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Educazione cooperativa a scuola

La sola lettura del titolo ci fa capire che si tratta del misterioso ambito del gruppo, della classe come gruppo e, se mi permettete il gioco di parole, dell’eterno dilemma: in gruppo si impara o il gruppo si impara?
Due domande dense di possibili considerazioni, pur nella consapevolezza che contengono già, per chi si è cimentato nel guardare la classe come gruppo, ma soprattutto nel costruire un gruppo classe, una risposta ovvia: si tratta di una dimensione interattiva che non risponde alla logica della somma dei soggetti e che, allo stesso tempo e conseguentemente, richiede tempi, spazi e attenzioni costanti, in quanto è un’entità (o se preferite un sistema) in costruzione. Insomma, gruppo non si nasce: o si sceglie o si diventa.
Quante volte ci siamo posti come docenti, pensando alle nostre classi, domande del tipo: come aiutare il singolo ad avere maggiore stima in se stesso? perché in ogni classe ci sono sempre conflitti? come risolverli in modo costruttivo? come insegnare a lavorare insieme senza escludere nessuno? come trasmettere alla classe i valori insiti nella cooperazione? come insegnare a prendere delle decisioni condivise?
Anche le autrici del piccolo, piacevole e prezioso testo partono da queste domande e, per tentare risposte e indicare un percorso possibile tratto da anni di sperimentazione, ci ricordano che l’approccio ludico non solo rappresenta una modalità favorevole all’apprendimento, ma si deve inserire nello spazio progettuale interno al progetto didattico. E allora l’introduzione traccia linee teoriche di riferimento essenziali e molto chiare (a partire dalle teorie di Gian Piero Quaglino), mentre la prima e la seconda parte illustrano un percorso concreto di attività possibili (più di 60 presentate in agevoli schede) per sentirsi uniti, sviluppare fiducia, abituarsi a punti di vista diversi, valutare competenze e difficoltà, ascoltare, prendere decisioni, suddividersi compiti. Il libro si chiude con una sezione finale su “imparare a valutare il lavoro fatto ovvero come dare e ricevere feedback”. Nella formazione la dicotomia teoria/pratica è una costante del dibattito pedagogico/didattico e, certo, non è risolvibile con un libro, ma nell’ambito delle inevitabili mediazioni questo testo rappresenta un piacevole strumento.

Germano Dionisi

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