio 2010 - 13 Giugno 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
8 Novembre 2009 - 14 Febbraio 2010


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
27 Marzo 2009 - 5 Luglio 2009


Museo Archeologico Regionale-Criptoportico forense-Teatro Romano - Aosta
20 Giugno 2008 - 26 Ottobre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
16 Giugno 2007 - 30 Settembre 2007


Espace Porta Decumana - Aosta
22 Settembre 2006 - 4 Febbraio 2007


- Aosta
24 Giugno 2006 - 15 Ottobre 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
10 Marzo 2006 - 30 Aprile 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Gennaio 2006 - 9 Aprile 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
1 Giugno 2005 - 23 Ottobre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 2005 - 25 Settembre 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
25 Febbraio 2005 - 12 Maggio 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 2004 - 3 Aprile 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Novembre 2004 - 13 Febbraio 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
2 Aprile 2004 - 31 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2004 - 18 Aprile 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Dicembre 2003 - 21 Marzo 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Dicembre 2003 - 28 Marzo 2004


Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Dicembre 2003 - 13 Aprile 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Ottobre 2003 - 18 Gennaio 2004


Tour Fromage - Aosta
19 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Giugno 2003 - 21 Settembre 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003


Tour Fromage - Aosta
1 Giugno 2003 - 16 Luglio 2003

AFRO
Lavoratori in miniera
Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Maggio 2003 - 8 Giugno 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2003 - 30 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
24 Gennaio 2003 - 16 Marzo 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Dicembre 2002 - 13 Maggio 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
14 Dicembre 2002 - 30 Marzo 2003


Torre del Lebbroso - Aosta
30 Novembre 2002 - 9 Febbraio 2003


Tour Fromage - Aosta
23 Novembre 2002 - 12 Gennaio 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
19 Ottobre 2002 - 12 Gennaio 2003


Tour Fromage - Aosta
6 Ottobre 2002 - 17 Novembre 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
21 Giugno 2002 - 3 Novembre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Giugno 2002 - 27 Ottobre 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Gennaio 2002 - 31 Marzo 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Dicembre 2001 - 7 Aprile 2002


- Aosta
6 Luglio 2001 - 30 Settembre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
30 Giugno 2001 - 14 Ottobre 2001


- Aosta
28 Giugno 2001 - 15 Ottobre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Marzo 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Tour Fromage - Aosta
6 Maggio 2000 - 28 Maggio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Tour Fromage - Aosta
9 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
3 Aprile 1999 - 16 Maggio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
17 Dicembre 1998 - 11 Aprile 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Luglio 1998 - 18 Ottobre 1998


- Aosta
27 Giugno 1998 - 27 Settembre 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 1997 - 26 Aprile 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1997 - 12 Ottobre 1997

Aosta, Chiesa di San Lorenzo
Icone di Bruno Cassinari
Aosta, Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
11 Luglio 1996 - 29 Settembre 1996




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